Nuovo parco alla Celadina

Celadina, un parco dedicato a Mariana Frigeni Careddu

Sono intervenuti in tanti, autorità, uomini di cultura, artisti, semplici cittadini, alla cerimonia di intitolazione del parco comunale di via Giovanni Da Verrazzano (ampia area verde tra complessi residenziali, zona Borgo Palazzo-Celadina) in memoria della scrittrice e poetessa bergamasca Mariana Frigeni Careddu (1909-1997). Il sindaco Franco Tentorio, l’assessore Massimo Bandera e il presidente del Consiglio comunale, Guglielmo Redondi, hanno sottolineato insieme il significato dell’evento: «È volontà dell’amministrazione intitolare i nuovi parchi pubblici a personaggi che hanno onorato la città di Bergamo con la loro vita e le loro opere. Mariana Frigeni, con le sue poesie e i suoi romanzi di successo, tradotti in molte lingue, è stata ottima ambasciatrice della nostra città nel mondo. Con le sue frequentazioni ad alto livello nel mondo della cultura e con i numerosi riconoscimenti avuti in Italia e all’estero ha reso onore a Bergamo e questo ulteriore omaggio di riconoscenza le era dovuto».
Non solo l’intitolazione del parco, ma – a ricordare Mariana Frigeni Careddu – è stato collocato, su un piedistallo, un busto in bronzo che la raffigura, pregevole opera dello scultore Ferruccio Guidotti, intervenuto alla cerimonia. Sulla targa sotto il busto è incisa la frase contenuta in una poesia di Mariana Frigeni Careddu: «Vita vera io volli…vita vera Amore mi donò». La benedizione al monumento è stata impartita dal parroco della Celadina, monsignor Mario Carminati. Ha portato il suo saluto anche il presidente della prima Circoscrizione, Alessandro Trotta, che ha ricordato come alla scrittrice Frigeni sono intitolati anche il Centro socio-culturale e la biblioteca di Pignolo.
È seguito il dotto intervento commemorativo del poeta Umberto Zanetti, amico e collaboratore della Frigeni quando la scrittrice resse per anni la presidenza del Cenacolo Orobico, cui ha fatto eco l’altrettanto dotto ricordo da parte dell’attuale presidente del Cenacolo, Gianfranco Lenzini. Hanno evidenziato il tratto aristocratico della Frigeni, nella vita come nella narrazione, una poesia e una prosa piacevoli, le sue, che si fondono artisticamente nell’opera letteraria votata all’immortalità.
La cerimonia si è chiusa con l’intervento della figlia della scrittrice, l’attrice Stefania Careddu, che ha ringraziato commossa ed ha letto un lunga e celebre poesia di sua madre, «Invito alla città», un vero atto d’amore per Bergamo. (da Eco di Bergamo,21-9-10)