“Le Province sono necessarie, soprattutto nella Macroregione”

province_italiane_posizione-copia.jpg«Per una Regione di 10 milioni di abitanti e con un Pil che è circa un quarto di quello nazionale, l’ente intermedio è necessario. A maggior ragione in una prospettiva macroregionale». Così Stefano Bruno Galli, a capo del gruppo “Maroni Presidente” in merito alla mozione relativa al disegno di legge costituzionale per il riordino dei livelli intermedi di Governo, discussa in Consiglio regionale. «Non intendiamo – ha dichiarato Galli – combattere una battaglia di retroguardia nella strenua difesa dell’istituto provinciale, tuttavia, sull’ente intermedio di primo livello, deve essere combattuta una battaglia campale, per una folla di ragioni. Anzitutto perché nel quadro della spesa pubblica degli enti locali, il peso delle vecchie province è davvero irrisorio, non arriva al 2% e non è con la loro soppressione che la voragine del debito pubblico viene risolta una volta per tutte». Secondo Galli sarebbe in atto «un vero e proprio attacco frontale al sistema delle autonomie locali che, nel caso dell’ente intermedio, può essere diversificato: intendo dire che ogni realtà regionale deve poter fare da sé, come meglio crede, nel suo rapporto con il sistema delle autonomie locali. A ogni Regione deve essere riconosciuta tale prerogativa.
Se in Abruzzo o in Molise ritengono di poter fare a meno, per ovvie ragioni numeriche, dell’ente intermedio, non è possibile imporre questa soluzione a una delle prime Regioni d’Europa che si chiama Regione Lombardia». Infine, il capogruppo Galli ha posto l’attenzione sulla necessità di «consultare i singoli comuni per verificare con chi vogliano stare, in quale aggregato istituzionale intermedio, per storia e tradizioni civiche, per vocazioni economiche e produttive territoriali, si riconoscano di più». «Occorre pensare di ridisegnare la mappa dell’ente intermedio per quanto riguarda il Nord ma non sopprimerlo – ha concluso Galli -. Il principio dello “stare con chi si vuole”, partendo dal basso, è fondamentale». (BergamoNews,18,9,13)

14 dicembre 2011. Deputato Ettore Pirovano _ Camera dei Deputati

pirovano,provinceIntervento sulla manovra finanziaria del Governo Monti ed in particolare sulla soppressione delle Province :
 

ETTORE PIROVANO. Signor Presidente, signori colleghi, vorrei parlarvi oggi delle province assassinate, un agnello sacrificale per creare nebbia sui veri sprechi….

LEGGI L’INTERO INTERVENTO DEL DEPUTATO ETTORE PIROVANO : Pirovano sull’abolizione delle Province_ 14 dicembre 2011.pdf

e vedi  Province e Costituzione :

 http://leganordbergamo.myblog.it/media/00/02/2684305219.wmv

Calderoli: “Via le Province, ma più autonomia”

calderoli intervista serio.jpg”Con la modifica costituzionale approvata oggi dal Consiglio dei Ministri sara’ possibile far coincidere due esigenze contrapposte: da una parte quella di garantire la razionalizzazione degli enti intermedi e dall’altra quella di garantire le identita’ e l’incremento del grado di autonomia di governo del territorio”. Lo afferma il ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli . ”Le future ”province regionali” assomiglieranno alle attuali province delle Regioni a statuto speciale, che gia’ oggi hanno competenza esclusiva per l’ordinamento dei propri enti locali – spiega Calderoli – Conseguentemente le regioni ordinarie aumenteranno la loro autonomia e somiglieranno a loro volta sempre di piu’ alle stesse Regioni a statuto speciale, assumendone le caratteristiche. La declinazione di questa autonomia consentira’: una concreta riduzione del numero degli enti intermedi; un dimensionamento degli stessi a misura del territorio, che non potra’ che essere diverso da Regione a Regione, oppure all’interno della stessa Regione; una riduzione degli organi e della macchina amministrativa, maggiori risorse per i servizi da erogare al cittadino; una maggiore corrispondenza tra le esigenze del territorio e le funzioni dell’ente; la immediata cancellazione di tutta la costellazione di organismi ed agenzie non previsti dalla Costituzione, ma spuntati come funghi nel corso del tempo per garantire poltrone per tutti. Il passaggio di un ente locale dal livello statale a quello regionale non e’ una deminutio bensi’ una evoluzione federalista dell’ordinamento.
Sono bergamasco, sono fiero di esserlo e intendo continuare ad esserlo. E come bergamasco, preferisco che le funzioni e l’ordinamento della mia provincia siano decisi a Milano anziche’ a Roma!”. (BergamoNews,8-9-11)