Come nel caso del “muro” che oscura lo skyline, saranno i cittadini a insorgere contro il disinteresse degli amministratori di sinistra

20150222 Eco - MuraSpett. Redazione
Le Mura a Bergamo: non facciamocele scappare!
scrivo come cittadino che ama la sua città e che ha passione per la vita e la storia di Bergamo ma anche come cittadino che per quattro lustri ha partecipato in prima persona alla vita politica locale. A breve in Consiglio comunale si parlerà  della proprietà , della manutenzione e della valorizzazione delle nostre Mura, tema caro, quasi viscerale per tutti i bergamaschi. Le “Mura venete” hanno ad oggi un padrone di casa lontano, il Demanio, e forse proprio per questo non hanno avuto sufficiente manutenzione ordinaria e straordinaria . La mancanza di fondi ha tarpato le ali alla valorizzazione  e allo sviluppo delle grandi potenzialità di attrazione di questo inestimabile ed irripetibile patrimonio architettonico. Solo la volontà e l’amore da parte di persone e associazioni hanno salvato il complesso dall’incuria. Nel mio ruolo di Consigliere Comunale ho scritto e condiviso per 20 anni   o.d.g.,e interpellanze volte alla cura del nostro monumento simbolo ed all’acquisizione della proprietà da parte del Comune. Ho accolto con soddisfazione leggi a carattere nazionale che  hanno promosso iniziative e mosso contributi per mantenere le Mura in uno stato di non abbandono. Risale a cinque anni fa  l’ultima richiesta per la cessione gratuita del compendio demaniale delle mura storiche del comune di Bergamo che fu presentata l’11 febbraio 2010 dagli Onorevoli: Stucchi, Pirovano, Consiglio, Vanalli alla Camera dei deputati. Solo da Luglio 2014 lo Stato finalmente si è mosso , grazie al federalismo demaniale, con la proposta di cedere  gratuitamente e “nostre” Mura al “nostro” Comune. Continua a leggere

Stazione, Montelungo, Riuniti, ecco finalmente svelato il vero cambio di passo…

.. consiste in una vera svolta democratica : lavorare per mesi in gran segreto solo con pochi fidatissimi (tanto i tuoi voteranno compatti anche senza capirci molto), presentare il progetto alla stampa con grancassa (non importa se proprio originale tanto verrà riportato solo e fedelmente quanto riferito)  e poi farlo avere anche ai Consiglieri (magari incompleto)  solo poche ore prima della discussione; si evitano critiche, intoppi e tutte quelle inutili chiacchiere che fanno perdere tempo (e di cui avevano dimostrato di essere gran maestri) e tanto meglio se le minoranze se ne vanno dall’aula; e la democrazia ? e la tanto decantata partecipazione ? sarà per un’altra volta… e se nei progetti (soprattutto quelli storici per la città) ci fossero errori od omissioni ? Beh, li correggeremo più avanti aumentando i costi a spese della città ma vuoi mettere il figurone di aver fatto in fretta ??…. Ottima trovata, complimenti signor sindaco !!montelungo riuniti

mentre pensiamo all’accoglienza, succede questo…

a Carpi (ma non solo), donne da una parte e uomini dall’altra. Dove sono tutte quelle femministe che organizzano grandi proteste contro la segregazione ??

a Mosul (Iraq), due giovani omosessuali vengono uccisi precipitandoli dal palazzo più alto. Dove sono tutte le associazioni gay che organizzano grandi manifestazioni contro l’omofobia ??

Testimonianza dai Comitati cittadini

… Costruire la moschea? per chi? non pensate che sia una domanda stupida! tale interrogativo nasce dal fatto che durante il ramadan del 2013 e del 2014, l’Amministrazione Comunale aveva concesso ai musulmani di via Cenisio e di via Carnovali (proprieta cortinovis) l’area della Fiera della Celadina per montare una tensostruttura e ritrovarsi a pregare come quando e quanto volevano senza recare disturbo. I musulmani di via Carnovali si sono rifiutati, addirittura nel 2013 montarono una seconda tensostruttura abusiva nel cortile Cortinovis, che per metà venne abbattuta da un temporale. Ecco il motivo della domanda iniziale!
I musulmani di via Cenisio sono sunniti, i musulmani che ora sono in via Carpinoni sono sciiti, non vogliono convivere …. Sottolineo che i musulmani ex via Carnovali hanno aperto in via Quarenghi un “centro culturale” definizione che fa da paravento ad una moschea, quindi via Cenisio, via Carpinoni e via Quarenghi 23, e qualche volta al civico 46, il risultato è che con una scusa o con un’altra queste persone fanno quello che vogliono in deroga a regole (il centro culturale è moschea), Leggi ecc.ecc.
Saluti Cristina
P.S.: D E V E FINIRE L’ABITUDINE E IL MALAFFARE DEGLI STRANIERI DI MASCHERARE QUALSIASI ATTIVITÀ CON L’ETICHETTA “Circolo culturale” È UNA VERA TRUFFA …. COME QUANDO DEI BOLIVIANI HANNO APERTO IL CIRCOLO CULTURALE, che era tutto e il contrario di tutto, principalmente una discoteca!
Scusate se mi son permessa di … (lettera firmata)

SALVINI al Bèrghemeeting

Tema : Immigrazione e Islam. Appunti di Luisa Pecce.
berghemeeting -salviniModeratore : Roberto Poletti, giornalista Mediaset – bravissimo.
Tony Iwoby, responsabile federale immigrazione della Lega, introduce : raccoglie valanghe di applausi quando afferma che i leghisti non sono razzisti ma persone di buon senso e di buon animo che vogliono accogliere nel rispetto delle leggi, come conviene ad un paese civile, e non possono più accettare irregolari e immigrazione selvaggia.
Kalid Chaoucki, deputato Pd, continua pervicacemente e con un certo coraggio, a parlare di paura del diverso, di una sbagliata considerazione per cui tutti gli immigrati sono considerati un peso e non una risorsa, e continua a difendere Mare Nostrum come un’iniziativa che salva vite umane. La platea se l’aspetta ma diventa insofferente.
Mirko Rota, segretario regionale FIOM è d’accordo con la Lega per la difesa del lavoro e l’abrogazione della legge Fornero ma è sempre dell’idea che il datore di lavoro è il padrone che sfrutta e fa soldi sulla pelle dei lavoratori. La platea “mormora” ad alta voce e gli “suggerisce” di pensare ai piccoli imprenditori sempre più tartassati e sempre più in difficoltà.
Il grande Magdi Allam, con la solita chiarezza ci va giù duro. Siamo una civiltà e una cultura in estinzione per motivi demografici. Bisogna aiutare le famiglie italiane a far figli mentre ora spesso le situazioni sono discriminanti per gli italiani. Parlando dell’Islam dice che è incompatibile con la nostra cultura perché il Corano, che è da rispettare completamente, è in contraddizione con i diritti della persona. Dobbiamo difendere la nostra civiltà e i valori fondanti, primo fra tutti il rispetto per la vita , e non divenire terra di conquista. Gli applausi sono travolgenti
Matteo Salvini, dopo un tifo da stadio che lo introduce nel dibattito, ricorda le parole del Vescovo Sandro Maggiolini che già vedeva nell’oscuramento del Presepe per motivi di rispetto delle altre culture, un pessimo segnale. Oltre una certa percentuale l’italiano diventa il diverso mentre è cosa logica e giusta, addirittura ovvia, una battaglia identitaria. Siamo inspiegabilmente masochisti anche se il nemico pubblico n.1 resta Bruxelles. L’Europa vuole trasformare l’Italia in un paese di consumatori (di prodotti standardizzati ed esteri) senza lavoro, senza tradizioni e senza futuro. I nostri piccoli imprenditori resistono eroicamente al salasso delle tasse ormai insopportabili, non delocalizzano e non vanno a cena con Renzi.  A proposito dell’Islam (che identifica la legge del Corano come legge dello stato) è vero che non è tutto bianco o nero, ma è vero anche che nella nostra cultura l’unica legge è quella dello stato. Non si possono accettare discriminazioni come piscine divise per sesso o il rifiuto di essere visitati da medici donne. Questi cedimenti sono pericolosi e distruttivi. Chi non accetta può e deve tornare da dove è venuto. Dobbiamo avere il coraggio di affermare la verità, orgogliosi della nostra civiltà e delle nostre radici. La platea, attenta, molto calda e partecipe per più di 2 ore, applaude il leader Matteo anche quando parla del progetto di coinvolgimento della Lega al Sud.

Ius soli, politica romana lontana dalla realtà

immigrati protestano.jpgIl vicesindaco di Telgate (cittadina a guida leghista e tra le cittadine italiane con più alta concentrazione di extracomunitari), Fabrizio Sala, risponde all’intervento della parlamentare bergamasco del Pd Elena Carnevali che ritiene lo “ius soli“ una “grande opportunità per l’integrazione”.

Gentile redazione, voglio rispondere all’on. Elena Carnevali constatando ancora una volta quanto la politica dei palazzi romani sia lontana dalla realtà dei territori e dei suoi cittadini. Innanzitutto premetto che non è assolutamente vero che la legge Bossi-Fini non ha funzionato, è stata efficace negli anni in cui è’ stata applicata sia con gli accordi con i paesi del Mediterraneo che con le espulsioni. Ma oggi sembra che sia diventato disdicevole anche solo evocare accordi con i paesi di passaggio dei flussi migratori verso l’Italia, così come è diventato deplorevole invocare l’espulsione dei clandestini, perché ormai pretendere che si rispettino le leggi in fatto di immigrazione non è’ più di moda. Così mentre l’onorevole di turno fa esercizi di retorica su come, quando e perché sia assolutamente indispensabile occuparsi proprio ora di dare la cittadinanza agli stranieri nati in Italia, i nostri cittadini si confrontano con una crisi economica senza precedenti e con un livello di tassazione tra i più elevati al mondo. La teoria è’ una cosa, la pratica è un’altra. La maggior parte degli immigrati non si aspetta trattati di sociologia sulla loro vita , discussioni su come loro si devono integrare, su come noi dobbiamo accettarli, si aspettano solo cose molto concrete, parlando in maniera schietta: sono interessati soltanto alle agevolazioni di cui possono usufruire, dai buoni affitto alla dote scuola. La cittadinanza diventa importante solo se porta benefici economici o burocratici, tutto il resto è pura filosofia. Abbiamo oggi a Telgate, problema comune ormai a quasi tutto il territorio della provincia di Bergamo, 70 bambini stranieri in età di scuola materna che non la frequentano e che si riverseranno nelle nostre scuole nei prossimi 3 anni. Lei pensa che se fossero cittadini Italiani tramite lo Ius soli la frequenterebbero? O la frequenterebbero solo se questo servizio fosse gratuito?
Capita sempre più’ spesso che in condomini vengano acquistati appartamenti da stranieri e nel giro di pochi anni tutti gli altri vengano deprezzati. I pochi italiani che non hanno la possibilità’ di trasferirsi, in genere persone sole o anziani, si trovano a vivere situazioni paradossali, come rimanere senza gasolio per il riscaldamento centralizzato perché la maggior parte degli stranieri non paga le spese condominiali. Per non parlare poi del problema del sovraffollamento notturno di tanti appartamenti con persone di passaggio senza sapere chi sono, da dove arrivano e dove vanno. Lei pensa che lo Ius soli risolva tutti questi problemi? Che l’essere cittadini italiani porti automaticamente al pagamento delle bollette e delle spese condominiali? Le ricordo che a livello di controllo dell’immigrazione, con il governo Monti, avete tolto ogni residua possibilità di controllo delle residenze costringendo i Sindaci a rilasciarle dopo 48 ore dalla richiesta.
Oggi un sindaco deve concedere la residenza anche se il richiedente abita sotto un ponte!!! Tra l’altro In caso di sfratto per morosità, il Comune deve occuparsi del mantenimento della moglie e dei minori in strutture adeguate con un costo altissimo per la comunità. Si spendono, in media, quando va bene, dalle 80 alle 100 euro al giorno per periodi medio-lunghi. Avete presente il costo economico che si deve sostenere in questi casi? Poi non possiamo aiutare il pensionato che vive con 550 euro al mese, intere famiglie italiane che perdono il lavoro e non riescono a pagare il mutuo. Per anni ci avete martellato con il fatto che gli stranieri erano indispensabili per il nostro futuro, che mancava manodopera, che pagavano le nostre pensioni e adesso che non c’è più lavoro neanche per noi come la mettiamo? Perché continuare a insistere con lo Ius soli, la cittadinanza non va regalata ma è un diritto che bisogna meritarsi. I minorenni, indipendentemente dalla cittadinanza italiana o meno, godono della stessa tutela fino alla maggiore età. Date invece ai sindaci poteri veri e lasciategli le risorse che il loro territorio produce, poi saranno i cittadini a scegliere chi vuole aprire la propria comunità al mondo intero o chi vuole preservarne l’identità limitando il numero di residenze o legandolo a fattori di legalità e di sostenibilità economica. Tutti i cittadini italiani che incontriamo sono arrabbiati perché hanno passato tutta la vita a pagar tasse pensando che se ne avessero avuto bisogno avrebbero potuto usufruire di qualche aiuto, invece di continuare a parlare di Ius soli, pensate di rendere il welfare più adattabile alle nuove difficoltà che incontrano i nostri cittadini.
Un cordiale saluto da un gretto e anacronistico amministratore della Lega Nord
Fabrizio Sala – Vicesindaco di Telgate

Teniamo in piedi la baracca e ci danno delle “m….”. Grazie!

Con tristezza devo purtroppo ammettere che la mia città, Bergamo, è proprio una città razzista. Lo dico con l’amaro in bocca, purtroppo è vero quanto dicono da tempo tv e giornali, siamo l’esatto l’esempio di quel nord intollerante, ricco ed egoista.
Il razzismo è un po’ ovunque, lo incontri per le strade, negli sguardi della gente, ovunque ti giri c’è un pregiudizio ed è per questo che invito il ministro Kyenge a visitare con urgenza la mia città, a portare pace e amore, non le chiedo neppure che stringa la mano ai leghisti locali, si rifiuti pure, ma per favore intervenga per stigmatizzare episodi di razzismo come questo che sono finiti persino su you tube:

ruggeri,razzismo,

Sentitamente ringrazio…

Sentitamente ringrazio anche per aver così ridotto la mia città, ringrazio l’italica repubblica delle banane a causa del quale non solo subisco un furto medio di 6.000 euro l’anno, come tutti gli altri million dollar lombard, ma devo anche essere oggetto degli insulti e del razzismo prima italico, che da tempo ci ha descritti come ignorantoni e montanari, ed ora extracomunitario. Insomma teniamo in piedi la baracca e ciò nonostante ci dicono e lasciano che l’ultimo venuto impunemente ci dica che siamo delle merde… ma noi o loro ?

Lettera firmata

Sabato 11 maggio alle 17.30

Sabato 11 maggio alle 17.30 Fabrizio Carcano presenta il suo secondo romanzo alla Mondadori di Bergamo

Cari amici bergamaschi, vi disturbo per segnalarvi che sabato 11 maggio, alle 17.30, presento il mio secondo romanzo, La Tela dell’Eretico, a Bergamo, alla Mondadori di Valtesse in via Baioni 53, al centro commerciale Carrefour.
Visto che molti voi nel 2011 e nel 2012 hanno presentaziato alle mie numerose presentazioni sul territorio bergamasco del mio primo romanzo, Gli Angeli di Lucifero, e che molti di voi via facebook o via mail mi hanno espresso il loro gradimento per questo mio primo romanzo, ho pensato di segnalarvi questa mia presentazione, nel caso a qualcuno di voi potesse interessare.

Un abbraccio a tutti


Fabrizio Carcano

Elezioni 2013

elezioni senato per quartiere.jpgelezioni.jpg
Fiumi d’inchiostro, ore e ore di diretta tv, sondaggi, proiezioni, ecc. ecc. per le elezioni 2013. A grandi linee gli unici a poter festeggiare a pieno sono i grillini che, anche senza proposte concrete di governo, sono riusciti ad entrare in tutte le stanze del potere, ma non si sa a far che cosa, e ai quali va il grande riconoscimento di aver snobbato tutti i giornalisti. La Lega può ben gioire per la conquista riconfermata della Lombardia e per la sparizione di individui come Fini, scopertisi nemici giurati di ogni federalismo, ma deve riflettere sulla diminuzione di consensi in alcune città (al netto di alcuni spostamenti in liste associate). E con la Lega il PDL del risorto Berlusconi che ha riportato l’alleanza ad un sostanziale pareggio con il PD. Scornati alcuni maldestri tentativi come Ingroia, Di Pietro, Giannino e ridotto al lumicino Casini, anche il professor Monti, nonostante i grandi sogni, ha dovuto accontentarsi di una particina. Facce abbacchiate e pensierose dalle parti del PD al quale, ancora una volta, la “gioiosa macchina da guerra” ha fatto cilecca. Ma come… con tutto quel che ha speso in risorse per propaganda, per conquistarsi stampa, televisioni, giornalisti, magistrati, sondaggisti, associazioni, bocciofile, extra-comunitari, ecc… viene forte il sospetto che alla fine se le cantassero e suonassero da soli tra loro. Pensavano che buttare sempre e tutto in rissa, che “tanto peggio, tanto meglio”, che sparare continuamente su Berlusconi, sarebbe bastato a rintronare la maggioranza; così non è stato; e dopo aver ostacolato in tutti i modi il governo precedentemente eletto e aver accettato dal successivo governo tecnico cose ben più truculente, hanno dovuto prendere atto che buona parte della gente si era nel frattempo stufata del loro can can. Tutte le loro grandi manovre hanno solamente ottenuto la spaccatura del paese creando il pericolo di ingovernabilità, riportando alla prima repubblica, sotterrando il bipolarismo quasi col rimpianto di quando gli accordi si facevano dopo le elezioni e non sui programmi . Compliments !!

Giustizia a orologeria e stampa di comodo

Carte di credito Rai: Minzolini assolto. L’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini è stato assolto, “perché il fatto non costituisce reato”, dall’accusa di peculato per il presunto utilizzo improprio di carte di credito aziendali della Rai. Il pubblico ministero di Roma aveva chiesto 2 anni di reclusione. “E’ stata una vera e propria via crucis. In questo anno e mezzo ho scontata una pena mediatica” ha commentato Minzolini dopo la sentenza….

stampa.jpgIntendiamoci, i giornalisti pare facciano il loro mestiere… quando c’è il “sentore” di una notizia si buttano a capofitto per guadagnarsi lo stipendio. Certo, “sembrerà” che, a volte, esagerino, sopratutto nei titoli, e, a volte, rinuncino ad approfondire perchè controproducente (sempre per il loro stipendio). Ma che dire della Giustizia Italiana da loro tenuta sempre alla massima attenzione come fonte recente e inesauribile di scoop… Giustizia in arretrato di decenni in alcuni casi e velocissima in altri che danno ben maggiore pubblicità al singolo magistrato, sopratutto se aperti al momento giusto. Quanti sono i casi di cui si è parlato per giorni e giorni e della cui conclusione non si è saputo più nulla ? e guarda caso proprio di quelli rivelatisi aria fritta. Chi paga per questo ? e poichè queste operine non finiranno mai (per la libertà di stampa e perchè giornalisti e magistrati sono ormai due caste intoccabil) è bene che la gente impari a leggere tra le righe, a capire le notizie come sono date o non date e da chi provengono e infine a giudicare con la propria testa.

da : “Lettere alla redazione”

“Ma che ne sa di Bergamo il manager della tv che non l’ha mai vissuta?”

ghislandi.JPG“Carissimi amici giornalisti di BergamoNews, perché continuate a scrivere vagonate di articoli di elogio su Giorgio Gori che si mette in politica e vuole fare il sindaco di Bergamo? Cosa può conoscere della realtà sociale di una città un famoso manager televisivo che è stato sempre lontano da Bergamo per lavoro? Ho letto in questi giorni in un Vostro articolo la definizione di Gori come l'”enfant prodige della televisione berlusconiana degli anni Ottanta”.Renzi, sindaco di Firenze, ha addirittura detto di Gori: “Se c’è uno che ha scelto di lasciare il proprio, riuscito, impegno professionale per mettersi in gioco nella cosa pubblica vuol dire che questo Paese ha delle chance, ha la possibilità di promuovere quella rivoluzione della bellezza di cui ha grande bisogno”. Ma quale rivoluzione della bellezza può fare un manager televisivo che ha inventato i “Programmi-pattumiera” della tivù italiana? (Per esempio “Grande fratello”: festival delle parolacce e delle donne-oggetto!!!) Mi viene da pensare che, forse, grazie alle sue geniali invenzioni televisive da enfant prodige, la televisione di oggi è davvero diseducativa ed inguardabile.
Penso che il nostro “enfant prodige” orobico, con le sue invenzioni, abbia soltanto arrecato danno alla televisione e quindi alla società italiana che è tanto fallimentare. Grazie per la Vostra cortese attenzione.
Un cordiale saluto”.  Pietro Ghislandi

DIGITALIZZAZIONE IN SALSA PALERMITANA

logo lettere padane.jpgSmaterializzazione dei documenti, digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, trasparenza, Posta Elettornica Certificata….. ormai a queste parole, ed ai fatti che ne conseguono, ci stiamo facendo l’abitudine, anche con un poco di timore. Meglio precisare…. noi, residenti in terra lombarda o veneta, ci stiamo facendo l’abitudine. In Sicilia no, non a caso è un’isola. Ed in effetti in Trinacria vi è ancora la figura del “camminatore”, ovverosia chi di lavoro trasporta da un ufficio all’altro plichi e documenti.
Non ci credete? Leggetevi questo articolo
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/16-maggio-2012/digitalizzazione-non-sicilia-regione-ricerca-camminatori-201204351858.shtml

Ah, dimenticavamo, se avete qualche conoscente aderente al Movimento5Stelle, girategli l’articolo. Noi siamo un movimento territoriale e limitato…. loro, che hanno l’aspirazione ad essere presenti in tutto il Bel Paese, avranno amici e conoscenti che in terra sicula solleveranno il problema…e male che vada c’è sempre Beppe Grillo.

Candide Padano

Facile dire Italia…

regionalizzati,dati-economici..ma i dati continuano, nonostante i martellanti ritornelli.. l’Italia di qui.. l’Italia di là.., a mostrare diverse Italie e non solo meteorologicamente ma quelle che, nonostante tutto, tirano, quelle che stanno alla finestra e quelle che si fanno portare…
Qui di seguito trovi il link con recenti dati “regionalizzati”… di quelli che non vengono minimamente diffusi (in rapporto sopratutto ai fatti interni della Lega) e che quando vengono commentati è solo per dimostrare quanto siano egoisti i “nordisti” e quanto ancora debbano tirare la carretta..

http://www.rischiocalcolato.it/2012/04/dati-regionalizzati-inediti-ed-incredibili-conti-pubblici-spesa-pubblica-import-export-pil-industriale.html

I rimborsi aerei di Napolitano..

logo lettere padane.jpgil nostro morigerato Presidente della Repubblica Italiana, quando era un semplice europarlamentare, si intascava oltre 700 € di “bonus” dal Parlamento Europeo ogni volta che prendeva l’aereo!   E’ quanto emerge da questa video intervista di una trasmissione tedesca:

http://www.youtube.com/watch?v=8L-e5Cvm-wQ  

Il servizio, neanche poi tanto stranamente, NON è mai stato trasmesso in Italia….

Candide Padano

Un’occhiatina in casa d’altri..

rimborsi-partiti,Antonio Misiani, parlamentare di Bergamo nonché tesoriere del Partito democratico, si vanta del fatto che il bilancio del Pd sia l’unico certificato tra quelli dei partiti italiani, come se bastasse questo a giustificare le spese sostenute dal suo partito, che si trova in profondo rosso per più di quaranta milioni di euro nonostante negli ultimi quattro anni abbia ricevuto più di duecento milioni di contributi pubblici.   E leggiamolo questo bilancio.
Una prima cifra salta subito all’occhio: sotto il capitolo spese per viaggi, ristoranti, alberghi etc. risulta che il PD avrebbe speso nel solo 2010 oltre due milioni di euro (per la precisione €uro 2.165.138,00!!!).  E la considerazione che viene spontanea non può che essere: ammazza quanto se magna bene nel piddì!
Ma non solo, buttando l’occhio sulle spese sostenute per la sede nazionale di Roma si scopre che la stessa oltre che essere condotta in locazione a peso d’oro (nel 2010 il PD ha versato tre milioni di euro di cui 1.783.000 per regolazione di poste pregresse) evidentemente deve essere stata ristrutturata dalle fondamenta al tetto dato che nel solo anno 2010 per manutenzioni, ma anche per vigilanza, assicurazioni e pulizia (ma si sa che nel Piddì son fissati con la pulizia) se ne sono andati la bellezza di euro 1.862.000,00!  Insomma, per dare un tetto ai poveri dirigenti nazionali del PD a Roma nel 2010 ci siamo svenati con più di tre milioni di euro. Salute.
Ma non finisce qui: c’è il personale dipendente da pagare. Per la modica cifra di oltre dodici milioni di euro nell’anno 2010 sono stati pagati:
• 173 dipendenti, tra i quali ben 5 autisti a tempo pieno ed indeterminato (mica vorremo mandarle in taxi le alte sfere del PD?);
• 17 giornalisti (che chiaramente non possono essere quelli de l’Unità, dipendenti della Nuova Iniziativa Editoriale SpA), tra cui 1 direttore, 8 capiredattori, 1 vicecaporedattore, 2 vicecaposervizio e 6 redattori semplici: i generali son più delle truppe nel Piddì;
• 12 collaboratori.

E ancora: vuoi che il PD nonostante l’esercito di oltre 200 dipendenti non abbia bisogno di qualche – non meglio precisata – consulenza o collaborazione esterna? Per quelle nel 2010 ne sono andati niente meno che 1.466.00,00 euro. Per nostra fortuna, però, nel 2010 sono state anche finanziate iniziative imprescindibili per il mantenimento della democrazia in Italia, che nel bilancio sono segnalate tra gli eventi più significativi della campagna elettorale delle regionali 2010, quali:
• Dopofestival a Saremo (non ci potevamo credere neanche noi ma è scritto proprio così: Dopofestival a Sanremo!);
• La grande mobilitazione “Porta per porta” (mai visti, almeno a Bergamo. Si saran confusi con Porta a Porta?);
• L’incontro tenuto a Pollica nientemeno che sul tema “la dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco”!
• etc etc

Molto altro ci sarebbe da dire, ma del resto il bilancio è consultabile sul web e chiunque può farsi un’opinione leggendolo direttamente. Sostiene Misiani che il finanziamento pubblico dei partiti è indispensabile al funzionamento della democrazia perché altrimenti i partiti sarebbero facile preda delle lobby. Invece con i soldi pubblici no?    Ma via, guardiamo in Lombardia, dove, nonostante il finanziamento pubblico, il PD non ha minimamente contrastato lo straripante potere ciellino. O guardiamo a Bergamo, dove il centrosinistra al termine di 5 anni di governo è stato mandato a casa con l’accusa di aver ceduto più volte al partito dei costruttori ed aver così cementificato la città.
In conclusione: è davvero così inconcepibile che, in tempi di nera recessione e ristrettezze, i partiti non gravino così pesantemente sulle tasche degli italiani e non possano tirare la cinghia (o quanto meno rinunciare a qualche cena al ristorante a carico nostro) destinando le risorse così liberate a chi ha davvero bisogno?

Il pacchetto di salvataggio UE!

logo lettere padane.jpguna riflessione…..

E’ una giornata uggiosa in una piccola cittadina, piove e le strade sono deserte.  I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente. Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma in un piccolo alberghetto. Dice al proprietario che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per il pernottamento e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione. Il proprietario gli consegna alcune chiavi per la visione delle camere.

1. Quando il turista sale le scale, l’albergatore prende la banconota, corre dal suo vicino, il macellaio e salda i suoi debiti.
2. Il macellaio prende i 100 euro e corre dal contadino per pagare il suo debito.
3. Il contadino prende i 100 euro e corre a pagare la fattura presso la Coop. agricola.
4. Qui il responsabile prende i 100 euro e corre alla bettola e paga la fattura delle sue consumazioni.
5. L’oste consegna la banconota ad una prostituta seduta al bancone del bar e salda così il suo debito per le prestazioni ricevute a credito.
6. La prostituta corre con i 100 euro all’albergo e salda il conto per l’affitto della camera per lavorare.
7. L’albergatore rimette i 100 euro sul bancone della ricezione.

In quel momento il turista scende le scale, riprende i suoi soldi e se ne va dicendo che non gli piacciono le camere e lascia la città.

– Nessuno ha prodotto qualcosa
– Nessuno ha guadagnato qualcosa
– Tutti hanno liquidato i propri debiti e guardano al futuro con maggiore ottimismo


Ecco, ora sapete con chiarezza come funziona il pacchetto di salvataggio UE!

Tutti gli anziani in crociera Il conto lo paga il Comune

sperperi,crociera-anziani,Se qualche lettore di buon cuore passasse per Comitini, avverta quel paesino siciliano che il governo Monti ha varato una manovra da lacrime e sangue, le imprese chiudono, siamo in piena recessione e abbiamo sfiorato il crac: non lo sanno. O almeno non lo sa il sindaco, che in questi mesi di vacche magrissime regala a vecchi e piccini, alla vigilia delle elezioni, una settimana di crociera. Comitini non è un paese qualunque.

Dopo essere stato «lanciato» dal Corriere della Sera e fatto poi conoscere ai telespettatori da Michele Santoro, qualche mese fa è finito in prima pagina sul New York Times come simbolo della cattiva politica e del sistema clientelare italiano: pur essendo stato svuotato dall’emigrazione e ormai ridotto a 960 anime, ha 65 dipendenti comunali. Uno ogni 14 abitanti. A colpire la giornalista americana Rachel Donadio, all’arrivo sulla piazza del paesino a pochi chilometri da Agrigento, fu la prima immagine: due dei nove (nove!) vigili urbani che, anziché smistare il traffico, inesistente, se ne stavano seduti al bar a bere un aperitivo. Stando lì, le spiegarono, lavoravano: «Lavori come questi mantengono viva la città – si giustifica Caterina Valenti, uno degli ausiliari al traffico che guadagna circa 800 euro al mese per un lavoro di 20 ore alla settimana -. «Vedi, stiamo seduti qui al bar e aiutiamo l’economia locale». Prosit.

Letto l’articolo, Massimo Giletti invitò il sindaco, Nino Contino, all’«Arena» di «Domenica in». Dove spiegò: «So bene che 65 lavoratori comunali in una città di poco meno di mille abitanti sono molti. Ma se non gli avessimo offerto un lavoro, queste persone sarebbero emigrate, magari in America. Avremmo sessanta persone e sessanta famiglie che cercano un’occupazione altrove». E poi, che gli importa della spesa? «La città non li paga: sono lo Stato e la Regione che lo fanno. I dipendenti sono pagati solo per il 10% dal Comune». Peggio il rattoppo del buco.

 

Fatti i conti, se tutti i comuni italiani seguissero la strategia economica «rooseveltian-girgentina» di Nino Contino (che già aveva riassunto il suo pensiero ad «AnnoZero» dicendo che se avesse potuto di assunzioni ne avrebbe fatte altre ancora perché «zucchero non guasta bevanda») avremmo 4 milioni e 285 mila dipendenti comunali. E da chi li faremmo mantenere: dai tedeschi e dai finlandesi? Ma l’industrioso sindaco di Comitini eletto alla testa di una lista di centrodestra, come dicevamo, si è inventato ora un altro modo per mungere alle generose mammelle della Regione e dello Stato. E poiché tra poche settimane ci sono le elezioni amministrative, ha avuto una bella pensata. Sistemare i tombini? Controllare i lampioni? Tappare qualche buco sulle strade?

No: mandare in crociera un po’ di anziani compaesani e i ragazzi della III media. Vi chiederete: a parte l’assurdità con questi chiari di luna di spendere soldi non per il pane ma per i circenses, non sarà un momento sbagliato per donare proprio una crociera? Ma lui tira diritto. Dice di essere riuscito a recuperare 35.000 euro dall’assessorato autonomie locali e funzione pubblica della Regione e a quella somma aggiungerà un 20 percento di fondi comunali. Così da offrire a una trentina di vecchi, grazie a un mega sconto, la possibilità di passare otto giorni serviti e riveriti su una nave Msc, lungo un itinerario mediterraneo che partendo dall’Italia toccherà la Tunisia, la Spagna, la Francia.

E i picciliddri? Niente per i picciliddri? Tranquilli: il buon sindaco ha pensato anche a loro. Decidendo di regalare la crociera anche ai 14 scolaretti (e a un loro accompagnatore, si capisce) della terza media: «È un modo per festeggiare il loro primo traguardo e non potevamo che farlo approfittando di questa opportunità economica legata alla crociera».
L’importante, si capisce, è che non se ne accorgano Mario Monti e Vittorio Grilli e il ragioniere generale dello Stato e la Corte dei Conti e tutti i tirchi che in questi mesi stanno cercando di rosicchiare euro sull’euro per contenere gli sprechi. E che non se ne accorgano, soprattutto, i cittadini italiani. I quali potrebbero chiedersi: quando se ne accorgeranno, al governo, che la prima cosa da fare è chiudere le migliaia di rubinetti della politica clientelare da cui, goccia dopo goccia, viene disperso un mare di denaro?

«Camicia verde nella bara. Non è scandalo»

L’assessore regionale Belotti: «Questo indumento è un segno di affetto addosso a un defunto»

belotti 1.jpgCari monsignor Alberto Carrara e Benedetta Ravizza,

che non siate amanti della Lega è cosa nota, ma che bisogno c’è di prendersela anche con i leghisti che chiedono di essere sepolti con la camicia verde? Su, dai, quando muore una persona, si tratti anche del peggior nemico o del delinquente più incallito, si assiste a ciclopici collettivi valzer d’ipocrisia, con commenti che potrebbero riabilitare anche il diavolo. Perfino i più spietati assassini condannati a morte hanno diritto all’ultimo, insindacabile, desiderio. Per questo non capisco i commenti ironici e un po’ sprezzanti letti sul vostro quotidiano. Che male possono fare una bandiera, una camicia o una spilla di un partito indosso a un defunto? Rappresentano semplicemente un segno di rispetto e di affetto verso ciò che quella persona ha fatto e in cui ha creduto in vita. Per questo domando: dov’è lo scandalo? Mi scusi, monsignore, ma che differenza c’è tra «i segni della passione sportiva» e i segni della passione politica? Per lei i primi «sono oggetti della vita personale del defunto, le reliquie degli affetti che ha vissuto» e «per i militanti leghisti, invece, è il segno del partito, di qualcosa che non è proprio». Ma questo discorso vale solo per i leghisti? Non le risulta, per caso, che i militanti di altri partiti, sicuramente di più nel passato, siano stati spesso accompagnati, nel loro ultimo viaggio, da una bandiera con la falce e martello o scudocrociata, da una spilla con la fiamma tricolore o da un foulard rosso? E ancora: che differenza c’è, da morti, tra i simboli dell’ideale politico in cui si è creduto per una vita e quelli legati all’impegno in un’associazione? Lei definisce drammaticamente patetici tutti questi segni della vita messi accanto al morto», ma allora anche il cappello da alpino posto all’interno di una bara di uno storico iscritto all’Ana è patetico? Capisco che lei, dalla sua posizione di ecclesiasta, non veda di buon grado questi gesti materiali e poco spirituali, ma non crede che, con un piccolo sforzo, bisognerebbe cercare di avere un po’ di rispetto verso le ultime volontà di un defunto, anche se in vita si è macchiato della grave colpa di credere nell’ideale della libertà del proprio popolo, di sognare la Padania e di aver seguito un tale «profeta Umberto di Cassano Magnago»? Mi permetta, infine, un’ultima domanda: ma se le dovesse capitare di dover celebrare il funerale di un leghista la cui bara fosse avvolta da una bandiera col Sole delle Alpi, ciò non costituirebbe alcun problema, vero? Detto questo, ne approfitto anche per lasciare qualche indicazione per il mio funerale, per il quale ovviamente non ho presentato istanza di sollecito, visto che magari potrebbe proprio capitare a monsignor Carrara di celebrarlo: bara con interni neroazzurri e Sole delle Alpi intagliato sui lati esterni (sono certo che il mio amico Roby Caprini saprà accontentarmi); per l’abito, camicia verde con giacca tirolese e sciarpa dell’Atalanta mentre per la cerimonia funebre gradirei avere la bandiera della Padania e una maglia della Dea sul feretro. Per le musiche lascio la scelta a parenti e amici, ma fì mia ‘l schèrs de mèt sö Gigi D’Alessio o Nino D’Angelo. Il tutto però con tono sobrio, altrimenti chissà poi cosa scriverebbe Benedetta Ravizza…