RASSEGNA STAMPA. Brignoli, già braccio destro di Castelli e Giorgetti, è capo di Gabinetto in Provincia

Brignoli_L.jpgÈ stato il vice di Roberto Castelli nel momento in cui Umberto Bossi ha deciso di affidare all’ex Guardasigilli la guida della segreteria cittadina del Carroccio. Ancora prima, ha affiancato Giancarlo Giorgetti, numero uno della Lega Lombarda, guidandone la segreteria operativa in via Bellerio. Ora Lucio Brignoli sarà il braccio destro di Ettore Pirovano: il presidente della Provincia l’ha infatti scelto come capo di Gabinetto. «Sarà il mio braccio destro? Forse anche quello sinistro», commenta Pirovano. Residente a Paladina, militante della sezione del capoluogo del Carroccio, laureando in Scienze dell’amministrazione all’Università Statale di Milano, Lucio Brignoli è della classe 1980. E lo stesso presidente non fa mistero di aver puntato su di lui anche per questo. «Sono convinto di una cosa – spiega Pirovano –: l’ordine di priorità delle questioni che arrivano in Via Tasso non dipende necessariamente dal grado d’importanza di chi porta avanti il caso, ma anche da aspetti umani». E siccome la figura del capo di Gabinetto istituzionalmente fa da filtro e contribuisce in prima persona alle decisione su questo ordine di priorità, nell’ottica di cui sopra l’età diventa un quid: «Penso che un giovane abbia meno preconcetti di chi svolge ruoli di questo genere da tempo». Starà ora a Brignoli affiancare la presidenza nel momento in cui il lavoro in Provincia, dove la Lega è tornata dopo 10 anni all’opposizione, entra nel vivo dopo le elezioni di giugno. La nomina, inserita nell’ambito dello staff presidenziale, è avvenuta settimana scorsa, mentre l’insediamento è previsto per questa mattina. Il presidente per sintetizzare il senso di questa figura utilizza una metafora nel suo spirito di blues-man: «Un musicista ha sempre un manager». E si capisce che qui il musicista è il presidente. Dal canto suo, il nuovo capo di Gabinetto si dichiara pronto a lavorare sodo. Il commento di rito, dice, non è il suo forte: «Ringrazio davvero per l’opportunità che mi viene data, anche se queste parole sembrano una banalità. Per chi è sempre stato a disposizione del movimento, è un riconoscimento importante. Ora mi metterò al lavoro facendo del mio meglio». Maturità scientifica al Mascheroni, studi in Ingegneria poi interrotti per passare a Scienze politiche, Brignoli ha un curriculum politico degno di nota: «La prima tessera è del 1996, avevo 16 anni». Passione di famiglia? «Sì, ma nel senso che sono stato io a contagiare mio padre, che è leghista come me». Nel 1998 diventa coordinatore del gruppo di Bergamo del Movimento giovani padani, nel 1999 passa a capo del gruppo provinciale. Sempre dei giovani della Lega nel 2002 diventa vicecoordinatore nazionale, per poi assumere incarichi nella struttura federale di via Bellerio a Milano (responsabile organizzativo, coordinatore del movimento studentesco). Nel 2004 collabora con la commissione Bilancio della Camera, affiancando ancora Giorgetti. Nel 2007 il segretario provinciale Cristian Invernizzi lo sceglie per guidare la sezione del capoluogo, commissariata. Quando Bossi chiama per il medesimo incarico il «big» Roberto Castelli, è lo stesso senatore, impegnato anche a Roma, a tenere con sé Brignoli come vice. È in pista anche nelle elezioni appena passate: candidato al Consiglio provinciale, è il terzo dei non eletti. Si fa il suo nome come possibile assessore a Palafrizzoni nella squadra lumbard, poi tutto sfuma. Ora, la nomina in Via Tasso. (L’ECO DI BERGAMO – 02/11/2009)

Pirovano presenta la squadra

Provincia – Le prossime elezioni provinciali sono una formalità. Lo dimostrano i sondaggi, fortemente sbilanciati a favore del centrodestra, e le parole del candidato leghista Ettore Pirovano, che domenica mattina ha presentato la sua squadra al quadriportico del Sentierone.

Le prossime elezioni provinciali sono una formalità. Lo dimostrano i sondaggi, fortemente sbilanciati a favore del centrodestra, e le parole del candidato leghista Ettore Pirovano, che domenica mattina ha presentato la sua squadra al quadriportico del Sentierone. “Farò il pesidente della Provincia e anche il parlamenare, non c’è imcompatibilità. E poi lo dico senza problemi, si guadagna di più a stare a Roma. Meglio pesare sulle casse di Roma, che su quelle delle Provincia dalla quale ovviamente non percepirò un euro”.
Pirovano non ha avuto grandi difficoltà nella composizione della squadra, anzi, tra sindaci, giovani e militanti storici ha avuto solo l’imbarazzo della scelta. “Noi porteremo a casa tanti soldi sia dalla Regione che da Roma – continua il candidato – e soprattutto avviremo collaborazioni con i privati. Perché il loro contributo potrà far guadagnre anche i cittadini. In particolare mi sta molto a cuore il collegamento tra la tramvia esistente e l’aeroporto di Orio al Serio. Il nostro aeroporto diverrà il secondo per importanza dopo Malpensa. Alla faccia di Brescia e dei bresciani”.

Ecco i candidati che si presenteranno a sostegno di Ettore Pirovano
Giorgio Valoti
Massimo Malighetti 1
Nicola Alberti
Alberto Ribolla
Maurizio Allegrini
Alessio Saltarelli
Giovanbattista Testolin
Ornella Callioni
Domenico Belloli
Pietro Isacchi
Giovanna Pagliarini
Alessio Formenti
Arvit Moretti
Giuseppe Prevedini
Alberto Piccioli Cappelli
Francesco Ferrari
Giuseppe Ferri
Maurizio Maluta
Valter Sottocorna
Marco Masserini
Alessandro Cottini
Monica Mazzoleni
Roberto Serra
Roberto Pedretti
Romualdo Natali
Giovanni Milesi
Giorgio Bonassoli
Marco Paolo Sisana
Lucio Brignoli
Angelo Pezzetti
Robeto Assolari
Alberto Finazzi
Patrizia Siliprandi
Giuseppe Rossi
Angelo Bosatelli
Francesco Angelo Capelli

Domenica 10 Maggio 2009

Pirovano e i ”ribelli azzurri”: da Bergamo non mi sposta nessuno

(IL CORRIERE DELLA SERA/10-04-2009)
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MILANO—L’uomo che inventò per Bergamo le «quote pesca» se la ride di gusto: «Le facce nuove, che incubo… ». Ettore Pirovano, già capo dei senatori leghisti, oggi è il vicepresidente della commissione Difesa alla Camera. E soprattutto il candidato presidente della Provincia di Bergamo per tutto il centrodestra. Contro la sua designazione, un gruppetto di esponenti di Forza Italia si è tassato per pagare un paginone sul Giornale: un appello a Silvio Berlusconi perché ritorni sulla sua decisione. L’obiettivo non è tanto Pirovano, leghista poco propenso alle sparate («Dovrò giurare sulla Costituzione? Beh, non è uno scandalo. Siamo nella Repubblica italiana») e circondato dalla fama di persona perbene. Il fatto è che, nel gioco della suddivisione delle candidature tra il Carroccio e il Pdl, Bergamo è toccata ai padani. Pirovano non ostenta: davvero non è preoccupato per l’iniziativa del Pdl. Sa bene che da lì, dal ruolo di candidato presidente, nessuno riuscirà a scalzarlo: la sua lista è pronta sin dal 23 dicembre, un fatto senza precedenti in un campo noto per i blitz dell’ultima notte. Lui, comunque fosse andata, era già candidato per il Carroccio ben prima che il patto con il Popolo delle libertà fosse sancito in uno dei summit di Arcore. «Io lo so—dice—che cosa li manda ai matti. È ilmio riferimento alla necessità di facce nuove. Ma qui servono per davvero». In effetti, la lettera- appello lo dice senza troppo divagare: «Come è possibile accettare un accordo che consegna Bergamo alla Lega, la quale annuncia subito un cambio di linea programmatica e di classe dirigente?». Classe 1949, geometra, la figlia Daisy candidata a sindaco di Misano Gera d’Adda, Pirovano è un leghista che non ama i proclami. Però sa farsi sentire. La prima volta che i riflettori delle cronache si accesero su di lui fu quando disse di esigere per Bergamo le «quote pesca»: «Si stabilirono le quote latte per la Calabria, la Puglia, la Sicilia, la Sardegna, ma il latte lì non si produce. Quelle quote erano e sono di carta. Il nord deve comperare o affittare queste quote dal sud. È umiliante, per chi già lavora duramente, dover pagare il “pizzo” sia allo Stato, con le tasse, sia a coloro che perpetueranno questo sistema grazie al voto di scambio». Di qui, la richiesta: «Quote tonno per Caravaggio, quote sgombro per la Valle Seriana». Deve essere, questo richiamo al mare lontano, qualcosa che i politici bergamaschi hanno dentro. Il capofila della lettera anti Lega a Berlusconi, il senatore pdl Valerio Carrara, divenne leggenda quando a una riunione di Forza Italia per discutere della famigerata legge «mancia », quella che assegnava fondi ai Comuni su segnalazione dei parlamentari, se ne uscì con uno straordinario: «Volete il porto a Zogno? Io ve lo faccio fare… ». Zogno è un comune nel cuore della val Brembana, lontano 210 chilometri dal mare. La seconda volta che Pirovano finì sui giornali fu quando nel 2003 la Corte dei conti condannò il comune di Caravaggio, di cui il senatore era sindaco, a rimborsare la bellezza di 251mila euro. Anzi, il danno per le casse pubbliche era ben superiore, quasi 630 mila euro. Ma la magistratura contabile stabilì che il fine sociale della spesa meritava uno «sconto». Il fatto è che il Comune aveva per cinque anni finanziato una scuola padana. O almeno, così la chiamava l’opposizione. Lui, sminuiva: «Macché scuola padana. Di verde c’erano soltanto le griglie. E di padano i racconti di qualche nonno che veniva a parlare della nostra terra. In compenso, abbiamo garantito un servizio a una cinquantina di bambini della frazione Masano, che, altrimenti, avrebbero dovuto trasferirsi ». Pirovano, per paradossale che possa sembrare, vorrebbe passare inosservato. Anche se il suo volare basso irrita chi nella coalizione vorrebbe una campagna elettorale più adrenalinica. Ma il Pirovano non si scuote: «Voglio che si parli più della Provincia e meno di me».

Tentorio: al lavoro insieme a Pirovano

(L’Eco di Bergamo/9 aprile 2009)

«Io in queste polemiche trasversali non ci voglio entrare, tanto che sono già in contatto con Ettore Pirovano per lavorare insieme ». Franco Tentorio, candidato unitario del centrodestra a Palafrizzoni, rompe gli indugi ed esce dalle secche delle polemiche interne al Pdl, o meglio di quella fronda interna all’ormai ex Forza Italia contraria alla candidatura di Pirovano alla Provincia, sempre all’insegna dell’unitarietà. «Ci siamo già sentiti telefonicamente: mi sono accreditato facendo presente che metà della mia famiglia è di Caravaggio, paese dove Pirovano è stato sindaco per due mandati: lui ha replicato spiegandomi che conosce benissimo Alassio, città natale di mia moglie. Direi che si può lavorare bene insieme…» scherza Tentorio. «Noi siamo già partiti a spron battuto dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi che ci indicavano come candidati unitari del centrodestra in Comune e Provincia, il resto sono solo chiacchiere» taglia corto lo sfidante di Bruni. Al punto da «essere passati da contatti telefonici ad incontri sempre più allargati, senza incertezza alcuna né attendere più nessuno». Per farla breve: «È assolutamente inopportuno innescare delle polemiche sulle candidature quando le decisioni sono già definitive: lavoriamo piuttosto per vincere insieme. Io sono stato indicato dai vertici nazionali, lui pure, non dobbiamo più chiedere niente a nessuno ma metterci al lavoro ». Il prossimo appuntamento dovrebbe essere martedì nel tardo pomeriggio nella sede provinciale leghista, con i vertici dei due schieramenti: «E speriamo che per quella data ci sia anche l’indicazione ufficiale del coordinatore provinciale del Pdl, così da poter partire». L’invito a lavorare insieme era già stato ribadito dallo stesso Pirovano in un’intervista a «L’Eco di Bergamo» di sabato scorso, quando aveva sottolineato come per la prima volta i due candidati del centrodestra in Comune e Provincia avrebbero potuto lavorare insieme fin dalla campagna elettorale». Nell’attesa, Tentorio continua a lavorare alla definizione della sua lista ad personam: si chiamerà semplicemente «Tentorio sindaco» e vede già 35 caselle su 40 piene. Il problema (se è un problema) è che per le 5 restanti ci sono in lizza almeno il triplo dei candidati, il che fa pensare che per chiudere la lista serviranno ancora un paio di settimane. Ieri comunque il candidato del centrodestra ha fatto una prima riunione con quelli che saranno certamente in lista, e c’è qualche novità. Il nome sicuramente più clamoroso è quello di Vittorio Ambrosini, assessore (allo spettacolo) Dc dal 1980 al 1990 con la Giunta Zaccarelli, lontano dalla politica attiva dal 1999, quando si concluse la sua esperienza come consigliere comunale nella sua lista «Insieme per Bergamo». Altri probabili candidati in lista potrebbero essere Paolo D’Andrea, già giudice a Bergamo e Brescia, Franco Campana, architetto e già insegnante al Sant’Alessandro, l’ingegnere Francesco Finazzi, la commercialista Anna Pagnini e Francesco Magni, geometra e perito del Tribunale di Bergamo. Nomi che vanno ad aggiungersi a quelli già noti: l’imprenditrice Enrica Foppa Pedretti, i commercialisti Augusto Tucci e Maurizio Vicentini, Nicola Purita, primario di Anestesia ad Alzano Lombardo, l’avvocato Paola Bianchi Cassina, Paolo Cattaneo, presidente della onlus Melarancia, Claudia Sartirani (responsabile organizzazione Teamitalia e presidente del Festival internazionale del cinema d’arte), l’ingegner Davide De Rosa, Gerardo Gibellini (figlio di Andrea, presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero), l’avvocato Domenico Lanfranco, Lorenzo Carminati (presidente dell’associazione Bergamo Ovest) e Marco Fassi, amministratore delegato della Az Veicoli.

Bilancio del Sindaco, Lega all’attacco

L’Eco di Bergamo/30/03/2009

Il libretto da 64 pagine non è ancora quasi arrivato ai cittadini, che già scoppia la polemica. A interrogarsi e soprattutto a interrogare l’amministrazione su quanto sia costato il «Rapporto alla città» sull’attività amministrativa 2004-2009 – report messo a punto dalla Giunta Bruni per riassumere i risultati conseguiti – è il consigliere comunale Daniele Belotti. «La Giunta ha presentato il suo rendiconto di mandato, curato dall’Agenzia Comunicazione del Comune – scrive Belotti –. L’Agenzia Comunicazione, però, non ha certo il compito di organizzare o collaborare nella campagna elettorale di un candidato sindaco, bensì quello di promuovere un’informazione che abbia scopi di utilità sociale, come ad esempio la pubblicità di iniziative (mostre, spettacoli, assemblee, ecc.), oppure di provvedimenti che possano interessare i cittadini (blocco del traffico, nuovi servizi ecc.), o campagne di educazione civica ». Belotti prosegue citando il caso dei manifesti diffusi in città dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2008, con titolo «I conti tornano ». «Già allora – spiega il consigliere – eravamo di fronte a una campagna di propaganda, definita dalle minoranze una grave scorrettezza istituzionale. Ora ci risiamo». Belotti quindi interroga con una interpellanza il sindaco e l’assessore alla Comunicazione per sapere: «Quante copie del rendiconto di mandato sono state stampate; a quante decine di migliaia di euro ammonta il costo di stampa e di distribuzione di tale pubblicazione; se non ritiene, in un periodo di crisi economica, che sia un autentico spreco di denaro pubblico la pubblicazione e la distribuzione di un così sfarzoso opuscolo» e se il sindaco non ritenga corretto «sospendere, in coerenza con le sue dichiarazioni di “trasparenza”, l’attività dell’Agenzia Comunicazione, per non creare malintesi sulla sua attività in campagna elettorale». Lapidario il commento che arriva da Palafrizzoni dopo che vi è giunta la notizia dello scritto leghista. «Considero un dovere aver elaborato questo rapporto per la città che l’Agenzia Comunicazione ha realizzato con la consueta professionalità – ha affermato il sindaco Roberto Bruni –. Ovviamente è falso che l’Agenzia Comunicazione si occupi della campagna del candidato». «Ho già chiarito – aggiunge il primo cittadino – la distinzione che ci sarà tra il sindaco e il candidato Bruni, e il sindaco e gli uffici sono in carica regolarmente fino alle elezioni».

DICONO DI NOI. Il Carroccio: “Rendiconto di mandato è spot elettorale”

Comune – Attacco del consigliere comunale leghista Daniele Belotti contro il rapporto di fine mandato dell’Amministrazione comunale. In un’interpellanza urgente al sindaco e all’assessore alla Comunicazione Belotti fa premesse che sono chiare e rappresentano già un affondo.
Attacco del consigliere comunale leghista Daniele Belotti contro il rapporto di fine mandato dell’Amministrazione comunale. In un’interpellanza urgente al sindaco e all’assessore alla Comunicazione Belotti fa premesse che sono chiare e rappresentano già un affondo: “Il rendiconto di mandato è una pubblicazione di 64 pagine curata dall’Agenzia della Comunicazione del Comune e che sarà distribuita nelle case dei bergamaschi. Ma l’Agenzia della Comunicazione non ha certo il compito di organizzare o collaborare nella campagna elettorale di un candidato sindaco”. Il consigliere del Carroccio ricorda, inoltre, che “dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2008 l’Agenzia della Comunicazione aveva allestito una campagna di propaganda sui conti comunali, con numerose gigantografie e con un messaggio che non aveva alcuno scopo di utilità sociale, ma solo quello di propaganda politica, più consona ad un partito che ad un’Amministrazione comunale. Già quella propaganda era stata una grave scorrettezza istituzionale”. Belotti chiede quindi quante copie del rendiconto di mandato sono state stampate, a quale costo, e se non si ritiene l’operazione un “autentico spreco di denaro pubblico, dato lo sfarzoso opuscolo. Di fronte a decine di migliaia di euro di spesa per la pubblicazione elettorale e per l’acquisto di spazi pubblicitari sui media locali, quali sarebbero gli elementi di sobrietà di cui si è vantato (il sindaco) nella conferenza stampa di ieri”. “Corrisponde inoltre al vero che all’Agenzia della Comunicazione sono stati recapitati e distribuiti manifesti e pieghevoli inerenti il candidato sindaco Bruni?”. E “visto che il sindaco ha dichiarato che da qui alle elezioni non vanno più confusi i ruoli di amministratore e di candidato, quali saranno le mansioni dell’Agenzia della Comunicazione dato che ormai l’attività del sindaco è dichiaratamente un’attività in funzione della prossima campagna elettorale? Non si ritiene corretto sospendere l’attività dell’Agenzia?”

DICONO DI NOI. La Lega cittadina in Internet, web tv e nuovo blog

Partiti – La Lega Nord cittadina sbarca in Internet con tanto di blog, pagina di Facebook, e web tv tramite YouTube. Il nuovo punto di partenza per il materiale interattivo caricato sul web è la serata del 21 marzo scorso, ovvero il comizio di Umberto Bossi all’auditorium del liceo Mascheroni. L’iniziativa è della neo segretaria cittadina Luisa Pecce, con il supporto di giovani militanti.

 

La Lega Nord cittadina sbarca in Internet con tanto di blog, pagina di Facebook, e web tv tramite YouTube. Internet è un’onda inarrestabile per la politica, a maggior ragione da quando il nuovo presidente degli Stati Uniti ha dichiarato più volte di aver vinto, in buona parte, la sua campagna elettorale, grazie a tutti gli strumenti messi a disposizione dal mondo digitale. Ed eccoli in salsa padana, per la città di Bergamo. C’è un nuovo blog, ovvero http://leganordbergamo.myblog.it con un link in grande evidenza ad una pagina di web Tv, subito ribattezzata da “Daniele Belotti come Berghèm Tv” come si legge nel comunicato del Carroccio. Il nuovo punto di partenza, per la web tv sono le interviste agli esponenti principali o ai semplici militanti fatte la serata del 21 marzo, con Umberto Bossi all’auditorium del liceo Mascheroni in Borgo Santa Caterina. Una settimana fa, inoltre, è anche stato aperto un canale su YouTube: http://www.youtube.com/leganordbergamo Per ora non è utilizzato, ma presto raccoglierà altri video (vedi un esempio) proprio su quella serata e su altri eventi. Attivata anche una pagina su Facebook che, almeno a giudicare dagli ultimi tempi, sarà uno dei principali strumenti per la campagna elettorale di tutti i partiti e i candidati. Il restyling della Lega cittadina online è stato opera del neo segretario Luisa Pecce Bamberga, di Angiolo Galbiati e Alberto Ribolla, che rispondono all’indirizzo berghemwebtv@email.it

da http://www.bergamonews.it/bergamo/articolo.php?id=8654 – Giovedi 26 Marzo 2009

Lutto nella Lega. Addio a Pedretti, ultimo della vecchia guardia

(L’Eco di Bergamo/13-03-2009)

Era l’ultimo rimasto della vecchia guardia, quella dei fondatori della Lega in terra bergamasca. Un militante vero, fedelissimo, che non si è tirato indietro mai. Tanto che quando, nel 2007, il partito ha coniato le «tessere d’oro» è stato a lui che Umberto Bossi ha voluto consegnare la prima, la numero uno. Gianni Pedretti, classe 1923, è morto nella notte fra mercoledì e ieri nella sua casa di Curno. Suo figlio Roberto, al quale anche i ministri Bossi e Calderoli, appresa la notizia, hanno voluto manifestare la loro vicinanza, è l’attuale vicesindaco del paese, eletto nelle fila del Carroccio dopo che il padre gli ha trasmesso la passione per la politica.

E che questa passione nascesse dal profondo lo si capiva dalle parole stesse dell’anziano militante, che in occasione della consegna della tessera d’oro sul palco di Pontida aveva messo insieme i ricordi di una vita politica in cui si era buttato con l’entusiasmo di un ragazzino. «La mia tessera di militante, quella normale, è datata 14 maggio 1985», raccontava. Il primo incontro con Bossi? Proprio nel 1985, in Borgo Santa Caterina. Il senatùr era praticamente uno sconosciuto ma a lui, che di partiti non si era mai occupato prima, era subito piaciuto: «È uno col cervello». I primi tempi fra i lumbard sono stati duri, «eravamo in pochi, ci consideravano dei matti». Allora c’erano Gianni Pedretti e il suo amico Enzo Innocente Calderoli, lo zio di Roberto, ministro per la Semplificazione normativa. Poi Luigi Moretti, Adriano Poli e pochi altri. Tutta gente che si muoveva su e giù fra Bergamo e Varese per recuperare copie di Lombardia Autonomista e attaccare i manifesti. «Avevamo anche il telefono sotto controllo, arrivavano un sacco di minacce». Pedretti ha lavorato parecchio per il Carroccio, scegliendo però di restare defilato: «Bossi me l’aveva chiesto se volevo fare carriera, io preferivo stare con la famiglia. Però per un po’ sono stato il cassiere della Lega Nord provinciale». Cosa che gli è valsa il soprannome, affettuoso, di «mela franc»: quando in segreteria arrivava gente a ritirare materiale, lui ricordava il contributo di mille lire, appunto.
Artigiano meccanico nato ad Azzano San Paolo ma da una vita residente a Curno, in via Trieste, Pedretti era la memoria storica (fra i fondatori qualcuno non c’è più, altri non sono più tesserati) del partito a Bergamo. Ed è stato orgogliosissimo, lui, il «mela franc», quando Bossi ha scritto il suo nome sulla tessera simbolo di quelle create dalla Lega per «onorare e ricordare a tutti, in tempi in cui la politica tende a dimenticare, l’impegno quotidiano e costante dei militanti». I funerali di Pedretti si svolgeranno domani alle 10 nella parrocchiale di Curno. (Anna Gandolfi/Eco di Bergamo)

E’ nato il blog della LEGA NORD BERGAMO

090509 -presentaz candid 1rid.jpgSole Alpi piccolo.jpgPerchè un blog della LEGA NORD? 

Abbiamo pensato di creare questo spazio web per dare voce in tempo reale alle opinioni di tutti su temi inerenti la nostra città con particolare riguardo, in questo momento, alla campagna elettorale per le Amministrative Comunali e Provinciali 2009, ma anche per commentare altre notizie lette su giornali o siti internet.

W la lega 160x160.jpgI nostri lettori, quindi, possono  inviare opinioni, commenti e segnalazioni di ogni genere, nel rispetto delle regole, nello spazio per i commenti od inviando una e.mail a info@legabg.org.  Gli iscritti alla NEWSLETTER riceveranno periodicamente l’avviso di pubblicazione di articoli o appuntamenti particolarmente interessanti.

W LA PADANIA !!!! 

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