Macché euro e lira!

euro lira.jpgLa Lombardia sperimenta davvero la propria moneta ! Il progetto è portato avanti dal vicegovernatore Gibelli e si ispira alla realtà Nantes. L’obiettivo è quello di creare un circolo virtuoso per acquistare i prodotti delle pmi che aderiranno a un sistema di credito cooperativo.

La Lombardia si prepara ad avere una propria moneta. Non un vero e proprio addio all’euro, ma un conio assolutamente locale (ed elettronico) da affiancare a quello che da molti è ormai visto come lo strumento di controllo della speculazione internazionale. E non è affatto una provocazione o fantascienza. Lo aveva annunciato con dovizia di particolari sabato sera al congresso lombardo della Lega Nord. Andrea Gibelli, ovvero il vicegovernatore di Regione Lombardia. Politico preparato, poco avvezzo alle sparate, solida cultura storica e allo stesso tempo uno sguardo ampio sul presente, l’esponente lodigiano del Carroccio quando parla di moneta complementare per la Lombardia non ha certo in mente il principato di Seborga (ovvero il piccolo Comune ligure vicino a Bordighera dove è possibile spendere ad uso interno un “luigino” del valore di 6 dollari statunitensi). Esempio orgoglioso di indipendentismo, ma modello un po’ limitato per una “nazione” come quella lombarda. Il modello di riferimento è quello di Nantes, in Francia, ideato soprattutto per risolvere i problemi di credito delle imprese. Il paradosso? A metterlo a punto sono stati due bocconiani, figli dell’ateneo dove dettava legge il premier Mario Monti, paladino dell’euro senza se e senza ma. L’esperimento chiama in causa le Pmi che operano nei servizi, costruzioni e ristorazioni, ma anche società di trasporto, parcheggi e attività dopo-scuola. Ma non si esclude (il progetto verrà avviato ufficialmente nel 2013) di coinvolgere anche operai e singoli professionisti. Un progetto di grande interesse presentato alcuni giorni fa anche all’Università di Bergamo.
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