Bergamo è pronta per un leghista? “Credo proprio di sì”

IMG_0001.jpgCapogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale a Bergamo a 28 anni: un ruolo che Alberto Ribolla, a dispetto della giovane età, ricopre con dedizione e che lo porterà di fronte a decisioni importanti. La conoscenza della macchina amministrativa c’è, così come la verve polemica, marchio di fabbrica degli esponenti leghisti. D’altronde i maestri non gli mancano: a Palafrizzoni è circondato da gran parte dello Stato maggiore del Carroccio, “dal segretario provinciale Cristian Invernizzi, con cui ho condiviso l’esperienza della campagna elettorale per Giacomo Stucchi presidente della Provincia, all’ex assessore regionale Daniele Belotti, l’assessore provinciale Silvia Lanzani. Da tutti loro ho imparato molto e non posso che ringraziarli”. Oltre ad essere capogruppo in Consiglio è stato dal 2004 al 2010 nella direzione provinciale del partito, è stato coordinatore provinciale dei Giovani padani, senatore accademico in università e membro del coordinamento federale dei Giovani padani, iscritto al partito dal 2002. A poco più di un anno dall’entrata del vivo della competizione elettorale Ribolla fa un bilancio dell’attività in Comune e del rapporto con gli alleati del Pdl.
Come sta la Lega Nord? “Direi bene, la nostra presenza sul territorio è costante ed è quello che conta. Il numero di sezioni aperte è in continua crescita così come le persone che partecipano alle nostre riunioni. In generale non è un momento buono per la politica, cerchiamo di fare bene, impegnarci per la città, per il territorio. La politica deve restare una forma di volontariato che in certi casi può occupare molto tempo. Per fare un esempio, basta guardare il grande lavoro del nostro segretario cittadino Luisa Pecce, impegnata a tempo pieno. Oppure lo sforzo nell’organizzazione dei 200 gazebo per sostenere la campagna di Roberto Maroni. Nonostante il freddo e la neve eravamo in piazza tra la gente a raccogliere le firme e parlare dei problemi della città”.  Tentorio è davvero succube del Carroccio come sostiene l’opposizione? “Noi facciamo il nostro lavoro. Portiamo avanti il programma siglato insieme a Pdl e lista Tentorio con cui abbiamo vinto le elezioni. La nostra organizzazione è molto precisa, c’è un forte coordinamento tra la base e la sezione, tra consiglieri e assessori”.  Cosa chiederete a Tentorio nei prossimi mesi? “L’ambiente, che ha già portato avanti iniziative lodevoli in questi anni, non solo l’apertura di tanti parchi, piste ciclabili, ma anche attenzione generale al verde, alla qualità del vivere, oppure il piano neve. Altre questioni sono i lavori pubblici, portare avanti il programma di mandato con il polo intermodale, la Gamec. Sulla sicurezza è stato fatto tanto, continuiamo e vogliamo andare avanti a tenere d’occhio la questione della stazione. Sulla viabilità abbiamo sottolineato alcune questioni come la contrarietà alle corsie preferenziali oppure a certe  ztl e zona 30. Una delle nostre richieste è la certificazione Isee per gli extracomunitari  come da legge. Riteniamo che le nostre proposte non siano campate per aria, ma hanno basi fondate”.  Alla fine del mandato a Palafrizzoni sarete liberi anche voi di andare per la vostra strada? “Con il sindaco Tentorio si lavora bene. Spesso gli chiediamo di dare un’accelerata ad alcune questioni. Noi fino a fine mandato sosterremo questa maggioranza, crediamo di lavorare nel migliore dei modi nonostante la crisi e i continui tagli ai Comuni”. Bergamo è pronta ad avere un sindaco leghista? “Credo proprio di si. Abbiamo dimostrato di avere a cuore il bene della città e di avere persone, interne ed esterne all’amministrazione, che possono ricoprire quel ruolo, mettendo d’accordo anche altre componenti politiche e civiche cittadine, come fatto ad esempio a Verona”.  I colleghi in Consiglio regionale sono nell’occhio del ciclone per i rimborsi spese. “Non c’è nessuna polemica con i colleghi, ma come tutti sanno la realtà dei Comuni è ben diversa. Io non ho mai chiesto un rimborso. L’auto ce la paghiamo, idem il cellulare. Praticamente non abbiamo nemmeno uno stipendio, si parla di 200 euro netti al mese tra vari gettoni di presenza. Nonostante questo siamo tutte le sere in Comune, ma lo facciamo per il bene del territorio. Non abbiamo la possibilità nemmeno di offrire un buffet alla cerimonia delle benemerenze”. Maroni può farcela alle elezioni regionali? “E’ la miglior candidatura. Maroni è apprezzato, sia nell’ambito del centrodestra e centrosinistra, per l’attività che ha svolto da ministro, nella lotta alla mafia, ma non solo. Crediamo molto in lui”. (da BergamoNews,21-12-12)

«Due consiglieri che cercano rissa»

Il presidente del Consiglio Comunale Guglielmo Redondi bacchetta gli “oppositori”.

assessori.jpgCe ne sono due, di consiglieri, che sente come una spina nel fianco. Un fastidio che il presidente del Consiglio comunale Guglielmo Redondi mal tollera ad ogni seduta, o quasi. Perchè quei due, di cui non fa nomi ma indica appartenere all’opposizione, «cercano la rissa, facendo perdere tempo, obbligando a consultare il regolamento e a dirimere continuamente contraddizioni». Lo dice in agrodolce facendo il bilancio dei sei mesi di presidenza 2011 del Consiglio di Palafrizzoni ma, soprattutto, ribattendo ad alcune affermazioni del consigliere Marco Brembilla (Pd). Accanto a lui ci sono Alberto Ribolla, capogruppo della Lega, e Giuseppe Petralia, capogruppo del Pdl. Redondi non ce la fa proprio a non rispondergli, sentendosi toccato nel vivo a livello personale. «Brembilla dice che c’è confusione nella gestione delle sedute, ci saranno anche dei momenti di confusione ma non è colpa del presidente nè della maggioranza» replica. E via con l’attacco ai due “pierino”, sottolineando i «tentativi di mettere in imbarazzo il presidente creando continuamente situazioni difficili». Non che succeda solo adesso, dice Redondi, perchè anche con Ceci e con lo stesso Brembilla sono accadute situazioni simili – intendendo momenti difficili più che la presenza di due “disturbatori”- , ma mai mi sono sentito di condannare il presidente». E chiude il capitolo con un «si sa che anche in politica signori si nasce e non si diventa».
Sassolino tolto dalla scarpa. Ma ce n’è un altro. Quello del lavoro, numero di sedute, di ore di Consiglio, atti approvati. Lo sfondo è sempre lo stesso, è una pennellata di critiche arrivate nei giorni scorsi dalla minoranza. «Faccio degli esempi per dimostrare che non si va a casa presto e che in Consiglio non si fa meno degli anni precedenti» premette Redondi che, bilancio delle sedute anno per anno alla mano, non trattiene una stoccata: «Certo, se poi Brembilla va via alle 20,30 anzichè alle 23.30 non ha il tempo di vedere tutto». Quindi, snocciolando i numeri del primo semestre 2011 sono «20 sedute, 91 ore, 68 delibere, 25 interpellanze, 36 ordini del giorno, 22 comunicazioni per un totale di 151 atti» dice, a fronte dello stesso periodo del 2008 «quando c’era Bruni e si affrontavano gli stessi argomenti, come il bilancio. Le sedute furono 20, le ore di lavoro 72, le delibere 53, le interpellanze 21, gli ordini del giorno 19 e 13 comunicazioni, per un totalte di 106 atti». Altro argomento simile, le linee programmatiche sono state discusse nella prima sessione del 1010 per l’era Tentorio e del 2005 per quella Bruni. Volendo fare i conti, nel primo caso le sedute sono state 22, le ore 100 e gli atti complessivi 128; nel secondo 27 sedute, 108 ore, 160 atti totali. Insomma, il messaggio del presidente sembra essere «basta far perdere tempo». Le sue parole non è che lascino molti dubbi, perchè sempre rispondendo alle critiche, nello specifico «che l’ordine dei lavori non viene rispettato», trova la spiegazione: «Certo, se si continua a presentare ordini del giorno urgenti, non resta tempo per il resto, perchè la gente al mattino deve lavorare e mica si può finire sempre a mezzanotte». Ribolla getta benzina sul fuoco: «Se poi delle panchine da aggiustare in una via vengono considerate urgenti». Aggiunge  Petralia : «Al di là dei casi di folklore, il dialogo tra maggioranza e minoranza c’è». Oltre ai numeri, Redondi snocciola le iniziative, confermate, anzi «aumentate», dal nuovo impianto in sala consiliare, ai pc per i consiglieri così da risparmiare carta, dai mille bimbi ricevuti a Palafrizzoni per la scuola cittadinanza, a 200 immigrati invitati per conoscere le istituzioni. Resta un dubbio: chi sono quei due? (da Giornale di Bergamo)

ALLE URNE : i nostri sindaci

L’intervista a Prevedini, candidato per Caravaggio (da BergamoNews,12-5-11) :

elezioni-provincia,prevediniPrevedini – Lo chiamano il sindaco sceriffo, ma forse il primo cittadino lumbard di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, preferirebbe essere definito “il Grinta”.

Lo chiamano il sindaco sceriffo, ma forse il primo cittadino lumbard di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, preferirebbe essere definito “il Grinta”. Prevedini, 53 anni, sposato e padre di un figlio 24enne, cavalca nel far west della politica da diverso tempo: negli anni Novanta era capogruppo della Lega, poi dal 2001 al 2006 è stato assessore e vicesindaco di Ettore Pirovano fino a diventare primo cittadino di Caravaggio. Ed ora è a caccia del bis.
Prevedini, lei corre per un secondo mandato da Sindaco di Caravaggio. Che cosa è stato fatto e che cosa manca per migliorare il suo paese?
“Oggi Caravaggio è al 53° posto per gli standard qualitativi, qualche anno fa era in fondo alla lista. Credo che questo dato dimostri quanto la Lega abbia fatto a livello amministrativo. Il 70% del centro storico è stato riqualificato, abbiamo rinnovato tutta l’illuminazione, oltre ad aver sistemato molte vie di collegamento. La qualità della vita però è migliorata perché noi abbiamo aumentato le spese per il sociale, mentre altri comuni sono stati costretti a cambiare”.
Molti comuni sono stati costretti a tagliare per rispettare il patto di stabilità. Lei come ha fatto?
“Siamo stati attenti a controllare le spese già da alcuni anni. Abbiamo investito in alcuni settori ed oggi abbiamo degli avanzi di amministrazione che ci permetto di investire sul sociale. Noi lavoriamo per la nostra gente, anche quando ho denunciato la scorciatoia dei matrimoni misti, e mi hanno chiamato sindaco sceriffo, io difendevo i valori della nostra terra”.
Mi scusi, quali sono i valori della terra bergamasca che impediscono i matrimoni misti?
“I valori dell’onestà. Avevamo persone che si sposavano per convenienza e per ottenere la cittadinanza italiana con tutti i vantaggi. Erano dei matrimoni truffa, infatti poi il Governo con Maroni ha emanato un decreto legge per evitare matrimoni simili”.
Alcuni le rimproverano la scelta di riservare un’area pubblica per l’autoparco per la Brebemi. Che cosa risponde a questi rimproveri?
“Non sono rimproveri, quella è gente che è nata per essere contraria a priori. Erano contrari anche alla Brebemi, si figuri. L’area che abbiamo indicato nel Pgt come autoparco ha tolto ogni possibile gioco di speculazione dei privati. Ma mi lasci dire che sarà realizzato dopo una serie di se, mi spiego: se la Provincia di Bergamo approverà, se ci saranno le condizioni… Solamente allora sarà realizzata questa struttura che, ripeto sbaraglia ogni tipo di speculazione privata del territorio, e permetterà alle casse comunali di avere un’entrata per affrontare altre spese”.
Dopo tanti meriti che si riconosce non si rimprovera nulla? C’è qualcosa che poteva fare meglio?
“Mi sento sicuro, aver svolto il mio lavoro con il massimo impegno e tanta limpidezza. Credo che Caravaggio me lo riconosca e le urne lo dimostreranno”.

Amministrative 2011 – l’Intervista a Matteo Salvini

salvini.jpgPer le elezioni del 15 e 16 maggio, dove sarà capolista del Carroccio, si è inventato anche la Milano by night. Diavolo di un Matteo Salvini. Che con i suoi «boys» Igor Iezzi (segretario del Carroccio cittadino) e Alessandro Morelli (assessore al Turismo e all’identità) ha creato la Lega di lotta e di movida, spiazzando il vicesindaco (pdl, ex an) Riccardo De Corato. Salvini, 38 anni, capogruppo in comune, europarlamentare, il più fantasioso dei giovani leoni bossiani, contro il crimine consiglia la discoteca; De Corato, invece, invoca il coprifuoco.

Salvini, che cosa combina? Lei si mette a fare il discotecaro e De Corato il leghista?
Qualcuno sulla sicurezza si è svegliato tardi.

Perché è andato in discoteca?
Guardi che in discoteca non ci vanno mica solo gli sbandati, ci va anche tanta brava gente che si alza presto al mattino per andare a lavorare; e magari questo a De Corato non risulta.

Insomma, lei accusa il vicesindaco di essersi accorto troppo tardi della sicurezza?
Ora è facile fare i leghisti. All’inizio del mandato del sindaco Letizia Moratti eravamo da soli a chiedere controlli in case, negozi, campi rom. La cura leghista ha portato a risultati concreti: i rom sono scesi da 10 mila a 1.500. E la prossima è la legislatura in cui ospiteremo l’Expo, con 20 milioni di persone, molte delle quali giovani. Fatta l’operazione pulizia, che deve andare avanti, Milano non può ragionare nell’ottica del coprifuoco: tutti a letto alle 9 di sera.

È l’era della Lega giovanilista?
De Corato è stato un gran lavoratore, utile alla prima fase. Ora la scelta nostra di candidare come tre capilista gente sotto i 40 anni significa che Milano deve spiccare il volo per essere una vera capitale europea. E una capitale vive di giorno ma anche di notte. I miei modelli sono Barcellona e Berlino.

Rivolete la Milano da bere, proprio voi che ne eravate i principali detrattori?
No, si tratta di lavoro. A Milano è passata l’emergenza sicurezza, proprio perché l’abbiamo affrontata con pugno di ferro; ora la sicurezza si coniuga con la vita e con le luci. Se chiudi i locali e mandi tutti a letto presto, chi ti resta in piazza? Il rompiscatole, il balordo, lo sbandato.

Ma probabilmente il vicesindaco De Corato si difende, visto che tutti dicono che lei sta per soffiargli il posto.
Innanzitutto ci sono da vincere le elezioni. Non è scontato. Il centrodestra amministra bene Milano da vent’anni, ma nessuna elezione è mai vinta in partenza. Anche perché soprattutto nei primi anni del suo mandato Letizia Moratti è stata un po’ lontana dalla città e dai quartieri. E questa è una critica e un’autocritica che ci portiamo dietro. Quindi sono elezioni tutte da vincere.

Ma domenica 17 aprile a Milano non eravate tutti d’amore e d’accordo, sul palco con Silvio Berlusconi?
Le cose fatte in positivo sono tante: non abbiamo aumentato tasse e tariffe, abbiamo inaugurato metropolitane. Però alcune scelte come l’ecopass e le centinaia di migliaia di multe correlate verranno pagate.

Già mette le mani avanti rispetto a una sconfitta?
Nessuna sconfitta, sarà una partita difficile, ma penso che la vinceremo.

Non ha detto se farà il vicesindaco. Forse perché Umberto Bossi per ora ha congelato la sua designazione?
No. È che come Lega siamo abituati prima a vincere e poi a discutere su chi va a fare cosa. Dai sondaggi sembra che il nostro risultato sarà positivo. Se Moratti vincerà, sarà grazie a noi: raccoglieremo anche voti degli scontenti del centrodestra. Se andrà così, e quindi il sindaco sarà del Pdl, è chiaro che il vicesindaco sarà della Lega.

A proposito di discoteche, lei ci va mai?
Quando riesco, vado a teatro o a vedere il Milan, oppure a ballare con la disco music anni 70 e 80 in una delle più belle discoteche milanesi: l’Old Fashion.

Con Renzo Bossi?
Di solito ci vado con gli amici e con la morosa, ma ogni tanto anche con lui.

Come fa ad attrarre consensi anche dei ragazzi bene di via della Spiga?
Si può andare la mattina al mercato di via Pascarelli, nel quartiere di Quarto Oggiaro, e andare la sera al Rotary. Basta avere le idee chiare. Ma, più che mio, il merito è di gente come Roberto Maroni, Giancarlo Giorgetti, Andrea Gibelli. È grazie a un lavoro di squadra se certe porte ci sono state aperte.

I gossip la danno più vicino a Maroni che al Senatùr.
In camera mia ho da vent’anni due foto: una di Umberto Bossi e l’altra di Franco Baresi.

Fa autocritica sui «terroni»?
Buona parte dei voti della Lega a Milano arriva da gente venuta da altrove: calabresi, pugliesi, siciliani. Che si riconoscono nei nostri valori. (da Eco di Bergamo,29-4-11)

Lampedusa : ci salverà l’annessione a Bergamo

maraventano.jpgL’intervista ad Angela Maraventano rilasciata all’Eco di Bergamo

Angela Maraventano è senatrice della Lega e vicesindaco di Lampedusa. Una doppia veste «scomoda» in queste ore drammatiche per l’isola siciliana, alle prese con l’emergenza immigrazione. Qualche anno fa lanciò l’idea dell’annessione di Lampedusa alla provincia di Bergamo. «Resta il mio più forte desiderio. Bergamo per noi è la salvezza», ribadisce.
Senatrice, è sull’isola?
«Torno a Lampedusa ogni fine settimana, dov’è la mia famiglia. Ho un filo diretto continuo con l’amministrazione e i comitati locali».
Com’è la situazione?
«È una situazione critica e la popolazione è giustamente stremata, si sente abbandonata».
L’emergenza c’è?
«L’emergenza c’è, perché le persone che sbarcano sono immigrati clandestini, soprattutto tunisini. Solo due barche trasportavano profughi».
Il governo sta varando il «piano di svuotamento». Funzionerà?
«Senza ombra di dubbio. Nel giro di pochi giorni gli immigrati verranno smistati in vari centri d’Italia e si potrà tornare alla normalità».
Secondo molti, l’intervento del governo è tardivo.
«Il governo, con i ministri Maroni e Frattini in prima linea, ha lavorato 24 ore su 24 e benissimo per risolvere questa emergenza, che io ho vissuto sulla pelle. Nessuno ha la bacchetta magica. Qualsiasi governo, di fronte a un esodo come questo, massiccio e concentrato in pochi giorni, avrebbe avuto le stesse difficoltà. Che invece in questo caso sono state strumentalizzate».
Ad esempio dal governatore della Sicilia Raffaele Lombardo?
«Sono arrabbiatissima con Lombardo, che ha fatto della strumentalizzazione politica e del terrorismo psicologico. Mi dispiace, perché pensavo che stesse iniziando a fare un lavoro serio per la Sicilia, volevo dargli fiducia. Invece si è dimostrato ancora una volta poco affidabile. A Lampedusa è venuto a fare una passeggiata con le telecamere. Ha detto che era merito suo se è arrivata l’acqua, invece senza l’intervento del ministero della Difesa nulla si sarebbe mosso».
In questi giorni si è trovata a fianco dei lampedusani, che spesso hanno attaccato la Lega, il suo partito, sostenendo: «Gli immigrati? Li mandino in Padania».
«I lampedusani sono giustamente stanchi e sconfortati, ma in questi attacchi alla Lega sono stati fomentati da chi in questi giorni è venuto sull’isola solo per fare propaganda».
Quindi è d’accordo che gli immigrati vadano distribuiti tra tutte le Regioni, anche del Nord?
«La torta va spartita, e ognuno deve fare la sua parte. È però indubbio che in questo momento il Nord ha molti più immigrati del Sud. Il problema non è il Nord».
Qual è allora il problema?
«La Comunità europea e soprattutto la Francia, che anziché fare la sua parte chiude le frontiere a Ventimiglia. Anche se la soluzione migliore, certo, resta aiutare i libici e i tunisini nella loro terra».
Qualche anno fa aveva lanciato l’idea dell’annessione di Lampedusa alla provincia di Bergamo. Ne è ancora convinta?
«Il mio unico desiderio è sempre quello e magari si avverasse domani mattina. Tutti i lampedusani, salvo qualche piccolo gruppetto, voterebbero a favore».
Come mai?
«Perché Bergamo è l’unica salvezza per Lampedusa. I lampedusani sono abituati alla sopravvivenza, si sono fatti tutto da soli, senza Stato né Regione, ed è da 20 anni che affrontano gli sbarchi, dandosi da fare anche per aiutare chi arriva. Però è solo grazie alla Lega che ora posso dire qualche parola in più per far valere la voce dei lampedusani e lottare per il territorio. È stato l’onorevole bergamasco Giacomo Stucchi a intervenire quando i lampedusani morivano perché sull’isola non c’era neanche un medico».
Quindi anche Bergamo, ora, dovrebbe fare la sua parte, per affrontare l’emergenza?
«Ripeto che la parte la devono fare tutti, non solo Bergamo».
Da Bergamo arrivano anche molti turisti. La prossima stagione secondo lei è compromessa?
«Spero di no. Se il piano del governo risolve la situazione e la Tunisia rispetta i patti, ci sono ancora margini per sistemare l’isola in tempo, fare campagne pubblicitarie e aumentare i voli, dando la possibilità a tutti di venire a fare il bagno nel nostro meraviglioso mare».

Lunga intervista a Cristian Invernizzi

L’intervista in diretta TV : “I leghisti non san governare ? Ci sono 54 paesi nella Bergamasca a guida leghista e diversi da più mandati. Il Sole delle Alpi ? L’importante è una buona amministrazione. Provincia a repentaglio mentre ci sono ministri leghisti ? Il patto di stabilità è figlio di questo sistema che noi vogliamo cambiare con il Federalismo. Pacì Paciana? Se il PdL esprimerà chiaramente anche la sua posizione, troveremo la soluzione. Su via Quarenghi ? Non appena il prefetto darà il via libera metteremo in pratica i provvedimenti proposti. Per il comandante dei vigili ? C’è pronto il bando di concorso.

invernizzi intervista.jpgTanti i temi toccati da Cristian Invernizzi, assessore alla sicurezza e segretario della Lega, sulla gestione amministrativa a Bergamo e in provincia, nel corso della lunga intervista rilasciata in diretta tv. In particolare sulla sicurezza Invernizzi ha annunciato che prestissimo, a giorni il pacchetto per via Quarenghi diventerà operativo: “Il prefetto lo sta valutando; non appena darà il via libera lo metteremo in pratica. Ritengo che per metà novembre la delibera sarà attuativa”.  L’obiettivo, ha spiegato Invernizzi non è certo introdurre un “proibizionismo” (parola fuori luogo inventata dalle opposizioni) ma “razionalizzare” una situazione per la quale la convivenza è diventata difficile. Spaccio, assembramenti, occupazione passi carrabili. I residenti sono esasperati, vorrebbero entrare in casa propria la sera. Situazione non più tollerabile. Pensiamo che ci sia adesso la necessità di un’azione significativa anche per gli stessi esercenti. Interverremo dicendo che se ci delle regole, queste vanno rispettate”.    Altra novità annunciata ufficialmente nel corso della diretta è il bando per il nuovo comandante della polizia locale: “Ci sono vincoli sulle nuove assunzioni che hanno impedito il bando a maggio. Adesso però il bando c’è, è stato approvato dalla giunta, mercoledì scorso. Sottolineo però che Virginio Appiani, con cui c’è ottima collaborazione, non è sparito ma si occupa proprio del progetto sicurezza : il pacchetto su via Quarenghi è solo il primo atto di un progetto sicurezza”.