Stop ai rifiuti speciali. In Regione mozioni Lega anti inceneritore di Dalmine.

rea.jpgLa Lega Nord in Regione Lombardia è decisa a far sul serio per stoppare le attività dell’impianto si smaltimento rifiuti. Il gruppo del Carroccio ha presentato due mozioni (primo firmatario il bergamasco Roberto Pedretti) che, se venissero approvate, metterebbero i bastoni tra le ruote all’attività del’inceneritore. E’ l’ultimo colpo di una battaglia che dura da mesi, con l’apertura della Provincia a bruciare la spazzatura in altri impianti e i rapporti ormai logori con il Comune di Dalmine con il quale è in corso una causa milionaria.
I consiglieri leghisti chiedono la modifica della legge che consente di qualificare “speciali” tutti i rifiuti solidi urbani trattati con un semplice processo meccanico. Grazie a questo stratagemma la Rea nei mesi scorsi ha stipulato contratti per bruciare fino allo scorso giugno 10 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Fumo negli occhi per la Lega Nord che ha fin da subito dichiarato di far di tutto pur di impedire l’avanzata della spazzatura dal sud. Le lettere dell’assessore regionale Daniele Belotti e le interpellanze alla Camera non sono servite a modificare la legge. Con la presa di posizione dell’intero Consiglio lombardo il pressing si farebbe più forte. Ma non è finita qui. Il Carroccio chiede anche lo stop di tutte le autorizzazioni di realizzazione e ampliamento di inceneritori in Lombardia in attesa del via libera definitivo al piano di gestione dei rifiuti. In questo caso si chiuderebbe definitivamente la partita sulla terza linea dell’impianto dalminese, negata sia dal Comune e dalla Provincia, ma ancora sul tavolo del Pirellone.

Belotti: «No ai rifiuti da Napoli nell’impianto Rea di Dalmine»

belotti serio -conferenza.jpgInvoca i principi di autosufficienza e prossimità promossi e sostenuti dall’Unione Europa Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti.

«Ho scritto oggi al Ministro Clini – spiega Daniele Belotti – chiedendogli di revocare le Misure straordinarie che, qualificando i rifiuti urbani prodotti da 7 impianti campani come speciali, consentono il loro conferimento ad impianti fuori regione e quindi anche all’impianto Rea di Dalmine. Il Consiglio di Stato stesso ha chiesto (con ordinanza 28.12.2011 n. 6932) al Ministero dell’Ambiente di acquisire una relazione tecnico-scientifica in base alla quale possa valutarsi l’attuale situazione dei rifiuti derivanti da tritovagliatura alla luce del sistema complessivo della normativa comunitaria e nazionale, specificandosi in particolare se essi siano da classificarsi, ai fini del loro smaltimento o recupero, quali rifiuti speciali ovvero rifiuti urbani. In attesa di una risposta in merito, chiediamo che l’autorizzazione al conferimento di questo tipo di rifiuti in impianti fuori regione venga sospeso, anche in considerazione del fatto che viola apertamente i principi (affermati tanto a livello nazionale che di Unione Europea) di prossimità e di autosufficienza provinciale e regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani».

«L’impianto Rea di Dalmine, che è stato voluto e autorizzato a metà degli anni ’90 dalle allora Giunte leghiste della Provincia e del Comune di Dalmine per risolvere in modo responsabile una situazione di emergenza legata ai rifiuti, – conclude Belotti – è l’esempio di una scelta di assoluta lungimiranza che ci ha consentito di non ritrovarci in situazioni analoghe a quelle che stanno vivendo oggi altre regioni che non hanno avuto e non hanno tuttora il coraggio di fare scelte impopolari da un lato ma di buon senso e responsabilità dall’altro. Credo, in ogni caso, che impianti di questo genere debbano essere gestiti sempre mantenendo buoni rapporti con il territorio e quindi con il Comune che li ospita»