Agricoltura. Un centro di ricerca per l’Expo

lanzani-pirovano b.jpgAgricoltura e nuove tecnologie con lo sguardo rivolto all’Expo. La Giunta provinciale ieri ha approvato il protocollo d’intesa con la Camera di commercio (che verrà siglato con il presidente Paolo Malvestiti) per la nascita di un centro di ricerca sulle nanotecnologie applicate all’agricoltura all’interno del Parco agricolo tecnologico nella Bassa, uno dei grandi progetti che Via Tasso sta portando avanti in vista dell’Expo 2015. «Con il protocollo – rileva Silvia Lanzani, assessore provinciale alle Grandi infrastrutture, pianificazione territoriale ed Expo – vogliamo dar vita a un comitato promotore per la creazione di un polo di eccellenza per le nanotecnologie alimentari con lo scopo di coinvolgere altri soggetti: centri di ricerca, università, aziende che producono beni e servizi necessari per l’applicazione di queste tecnologie». Un’idea che viaggia di pari passo con un progetto ambizioso, «di grande respiro» come quello del Parco agricolo tecnologico nella zona della Bassa bergamasca. «Area agricola unica» Un Parco che nasce in funzione dell’Esposizione universale del 2015, ma che vuole offrire prospettive che vanno anche oltre. «L’Expo è una vetrina. Dobbiamo far capire le grandi potenzialità che ha la nostra provincia», spiega l’assessore Lanzani. I confini del Parco saranno quelli delineati dalle grandi infrastrutture in arrivo: Brebemi, Pedemontana, Alta velocità, nuova autostrada Bergamo-Treviglio. «È un territorio unico nel suo genere, all’interno del corridoio Lisbona-Kiev, servito dalle grandi infrastrutture. L’obiettivo è valorizzare una zona unica anche dal punto di vista agricolo e ambientale». Il punto di partenza è già stato individuato: Treviglio, la frazione di Castel Cerreto. «La gran parte dei terreni sono di proprietà della Fondazione Istituti educativi con cui l’anno scorso abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa. Siamo partiti da lì, ma l’accordo che abbiamo sottoscritto è aperto, nel senso che chi vuole mettersi in gioco deve farsi avanti. Mi aspetto che altri soggetti importanti siano della partita». Intanto c’è la disponibilità dei terreni offerta dalla Fondazione Istituti educativi, che è proprietaria in gran parte di Castel Cerreto e Battaglie. «L’obiettivo – prosegue l’assessore – è recuperare in chiave moderna la funzione storica di una proprietà prestigiosa, rispettando chi vi risiede e ancora conduce un’attività lavorativa». Non solo mais Anzi, la sfida è più ampia: diversificare le produzioni, non solo mais (la coltura dominante nella zona), ma coltivazioni di nicchia, erbe officinali, coltivazioni millifere, la possibilità magari di produrre birra, utilizzando cereali coltivati dalla stessa azienda. E poi il recupero di alcune varietà di grani per porre le basi per una nuova gamma di prodotti per la panificazione e il recupero di varietà e razze autoctone. «Il Parco agricolo – prosegue l’assessore – è concepito come un contenitore di iniziative, progetti di ricerca e formazione». Un contenitore quindi, dove c’è un po’ di tutto. Citiamo qualcosa, ma in pentola bolle parecchio: fattorie didattiche, percorsi agro-didattici, agriturismi, strutture ricettive, un mercato agricolo a chilometro zero. «Nel Parco agricolo non si troveranno solo i prodotti della Bassa, ma di tutta la provincia. Vogliamo valorizzare i nostri prodotti tipici e le eccellenze agro-alimentari del territorio». Con un occhio all’Expo, e l’altro al futuro. (Eco di Bergmo,20.3.12)

Agricoltura. Un centro di ricerca per l’Expoultima modifica: 2012-03-21T19:24:00+01:00da leganord.b
Reposta per primo quest’articolo