L’omologazione obbligatoria ?

Che cosa stride nelle troppe uscite «politically correct» di Boldrìni e del neoministro Cécile Kyenge.
Il razzismo è abominevole e il sessismo una forma di sottocultura. Sicché fa bene il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge a rivendicare il suo essere nera e non «di colore», a esibire la fierezza della sua storia congolese. Com’è ineccepibile l’indignazione del presidente della Camera Laura Boldrini nel denunciare la mercificazione del corpo femminile e la discriminazione sessuale.
Eppure, c’è qualcosa che stona nelle ravvicinate sortite di Boldrini e Kyenge, ipocrisie e disinvolture tali da essere imbarazzanti.
Perché, per esempio, la presidente della Camera (che già si stupì per la povertà in Italia nel corso di un funerale di un suicida) ha atteso di venire ingiuriata e minacciata in rete per accorgersi del lato ombra del web? Sono anni che internet è uno spazio di libero linciaggio dove già altri profili istituzionali sono stati virtualmente massacrati. Anche donne, cui certo non sono state risparmiate ferocie sessiste. Forse che qualcuno è più uguale di qualcun altro?
ministro del congo.JPGQuanto al ministro Kyenge: integrazione e multiculturalità non fanno rima con relativismo culturale e nemmeno con ius soli. E 37 fratelli sono una bella comunità ma la poligamia del padre, marito di quattro mogli, non è un valore in questa area culturale che ha codificato la monogamia e la cavalleria.
È discriminante sottolineare questa differenza? Non c’è bisogno di avere letto Pascal Bruckner sul masochismo occidentale per ritenersi vaccinati di fronte a certe esagerazioni, per capire la strumentalità di certe posizioni o per cogliere il confine tra un giusto allarme e un fuor d’opera. 
(Riccardo Paradisi – Panorama 58)

L’omologazione obbligatoria ?ultima modifica: 2013-05-12T10:16:00+02:00da leganord.b
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