Lega Nord : test di ingresso e classi ponte per studenti stranieri

imagesCA5VZZ5I.jpgSu indicazione della Segreteria Provinciale della Lega Nord e del coordinamento dei 52 sindaci bergamaschi del Carroccio, in tutti i Comuni in cui è presente la Lega, verrà presentato un ordine del giorno per sollecitare il Parlamento e il Governo ad autorizzare l’ingresso degli studenti stranieri a scuola solo dopo una prova di valutazione e a istituire delle classi di alfabetizzazione per coloro che non superassero il test.
 L’ordine del giorno comprenderà tutte le seguenti considerazioni :
– il crescente fenomeno dell’immigrazione ha modificato sensibilmente il modello organizzativo e didattico della scuola italiana;
– l’elevata presenza di alunni stranieri nelle singole classi della scuola dell’obbligo determina difficoltà oggettive d’insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti;
– la presenza all’interno delle classi di un numero sempre più elevato di alunni non italofoni si rivela quindi un ostacolo sia per gli studenti stranieri, che trovano quindi enormi difficoltà di apprendimento in una lingua a loro sconosciuta, che per gli  alunni italiani che assistono, invece, a una forte riduzione dell’offerta didattica, a causa dei rallentamenti degli insegnamenti, dovuti alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri;
– il dato relativo alla presenza di alunni non italofoni nelle scuole dell’obbligo della provincia di Bergamo è in forte crescita, tanto da aver superato in alcune classi il 30%;
– da uno studio riportato sul Corriere della Sera del 24/9/13 emerge che “sostituendo un nativo con un immigrato in una classe della seconda elementare, la frazione di risposte corrette dei nativi nei test Invalsi si riduce del 12% in italiano e del 7% in matematica (dati 2009-10)”;
– anche nelle scuole del nostro territorio comunale si registrano forti difficoltà didattiche per la presenza nelle classi di numerosi non italofoni;
– il caso della scuola della frazione di Corti a Costa Volpino con la formazione di una classe di prima elementare con 14 alunni stranieri e 7 italiani che ha visto i genitori italiani scegliere di spostare i propri figli in un’altra scuola preoccupati dello scarso livello didattico che avrebbe portato una simile classe, è solo il primo di numerosi altri casi che si potranno verificare nel prossimo futuro nei nostri comuni;
– la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia sancisce che tutti devono poter contare su pari opportunità in materia di accesso alla scuola, di riuscita scolastica e di orientamento;
– la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare una politica di integrazione, a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione, senza però penalizzare, in ambito scolastico, il livello didattico generale;
– diversi Paesi europei hanno istituito luoghi d’apprendimento separati per i bambini immigrati, allo scopo di attuare un percorso breve o medio di alfabetizzazione culturale e linguistica del Paese accogliente :  in Germania, prima dell’iscrizione alla scuola elementare i figli di immigrati devono sostenere un test di lingua tedesca e coloro che non lo superano devono seguire un corso di tedesco prima di essere accolti nelle classi normali. In Francia si adotta un modello di politica educativa per studenti stranieri che prevede l’inserimento nelle classi comuni, ma si ricorre a classi separate.  In Catalogna sono stati istituiti dei centri speciali per minori stranieri tra gli otto e i diciotto anni, propedeutici all’ingresso nel sistema scolastico. In Grecia si organizzano delle classi propedeutiche o sezioni preparatorie per l’insegnamento del greco.
– le normative sull’immigrazione del 1998 e del 2002 contengono indicazioni utili sulla funzione e sull’uso dei cosiddetti “spazi dotati di strumenti appositamente dedicati”, demandando alle scuole e agli enti locali l’iniziativa e la gestione di tali spazi;
– i dati ministeriali evidenziano come il problema dei ripetenti e della dispersione scolastica incida soprattutto sui ragazzi stranieri. Secondo tali dati, il numero degli studenti stranieri ripetenti è del 4% nella scuola primaria, dell’8% nella scuola secondaria di primo grado e arriva al 14% nella scuola secondaria di secondo grado.
I Consigli Comunali sollecitano pertanto il Parlamento e il Governo a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado per valutarne il livello di alfabetizzazione con test e specifiche prove di ingresso al fine di stabilire l’eventuale necessità di corsi intensivi della lingua italiana e invitano le Direzioni degli Istituti scolastici a istituire in via sperimentale delle classi di alfabetizzazione che consentano agli studenti non italofoni, che non superano le prove e i test sopra menzionati, di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutici all’ingresso degli stessi nelle classi permanenti al fine di agevolarne l’integrazione senza compromettere il livello didattico di tutta la classe.