Si indaga per corruzione sul “muro” di via Autostrada.

MURO.jpgLa Procura della Repubblica di Bergamo da alcuni mesi avrebbe aperto un fascicolo sull’edificio di via Autostrada che ha creato non poche polemiche e definito “il muro” per aver deturpato il profilo di Città Alta.
Gli inquirenti starebbero da mesi verificando tutta la convenzione fra il Comune di Bergamo e la società Brumans che ha costruito l’edificio e che si occupa del piano di recupero. Al centro dell’indagine ci sarebbe la convenzione con i contenuti del piano integrato, approvata dall’Amministrazione comunale di Roberto Bruni il 5 giugno del 2009, due giorni prima delle elezioni vinte dallo sfidante del centrodestra Franco Tentorio. Gli inquirenti starebbero verificando il ruolo svolto dagli uffici tecnici e dai tecnici del Comune di Bergamo che avevano seguito la pratica. In un esposto ricevuto in Procura si segnalava una tangente di 300 mila euro, ed oltre al denaro ci sarebbero stati anche “regali” per i funzionari che le indagini stanno cercando di verificare. E’ per questo motivo che negli ultimi tre mesi almeno una trentina di persone – tutte ritenute informate sui fatti – sarebbero state sentite dai carabinieri nella caserma di via delle Valli a Bergamo. (Bergamonews,9-7-12)

SI ABBASSA IL MURO. HA VINTO LA CITTÀ !

ecomostro,via-autostrada,skyline,skyline-bergamoMartella che martella il muro viene giù. Non solo quello in mattoni, ma anche quello dell’indifferenza. Non sarà la rivoluzione di Berlino, ma il fatto di via Autostrada è un segnale di risveglio. Di attenzione per la città e le sue trasformazioni. Dopo due mesi, il Comune e la società immobiliare Bruman’s srl, titolare dell’operazione,  sembrano  vicine  a mettere nero su bianco un accordo, che prevede anche, e soprattutto, l’abbattimento e la revisione di parti delle costruzioni che con la loro altezza avrebbero oscurato per sempre la vista di Città Alta. E non in un punto qualsiasi, bensì alla porta d’ingresso dei visitatori in arrivo dall’A4. Come biglietto da visita una colata di cemento anziché un profilo da cartolina. Dalle intenzioni ai fatti servono ora i passaggi tecnici, ma il punto d’incontro per salvare la vista monumentale è stato trovato. Si abbassa il centro direzionale, si cambia la forma dell’hotel, liberando il cono che permette di mantenere gli occhi puntati sul panorama che rischiava di essere perduto. A  settembre    quando  di fronte a un’impalcatura che continuava ad alzarsi abbiamo iniziato a occuparci del caso – ci eravamo chiesti quanto valesse uno skyline. Per rispondere che certe cose non hanno prezzo. Anche se invece nell’urbanistica quasi tutto viene monetizzato, con un «do ut des» tra operatore privato ed ente pubblico. Per questo il passo indietro dell’impresa (disponibile sin da subito a rivedere il progetto e ora anche a trasferire qualche volumetria), con dalla sua tutta una serie di diritti acquisiti, non è un gesto scontato.  Così come non scontata è stata la reazione dei cittadini, che a centinaia si sono mobilitati contro la bruttura, uscendo da quel torpore che talvolta fa accettare passivamente le decisioni che cadono dall’alto, salvo poi lamentarsene. Non scontata è stata una battaglia sostenuta da L’Eco, magari ritenuta da alcuni «sproporzionata», ma convinti che è dal piccolo che s’inizia a migliorare, dal particolare, dal dettaglio che si capisce il generale di una storia.   Ora non resta che poter scrivere a breve il lieto fine di questa vicenda. Sperando anche che possa servire un po’ da faro per il futuro. Con minore  leggerezza nel valutare i progetti, perché prevenire è sempre meglio che curare. Di «muri» ce ne sono tanti, in giro per Bergamo, ma ci si accorge sempre troppo tardi, a patatrac avvenuto. E colpevoli non possono essere sempre i tecnici, perché vorrebbe dire che la politica ha abdicato del tutto alla sua funzione di indirizzo e controllo. Servono le idee, tant’è che Platone a governare ci metteva i filosofi. Sempre lui, Platone, con l’allegoria della caverna (non a caso anche lì gli occhi dei malcapitati potevano solo fissare il muro  dinanzi  a  loro) parlava della libertà che dà la conoscenza.  D’aiuto, quindi, può essere anche una coscienza civica ritrovata, di cittadini sentinelle che vogliono bene alla loro città e la difendono.  Benedetta Ravizza (Eco di Bergamo, 3-11-11)

Ecomostro a Curno: “Impediamo lo scempio”

Pedretti 1.jpg“Battaglieremo con ogni mezzo contro l’ecomostro di Curno”. E’ scattata la caccia ai palazzi che coprono la vista città alta. Dopo la discussa via Autostrada, le polemiche in arrivo su ex Enel, le torri del piano Sace e quelle del Gleno arriva un’altra presa di posizione contro un progetto destinato a far discutere. E’ la sezione locale della Lega Nord di Curno a sollevarlo: si tratta del piano integrato di intervento (stessa tipologia di via Autostrada) denominato “Zebra”. E’ stato presentato mesi fa dalla Giunta guidata da Angelo Gandolfi e fin dai primi rendering il Carroccio ha deciso di opporsi compromettendo la presenza politica in Giunta. L’edificio dovrebbe sorgere sul parcheggio del centro direzionale Zebra, accanto alla Briantea. Venti metri di altezza massima previsti, 46 mila metri cubi, 8600 metri quadrati. Il piano integrato di intervento deve essere presentato entro il 30 settembre altrimenti, come prevede la legge, non potrà essere adottato prima dell’approvazione del piano di governo del territorio. La Lega teme un blitz della maggioranza e si prepara a contrastare in tutti i modi il progetto. Su Facebook è nato un gruppo chiamato “No all’ecomostro di Curno” e nei prossimi giorni partirà una campagna di volantinaggio per informare i cittadini del Comune dell’hinterland. “Come evidenziano le simulazioni fotografiche il progetto andrebbe a togliere la vista dei colli per una buona parte del paese – spiega Roberto Pedretti, capogruppo del Carroccio e consigliere regionale -. La cittadinanza di Curno è completamente all’oscuro delle intenzioni della Giunta Gandolfi. Va ricordato che a suo tempo, quando il progetto fu proposto, la sezione di Curno della Lega Nord fu subito contraria. Fu allora che Fassi e Donizetti, poi casualmente diventati assessori, si schierarono a favore della proposta del sindaco. Considerato che l’attuale maggioranza, di cui la Lega non fa parte, non ha ancora presentato la bozza di PGT alla cittadinanza di Curno, il sospetto, legittimo, è che Gandolfi e la sua maggioranza vogliano adottare un piano che per noi e per i Cittadini di Curno sarebbe uno scempio. Appare chiaro che se a Bergamo gli “eco Mostri” oramai hanno modo di esistere, con tutte le conseguenze negative, a Curno ci sia ancora in tempo per fermare lo scempio che Gandolfi vorrebbe autorizzare”. (BergamoNews,13-9-11)

 

SKYLINE di Bergamo, un valore inestimabile… monetizzato !!

..e ancora ci attendono i mostri del Gleno, dell’ex-Sace, dell’ex-Enel, ecc. ecc. GRAZIE BRUNI !!!

nickpali.jpgnapoleone e bertasa2.jpg

..compare in un articolo su via Autostrada anche il nome “Bertasa”… non sarà per caso parente del “Bertasa” dell’ex-Sace… perchè in tal caso bisognerebbe chiedergli perchè odia tanto la nostra città…