Nella Bergamasca musulmano il 51,4% degli studenti di origine straniera: sono 9.322
«È fondamentale che i ragazzi conoscano anche la cultura cattolica del nostro Paese»
(dati estratti da Eco di Bergamo, 5-11-09)
Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2009 sono 3,9 milioni (ma il Dossier Caritas appena presentato dice che siamo arrivati a quota 4.500.000 ndr), 459.000 unità in più rispetto al 2008 con una crescita pari al 13%.
Nel 2008 gli arrivi sono stati consistenti da Europa dell’Est e da ex-Urss. Tra i 4 milioni di stranieri, 1.525.000 sono famiglie; i residenti minorenni sono 862.000 (raddoppiati in 5 anni), di questi ben 519.000 sono nati in Italia. Solo nel 2008 i piccoli stranieri nati fuori dal Paese d’origine sono il 12,6% di tutti i nati in Italia
La popolazione musulmana è costituita da 1.530.000 unità, pari al 33,2% della popolazione straniera complessiva. Si tratta di persone con cittadinanza marocchina, albanese, tunisina, macedone, egiziana, senegalese, bengalese e pakistana (in ordine di presenza numerica assoluta). Per quanto riguarda la Lombardia su 1.059.000 stranieri, i musulmani sono 434.500 (secondo l’Osservatorio Regionale al 1° luglio 2008). Più interessanti i dati sulla provincia orobica che registra il 50% di musulmani sul totale degli stranieri. Tra Bergamo e provincia ci sono 67.000 stranieri di religione islamica che corrispondono al 6,3% della popolazione complessiva. Tra questi maggior peso numerico hanno marocchini, senegalesi, albanesi e pakistani.
In Italia nell’anno scolastico 2007/2008 il 33% di tutti gli alunni stranieri (per un totale di circa 196.750) erano musulmani, percentuale leggermente più alta per la Lombardia, mentre nella Bergamasca, in linea con il dato sulla popolazione islamica, il 51,4% degli alunni stranieri sono islamici, per un totale di 9.322 persone, che rappresentano anche il 5,6% di tutta la popolazione scolastica della provincia.
Bisogna sottolineare che parlare di un islam è generico e poco corrispondente alla realtà. Gli islam sono molti, tanti quanti sono i 1.300 milioni di musulmani al mondo, poiché è una religione che prevede un rapporto diretto con la divinità. Oltre ai 5 obblighi comuni a tutti i credenti e alla necessità di leggere il Corano in arabo, musulmani del Marocco, del Senegal o dell’Indonesia non hanno molto in comune. Anche l’interpretazione della parola islam, intesa come «sottomissione ad Allah» ha molteplici e contrapposte letture: deve essere cieca per gli integralisti, nel rispetto della libertà personale per i moderati. Bisogna rifuggire da coloro che si autodefiniscono rappresentanti dell’islam o delle comunità musulmane : non è possibile esista un’autorità unica e riconosciuta e purtroppo c’è un’avanzata dell’estremismo nell’islamismo.
La scelta del velo indossato dalle ragazze : per il 31% rappresenta una libera scelta, per il 16% un obbligo religioso.
Per introdurre l’insegnamento della religione islamica si dovrebbe stipulare, secondo l’articolo 8 della Costituzione, un concordato tra governo e comunità islamica che non ha, e non può avere, rappresentanti. Per altro non bisogna, per una malintesa non discriminazione, ignorare che conoscere la cultura cattolica è fondamentale per ragazzi che vivono in una società cha ha alla base tale tradizione.