Tagliano Canadair ma in Campania mutuo per forestali

images.jpgIn Campania, la regione ora piu’ colpita dagli incendi, la Giunta Bassolino in una ultima sua deliberazione ha fatto un capolavoro: visto che non aveva i soldi per pagare 5.000 dipendenti (di cui 2.200 precari) delle 20 comunita’ montane, fa un mutuo. Si’, la Campania voleva pagarli prendendo i soldi dai mutui in essere: 111 milioni lo stanziamento necessario! Ovvio non funzionava e il povero Caldoro si e’ trovato il pasticcio da sistemare in qualche modo. E, siccome per i precari il posto e’ a rischio, la nuova Giunta campana ha attinto ai soliti fondi Fas, con la gioia del Pd campano che aveva proposto di utilizzare i fondi Fas per affrontare l’emergenza dei forestali campani. In tutto il sud, da destra a sinistra, sono tutti concordi: non serve lavoro, ma un posto di lavoro. Non servono opere e i Fas si brucino pure per gli stipendi oggi, domani si vedra’. Intanto, il Governo Monti, che si fa vanto di non fare tagli lineari facendoli piu’ di ogni altro governo, taglia l’impensabile: in una stagione che ha visto triplicare l’intervento dei Canadair, taglia proprio quel capitolo! Perche’ non fare invece una bella spending review alla voce forestali? Magari applicando i costi standard, visto che i dati ci sono: la Copaff (Commissione tecnica Paritetica per il Federalismo Fiscale) ha calcolato che un ettaro di foresta comporta una spesa annua regionale di 1.455 euro in Sicilia, di 597 euro in Calabria, di 410 euro in Campania. Queste tre regioni hanno complessivamente il 14,5% delle foreste italiane, ma assieme spendono il 75,5% di tutte le regioni italiane. Prendiamo invece come esempio la Toscana, che spende complessivamente 12 milioni di euro, circa 10 euro per ettaro di superficie boscata. Dieci euro contro 1.455. Tagliamo qui, altro che i Canadair!
Lo scrive in un editoriale su La Padania, il parlamentare Massimo Garavaglia, responsabile dipartimento Fisco, Finanze ed Enti Locali della Lega Nord.

Dalla Regione 1 milione e 250 mila euro contro le alluvioni nella bergamasca

belotti 2b sorriso.jpgLa Regione Lombardia ha concesso un milione e 200 mila euro per interventi di opere idrogeologiche nelle valli bergamasche. “Con i 700 mila euro assegnati dalla delibera regionale di ieri per interventi in Valle Scura, nel comune di Branzi, sarà finalmente possibile completare la messa in sicurezza di tutta l’area – spiega così, con evidente soddisfazione, Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica, la delibera approvata dalla Giunta su sua proposta, sull’assegnazione delle economie maturate ad alcuni interventi di difesa dal rischio idrogeologico, tra i quali quello di Branzi.  I fondi sono stati assegnati nell’ambito di una delibera che definisce un programma di interventi finanziati con le economie maturate sui fondi assegnati a Regione Lombardia a seguito degli eventi alluvionali di novembre 2000 e del maggio e novembre 2002. Grazie a un utilizzo attento dei fondi messi a disposizione, siamo riusciti a recuperare i ribassi d’asta degli interventi conclusi, riuscendo così a recuperare fondi per integrare e completare alcuni interventi già parzialmente realizzati, in modo da garantirne la piena funzionalità, e per far fronte a situazioni di rischio che a seguito di eventi più recenti hanno subito un peggioramento.” “Proprio i cantieri di Branzi, in valle Grande (800. 000 euro) e in valle delle Ruine (120.000 euro) – ha precisato Daniele Belotti – insieme a quello di Alzano Lombardo, oltre ad essere stati tra i primi cantieri ad essere aperti a seguito di quanto previsto con l’Accordo di programma siglato il 4 novembre 2010 da Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente, sono stati anche tra i primi ad essere conclusi, già nell’ottobre dell’anno scorso. Dopo l’installazione dei paravalanghe, ora, grazie ai fondi assegnati con questa delibera, sarà possibile completare la messa in sicurezza di tutta l’area.” “Quello che stiamo cercando di fare compatibilmente con la burocrazia e la scarsità dei fondi a disposizione, è realizzare le opere in tempi brevi e soprattutto nella massima trasparenza dei costi.” 
Oltre a Branzi, con la delibera sono stati assegnati fondi anche per opere di difesa del suolo nel comune di Carona (150.000 euro), per la sistemazione della strada tra Carona, Lago del Diavolo e Fregabolgia, nel comune di Gorno (150.000 euro) per opere riguardanti il Torrente Riso, nel Comune di San Giovanni Bianco (50.000 euro) per il completamento di opere sul versante Paccacorna – Cornalita e nel comune di Vedeseta (200.000 euro) per studi del movimento di versante. (BergamoNews,7-8-12)

Stop ai rifiuti speciali. In Regione mozioni Lega anti inceneritore di Dalmine.

rea.jpgLa Lega Nord in Regione Lombardia è decisa a far sul serio per stoppare le attività dell’impianto si smaltimento rifiuti. Il gruppo del Carroccio ha presentato due mozioni (primo firmatario il bergamasco Roberto Pedretti) che, se venissero approvate, metterebbero i bastoni tra le ruote all’attività del’inceneritore. E’ l’ultimo colpo di una battaglia che dura da mesi, con l’apertura della Provincia a bruciare la spazzatura in altri impianti e i rapporti ormai logori con il Comune di Dalmine con il quale è in corso una causa milionaria.
I consiglieri leghisti chiedono la modifica della legge che consente di qualificare “speciali” tutti i rifiuti solidi urbani trattati con un semplice processo meccanico. Grazie a questo stratagemma la Rea nei mesi scorsi ha stipulato contratti per bruciare fino allo scorso giugno 10 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Fumo negli occhi per la Lega Nord che ha fin da subito dichiarato di far di tutto pur di impedire l’avanzata della spazzatura dal sud. Le lettere dell’assessore regionale Daniele Belotti e le interpellanze alla Camera non sono servite a modificare la legge. Con la presa di posizione dell’intero Consiglio lombardo il pressing si farebbe più forte. Ma non è finita qui. Il Carroccio chiede anche lo stop di tutte le autorizzazioni di realizzazione e ampliamento di inceneritori in Lombardia in attesa del via libera definitivo al piano di gestione dei rifiuti. In questo caso si chiuderebbe definitivamente la partita sulla terza linea dell’impianto dalminese, negata sia dal Comune e dalla Provincia, ma ancora sul tavolo del Pirellone.

I “monumenti” della città

monumento.JPGAnche il monumento ad Antonio Locatelli sarà recuperato grazie a un accordo fra Comune, sponsor e reggimento Aves Aquila. E se ci sono opere bisognose di cure, l’amministrazione comunale ricorda che già molto è stato fatto: «Negli ultimi tre anni sono stati portati a compimento i restauri di ben 12 monumenti cittadini». Dalla fontana di Porta Nuova a quella della Cisterna, ai monumenti dedicati a Garibaldi e Vittorio Emanuele, dal Campanone alla Torre dei Caduti. «Anche per l’Adunata degli alpini molti altri monumenti sono stati puliti grazie a con privati, aziende e fondazioni bancarie, lo Stato. “Faremo tutto il possibile in modo da mantenere sempre in ordine la città e i suoi monumenti”.

Anche “Bell’Italia” ha sottolineato la nostra città

piazza vecchia verde.JPGI gioielli di Città Alta finiscono sulle pagine patinate del prestigioso mensile «Bell’Italia». L’approfondimento a cura della rivista è un caloroso invito a visitare la Città Alta da riscoprire» che «in sei chilometri raccoglie cento monumenti». «Il breve perimetro della cinta muraria – si legge nell’articolo dedicato a Bergamo – racchiude in poco spazio innumerevoli chiese e palazzi, piazze e torri, prezioso lascito di una storia secolare». Bergamo è descritta come città d’arte “da vivere tra vede e musica”, da visitare in occasione della manifestazione in chiave green «I Maestri del Paesaggio. International Meeting of the Landscape and Garden» alla sua seconda edizione e che avrà luogo dal 30 agosto al 16 settembre. «In occasione della presentazione della manifestazione -spiega l’Assessore Massimo Bandera – Bergamo è stata visitata da molti giornalisti. Molti sono rimasti colpiti dalla bellezza della città, da qui gli articoli su diverse riviste, in modo particolare l’approfondimento su Bell’Italia».
È una boccata d’ossigeno per la nostra città che sembra essere la Cenerentola racchiusa tra le mura –commenta Claudia Sartirani, assessore alla Cultura -. È un fatto positivo anche in vista della candidatura a Capitale della Cultura».
Intanto Palafrizzoni porta avanti l’intervento di recupero sull’Accademia Carrara. Una buona nuova arriva dalla Fondazione Emilio Lombardini, che finanzierà il rifacimento dell’ascensore nella barchessa di sinistra, dove ad oggi c’è un impianto obsoleto. «Ringraziarne la fondazione che finanzierà il progetto e la realizzazione – spiega Alessio Saltarelli, assessore ai Lavori pubblici. Nella barchessa di destra era già previsto uno scalone e un ascensore nuovo, ma nella sinistra no. Due ascensori e due scaloni permetteranno un percorso organico e funzionale»

Bergamo Infrastrutture. Forte impegno per il risanamento

Le strutture sono ormai vetuste. Un piano per rilanciare quelle poco usate.

foti,bergamo-infrastruture,campo-utili,piscine-italcementi«I numeri della società li conosciamo tutti, abbiamo ereditato una perdita di circa un milione di euro all’anno. La nostra attività è di riorganizzazione e l’obiettivo è la riduzione dei costi, a livello di tutti gli impianti». È il commento dell’Ing. Mario Foti, presidente della società Bergamo Infrastrutture, quando gli si chiede un commento sulla situazione attuale della società che gestisce gli impianti sportivi comunali della città. A oggi, con un bilancio in rosso, l’obiettivo è tagliare sul superfluo e ottimizzare le risorse di cui si è a disposizione. E lo staff di Bergamo Infrastrutture è impegnato su questo fronte, anche se, preannuncia Foti, si tratta di «un intervento che al momento può risolvere il problema solo marginalmente».
Il problema vero è strutturale, o meglio, infrastrutturale, perché gli edifici sportivi sono «vetusti» come li definisce lo stesso Foti. Il presidente di Bergamo Infrastrutture non resta con le mani in mano e porta comunque avanti azioni di riorganizzazione delle attività. In particolare, per risollevare le sorti della società, si punta sulla valorizzazione delle piscine Italcementi: «Stiamo cercando di promuovere al meglio le attività che proponiamo, con un progetto di marketing – spiega Mario Foti –. Stiamo sviluppando anche una progettualità per ridurre i consumi. Inoltre cerchiamo di ottimizzare le risorse e di fare un piano commerciale per attirare più gente possibile nelle strutture. Questo tipo di discorso lo stiamo portando avanti in particolar modo per le piscine Italcementi». Tra le ipotesi lo spostamento di alcune attività nei contenitori sportivi meno frequentati: «Stiamo valutando anche il rilayout degli impianti, con una possibile riallocazione delle attivià. L’obiettivo è di utilizzare al meglio i locali, soprattutto quelli poco saturi. L’idea è di integrarli con delle attività». Il presidente di Bergamo Infrastrutture non nasconde che alcune situazioni siano ancora da definire, come il destino di alcune strutture sportive storiche della città, per citarne una, il Campo Utili di via Baioni. «Non sappiamo che fine farà il Campo Utili – conclude Foti –. È un capitolo aperto. Al momento le attività che si svolgono all’interno sono la box e il giavellotto, ma la struttura non è sufficientemente utilizzata, soprattutto rispetto ai costi di gestione che sono altissimi». (Eco di Bergamo,7-7-12)