Altro colpo basso dell’ “Europa”

europa.JPGNON E’ QUESTA L’EUROPA DEI POPOLI !!!  Cosa ce ne facciamo di questa “Europa”, debole dove dovrebbe essere forte (politica estera, moneta, difesa, tutela dei popoli, ecc.) e che cerca di essere forte dove non dovrebbe (abolizione dei crocefissi, costi, ecc.); non è questa l’Europa che vogliamo : centralizzatrice senza avere un centro (Bruxelles ??, Strasburgo ??), senza averne la rappresentanza e l’autorevolezza e già nemica delle autonomie locali dei popoli !!! Federalista senza federazione !!

Una norma suicida per tutelare il pingue portafoglio dei mandarini di stato.

Questo aticolo non riguarda la Padania e neppure il falliMonti…. ma offre uno spaccato così chiaro della situazione in cui è sprofondata questa repubblica romana delle banane da far rabbrividire chi ancora spera che con delle semplici riforme si possa raddrizzare qualcosa.. che non siano appunto le banane..

giannino,Quando 2 anni fa l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti chiese un contributo di solidarietà del 5 per cento ai pubblici dirigenti sopra i 90 mila euro, e del 10 per cento sopra i 150 mila, non credo affatto che i tecnici della Ragioneria Generale dello Stato, che hanno scritto materialmente la norma, ignorassero che andava formulata perbene, per evitare di incappare nell’ovvia obiezione di incostituzionalità, per lesa eguaglianza.
Invece, la norma è stata proprio scritta da coloro ai quali per reddito si applicava, strizzando l’occhietto alla Corte.  Che, venuto il suo turno, ha puntualmente sparato a zero.
Il punto non è tanto e solo la mancata previsione di un simile contributo per i dirigenti privati, ma di avere omesso che la soglia del reddito nel pubblico valeva sia per chi è contrattualizzato, sia per chi, come giudici e militari, non ha contratto, sia per chi la superasse per indennità integrative, contrattualizzate o meno. Capitava così che il taglio scattasse ai dirigenti dell’Agenzia delle entrate, ma non a quelli della Sogei.
Non ci credo che chi ha fatto errori così pedestri sia un somaro. È un beneficiario, interessato ad aggirare un taglio, e ha ottenuto il suo fine. Che poi la Corte, per non farsi mancare nulla, abbia aggiunto anche la restituzione ai giudici degli adeguamenti automatici retributivi (avete presente quelli che da anni abbiamo levato ai pensionati al minimo?), scrivendo che sono garanzia di «serenità e indipendenza del magistrato», a questo punto è solo una chicca barocca. Il supremo scherno che gli intoccabili riservano a noi parìa. (Oscar Giannino, Panorama 24-10-12).

Lega Nord, a Palazzo Frizzoni mantenute le promesse sull’Imu.

imu,ribolla,pecce,«La Lega Nord è molto soddisfatta per quanto fatto dall’amministrazione comunale in sede di approvazione del regolamento e aliquote Imu». A dichiararlo è Alberto Ribolla, capogruppo del Carroccio a Palazzo Frizzoni, il quale spiega che «il Comune di Bergamo, con l’approvazione del regolamento avvenuta in Consiglio comunale non solo ha mantenuto le promesse fatte in sede di bilancio, ma è riuscito anche ad ampliare le agevolazioni per artigiani, negozi e bar di vicinato, nonostante i continui tagli agli enti locali apportati dal Governo Monti».

Con l’approvazione del regolamento Imu e le relative agevolazioni la quota è scesa dal 10,6 al 7,6 «riuscendo anche ad andare al di là delle richieste avanzate dalle categorie interessate – rileva Ribolla -. Per quanto riguarda i canoni di affitto concordato la quota è scesa al 6 per mille e una diminuzione è stata introdotta anche per quanto riguarda i terreni agricoli».
«Particolare attenzione – aggiunge il segretario della sezione cittadina della Lega Nord e consigliere comunale Luisa Pecce – è stata riservata anche alle case Aler con la riduzione dell’aliquota. Questo oltre al mantenimento dell’aliquota base sulla prima casa al 4 per mille. A queste agevolazioni si aggiungono quelle introdotte nei confronti di anziani e disabili, categorie verso cui il Comune ha voluto fare di più andando anche oltre quanto previsto dalla legge nazionale».
Le osservazioni avanzate in sede di bilancio da parte della Lega Nord, dunque, sono state accolte: «Tra queste – spiega Ribolla – quella di inserire le previsioni dell’articolo 10 dello statuto dei contribuenti che hanno fatto errori in sede di compilazione dei moduli F24. Una richiesta nata dal riscontro della continua incertezza normativa causata dal Governo». Ad ogni modo, nonostante l’operato dell’amministrazione comunale, la posizione della Lega Nord nei confronti dell’Imu rimane molto critica: «Le firme raccolte nel fine settimana – prosegue il capogruppo del Carroccio – non fanno altro che confermare la nostra assoluta contrarietà a questa imposta centralista e al Governo che non solo l’ha introdotta, ma che ha disatteso l’ennesima promessa: contrariamente a quanto era stato dichiarato dai tecnici guidati da Monti, infatti, l’imposta a partire dal prossimo anno non tornerà nelle casse dei Comuni, ma continuerà ad andare al governo centrale».

ancora…l’infaticabile Assessore all’Ambiente

Bandera 3.jpgDal 5 novembre inizia l’era della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica a Bergamo. La plastica sarà raccolta ogni due settimane, nello stesso giorno del vetro e del barattolame, in un sacco giallo. Attualmente la differenziata a Bergamo è pari al 54% del totale dei rifiuti solidi urbani prodotti. L’avvio della nuova raccolta consentirà di aumentare la percentuale, portando vantaggi sia economici, sia ambientali perché la plastica verrà recuperata. «L’obiettivo — dice l’assessore all’Ambiente Massimo Bandera — è arrivare al 65% di differenziata».
Nei prossimi giorni i circa 100 mila cittadini coinvolti nella raccolta riceveranno le istruzioni per differenziare la plastica in modo corretto. Perché non conta solo la quantità, ma anche la qualità per il buon successo della differenziata, che permetterà a Palazzo Frizzoni un ritorno economico stimato tra i 300mila e i 500mila euro all’anno. « L’importante è mettere nel sacco gli oggetti corretti». E puliti. Altrimenti il Comune non riceverà il contributo di Corepla e la raccolta si rivelerà inutile. Basta lasciare un po’ di liquidi in una bottiglia per compromettere la qualità della differenziata. «Nel sacco giallo vanno messi solo gli imballaggi in plastica, come bottiglie (di acqua, latte, bibite e olio), flaconi, dispenser, blister, sacchetti e piatti e bicchieri monouso. Non vanno nel sacco giallo i rifiuti che non siano imballaggi, come giocattoli, rasoi, grucce, penne, taniche, secchi o videocassette».
La raccolta per il recupero della plastica è quasi a chilometro zero: quanto verrà messo nel sacco giallo sarà portato all’impianto di Montello, per essere trasformato. Sono molti gli usi della plastica riciclata.
Qualche esempio? Da 22 bicchieri di plastica può essere ricavato un tappetino da mouse, dalle custodie dei cd possono nascere matite in plastica, dai bicchieri usa e getta i righelli o le borse per la spesa e da alcune parti in plastica dei veicoli le biro. E ancora: con 67 bottiglie d’acqua si fa l’imbottitura di un piumino matrimoniale, con 11 flaconi del latte si crea un annaffiatoio e con 200 flaconi di prodotti alimentari si fa
una pattumiera. «Al parco di via Cerasoli – dice Bandera – panchine e tavoli sono ricavati da plastica riciclata. Così come i tappetini smorzacadute nei parchi comunali».
(da Corriere della sera Bergamo)

Bergamo Infrastrutture : sistemare i conti.

foti,bergamo-infrastrutture,rugby-bergamo,Ecco una proposta che almeno qualche novità in tema di impianti cittadini potrebbe portarla. Si tratta dell’ipotesi che Bergamo Infrastrutture ha messo sul tavolo della Giunta e che all’inedita organizzazione delle strutture unisce l’obiettivo fondamentale di recuperare il deficit da cui la stessa società rischia di essere schiacciata. Le perdite in capo alla partecipata di Palafrizzoni l’avevano portata nella passata gestione al poco piacevole primato di società più indebitata e con prospettive più che nere per il punto di decadimento raggiunto nel frattempo dagli impianti sportivi in gestione. Poco quindi il margine di manovra in un tempo di crisi come l’attuale e da qui l’esigenza di nuove idee ed iniziative. La novità principale dell’attuale proposta  riguarda l’atletica : in via delle Valli resterebbe l’impianto coperto, che sarà presto inaugurato dopo i necessari interventi, ma trasformando l’area dell’attuale pista esterna in un campo in erba sintetica da adibire al rugby o al calcio; ed in tal caso i costi di gestione di quell’impianto verrebbero azzerati grazie all’affidamento del campo al Rugby Bergamo. Il resto delle attività all’aperto verrebbe trasferita al campo Utili di via Baioni. Qui, oltre al rifacimento dell’anello già esistente, troverebbe spazio un piccolo parco dello sport con tre campi da tennis e calcetto, la palestra e un ristoro collegato alla ciclabile.  I vantaggi?  «L’atletica sbarcherebbe in centro alla città – si legge nel documento –, la pista ciclopedonale diventerebbe ancora più vivibile, mentre le entrate per tennis e calcetto aumenterebbero». E si sfrutterebbero al meglio i necessari investimenti per l’ammodernamento del Campo Utili che dovrebbero rientrare nel “piano ex-Sace” per la volumetria a suo tempo concessa. L’idea di sfruttare un polo sportivo in via Baioni non è nuova; rientrava nelle richieste dell’associazione «Il Mosaico Ambiente» che, con la sua presidente Luisa Pecce, contro le torri della Sace aveva fatto una vera e propria crociata. 
Altri risparmi si potrebbero ottenere (con un investimento però piuttosto ingente – 3,5 milioni di euro –, ma comunque inferiore alle ipotesi di «project financing» finora considerate) alle piscine Italcementi, dove un nuovo impianto di riscaldamento, la copertura della vasca da 50 metri, l’eliminazione di quella da 33 con il contestuale allestimento di un spazio  polifunzionale e di un campo da tennis consentirebbero di ridurre i costi di 200 mila euro, aumentando le entrate di oltre 430 mila euro.  «Si tratta di ipotesi tecniche che richiedono naturalmente l’avallo sul piano politico – spiega il presidente di Bergamo Infrastrutture Mario Foti – ma è chiaro che se vogliamo trovare nuove risorse non possiamo che pensare a una riorganizzazione che porti nuove entrate e all’ottimizzazione dei costi fissi». Il pareggio per Bergamo Infrastrutture sarebbe a portata di mano; un sogno nel cassetto o forse qualcosa di più.

«spariti» 2,7 milioni di tributi versati da Bergamo al fisco fino al 2009

tributi-italia,facoetti,terzi,poma,fisco,Nel «trappolone» dei furbetti del fisco erano caduti, con le giunte precedenti alle attuali, anche Bergamo, Dalmine, Stezzano e Gandino. Ammonta a 2 milioni e 724 mila euro il credito che i Comuni bergamaschi vantano nei confronti della Tributi Italia, con la quale sono stati interrotti i rapporti nel 2009. Poteva andare pure peggio, se si considera che alla società finita nell’occhio del ciclone, i municipi orobici avevano affidato solo la riscossione dell’imposta sulla pubblicità e pubblica affissione e non Ici o Tarsu, per cui gli importi mancanti sarebbero potuti essere molto più ingenti. Comunque un danno che pesa. Il più esposto è Palafrizzoni: con un buco di circa 2,5 milioni di euro che è al quarto posto nella classifica dei crediti da riscuotere tra gli oltre 400 Comuni coinvolti, per un totale di 100 milioni «spariti». Tributi Italia è stata concessionaria di Palafrizzoni fino al 2009 (giunta Bruni). L’attuale Assessore al Bilancio Enrico Facoetti: «C’è stato il tentativo andato a vuoto di riscuotere le fidejussoni, il Comune di Bergamo è già insinuato nel processo fallimentare di Tributi Italia, riconosciuto come creditore dal Tribunale di Roma. Ora, se verrà avviato il processo penale, ci costituiremo parte civile e chiederemo i danni». Per quanto riguarda Stezzano l’ammanco è di 94 mila euro e «l’azione legale è già in corso da tempo», ricorda il sindaco Elena Poma. Idem per il sindaco Claudia Terzi di Dalmine, dove non stati versati 120 mila euro tra il 2008 e il 2009, con conseguenti «decreti di ingiunzioni, esposto alla Corte dei conti, denuncia penale e segnalazione al ministero delle Finanze». Cifre più irrisorie (ma dipende dai punti di vista) per Gandino (circa 10 mila euro), che le dà comunque per perse. «Il rischio per un Comune piccolo come il nostro è di avere più spese legali dell’importo ormai perso», fanno sapere dall’ufficio competente.

Grande soddisfazione per l’approvazione del Bilancio cittadino ed il contributo della Regione.

Palazzo Frizzoni 2.jpgIl Consiglio comunale a Palafrizzoni ha approvato (con l’astensione delle minoranze) gli equilibri di bilancio. Con un dettaglio che non si verificava almeno da una decina d’anni: un pareggio di bilancio di parte corrente (a 142 milioni di euro) senza l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione. Un risultato ottenuto grazie anche alla stretta revisione interna della spesa. Alberto Ribolla, capogruppo della Lega, spiega: «La Lega Nord ha da sempre sostenuto che gli oneri di urbanizzazione, essendo un’entrata una tantum, devono essere utilizzati per gli investimenti e le opere pubbliche e non per riequilibrare il bilancio corrente. Questo vale ancor di più in un momento come questo in cui è necessario trovare risorse per gli investimenti stessi. Essendo i dividendi delle aziende sempre più rari e considerando la difficoltà riscontrate nella vendita del nostro patrimonio immobiliare, è estremamente importante che questi oneri per la prima volta vengano utilizzati solo per gli investimenti». Negli equilibri, il taglio più significativo alla spesa si registra alla voce dedicata a mutui e prestiti: la spesa scende di 1, 8 Palazzo Regione.JPGmilioni di euro. Confermato poi il «patto di stabilità territoriale» : «Grazie al Patto di stabilità territoriale di Regione Lombardia quest’anno abbiamo ricevuto cinque volte tanto rispetto allo scorso anno e cioè 4,4 milioni di euro che permettono al Comune di pagare i debiti nei confronti dei fornitori. Questa è una notizia estremamente positiva; in questo periodo di crisi economica, il finanziamento della Regione rappresenta una vera e propria boccata di ossigeno per le imprese del territorio che hanno lavorato per il nostro ente». Ma non solo: « La delibera è estremamente positiva in quanto prevede un’ulteriore razionalizzazione della spesa, stabilendo l’estinzione anticipata dei mutui che verrà attuata per ridurre gli interessi e le spese di gestione. Le entrate per gli enti locali sono sempre più risicate. Tra varie manovre – prima quella di Tremonti, poi quella di Monti e da ultima la spending review – i trasferimenti dalle casse centrali agli enti locali si sono ridotte negli ultimi due anni di oltre 15 milioni di euro e l’anno prossimo si prevede un’ulteriore riduzione di 5 milioni. Si aggiunge pure la crescente tassazione e l’introduzione dell’Imu che, essendo un’imposta centralista, non permette di incrementare i servizi a favore dei cittadini. Riuscire ad amministrare in un contesto come quello attuale risulta sempre più difficile, per questo il risultato raggiunto dall’Amministrazione comunale in sede di equilibri di bilancio è per tutti particolarmente importante»

Sempre alla ricerca di soluzioni per frenare gli effetti “montiani”

facoetti nuovo.jpgCon 25 milioni di euro di opere pubbliche da fare e poche entrate garantite, il Comune di Bergamo comincia a prendere in considerazione  anche forme non convenzionali di pagamento. La proposta di un gruppo di consiglieri di maggioranza è di cedere parte del patrimonio immobiliare di Palazzo Frizzoni alle aziende che vincono appalti comunali. Appartamenti, terreni, altri immobili in sostituzione di una fetta dei contanti dovuti. Qualcosa di simile al baratto o alla permuta. L’idea, contenuta in un ordine del giorno, verrà discussa in commissione Bilancio. La proposta  prende spunto dal Codice dei contratti pubblici. L’articolo 53 della legge prevede che, «in sostituzione totale o parziale delle somme di denaro» di cui un ente pubblico è debitore verso un fornitore, sia possibile il trasferimento «di beni immobili appartenenti all’amministrazione aggiudicatrice». Possono essere ceduti quei beni già inseriti nell’elenco delle dismissioni, oppure quelli già messi all’asta e rimasti invenduti per mancanza di richieste. L’idea è quella di inserire già nei bandi di gara per gli appalti comunali il valore dei pagamenti che verrebbero effettuati in denaro e della parte che verrebbe riconosciuta con immobili.   L’amministrazione cittadina ha approvato, insieme al bilancio, un elenco di beni da mettere sul mercato, per un valore complessivo di 20 milioni di euro. C’è poi il pacchetto di azioni A2A, attualmente oscillante tra i 22 e i 23 milioni di euro: 7 milioni di euro saranno messi sul mercato entro fine anno. Esiste però anche un elenco molto più corposo e pesante (oltre 150 milioni di euro) di beni che dovrebbero  confluire in  un fondo immobiliare e che, almeno in parte, il Comune è disposto a vendere. Delle due liste di immobili fanno parte sia la sede dei Servizi sociali in via San Lazzaro, sia piccoli appartamenti, negozi, terreni del valore di qualche decina o centinaia di migliaia di euro. Da tutto questo bacino di proprietà, i consiglieri della maggioranza propongono di pescare per ottenere un doppio risultato: rispettare i limiti imposti dal patto di stabilità e sgonfiare il debito nei confronti delle aziende che hanno lavorato per l’amministrazione.    Al momento è solo una proposta, la giunta non ci ha ancora lavorato per tradurla in un provvedimento concreto, ma il fatto che se ne discuta in commissione è un segnale. «È una proposta alla quale daremo corso se sarà approvata dal consiglio comunale – dice l’assessore al Bilancio, Enrico Facoetti -, bisogna però valutarne bene la fattibilità e ci sarebbero aspetti finanziari e normativi da verificare prima di poterla applicare». Non ultima, è da verificare anche la disponibilità dei privati ad accettare queste forme di pagamento. «Comunque — dice Facoetti — in un momento di crisi è importante cercare delle soluzioni nuove. Di sicuro la permuta di immobili in cambio di prestazioni all’amministrazione consentirebbe anche di valorizzare proprietà che oggi non abbiamo i fondi per riqualificare». Se non sarà seguita la via del baratto, l’amministrazione cittadina dovrà comunque nelle prossime settimane cercare e trovare soluzioni diverse da quelle prospettate qualche mese fa per far quadrare i conti del 2012. A bilancio approvato, il governo ha deciso nuovi tagli ai trasferimenti verso gli enti locali, a Bergamo dovrebbero arrivare 1,2 milioni di euro in meno rispetto a quanto previsto fino a luglio. «Un metodo peggiore di quello tanto criticato dei tagli lineari di Tremonti — dice Facoetti —. Anche perché il governo, riducendo i trasferimenti in corso d’opera, passa sopra a ogni norma sui bilanci». A questo punto Palafrizzoni si ritrova un taglio effettivo, rispetto al 2010, di 12 milioni di euro. In una situazione del genere anche l’idea del baratto di immobili in cambio di opere pubbliche diventa meno improbabile. (da Corriere della Sera-Bergamo, 2-9-12)

Facoetti: Comune in prima linea contro i furbetti

facoetti al microfono.JPG«I dati del Centro Sintesi mi lasciano perplesso. Per quanto riguarda il nostro Comune, non ci risulta un incremento dell’evasione rispetto agli anni precedenti: l’evasione è assestata attorno al 6%». A parlare è Enrico Facoetti, assessore al Bilancio di Palafrizzoni, quindi persona più che informata sui fatti. «Il Comune di Bergamo è in prima linea nella lotta all’evasione fiscale – prosegue Facoetti –. Lo è tramite le segnalazioni che facciamo all’Agenzia delle Entrate (e per le quali il Comune ha diritto al 100% di quanto recuperato dal Fisco). Incrociando  la  nostra  ricchissima banca dati con quelle dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo ad esempio permesso al Fisco, per quanto concerne il periodo dal 2005 a metà 2007, di effettuare accertamenti per un totale di circa 4,3 milioni di euro, tra imposte evase e relative sanzioni».
Disponendo di un’anagrafe aggiornata, Palafrizzoni può incrociare i vari dati con i redditi dichiarati dal cittadino all’Agenzia delle Entrate, «riuscendo così a stabilire – spiega Facoetti – il reddito del nucleo familiare e la situazione patrimoniale. A ciò si aggiunge il controllo incrociato con le banche dati relative agli immobili e alle auto. Nel caso, quindi, un nostro contribuente non paghi nostre utenze o prestazioni, non solo ci attiviamo per recuperare quanto ci è dovuto, ma nel caso verifichiamo delle discordanze tra il reddito dichiarato e le proprietà, inviamo la segnalazione all’Agenzia delle Entrate».
Le ultime segnalazioni fatte da Palafrizzoni riguardano sei utenti che non pagavano  la mensa scolastica comunale. Tra questi c’è chi, a fronte di redditi dichiarati davvero minimi, ha patrimoni immobiliari importanti, contornati da auto di lusso. «In questo caso – spiega Facoetti – i furbetti non solo dovranno pagarci con le relative sanzioni quanto ci è dovuto, ma avranno anche l’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. A parte le segnalazioni – conclude l’assessore al Bilancio di Palafrizzoni – per noi è fondamentale contrastare i mancati pagamenti delle entrate principali, quali l’Ici e la Tassa rifiuti.
Per quanto concerne la tassa rifiuti, basta verificare chi non paga i bollettini. Negli ultimi due anni, siamo riusciti a contenere a circa il 5% i mancati pagamenti: si tratta di una percentuale fisiologica, soprattutto quando è in corso una crisi grave come quella che stiamo vivendo da alcuni anni. Per quanto riguarda l’Ici, invece, dato che si basa sull’autodenuncia, ci possono essere delle quote di evasione che non riusciamo ad individuare: ma la percentuale di accertamento è comunque rimasta in linea con quella degli anni precedenti». (Eco di Bergamo,28-8-12)