da : “Lettere alla redazione”

“Ma che ne sa di Bergamo il manager della tv che non l’ha mai vissuta?”

ghislandi.JPG“Carissimi amici giornalisti di BergamoNews, perché continuate a scrivere vagonate di articoli di elogio su Giorgio Gori che si mette in politica e vuole fare il sindaco di Bergamo? Cosa può conoscere della realtà sociale di una città un famoso manager televisivo che è stato sempre lontano da Bergamo per lavoro? Ho letto in questi giorni in un Vostro articolo la definizione di Gori come l'”enfant prodige della televisione berlusconiana degli anni Ottanta”.Renzi, sindaco di Firenze, ha addirittura detto di Gori: “Se c’è uno che ha scelto di lasciare il proprio, riuscito, impegno professionale per mettersi in gioco nella cosa pubblica vuol dire che questo Paese ha delle chance, ha la possibilità di promuovere quella rivoluzione della bellezza di cui ha grande bisogno”. Ma quale rivoluzione della bellezza può fare un manager televisivo che ha inventato i “Programmi-pattumiera” della tivù italiana? (Per esempio “Grande fratello”: festival delle parolacce e delle donne-oggetto!!!) Mi viene da pensare che, forse, grazie alle sue geniali invenzioni televisive da enfant prodige, la televisione di oggi è davvero diseducativa ed inguardabile.
Penso che il nostro “enfant prodige” orobico, con le sue invenzioni, abbia soltanto arrecato danno alla televisione e quindi alla società italiana che è tanto fallimentare. Grazie per la Vostra cortese attenzione.
Un cordiale saluto”.  Pietro Ghislandi