Rifiuti dal Lazio a Bergamo: «Una vergogna»

imagesCAZNT7RK.jpg«Manco fossero sacchi di patate, ma non verranno smaltiti in Lombardia».  Esprime così il disappunto dei cittadini lombardi l’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi commentando la notizia dell’arrivo di a Bergamo rifiuti dalla discarica di Malagrotta (Lazio).
«È una vergogna, la Lombardia si è impegnata a fondo ed è totalmente autosufficiente, non si può capire perché il Lazio non riesca a fare altrettanto e continui a sprecare denaro pubblico mandando rifiuti in mezza Europa». «In realtà – precisa l’Assessore – a Bergamo arriveranno non per essere smaltiti. L’Ares Ambiente Srl di Treviolo funge solo da intermediario e quindi i rifiuti prenderanno poi la strada di qualche impianto di smaltimento che ad oggi non ci è dato sapere: infatti né Ama né Ares Ambiente hanno comunicato alcunché a Regione Lombardia. Abbiamo rifiuti che vanno e vengono senza controllo solo perché gli viene cambiata un’etichetta (da urbani a speciali). Queste situazioni non possono più accadere: quel poco che sappiamo lo abbiamo appreso dai giornali, nessuno pensi che staremo a guardare senza fare tutto quanto in nostro potere».

Partono da Bergamo gli Stati Generali dell’ambiente lombardo

bg.jpgPartiranno da Bergamo gli “Stati Generali” dell’ambiente lombardo: si terrà lunedì 7 ottobre il primo degli appuntamenti organizzati dall’Assessorato all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia.

«Abbiamo ricevuto oltre 100 adesioni e ne stiamo ancora ricevendo – afferma l’Assessore regionale Claudia Maria Terzi – Parteciperanno in moltissimi fra Istituzioni pubbliche e private, Associazioni ed Enti locali della bergamasca, parecchi dei quali, dando seguito al mio invito, hanno inviato contributi e segnalazioni in merito ai problemi o alle potenzialità del territorio». I temi sono i più disparati: «Dalla gestione dei rifiuti alle cave, dalla banda larga alle aree protette: i bergamaschi hanno colto un’occasione importante, quella di fare il censimento delle priorità ambientali e di portarle all’attenzione di Regione Lombardia». Nello specifico, sono prevenute 10 segnalazioni sulle bonifiche, 13 sul tema cave e rifiuti, 12 sull’acqua, 19 sulle aree protette, 4 su energia e reti, 9 sull’inquinamento atmosferico ed acustico.  «L’incontro di Bergamo – spiega l’Assessore – sarà il primo di una lunga serie: fino a metà del prossimo anno saremo impegnati a raccogliere le istanze dei territori, coinvolgendo nel tour sia il livello politico che i funzionari regionali. Non si tratterà – specifica – di una sfilata: affronteremo temi caldi senza sottrarci alle criticità, cominciando a rispondere alle questioni principali già durante l’incontro, rimandando a tavoli specifici le altre tematiche».

AVVICINARE LA REGIONE AL TERRITORIO – «La mia passata esperienza da Sindaco – conclude – mi conferma che troppo spesso la Regione appare distante, quasi irraggiungibile. Non è un caso che, per iniziativa del Presidente Maroni, la Giunta abbia già iniziato a mettere in campo una serie di sedute “in trasferta”, itineranti fra i capoluoghi provinciali. Ecco perché ho optato per una serie di appuntamenti operativi, pensati per sviluppare una relazione diretta e soprattutto una collaborazione continuativa con i portatori d’interesse del territorio».

Nel Programma :

Confronto sui temi emersi dal territorio.

Che aria tira a Bergamo? Il Piano Regionale degli interventi per la Qualità dell’Aria e l’area critica bergamasca

Parchi e aree protette: coniugare biodiversità e sviluppo nelle aree montane: i primi interventi

Tra ambiente e sviluppo: il punto sulla gestione dei rifiuti urbani in bergamasca e la strategia della Regione per il nuovo piano cave della Provincia di Bergamo

Bonifiche e discariche: l’emergenza cromo esavalente e il recupero ambientale delle cave cessate

Servizio idrico integrato: qualità dell’acqua e investimenti sul territorio

Lunedì 7 ottobre, ore 10.00, Bergamo, Spazio Viterbi (Palazzo della Provincia), via Tasso 8 (L’incontro è aperto alla stampa. Alle 12.30 si terrà una conferenza stampa).

Claudia Terzi nella Giunta di Maroni

terzi,giunta-maroni,regione-lombardiaL’incertezza è durata lo spazio di poche ore, giusto il tempo, per il presidente neoeletto della Regione Lombardia, Roberto Maroni, di far quadrare tutte le caselle della sua nuova squadra di governo. E per il sindaco di Dalmine, Claudia Terzi, è arrivata l’attesa conferma: è lei il nuovo assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, unica rappresentante della Bergamasca nella “stanza dei bottoni” del Pirellone.
44 anni, una laurea in Legge alle spalle e un marito poliziotto sposato meno di un anno fa: «È lui — ha dichiarato il neo assessore — che in questi giorni di vigilia era più emozionato di me. Insieme alla mia mamma. Io? Sono tranquilla: l’impegno è importante, cercherò di fare del mio meglio su un tema che è fortemente sentito dall’opinione pubblica anche nei nostri territori». Arrivata alla guida del Comune di Dalmine nel 2009 senza bisogno di superare la prova d’appello del ballottaggio, Claudia Terzi è una militante della Lega Nord dalla metà degli anni Novanta. Il suo gruppo era quello da cui sono usciti Cristian Invernizzi (segretario provinciale e ora neodeputato a Roma), Lucio Brignoli (capo di Gabinetto in Provincia) e Fausto Carrara (assessore all’Ambiente in via Tasso). «Amici inseparabili», li definisce lei, al punto che nei giorni scorsi, a Roma, hanno organizzato una “cena d’incoraggiamento” per Invernizzi, in procinto di varcare il portone di Montecitorio.

Quote rosa per la Regione

Nel mezzo di una tormentatissima campagna elettorale, senza ancora certezze sulla scadenza e sulle coalizioni, ecco un rebus nel rebus: quello delle candidate donne. La questione si pone per tutti, nessuno escluso: si scervellano i partiti.
Benvenuti nella campagna elettorale per le regionali 2013, dove è scattata la caccia alle candidate. La nuova legge elettorale votata al Pirellone a ottobre stabilisce infatti la tassativa alternanza di genere: nella Bergamasca, dove ogni partito può sottoporre ai votanti una rosa massima di otto nomi, almeno quattro dovranno essere femminili. Dettaglio: sono incompatibili, salvo spedire il proprio Comune al voto anticipato, i sindaci. E le sindachesse. Elemento pesante visto che i volti femminili noti della politica attiva orobica – al netto di parlamentari come Alessandra Gallone (Pdl) e Carolina Lussana (Lega) che però giocano altre partite – si concentrano soprattutto nelle amministrazioni. L’impresa di chi deve tagliare e cucire le liste è ardua. Pensa e ripensa, nei partiti ammettono: i nomi femminili «papabili» sono ridotti al lumicino.
A livello generale non c’è la fila di candidati per molteplici motivi: buttarsi in una campagna elettorale è impegnativo in termini di tempo e di economia (farsi conoscere con qualche manifesto e una passata di volantini costa non meno di 15 mila euro). Stilare una lista in cui la metà siano donne è ancora più difficile. LPB.jpgNella Lega, per esempio, sul livello locale molte delle donne in vista sono sindaci: Claudia Terzi, di Dalmine, ma ora non lascerà (e il partito non lo chiederebbe) il Comune, lo stesso vale per Silvana Saita, di Seriate, o Simona Pergreffi, di Azzano. Chi potrebbe invece essere in lista è Luisa Pecce, alla guida della segreteria del capoluogo; oppure la segretaria della circoscrizione brembana Antonella Gregis.
Un inizio di toto-nomine in rosa. Ma il numero deve ancora salire. Parecchio. (da CorSera Bg 20-11-12)

«spariti» 2,7 milioni di tributi versati da Bergamo al fisco fino al 2009

tributi-italia,facoetti,terzi,poma,fisco,Nel «trappolone» dei furbetti del fisco erano caduti, con le giunte precedenti alle attuali, anche Bergamo, Dalmine, Stezzano e Gandino. Ammonta a 2 milioni e 724 mila euro il credito che i Comuni bergamaschi vantano nei confronti della Tributi Italia, con la quale sono stati interrotti i rapporti nel 2009. Poteva andare pure peggio, se si considera che alla società finita nell’occhio del ciclone, i municipi orobici avevano affidato solo la riscossione dell’imposta sulla pubblicità e pubblica affissione e non Ici o Tarsu, per cui gli importi mancanti sarebbero potuti essere molto più ingenti. Comunque un danno che pesa. Il più esposto è Palafrizzoni: con un buco di circa 2,5 milioni di euro che è al quarto posto nella classifica dei crediti da riscuotere tra gli oltre 400 Comuni coinvolti, per un totale di 100 milioni «spariti». Tributi Italia è stata concessionaria di Palafrizzoni fino al 2009 (giunta Bruni). L’attuale Assessore al Bilancio Enrico Facoetti: «C’è stato il tentativo andato a vuoto di riscuotere le fidejussoni, il Comune di Bergamo è già insinuato nel processo fallimentare di Tributi Italia, riconosciuto come creditore dal Tribunale di Roma. Ora, se verrà avviato il processo penale, ci costituiremo parte civile e chiederemo i danni». Per quanto riguarda Stezzano l’ammanco è di 94 mila euro e «l’azione legale è già in corso da tempo», ricorda il sindaco Elena Poma. Idem per il sindaco Claudia Terzi di Dalmine, dove non stati versati 120 mila euro tra il 2008 e il 2009, con conseguenti «decreti di ingiunzioni, esposto alla Corte dei conti, denuncia penale e segnalazione al ministero delle Finanze». Cifre più irrisorie (ma dipende dai punti di vista) per Gandino (circa 10 mila euro), che le dà comunque per perse. «Il rischio per un Comune piccolo come il nostro è di avere più spese legali dell’importo ormai perso», fanno sapere dall’ufficio competente.