Tolleranza verso l’Islam? Cominciamo a non svendere il nostro credo

I fatti del Kashmir ci riportano agli occhi, con allarmante fragore, l’ennesimo episodio di odio contro i cristiani nel quale un pretesto qualsiasi ha rappresentato la chiave per quella che non è nemmeno una questione religiosa, ma una semplice, barbara azione di intolleranza. Intolleranza religiosa che è, al contempo, azione politica e violenza tribale.

Ci sentiamo ripetere in continuazione che lo spirito dell’Islam non è quello e che esiste anche un Islam moderato. Ma resta il fatto che l’Occidente e i cristiani sono sempre più indifesi da quella che nella nostra società occidentale il pensiero radical chic pretende di spacciare per tolleranza, ma che è semplice indifferenza accompagnata da una totale caduta dei valori e del senso.

Resta il fatto che nessuno ha mosso un dito per la tragedia di Gojra in Pakistan dove una famiglia cristiana è stata bruciata viva in casa sua da una folla di musulmani inferociti, sotto gli occhi della polizia che non ha mosso un dito, perché sembra che a un matrimonio cristiano un ritaglio di giornale con la parola “Allah” sia caduto per terra e calpestato per errore.

images.jpgResta il fatto che la comunità internazionale non sta facendo niente per l’abolizione della legge antiblasfemia che vige in Pakistan e continua a mietere vittime innocenti. O non si indigna davvero per le lapidazioni, il taglio della mano o le impiccagioni di massa in Iran. O per il fatto che se un occidentale prova a bere una birra in Arabia Saudita rischia il carcere. Mentre in Occidente ci viene detto che è sbagliato se una comunità si indigna per la realizzazione di una moschea vicino a Ground Zero.

La costruzione di una possibile libertà religiosa nel mondo passa attraverso un concetto essenziale che è quello della tolleranza. Tolleranza significa accettare l’altro per quel che è, ma anche, nel caso della moschea a Ground Zero, prendere atto che per milioni di occidentali quel luogo non è uno spazio fisico, ma un simbolo, e la caparbia insistenza a voler realizzare lì, e non a qualche isolato di distanza una moschea, è qualcosa che può offendere il sentire e la memoria di altri.

E’ qualcosa che ci si potrebbe sentire di chiedere per semplice buona educazione. Per lo stesso motivo per il quale sarebbe maleducato e intollerante servire delle costine di maiale arrosto se si hanno degli ospiti musulmani a cena, allo stesso modo, per educazione e tolleranza, credo che l’Occidente abbia il diritto di rivendicare con forza i propri valori e la propria sensibilità.

La libertà è un valore forte, che ha radici profonde nel cuore della cultura occidentale, per la quale i nostri antenati hanno combattuto e sono morti. E’ un valore che si fonda sulla tolleranza reciproca. Che, attenzione, non è indifferenza e tantomeno disponibilità a svendere il proprio credo e il proprio sentire. Solo così sarà possibile una convivenza tra Occidente e Islam. Guardandolo diritto negli occhi, in faccia per quello che è, con i suoi lati positivi e negativi. Ma senza sconti. Del resto come teorizzava già Kant nel 1795, “il diritto cosmopolitico deve essere limitato alle condizioni della ospitalità universale”.

Carlo Scotti-Foglieni

(da BergamoSera,15-9-10)

Tolleranza verso l’Islam? Cominciamo a non svendere il nostro credoultima modifica: 2010-09-15T16:06:00+02:00da leganord.b
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