Consiglio Comunale. Rinviato il pagamento della Tares

In Consiglio comunale via libera al rinvio. Se lo Stato chiederà gli interessi di mora c’è l’accordo trasversale per l’autotassazione dei Consiglieri.

tares,facoetti,«Dobbiamo andare incontro alla famiglie e alle attività commerciali in un periodo difficile», aveva spiegato in precedenza l’Assessore Enrico Facoetti. Una motivazione destinata a prevalere anche sul timore di un’eventuale sanzione: l’emendamento passa, nonostante le astensioni, mentre il rinvio dell’ultima rata viene approvato da tutti.
Una boccata d’ossigeno, anzi due. L’ultima rata della Tares slitta assieme all’addizionale di 30 centesimi al metro quadro imposta dallo Stato e Palafrizzoni, pur di andare incontro ai contribuenti, decide di prendersi anche qualche rischio. Se sul primo rinvio deciso dal Consiglio comunale, quello relativo all’ultima rata dell’imposta appunto, non c’è infatti alcun problema in quanto le disposizioni del Ministero ne hanno esplicitamente previsto il posticipo, sul rinvio dell’addizionale in assenza di un indirizzo univoco, potrebbe anche capitare che lo Stato, verificato il ritardo nel pagamento, chieda ai contribuenti gli interessi di mora. Quanto? Occhio e croce 10 mila euro. Che i consiglieri comunali, in conferenza dei capigruppo, si sono detti disposti a sborsare personalmente nel caso in cui il danno erariale si dovesse effettivamente verificare (circa 300 euro a testa), ma che nella pratica si troverebbero di fronte a una questione di difficile gestione. Tutti d’accordo nel farsi carico di un eventuale errore compiuto però nell’interesse dei cittadini.
Parte del centrosinistra si astiene.

Tares. Anche una tassa comunale nel gioco delle tre carte per coprire i buchi del Sud

belotti serio -conferenza.jpg Lo chiamano un «atto di resistenza» fiscale contro quella che definiscono, senza mezzi termini, «una porcheria», cioè l’introduzione della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Per adesso sono otto sindaci, con la regia politica della Lega, ma l’appello è per tutti i Comuni bergamaschi: «Non è una battaglia politica, ma di civiltà» spiega il segretario provinciale del Carroccio Daniele Belotti. I primi cittadini «ribelli» hanno, metaforicamente, rimandato al mittente la circolare ministeriale in cui si formalizza l’invito agli enti locali di prevedere la riscossione della quarta e ultima rata di Tares, quella in cui è incorporato l’aumento destinato al governo (e in parte ai Comuni siculi e sardi), pari a 30 centesimi a metro quadro, entro il 2013. Palafrizzoni intanto «congela » il recapito del quarto bollettino ai residenti.
Cinque sindaci bergamaschi del Carroccio – Pierguido Vanalli (Pontida), Stefano Locatelli (Chiuduno), Paolo Nozza (Martinengo), Giovanni Malanchini (Spirano), Gianfranco Masper (Treviolo) – si sono ritrovati con il segretario provinciale Daniele Belotti per parlare di “disobbedienza fiscale”.
“I Comuni che rappresentiamo hanno approvato il regolamento per il pagamento della Tares fissando l’ultima rata a luglio 2014 – ha spiegato Masper-. E’ stato fatto in questo modo perché la legge prevedeva questa possibilità. Una circolare del Ministero delle finanze adesso ci dice invece che dobbiamo farla pagare entro il 2013 perché lo Stato non sa quanti soldi trasferire alla Regione Sicilia e alla Regione Sardegna. Riteniamo che questa giustificazione sia insufficiente per cambiare il nostro regolamento, che quindi non verrà modificato. I nostri cittadini potranno pagare entro il 2014”.
“Sempre più persone arrivano in Comune con bollette che non riescono a pagare –ha aggiunto Nozza -. Figuriamoci se poi lo Stato ci mette del suo con queste decisioni. Io penso che a volte le leggi siano fatte appositamente in maniera poco chiara, in modo che all’occorrenza ci si possa infilare dentro una postilla che possa sanare la situazione in zone sempre collocate al sud d’Italia”.
Questa è l’ennesima dimostrazione che le politiche a livello di Governo centrale sono scollegate dalle realtà del territorio –ha proseguito Giovanni Malanchini-. Per il ministero delle finanze gli unici comuni che hanno bisogno di qualcosa sono posizionati in Sicilia e Sardegna. Nel mio paese, Spirano, ormai si conta un fallimento al mese a livello di aziende”.
A chiudere la conferenza stampa Daniele Belotti, che ha annunciato la protesta che intendono seguire i sindaci leghisti: “La linea che stiamo adottando è quella della resistenza fiscale. O comunque di denunciare pubblicamente quella che è una porcheria. E’ una battaglia che vede la Lega in prima fila, ma assolutamente aperta alla partecipazione di qualsiasi altra amministrazione comunale. L’auspicio è quello che altri Comuni, anche non leghisti, che hanno posticipato il pagamento della Tares al 2014, possano mantenere quanto deliberato. Questa è una battaglia dei comuni virtuosi contro quelli spreconi. 150 anni fa abbiamo fatto l’Italia, ora vediamo di renderla un po’ migliore”.