Inaugurati i ministeri al Nord

bossi,calderoli,ministeri-nordSono state inaugurate le sedi distaccate dei ministeri delle Riforme, della Semplificazione normativa e del Tesoro. Presente alla cerimonia alla villa Reale di Monza il segretario federale, Umberto Bossi. “E’ una sfida, è la realizzazione di un sogno”, esulta Roberto Calderoli annunciando l’apertura di Sportelli del cittadino (è infatti presente anche il ministro Michela Vitoria Brambilla).
“E’ estremamente importante che il territorio partecipi all’attivita’ di governo e qui realizzeremo uno sportello del cittadino, dove, al di la’ del mondo associativo, chiunque abbia un problema potra’ venire – sottolinea Calderoli – . Qualunque cittadino abbia un problema su Roma noi ci faremo da tramite, senza che debba fare viaggi della speranza”. “Abbiamo iniziato il decentramento. Questo passaggio poteva partire dalle Regioni, ma in un Paese dove è molto difficile cambiare le cose abbiamo abbiamo avuto la forza di iniziare noi”, spiega Bossi precisando che “allo Stato non costa niente, abbiamo pagato noi persino le scrivanie”.

Stucchi : dal federalismo nasca una nuova Costituente

stucchi primo piano.jpg“Fatta eccezione per l’iter di approvazione del decreto sul federalismo municipale, sul quale le opposizioni hanno alzato delle barricate pretestuose che non hanno permesso un sereno confronto sui contenuti del provvedimento, tutto il procedimento legislativo per l’approvazione del federalismo fiscale è stato, sino ad oggi, un esempio di come dovrebbe e potrebbe operare il Parlamento se solo volesse avviare davvero una nuova fase costituente”. “Quando parliamo di confronto politico non intendiamo riferirci a intese elettorali, ma al comune auspicio con il Pd, o con qualunque altro partito dell’opposizione, di contribuire alla costruzione di un nuovo assetto costituzionale. Sul piano prettamente politico il dato è che la legislatura dura e quindi il Parlamento, portato a compimento il federalismo fiscale, ha la possibilità, di guardare oltre”.

Federalismo, ok dalle Regioni. La Lega esulta. Pd astenuto

calderoli intervista 1.jpgBicamerale, via libera dopo la mediazione di Calderoli. Contro Idv e Terzo polo. Tornano i fondi per il trasporto locale. Posticipato lo sblocco delle addizionali.

 

Via libera al secondo grosso tassello del federalismo fiscale. La commissione Bicamerale presieduta da Enrico La Loggia ha approvato il decreto che, dal 2013, rivoluziona il fisco regionale e provinciale e modifica gli standard di costi e prestazioni della sanità regionale. Sul testo arriva, dopo un lungo lavoro di mediazione della Lega, il nulla osta del Pd, che si astiene, mentre Terzo Polo e Idv votano contro con Gianfranco Fini che va giù duro e denuncia un «rischio Belgio» per il Paese con il federalismo.
Via libera dalle Regioni
Il provvedimento, grazie al lavoro di mediazione del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, ottiene anche l’ok delle Regioni che si vedono ripristinati 425 milioni per il trasporto pubblico locale nel 2011 e posticipato lo sblocco delle addizionali Irpef in un primo tempo previsto già da quest’anno.
Esulta il Carroccio che parla di «svolta storica» ed è soddisfatto il Pdl («una bella pagina di legislatura». La maggioranza,  riesce a scongiurare il pareggio in commissione e può portare subito il testo al primo dei Consigli dei ministri utile per il via libera definitivo e la pubblicazione in Gazzetta dopo la firma del Quirinale.
Oltre la metà dell’opera
A questo punto il percorso federale è ben oltre la metà dell’opera. Questo è il quinto dei decreti approvati e all’appello ne mancano altri tre già approvati in via preliminare in Consiglio dei ministri: perequazione infrastrutturale; premi e sanzioni per gli enti virtuosi e inadempienti e armonizzazione dei bilanci. Il ministro Calderoli dovrebbe, comunque, chiedere una proroga di quattro mesi alla delega che scade il 21 maggio per avere il tempo di mettere a punto anche almeno un altro decreto su Roma Capitale e altre limature alla riforma. Il governo, dando garanzie sui fondi per il tpl (trasporto pubblico locale) incassa l’ok delle Regioni, mentre anche l’Anci, in serata, si dice soddisfatta. Arriva anche il via libera del Pd dopo che anche l’ultima richiesta dei democratici è stata accolta.
Clausola di salvaguardia
Entra, infatti, nel testo una «clausola di salvaguardia» che impedisce l’aumento delle tasse locali dovuto ai tagli alle Regioni imposto dalla Finanziaria 2010.

Ma per dirla con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, «la rifoma sarà completa solo con quella del fisco». (da Eco di Bergamo,25-3-11)

Federalismo: la Lega punta sui manifesti

Lega_manifesto-226x300.jpgLa Lega Nord mantiene le promesse: recita così il manifesto della Lega Nord affisso in questi giorni in città. Un messaggio chiaro per dire che l’attenzione della Lega sul territorio rimane sempre alta.

“La Lega si sta impegnando per portare avanti il processo federativo – ha commentato Alberto Ribolla, capogruppo leghista a Palazzo Frizzoni -. Si tratta di un processo lungo e non immediato, del quale già oggi stiamo vedendo i risultati: i primi decreti, quello demaniale, quello sui fabbisogni standard di Comuni e Province e quello municipale, sono già stati approvati. Il prossimo traguardo è quello del federalismo regionale, che consentirà ai Comuni del Nord, Bergamo compreso, di godere di maggiore autonomia e di poter contare su maggiori introiti. In particolare, l’introduzione dei fabbisogni standard al posto dei costi storici (che premiavano gli enti spreconi) consentirà di eliminare sprechi ed inefficienze e di responsabilizzare finalmente tutti gli amministratori”.

“L’obiettivo politico fondamentale della Lega è il federalismo: lo stiamo perseguendo punto dopo punto – aggiunge il segretario cittadino della Lega Nord Luisa Pecce -. Al di là delle sterili polemiche, Bergamo sarà tra i Comuni che godranno dei maggiori benefici:ricordiamo infatti che secondo i dati emersi dalle simulazioni della Cgia di Mestre, che ha misurato gli effetti economici del decreto, il federalismo porterà a Bergamo 53 euro in più pro capite. Questo è il messaggio che vogliamo comunicare alla cittadinanza, attraverso un manifesto chiaro ed immediato per dire che la Lega, ancora una volta, sta lavorando per mantenere quanto promesso”. (BergamoSera,22-3-11)

 

Federalismo, una vittoria anche per Bergamo

091120 Commissione 3 B.jpgIl federalismo porterà a Bergamo 53 euro in più pro capite. Ribolla: “Le false previsioni della sinistra vengono smentite dai dati”. E ora si va diritti verso il federalismo regionale e provinciale
“Siamo molto soddisfatti per l’approvazione definitiva del decreto sul federalismo fiscale e municipale”. A dichiararlo sono Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni e il segretario cittadino Luisa Pecce. “ Dai dati pubblicati ieri da “Il Sole 24 Ore” e relativi alle simulazioni della Cgia di Mestre, che ha misurato gli effetti economici del decreto, emerge che il federalismo premierà i Comuni del Nord, portando a Bergamo 53 euro in più pro capite – sottolineano Ribolla e Pecce -. Le false previsioni diffuse dalla sinistra, dunque, ancora una volta vengono smentite dai dati, che non fanno altro che confermare gli effetti positivi che il federalismo avrà per la nostra città”.
Il decreto, che oggi ha ricevuto anche il via libera dal Consiglio dei ministri e che nei giorni scorsi è stato argomento di ampia discussione durante il Consiglio comunale a Palazzo Frizzoni, consentirà infatti alla nostra città “di godere di maggiori finanziamenti già a partire dal 2011 e di eliminare gli sprechi non più sostenibili” – ricorda Ribolla.
Ora il prossimo passo è quello verso il federalismo regionale e provinciale: proprio oggi, infatti, inizieranno le audizioni e la discussione in commissione bicamerale. “Ci auguriamo che ora si possa procedere spediti verso l’approvazione degli altri decreti – aggiunge Ribolla -, dimostrando ancora una volta che le promesse fatte dalla Lega Nord vengono mantenute e confermando che l’attenzione verso il territorio è sempre alta”.

FEDERALISMO, UNICA VIA DI SALVEZZA PER IL PAESE.

consiglio comunale.jpgDalla stampa locale :     Pd: “Il federalismo leghista? A Bergamo tagli per 10 milioni”.

Riforme – Secondo il Partito democratico il decreto conferma i tagli ai trasferimenti imposti dalla manovra correttiva (per il Comune di Bergamo 3,9 milioni di euro in meno nel 2011 e 6,5 nel 2012) e impone forti limiti all’autonomia.  “Adesso chiediamo che si renda conto del fatto che questo decreto non ha nulla a che vedere con il federalismo sventolato ai quattro venti – commentano i consiglieri comunali Pd Sergio Gandi ed Elena Carnevali – e, quel che più conta, non porta alcun vantaggio ai nostri territori e al Comune di Bergamo in particolare. Chiediamo che il Governo – concludono Gandi e Carnevali – riveda drasticamente il decreto in tema di federalismo municipale, mediante la modifica del testo in discussione o i successivi provvedimenti attuativi del federalismo fiscale eliminando i tagli delle risorse e gli effetti negativi che, in questa versione, produce su Bergamo e le famiglie e le imprese che vi abitano e vi operano”.

 

Ribolla Nord.jpgComunicato stampa :  PD: POCHE IDEE MA BEN CONFUSE !!

Ancora una volta il PD mescola le carte in gioco e confonde una riforma epocale, come quella del federalismo, ed in particolare del federalismo municipale, che oggi verrà votata in Senato, con la manovra economica estiva dello scorso anno.  La confusione che regna nel loro partito a quanto pare si rispecchia anche in città.

La deputata del PD (non del Carroccio!) Simonetta Rubinato, sindaco di Roncade (Treviso), ha infatti più volte manifestato pubblicamente il proprio disagio nei confronti della classe dirigente del proprio partito, che in bicamerale ha votato contro questa riforma fondamentale. E il Presidente dell’Anci? Chiamparino, sindaco di Torino e figura di spicco del PD nazionale, ha espresso parere favorevole alla riforma, dopo una lunga trattativa con il Governo.

Il decreto sul federalismo municipale, al contrario di quanto affermato dagli esponenti della sinistra cittadina, non prevede alcun taglio, anzi, consentirà alle famiglie di risparmiare, alla nostra città di godere di maggiori finanziamenti già a partire dal 2011 e a tutti i livelli di governo di responsabilizzarsi e di eliminare gli sprechi non più sostenibili (si pensi al fatto che i cittadini lombardi finora ogni anno hanno regalato 28 miliardi di euro alle altre regioni!).

Nessuno può imputare alla Lega Nord alcuna preclusione al dialogo, che abbiamo ostinatamente cercato, a volte persino inseguito. Nessuno può accusarci di insensibilità di fronte alle richieste di correzioni e aggiustamenti. Mi spiego meglio: il Governo, con il Ministro Calderoli, ha puntato tutto sulla concertazione, non solo con le opposizioni ma anche con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Tantoché il decreto iniziale sul federalismo municipale è stato riscritto ben 4 volte e ben 50 sui 70 commi sono stati costruiti insieme alle forze parlamentari e sono condivisi dell’Anci.

Ancora, il decreto sul federalismo sarà ad impatto zero sulle tasse. E per tantissimi cittadini ci sarà un evidente risparmio, che il comunicato del PD ha volutamente omesso di evidenziare. Pensiamo ad esempio alla cedolare secca sugli affitti relativi agli immobili abitativi: si pagherà il 19% o il 21%, invece dei ben più elevati scaglioni Irpef (dal 23% al 43%) e delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione con evidenti e notevoli vantaggi per i contribuenti bergamaschi.

Il comunicato del PD, anche in riferimento alla nuova imposta municipale IMUP che decorrerà dal 2014, si “dimentica” di dire che l’aliquota prevista dello 0,76% potrà essere modificata (e quindi diminuita) di concerto tra il Governo e la Conferenza Stato-città ed autonomie locali e che inoltre i Comuni avranno la possibilità di diminuire tale aliquota fino allo 0,3%. Nel caso poi che gli immobili destinati ad uso abitativo e/o commerciale siano locati, l’aliquota dello 0,76% è ridotta della metà.

Non meno importante è sottolineare che, a decorrere dal 2014, l’imposta che si applicherà relativamente agli atti di trasferimento di beni immobili passerà dal 10% al 9%, e dal 3% al 2% se il trasferimento avrà per oggetto la prima casa.  Nel decreto è prevista anche la compartecipazione all’Iva da parte dei Comuni: secondo una classifica pubblicata dal Sole 24 Ore, sulla base di dati Istat, la bergamasca è decima in Italia per quota di Iva per cittadino che andrebbe ai Comuni. A Bergamo andrebbero 46,6 euro per abitante, che corrispondono per la nostra città a circa 5 milioni e mezzo di euro! E da qui anche i titoli dei giornali locali “Iva federale: Bergamo favorita”.

Peraltro, l’assegnazione dell’Iva ai governi territoriali è uno strumento per offrire incentivi concreti all’arruolamento di Sindaci e Governatori nella lotta all’evasione. Lotta all’evasione che si concretizza anche con  la previsione di introito da parte dei Comuni del 50% dei tributi evasi recuperati dagli uffici comunali. Ed in più ci sono le case fantasma, i cui accatastamenti andranno anch’essi nelle casse dei comuni.

Infine, un recente studio del Sen. Scalfarotto, sempre del PD, relativo alla prima versione del federalismo municipale, aveva evidenziato, per la Città di Bergamo, notevoli vantaggi, con maggiori introiti per 9,8 milioni di euro all’anno (+17%).

Come si evince chiaramente da quanto detto, gli ipotetici incrementi fiscali aggiuntivi a carico di famiglie, imprese, artigiani e commercianti presenti sul territorio cittadino sono assolutamente inventati e privi di ogni fondamento.

Al contrario, il federalismo è un’occasione unica per modernizzare e responsabilizzare il nostro Paese, per avere maggiori risorse e più servizi a disposizione per la nostra città e per porre fine finalmente agli sprechi che si manifestano in certe aree del mezzogiorno.

Allora noi tutti leghisti e cittadini attenti ci chiediamo: ma il PD bergamasco di cosa sta parlando??

 

Alberto Ribolla

Capogruppo Lega Nord Comune di Bergamo

Federalismo, l’ultimo decreto. Parte dell’Iva finisce alle Regioni

Gli enti locali potranno aumentare l’Irpef fino al 3%. Costi standard per la sanità
Tremonti esulta: «Una riforma che unisce». E Bossi: ora le elezioni si allontanano

Calderoli sorriso 1.jpgLa Lega incassa l’ultimo tassello del federalismo fiscale, ma sulla riforma Gianfranco Fini mantiene cautela (!!!).
Con il via libera preliminare del Consiglio dei ministri su fisco regionale e costi standard della sanità il governo incassa il primo dei cinque punti programmatici indicati da Berlusconi e completa la «rosa» dei sette decreti attuativi della riforma che conta di mandare in porto entro marzo. «Il processo è quasi terminato», fa sapere il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e con il voto di oggi abbiamo realizzato il 90% del pacchetto», aggiunge Roberto Calderoli.
Ma l’accelerazione del governo che ha accorpato in unico decreto i tre settori del fisco regionale, di quello provinciale e della sanità, irrita i governatori. «Il governo ha sbagliato sul metodo», attacca il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. Mentre il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, arriva a parlare di provvedimento «incostituzionale». Il decreto, che ora va all’esame dell’apposita commissione parlamentare prima del varo definitivo, rimodella le tasse di Regioni e Province.
I governatori potranno contare per i loro bilanci di una forte compartecipazione all’Iva. L’imposta sarà resa «territoriale» e distribuita in base ai consumi. Ma, soprattutto, servirà per alimentare il fondo per la solidarietà tra Regioni ricche e povere. C’è poi l’addizionale Irpef, che potrà essere manovrata fino ad arrivare al 3% nel 2015. Vengono poi cancellate sei microtasse. Arrivano poi i criteri per i costi standard della sanità, con tre Regioni che dovranno essere scelte come punto di riferimento.
Lo scontro si accende soprattutto sulle tasse. O meglio, sulla «manovrabilità da parte delle Regioni dell’addizionale Irpef, che per i governatori del Sud farà aumentare la pressione fiscale e, aggiunta al fatto che l’azzeramento dell’Irap riguarderà solo chi ha i conti in ordine, rappresenterà una «fiscalità di svantaggio» per il Meridione. Restano cauti i finiani che, con il presidente della commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa, sottolineano la necessità di mantenere gli «equilibri» nella garanzia dei servizi essenziali evitando di penalizzare il Mezzogiorno. Dal ministro del Tesoro arrivano, però delle rassicurazioni. Non ci sarà nessun aumento delle tasse, dice Tremonti aggiungendo che, tra l’altro, che si tratta di una riforma che «non divide ma unisce» il Paese.
L’aumento dell’Irpef, spiega il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, escluderà le prime due fasce di reddito, dunque le Regioni «potrebbero aumentare l’Irpef per i redditi medio-alti del 2,1% nel 2015», ma «non potranno aumentare complessivamente la pressione fiscale». In ogni caso nell’idea del governo al rafforzamento dell’Irpef regionale dovrebbe corrispondere a una diminuzione di quella statale, che potrebbe arrivare con la riforma del fisco sulla quale, ha detto ieri Tremonti, presto «il governo chiederà la delega».
Ma l’opposizione teme che la riforma possa pesare sui cittadini. «Il federalismo così come è – attacca il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini – scassa lo Stato, fa aumentare le tasse e mette le mani nelle tasche dei cittadini per finanziare un progetto confuso che sovrappone le competenze e per di più fa aumentare la spesa pubblica».
Vanno risolti i nodi posti dalle Regioni, dice anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, altrimenti «sono solo chiacchiere». Secondo i democratici, con Francesco Boccia, tra l’altro, l’accelerazione di oggi sui decreti attuativi è una «forzatura da parte di chi ha paura del voto». Non è così, invece, per la Lega che vede le elezioni «allontanarsi un po’».  L’approvazione dei decreti è, per Umberto Bossi, un «buon segno per il prosieguo della legislatura». La scelta, d’altra parte, sottolinea Bossi citando Tremonti, era tra «spezzare l’albero storto della finanza pubblica o raddrizzarlo, e si è scelto di raddrizzarlo». (da Eco di Begamo,8-10-2010)

Sul federalismo riparte il dialogo tra governo e Regioni

Tremonti e Calderoli consegnano la bozza ai governatori
Si erano lasciati a fine luglio in pessimi rapporti, ma ieri i presidenti delle Regioni, l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e l’Upi (Unione province italiane) hanno nuovamente incontrato, dopo la pausa estiva, i ministri Giulio Tremonti, Raffaele Fitto e Roberto Calderoli per andare avanti sulla strada del federalismo. E all’incontro ha partecipato, a sorpresa, anche Umberto Bossi
. È stato un primo summit interlocutorio, ma che ha posto la base per una ripresa del dialogo; giovedì prossimo i presidenti delle Regioni discuteranno della bozza che riscrive le regole del fisco regionale che hanno ottenuto ieri dal governo, mentre le Province avranno nuovi incontri, sembra già martedì prossimo, con esponenti del governo…