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Feltri: “Lega indebolita? No, perdite contenute e Maroni condottiero”

“Credo che sarà Maroni il nuovo condottiero della Lega”. Questa la previsione di Vittorio Feltri sul futuro della Lega Nord. Anche il giornalista bergamasco era presente (“per motivi di lavoro”) tra il pubblico di Bergamo nella serata dell’orgoglio padano, e ha commentato la vicenda che ha riguardato il Carroccio: “Non tocca a me trovare i colpevoli –le parole di Feltri a Bergamonews-. Alcuni personaggi sono già stati indicati, però non si fa giustizia sommaria. Bisogna essere sicuri che qualcuno abbia commesso qualcosa e soprattutto che cosa. Dopodiché si fanno le sanzioni”. Idee più chiare su quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane all’interno del partito leghista: “Maroni gode della stima generale e suppongo che il prossimo condottiero della Lega sarà lui. Mi sembra anche evidente. Per Bossi c’è stato meno entusiasmo, però non ci sono stati fischi. E questo significa che la base del partito conserva affetto e gratitudine per il suo fondatore”. L’editorialista de Il giornale non crede che ci saranno grosse perdite tra gli elettori padani: “E’ una brutta botta e sicuramente ne risentirà anche sul piano dei consensi, perché un conto sono i militanti e un conto sono gli elettori. Però c’è anche da dire che con l’andare del tempo il confronto con gli altri partiti non è così penalizzante per la Lega. Anzi, probabilmente le perdite saranno contenute. Però queste sono supposizioni, non ho elementi certi per fare previsioni”. (Bergamonews,11-4-12)

“Berlusconi padano? Macché, si circonda solo di terroni”

feltri2.jpgVittorio Feltri scatenato alla presentazione del libro di Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega Nord alla Camera. “Gente del Nord”, questo il titolo della pubblicazione. Ed è proprio alla domanda sul grado di “leghismo” dell’ex presidente Silvio Berlusconi che il direttore bergamasco de Il Giornale sfodera tutta la sua verve. “Berlusconi non può essere definito un padano, perché è sempre lì a circondarsi di terroni. Fa persino scrivere gli inni ad Apicella, poi per quello nuovo ha scelto Maria Rossa Rossi, detta anche Apicella regina. Basta guardare le frequentazioni dell’ex presidente Berlusconi per capire quanto sia “terrone”. “È andato persino a una festa a Casoria. Che io non ci andrei manco a prendere un caffè a Casoria…..Anzi è proprio da lì che sono iniziati i suoi problemi, mi pare”. Poi una battuta sul federalismo. “Non passerà mai! Fatevene una ragione voi leghisti. Anche se facessimo un referendum a sud voterebbero tutti contro, perché vogliono sempre abbeverarsi alla tetta del nord, mentre a nord, i parenti del sud darebbero il colpo finale”. Reguzzoni sorride: “Lo dici perché sei un secessionista convinto”. (BergamoNews,5-3-12)

Crisi, la proposta di Feltri: “Pubblichiamo tutti i redditi”

berghemfest.jpgIn teoria avrebbe dovuto fare qualche domanda qua e là in un tranquillo dibattito politico, ma Vittorio Feltri, notoriamente moderatore poco moderato, non ha saputo trattenersi. Così il confronto tra gli onorevoli Gianni Fava, Lega Nord,Giovanni Sanga,Pd, e il segretario regionale della Cisl Gigi Petteni alla Berghem Fest di Alzano Lombardo, ha regalato occasione all’editorialista de Il Giornale per dire la sua sulla manovra finanziaria con cui il governo sta cercando di arginare la crisi. Ci pensa Feltri a strappare applausi con interventi senza peli sulla lingua. “Le strade per superare il momento difficoltà sono due – spiega – o si fanno pagare più tasse agli italiani oppure si dà un taglio agli enti locali. Abbiamo cinque e più governi: Europa, Stato, Regioni, Province e Comuni senza contare comunità montane e circoscrizioni. Ora io mi chiedo: a cosa servono le Regioni? Non sono mai andato in Regione a fare una pratica. Non è ora di tagliarle?” Fava e Sanga ci vanno cauti, con l’esponente del Pd favorevole all’abolizione delle Province sotto i 500 mila abitanti e delle Regioni grandi poco più come la Bergamasca come l’Abruzzo, il Molise o il Firuli. Fava invece punta il dito contro il Sud: “Questo paese è morto e defunto perché è diviso in due. Nord e Sud funzionano in modo completamente diverso. Qui il costo della vita è molto più elevato. Se vogliamo andare avanti serve che vengano imposti dei costi standard per tutte le regioni. Se un giorno avverrà la secessione non sarà per merito della Lega, ma perché sarà l’Europa a imporcelo”.
La seconda proposta che Feltri maschera in una domanda riguarda l’evasione fiscale. Secondo il giornalista bisognerebbe tornare alla discussa iniziativa dell’allora viceministro all’economia Vincenzo Visco che nel 2008 autorizzò la pubblicazione di tutti i redditi lordi dei cittadini italiani in Rete. “Si chiama controllo sociale – continua Feltri -: così io posso sapere se il mio vicino dichiara 15 mila euro ma ha in garage due bolidi e quattro motoscafi. Poi sono arrivati Tremonti e il mio amico Berlusconi e l’hanno eliminata in nome della privacy. Io ritengo che fosse un’ottima iniziativa per limitare l’evasione. Quanto meno se uno non paga le tasse viene sputtanato sui giornali”. (da BergamoNews,25-8-11)

Chi sono i giornalisti “bravi”? E’ solo un gioco.

E’ solo un gioco. Un gioco che prende di mira i novelli bravi di manzoniana memoria. E’ il gioco che il periodico dell’associazione FareFuturo (quella vicinissima a Gianfranco Fini, cacciato dal Pdl e fondatore di un nuovo gruppo parlmentare) lancia attraverso un articolo di Alessandro Oriente. Chi sono i bravi? Ma “i cronisti sguinzagliati come segugi, armati di veleno e affamati di fango”. Soprattutto dalle parti di quella stampa che per convenzione e tradizione si chiama “berlusconiana”.
Ci vuol poco per individuarli, spiega Oriente. “Hanno il loro stile, i loro metodi, il loro codice. Basta uno sguardo. Basta una parola. Basta un articolo”.
E chi è il primo dei bravi individuati da FareFuturo? Il “Grignapoco, temibile bergamasco dalla bocca sempre piegata all’ingiù, con il suo vice, il Biondino. Si divertono con l’invettiva (anche se non lo danno a vedere, ridono poco). Ma se c’è da tirare fuori qualche dossier raffazzonato, qualche pseudo-denunca compromettente, qualche scoop traballante, non si tirano certo indietro”.
Avrete senz’altro capito chi è il Grignapoco: è quel Vittorio Feltri che ha lanciato la campagna anti-finiana già da tempo e nei giorni scorsi l’ha rintuzzata con la vicenda sulla casa di Montecarlo.
Ma il “gioco” del cronista finiano “incorona” un’altra conoscenza bergamasca, è il Nibbio: “Ghigno feroce e sorriso beffardo, sempre pronto quando si impongono le imprese più rischiose e più inique. Fedele eppure Libero”. E’ Maurizio Belpietro, bresciano d’origine ma che ha iniziato la sua carriera giornalistica proprio con Feltri a Bergamo Oggi.
(da BergamoNews,2-8-10)