Cominciano i sondaggi elettorali

Maroni avanti, Ambrosoli insegue, Movimento 5 stelle al 10,5%

maroni guarda in alto.jpgLa decisione di puntare tutto sulla Lombardia sembra premiare la Lega Nord, almeno secondo i primi sondaggi sulle intenzioni di voto in vista dell’appuntamento del 24 e 25 febbraio. Secondo le rilevazioni condotte tra il 3 e il 6 gennaio da scenari politici.com, Roberto Maroni si attesta al 37,5%, mentre Umberto Ambrosoli per ora è fermo al 35%. Numeri inaspettati, raccolti prima dell’annuncio dell’accordo tra la Lega Nord e il Popolo della libertà. Percentuali inaspettate, che preoccupano il centrosinistra, non ancora entrato nel vivo della campagna elettorale. In questo senso Maroni ha anticipato tutti, iniziando la rincorsa ben prima dei tempi canonici con continui appuntamenti sul territorio, maxi manifesti appesi in ogni angolo della Lombardia. Sempre secondo le prime rilevazioni Gabriele Albertini otterrebbe il 12,5%, mentre il peso del Movimento a 5 stelle, che schiera Silvana Carcano, sarebbe intorno al 10,5%.  Secondo Renato Mannheimer (Ispo), che di numeri se ne intende, “la delusione della base leghista porterà qualche defezione, ma la maggioranza del Carroccio obbedirà al partito”. Per Roberto Weber (Swg) la scelta di Roberto Maroni è stata “obbligata. Se voleva competere davvero, il patto con il Pdl era l’unica vera chanche per ottenere una certa massa critica, la sola scelta ragionevole ragionando sui numeri. L’obiettivo primario della Lega è la Lombardia: bisogna correre per vincere. Adesso, anche se il clima non è dei più favorevoli al centrodestra, il bacino potenziale dell’asse Maroni-Berlusconi è davvero ampio. Partono da una situazione che sulla carta è schiacciante, ma in Lombardia i democratici non sono mai stati competitivi”.