un’occhiatina in casa d’altri

Magdi Cristiano Allam lascia la Chiesa: “Troppo relativismo”.

magdi.jpgMagdi Cristiano Allam ha annunciato a sorpresa il suo addio alla Chiesa cattolica a cinque anni da quel battesimo ricevuto in San Pietro da Benedetto XVI: troppo relativismo. “È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all’interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani «che adorano Dio unico, vivente e misericordioso». “Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani depositari al pari di tutte le persone dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà, l’islam sia un’ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l’Europa finirà per essere sottomessa all’islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo alle altre due sponde del Mediterraneo, se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l’incompatibilità dell’islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell’odio, della violenza e della morte nei confronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia quale crimine contro l’umanità in quanto predica e pratica la violazione della sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà religiosa, infine se non bloccherà la diffusione delle moschee”. (da Bergamonews,25-3-13)

un’occhiatina in casa d’altri…

La morale del Pd: 400 indagati e si sentono pure superiori…
sorpresa 3.jpg«La tangente da 20 mila euro in contanti? Pensavo fosse un regalo di Natale…».  Quello di Franco Pronzato, consulente e manager amico di Pierluigi Bersani, ex responsabile nazionale per il trasporto aereo del Pd, arrestato per tangenti nell’ambito degli appalti all’Enac, è forse il caso più irriverente ma non certamente l’ultimo.
A riaccendere i riflettori sulla cosiddetta  “questione morale” all’interno del Pd ci hanno pensato i consiglieri regionali lombardi come l’ex sindaco di Genova, Marta Vincenzi, da ieri sera indagata per la tragica alluvione del novembre 2011.   
Un partito che, nonostante i sondaggi ci dicano l’opposto, appare sempre più allo sbando per le inchieste giudiziarie piombate sul partito. E così il Pd forcaiolo e giustizialista si ritrova a dover fare i conti  in casa propria con tanti, forse troppi, indagati. Almeno a contare quelli finiti nel registro dei vari pm di mezza Italia da novembre 2009, mese dell’elezione a segretario di Pierluigi Bersani.
I numeri parlano chiaro: circa 400 indagati tra esponenti nazionali e locali del partito. Un vero e proprio bollettino di guerra, ignorato da quasi tutta la stampa (tranne Libero e Panorama). Con tanto di vicende agghiaccianti come quella di Luca Bianchini, coordinatore di un circolo del Pd a Roma e condannato per tre violenze sessuali a 14 anni di carcere nel luglio scorso.
Come dimenticare poi lo tsunami abbattutosi sull’intera classe dirigente regionale del pd in Basilicata. Da  Antonio Luongo, deputato vicino alla corrente dalemiana,  al sindaco di Anzi Giovanni Petruzzi; dal governatore lucano Vito De Filippo al presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino; dall’ex assessore regionale Erminio Restaino al sindaco di Potenza Vito Santarsiero; dal consigliere regionale Pasquale Robortella al presidente della provincia di Matera Franco Stella, fino al consigliere provinciale di Matera Nicola Montesano. Tutti signori distinti, con la tessera del Pd in tasca. Sono accusati dei più svariati reati nell’ambito di diverse inchieste: dalla corruzione alla turbativa d’asta, fino alla truffa sui fondi europei.
La lista è lunga, anzi lunghissima: c’è “O’ Ciro” che di cognome non fa Ferrara ma Caravà, applaudito sindaco “anti-mafia” di Campobello arrestato, guarda caso, per associazione mafiosa. E’ la legge del contrappasso. Che ha colpito il Pd, fustigatore di quel “bunga Bunga” e oggi amante di una sorta di “magna magna” tutto rosso.
C’è il consigliere comunale Renzo Antonini che si è fatto beccare in flagranza di reato mentre era intento ad intascarsi una bustarella di 2.500 euro. Briciole se si pensa  all’ex numero uno della Provincia di Milano Filippo Penati, candidato per il Pd alla guida dell Pirellone ed ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo rinviato a giudizio per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
Scorri la lista è trovi anche Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno indagato per abuso d’ufficio; non manca il pugliese Alberto Tedesco, ex senatore indagato nell’inchiesta “sanitopoli”  e salvato dall’arresto nello stesso giorno in cui la Camera ha dato il via libera all’incarcerazione del parlamentare Pdl Papa.  C’è Vincenzo Morichino, co-proprietario della barca a vela “Ikarus” con D’Alema, accusato di frode fiscale e false fatturazioni. di fatto non poteva mancare nemmeno lui, “baffino” come era stato sarcasticamente soprannominato Massimo D’Alema: pure lui indagato anch’egli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti all’Enac (avrebbe usufruito di cinque passaggi aerei gratuiti). Le indagini in Piemonte sulle presunte irregolarità della lista “Pensionati e Invalidi” che appoggiava la candidata alla presidenza Mercedes Bresso? O l’inchiesta giudiziaria sulle presunte infiltrazioni della Camorra alle primarie del Pd a Napoli? O Andrea Lettieri, sindaco di Gricignano d’Aversa indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. e come dimenticare il Comune di Nicotera, a maggioranza Pd, sciolto per infiltrazioni della n’drangheta. E del mega scandalo in Umbria culminato nell’arresto del vice-presidente del consiglio regionale ed ex sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci, accusato di abuso di ufficio e addirittura violenza sessuale aggravata, in un’inchiesta che ha coinvolto altre nove ordinanza di custodia cautelare? E il governatore Bassolino? E il sindaco Rosa Russo Jervolino? Tra i tanti nomi c’è anche quello di Gaspare Vitrano, deputato regionale siciliano in quota Pd arrestato per aver intascato una bustarella da 10.000 euro da un imprenditore del fotovoltaico.
Altro giro di giostra: Bartolomeo Valentino ex assessore di Collegno, nel Torinese: 2 anni per concussione, colpa delle solite richieste per qualche pratica edilizia. Michele Cressano consigliere comunale a Vercelli: falso ideologico e abuso d’ufficio. Giusi La Ganga: 20 mesi di reclusione e multa di 250 mila euro per finanziamento illecito ai partiti. Andrea Oddone primo cittadino di Ovada condannato dal tribunale di Alessandria in primo grado a 8 mesi omicidio colposo. Ma il Pd non si fa mancare nulla: anche la bancarotta fraudolenta con Franco De Amicis ex segretario del partito nel Basso Canavese. Nella vicina Liguria troviamo un altro Franco che di cognome fa Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre e parlamentare europeo. Per lui poca roba: truffa e associazione a delinquere. C’è Giancarlo Cassini assessore regionale all’Agricoltura: associazione a delinquere, corruzione e altri reati. Una decina in Emilia romagna: sindaci, assessori, semplici attivisti. Altrettanti in Toscana. Anche qui consiglieri, primi cittadini. Con accuse disparate: truffa aggravata, corruzione, concussione. Per arrivare al crac in Lombardia con un Ambrosoli imbarazzatissimo.
Alla fine i conti si fanno in fretta: quasi 400. Un record. Soprattutto se si pensa che il 90% degli indagati o condannati sono nelle Regioni in mano al Pd da anni. Tradotto: dimostrano il loro vero valore dove governano. E con Mps siamo solo agli inizi…

Un’occhiatina in casi d’altri !!!

sorpresa 3.jpgsorpresa 2.jpgLa polizia giudiziaria di Milano sta notificando i 29 avvisi di garanzia ai consiglieri regionali dei partiti di opposizione (Pd, Idv, Sel e Udc) tra i quali i capigruppo Luca Gaffuri (Pd), Chiara Cremonesi (Sel), Stefano Zamponi (Idv) e Gianmarco Quadrini (Udc), accusati di peculato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano sulle spese fatte con i rimborsi regionali nel quadriennio 2008-2012, giustificati come attività politica, ma simili a spese personali. Solo qualche esempio : 
per SEL : 134 euro per cialde di caffè e 250 euro per un pranzo a un sushi bar; 
per IDV : 431,20 euro spesi per il Ficus Robusta e altre piante per gli uffici del gruppo,  un kit di penne Balenciaga per il capogruppo Stefano Zamponi, che tra i rimborsi ha messo anche uno scontrino da 14,60 euro per il libro “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez. Per lui anche 5 pc, 4 stampanti, 3 lettori dvd, ecc, ecc,.
per il PD : 960 euro spesi in cadeau dal Pd nel giorno della festa della Donna. Il capogruppo del Pd Luca Gaffuri con nota spese di piadine, birre e una cena per 50 persone, con un conto da 1.250 euro, all’agriturismo ‘Le Bertoline’; Sara Valmaggi con 675 euro di cui 75 euro per una notte in hotel a Mantova e 600 euro per  francobolli; Carlo Spreafico, rimborso di un barattolo di Nutella; Pippo Civati, con taxi, biglietti ferroviari e hotel; Dionigi Giundani , cartoleria varia con i pastelli della Giotto. Avviso di garanzia anche per il bergamasco, Beppe Benigni che è stato capogruppo dei Ds.
Per l’UDC : il capogruppo Gianmarco Quadrini : 1.568 euro di prodotti alimentari comprati al Monastero di Vallechiara; tra i suoi scontrini, pirellone,partiti-opposizione,minoranzeanche 780 euro per spumante Franciacorta, la spesa alla Coop per comprare acqua, patatine, tovaglioli e carta igienica nonché 60 euro di quota annuale per la compagnia delle Opere di Brescia e 390 euro per una festa sulla neve a Sestola, sull’Appennino emiliano; Valerio Bettoni, ex-Udc ora in lista Ambrosoli, scontrini per 62 penne (1500 euro) e un euro per i feltrini al Brico.

un’occhiatina in casa d’altri…

0813 presseurop.JPG13 agosto 2012 – Presseurop – Le Monde

 

sorpresa 3.jpgFrancia : I rom nuovamente espulsi, ma in silenzio.
“Le espulsioni dei rom in piena estate non suscitano molte reazioni”, scrive Le Monde. Due anni dopo la campagna di espulsioni lanciata dalla Francia, che aveva suscitato scalpore in tutta Europa, il quotidiano s’interroga sul silenzio di questi giorni, mentre nel paese vengono sgomberati diversi campi rom soprattutto nelle città di Lilla, Lione e Parigi. Il 9 agosto è stato predisposto un primo charter con 240 rom a bordo, diretto in Romania.
Il quotidiano francese sottolinea che soltanto “i partiti di sinistra e una parte del mondo dell’associazionismo hanno timidamente reagito alle iniziative del ministero dell’interno”. Secondo queste forze politiche mettendo in atto le sentenze di espulsione il presidente François Hollande viene meno alla promessa elettorale di “non espellere famiglie rom senza offrire loro un alloggio”.
Le Monde paragona il comportamento dell’attuale presidente francese a quello del suo predecessore, molto criticato all’epoca delle precedenti espulsioni.
Nell’estate del 2010, dopo il discorso sui rom tenuto a Grenoble da Nicolas Sarkozy [che si era impegnato a sgomberare la metà dei campi rom abusivi], le reazioni indignate erano state numerose. Oggi la maggior parte degli esponenti della sinistra resta significativamente in silenzio.

Un’occhiatina in casa d’altri..

martinelli,lusi,bonziIDV : Daniele Martinelli, volto della tv dell’Italia dei Valori, punto di riferimento del partito di Antonio Di Pietro nella Bassa Bergamasca, candidato alle Regionali, ha deciso di dire basta.”Anche attorno a Di Pietro agisce un cerchio magico”.

PDL : In 13 han votato no all’arresto di Lusi Tra loro Valerio Carrara, sindaco di Oltre il Colle, che, eletto al Senato la prima volta con l’Italia dei Valori, il primo giorno di legislatura annunciò di aderire a Forza Italia.

PD : Manuel Bonzi, coordinatore del Pd della bassa Valseriana, invia una lettera sfogo ai giornali e ai compagni di partito, contro i quali punta il dito a causa delle rivalità scatenate con l’annuncio delle primarie. “Pd Bergamo, che delusione. Unica tattica delegittimare l’avversario interno”.

Un’occhiatina in casa d’altri..

idveuro.jpgAntonio Di Pietro è il padrone di casa dell’Italia dei Valori. In tutti i sensi: la sede bergamasca del partito, in via Locatelli 29, è di proprietà del leader dell’Idv che riscuote ogni mese l’affitto, circa 1200 euro. Un caso più unico che raro, per di più per un partito che da pochi giorni ha lanciato la campagna “Giù le mani dal sacco”, una raccolta firme contro i rimborsi elettorali. L’Idv paga infatti l’affitto grazie a parte dei finanziamenti pubblici a cui ora vorrebbe rinunciare. Non vale solo per Bergamo, ma anche per Milano. La sede del capoluogo lombardo è molto redditizia per la Antocri, la società immobiliare di cui è titolare come socio unico Antonio Di Pietro. !!!!

I rimborsi aerei di Napolitano..

logo lettere padane.jpgil nostro morigerato Presidente della Repubblica Italiana, quando era un semplice europarlamentare, si intascava oltre 700 € di “bonus” dal Parlamento Europeo ogni volta che prendeva l’aereo!   E’ quanto emerge da questa video intervista di una trasmissione tedesca:

http://www.youtube.com/watch?v=8L-e5Cvm-wQ  

Il servizio, neanche poi tanto stranamente, NON è mai stato trasmesso in Italia….

Candide Padano

Un’occhiatina in casa d’altri..

rimborsi-partiti,Antonio Misiani, parlamentare di Bergamo nonché tesoriere del Partito democratico, si vanta del fatto che il bilancio del Pd sia l’unico certificato tra quelli dei partiti italiani, come se bastasse questo a giustificare le spese sostenute dal suo partito, che si trova in profondo rosso per più di quaranta milioni di euro nonostante negli ultimi quattro anni abbia ricevuto più di duecento milioni di contributi pubblici.   E leggiamolo questo bilancio.
Una prima cifra salta subito all’occhio: sotto il capitolo spese per viaggi, ristoranti, alberghi etc. risulta che il PD avrebbe speso nel solo 2010 oltre due milioni di euro (per la precisione €uro 2.165.138,00!!!).  E la considerazione che viene spontanea non può che essere: ammazza quanto se magna bene nel piddì!
Ma non solo, buttando l’occhio sulle spese sostenute per la sede nazionale di Roma si scopre che la stessa oltre che essere condotta in locazione a peso d’oro (nel 2010 il PD ha versato tre milioni di euro di cui 1.783.000 per regolazione di poste pregresse) evidentemente deve essere stata ristrutturata dalle fondamenta al tetto dato che nel solo anno 2010 per manutenzioni, ma anche per vigilanza, assicurazioni e pulizia (ma si sa che nel Piddì son fissati con la pulizia) se ne sono andati la bellezza di euro 1.862.000,00!  Insomma, per dare un tetto ai poveri dirigenti nazionali del PD a Roma nel 2010 ci siamo svenati con più di tre milioni di euro. Salute.
Ma non finisce qui: c’è il personale dipendente da pagare. Per la modica cifra di oltre dodici milioni di euro nell’anno 2010 sono stati pagati:
• 173 dipendenti, tra i quali ben 5 autisti a tempo pieno ed indeterminato (mica vorremo mandarle in taxi le alte sfere del PD?);
• 17 giornalisti (che chiaramente non possono essere quelli de l’Unità, dipendenti della Nuova Iniziativa Editoriale SpA), tra cui 1 direttore, 8 capiredattori, 1 vicecaporedattore, 2 vicecaposervizio e 6 redattori semplici: i generali son più delle truppe nel Piddì;
• 12 collaboratori.

E ancora: vuoi che il PD nonostante l’esercito di oltre 200 dipendenti non abbia bisogno di qualche – non meglio precisata – consulenza o collaborazione esterna? Per quelle nel 2010 ne sono andati niente meno che 1.466.00,00 euro. Per nostra fortuna, però, nel 2010 sono state anche finanziate iniziative imprescindibili per il mantenimento della democrazia in Italia, che nel bilancio sono segnalate tra gli eventi più significativi della campagna elettorale delle regionali 2010, quali:
• Dopofestival a Saremo (non ci potevamo credere neanche noi ma è scritto proprio così: Dopofestival a Sanremo!);
• La grande mobilitazione “Porta per porta” (mai visti, almeno a Bergamo. Si saran confusi con Porta a Porta?);
• L’incontro tenuto a Pollica nientemeno che sul tema “la dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco”!
• etc etc

Molto altro ci sarebbe da dire, ma del resto il bilancio è consultabile sul web e chiunque può farsi un’opinione leggendolo direttamente. Sostiene Misiani che il finanziamento pubblico dei partiti è indispensabile al funzionamento della democrazia perché altrimenti i partiti sarebbero facile preda delle lobby. Invece con i soldi pubblici no?    Ma via, guardiamo in Lombardia, dove, nonostante il finanziamento pubblico, il PD non ha minimamente contrastato lo straripante potere ciellino. O guardiamo a Bergamo, dove il centrosinistra al termine di 5 anni di governo è stato mandato a casa con l’accusa di aver ceduto più volte al partito dei costruttori ed aver così cementificato la città.
In conclusione: è davvero così inconcepibile che, in tempi di nera recessione e ristrettezze, i partiti non gravino così pesantemente sulle tasche degli italiani e non possano tirare la cinghia (o quanto meno rinunciare a qualche cena al ristorante a carico nostro) destinando le risorse così liberate a chi ha davvero bisogno?

L’osservatore padano : succede in Provincia

tri-colore.jpgIl Pdl e il Pd uniti si schierano lungo la stessa sponda per chiedere al governo, tramite il presidente della Provincia, una revisione del patto di stabilità, la cancellazione dell’obbligo di trasferire i «liquidi» nella tesoreria unica nazionale e che i Comuni e le Province possano usare i residui passivi.  Indice puntato, ovviamente, sull’Imu che non consente ai sindaci di usare i soldi per i servizi, ma trasforma i primi cittadini in «esattori» per conto dello Stato. Il documento, approvato all’unanimità dall’aula di via Tasso, è stato presentato ai colleghi da Matteo Oriani (Pdl) e Matteo Rossi (Pd). Se i punti sono stati condivisi dagli esponenti di ogni bandiera – non c’è stato nessun voto contrario – è anche vero che da sotto il «Sole delle Alpi» è partita qualche stoccata. Romualdo Natali ha parlato di «ipocrisia» rivolto ai partiti che in via Tasso presentano mozioni mentre a Roma sostengono il governo. Il presidente della Provincia Ettore Pirovano ha parlato dell’«ignoranza dei due rami del Parlamento e del ministero sulla gestione concreta e i problemi dei Comuni». Pirovano ha puntato l’indice sul fatto che «si sta cercando di incitare la popolazione a vedere dei centri di spreco fasulli per evitare di toccare i veri problemi della gestione della macchina pubblica. E lo sappiamo tutti dove sono: nell’ignoranza, il menefreghismo e il modo di pensare che siccome una cosa è pubblica non è di nessuno infischiandosene del suo costo».

Vendola… il “munifico”

Che ne direste di avere un rimborso chilometrico dal vostro datore di lavoro per gli spostamenti da casa all’ufficio?
Oppure non gradireste di aver rimborsato non una, non due, bensì tre volte le spese telefoniche sostenute per lo svolgimento della vostra attività lavorativa?
Fantascienza?
Naaaaa, è la realtà della Regione Puglia, condotta da Nichi il moralizzatore.
Di seguito trovate il link alla notizia, pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ma un’avvertenza per chi soffre di pressione: prima della lettura bevetevi una tisana calmante, l’incazzatura potrebbe giocarvi brutti scherzi.

 http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=449301&IDCategoria=1

Un’occhiatina in casa d’altri..

dirigenti-pd-300x225.jpgScoperta in un film porno, segretaria del Pd si dimette. Di giorno segretaria di una sezione locale del Pd. Di sera attrice di film porno. E’ accaduto in provincia di Pisa dove una giovane compagna, appassionata di politica quanto di film hard, ha deciso di girare un film a luci rosse. Ma nonostante la mascherina indossata durante le scene roventi, sarebbe stata riconosciuta confrontando le immagini del film intitolato “E’ venuto a saperlo mia madre” in cui fa sesso con un’altra ragazza e due pornoattori con quelle postate sul suo profilo Facebook. La giovane segretaria si è dimessa dopo essere stata scoperta. Era una giovane laureata molto impegnata con il Partito Democratico. La notizia ha presto fatto il giro della rete e i dirigenti del partito hanno dovuto prendere posizione: “Come, accusiamo Berlusconi per la sua condotta morale e poi noi…”  “Abbiamo evitato la decisione della sospensione immediata, perchè la ragazza ha convenuto con noi che era meglio rassegnare subito le dimissioni e così è stato”, ha commentato un dirigente locale, mentre il partito si sente più in imbarazzo che mai.