11 milioni di eurosprechi per il personale di Strasburgo

Fontana.JPGUn’interrogazione dell’ Onorevole Lorenzo Fontana (Lega Nord) ha messo in luce che negli ultimi due anni e mezzo l’Unione Europea ha speso oltre 11 milioni di euro soltanto per le procedure di preselezione del proprio personale. “La vicenda – spiega l’On. Fontana – è caratterizzata da cifre clamorose: nel luglio 2009 l’EPSO, struttura che si occupa del servizio di selezione del personale delle istituzioni comunitarie, stringe un accordo quadro con la Prometric Ltd, società privata statunitense che si occupa della fornitura logistica dei test e del servizio di hosting della banca dati EPSO”. L’eurodeputato del Carroccio puntualizza che “la questione diventa problematica quando si analizzano i costi dell’operazione: dalla firma del contratto sono stati somministrati ben 150.000 test; circa 56.000 nel 2010, incrementati a 72.000 nel 2011. Ogni test, a seconda della lunghezza e della tipologia, costa dai 62 agli 80 euro; aggravio per le tasche dei contribuenti: 11,1 milioni di euro. Il Commissario Šefčovič, il quale ha fornito la risposta a nome della Commissione, soltanto pochi mesi fa si dichiarava intenzionato a procedere alla riduzione del 5% del personale delle istituzioni a partire dal 2013: come spiega quindi l’incremento del 30% dei test di preselezione tra il 2010 e il 2011? Nell’interrogazione ho chiesto esplicitamente come si giustifica l’esistenza di liste di riserva e il contestuale aumento del 30% delle preselezioni tra il 2010 e il 2011: nessuna risposta”. “Questo è solo uno dei tanti episodi di euro-sprechi. Per acquisire un minimo di credibilità – conclude Fontana – l’UE dovrebbe iniziare a tagliare queste spese superflue e dannose per la sua immagine, aprendo gli occhi su una realtà caratterizzata da una crisi economica spaventosa ed imboccare finalmente la strada del raziocinio delle spese. A tal proposito, suggerirei di utilizzare gli uffici periferici del Parlamento e della Commissione, nonchè tutte le sedi delle Agenzia potrebbero essere utilizzate per effettuare le preselezioni a costo zero”.

Le proposte di legge di iniziativa popolare della Lega Nord

Relazioni parlamentari illustrative delle
proposte di legge di iniziativa popolare:

1) Garanzia del credito a famiglie e imprese: separazione tra credito produttivo e attività finanziaria speculativa.

2) TFR in busta e prestito del lavoro

3) Busta paga pesante: abolizione del sostituto d’imposta

4) Disposizioni atte a garantire l’autonomia finanziaria dei comuni, delle province e delle regioni.

5) Attribuzione dell’IMU ai comuni e abrogazione dell’imposta sulla prima casa

6) Misure dirette ad evitare l’infiltrazione mafiosa nei territori padani

7) Tutela della sovranità popolare

8) Trasformazione in senso federale dello Stato e tagli alla spesa pubblica.

9) Federalismo fiscale portuale: attribuzione al porto di Genova e ai porti di interesse internazionale di quote del gettito derivante dai tributi erariali.

10) Interventi a favore del settore agricolo e abolizione dell’IMU in agricoltura.

11) Garanzia delle pensioni di anzianità con quaranta anni di contributi e delle pensioni di vecchiaia.

 

http://www.leganord.org/Eventi/lega/2012/RaccoltaFirme/default.asp

Annessione della Lombardia alla Svizzera, Bossi: “E’ un’ottima idea”

 bossi con sigaro -furbetto.jpg“E’ un’ottima, una bellissima idea”. Così Umberto Bossi valuta la petizione lanciata sul Web e che finora ha raccolto circa 12 mila adesioni, di chiedere un referendum per l’annessione della Lombardia alla Svizzera. “Possiamo dichiarare guerra alla Svizzera e arrenderci subito, ha scherzato il segretario federale della Lega Nord, durante un comizio dopo l’inaugurazione di una sede del movimento, in provincia di Varese. “L’Italia non e’ certo un Paese molto democratico, perché non è prevista la secessione”, ha proseguito. “Però, ci sono quattro o cinque esempi in Europa di regioni che si mettono insieme, al di qua e al di là della frontiera”, ha continuato, citando il presunto caso della Germania occidentale e dell’Olanda. Il senatur ha poi promesso battaglia «in Aula», battendo «i pugni sul tavolo», e in piazza, «davanti a Montecitorio», dove chiamerà i militanti leghisti per sostenere le leggi di iniziativa popolare sulle quali la Lega sta raccogliendo le firme nelle prossime settimane, a partire da quella sul Tfr in busta paga e sulla pensione dopo 40 anni di lavoro. «Voglio proprio vedere come farà Monti e la sua combriccola a votare contro le leggi di iniziativa popolare che presenteremo in Parlamento», ha detto Bossi parlando ad un comizio a Castiglione Olona, in provincia di Varese. «Ma ci andremo tutti insieme a Roma – ha detto Bossi – In aula, noi con la legge a picchiare i pugni sul tavolo. E voi, davanti alla Camera, con la forza del popolo. Monti – ha esortato Bossi – guarda in faccia la gente, non i soliti banchieri». Bossi ha quindi annunciato «una giornata in cui in tutti i nostri Paesi apriremo in contemporanea i gazebo per raccogliere le firme. La voce popolare che ne ha piene le balle di banchieri e di seguire sempre solo l’Europa. Bisogna dare la sveglia a Monti». (BergamoNews,1-4-12)

Marò: Castelli, dove è finita la tanto declamata credibilità internazionale del governo?

Castelli pensieroso.jpg“La vicenda dei due marò italiani prigionieri in India ha dell’incredibile. Sono stati compiuti una serie di errori tragici, a cominciare dal fatto che i due militari, in barba d ogni norma di diritto internazionale, sono stati abbandonati vilmente nelle mani degli indiani – dichiara il senatore della Lega Nord Roberto Castelli-. Nessuno ci ha ancora spiegato chi è stato ad impartire l’ordine di far entrare la nave in acque territoriali indiane e di farli sbarcare. Ma la decisione dei giudici indiani di tradurre in carcere i due uomini oggi ci obbliga ad agire con estrema decisione.

Media, opinion leaders e opinion makers, uomini di Stato e di governo, associazioni imprenditoriali ci hanno ripetuto per mesi come un mantra che “finalmente il governo ha ritrovato la sua credibilità internazionale”, che “finalmente l’Italia conta”, che dopo tanto tempo “viene ascoltata in Europa”.
Peccato che alla prima prova dei fatti il governo tecnico si riveli un enorme fallimento internazionale, a dimostrazione di come sia difficile passare dalle parole alla realtà. Ora, anziché promettere cibo italiano ai due illustri detenuti, Monti e i tecnici chiamino i loro amici di Bruxelles e difendano a gran voce la battaglia del nostro Paese e la dignità dei due militari”.

La scuola dei magistrati si arena ma paga l’affitto

Doccia fredda al Senato. Castelli: «In dubbio la copertura per i tirocini». Il fantasma è già costato 754mila euro.

castelli perplessoo.jpgNemmeno due settimane fa, dopo un’odissea iniziata nel 2005, il cuore sembrava oltre l’ostacolo. Dopo vertici e controvertici con Csm e ministero, l’annuncio delle istituzioni orobiche: «Ci siamo. A giugno dovrebbero arrivare i primi cento magistrati». Appunto, dovrebbero. Perché una nuova tegola è piombata sul progetto ideato (e reso legge) dall’allora Guardasigilli Roberto Castelli.   Ultim’ora? Il tirocinio dei magistrati non avrebbe copertura finanziaria. I tempi di soluzione non sono noti. Certo i precedenti non sono incoraggianti: la sede è rimasta vuota anche quando si diceva (e l’hanno fatto negli anni ministri di ogni colore politico) «Pronti, via». Le lungaggini, poi, non sono a costo zero: Bergamo di soldi in questo progetto ne ha già investiti parecchi. Nel 2008 Comune e Provincia hanno preso in affitto una sede (proprietaria l’Opera Sant’Alessandro) con l’obiettivo di completare il polo giuridico d’eccellenza che già conta l’accademia della Finanza. Hanno pagato e pagato, aspettato e aspettato. Fino al 2011 quando han detto picche ed è subentrato il Demanio. La scuola fantasma – prevista in 2 mila metri quadri in via Sant’Alessandro – è comunque già costata ai contribuenti circa 750 mila euro.  (da Il Corriere,19.2.12)

Circoscrizioni. Monti toglie l’indennità ai presidenti

circoscrizioni,Forse salverà l’Italia, ma per il momento affonda solo le Circoscrizioni e lo stipendio dei loro presidenti. Potenza del «salva Italia» varato dal governo Monti, dove si prevede che gli organi elettivi degli enti territoriali non previsti dalla Costituzione debbano svolgere la propria attività a titolo onorifico : l’indennità non spetterà a partire dal 6 dicembre, data del decreto legge, tranne che per i Comuni con popolazione sopra ai 250 mila abitanti. Quindi niente soldi (1.500 euro netti al mese per chi svolge l’attività a tempo pieno, per gli altri 700), con in più la potenziale beffa di dover restituire quanto percepito dalla data d’ingresso in vigore del «Salva-Itali» Questa specifica è stata introdotta pur sapendo che, con la loro scadenza naturale, a metà 2014, cesseranno di esistere anche le Circoscrizioni. (è prevista anche la riduzione del Consiglio comunale da 40 a 32 componenti e degli assessori da 12 a 9). A Bergamo, I presidenti di circoscrizione, che sono solo tre, sono giovani e stanno svolgendo il mandato con molta passione e impegno e certamente senza auto blu come in altre città italiane.  Qualcuno aveva raccomandato che non venisse meno l’indennità per i presidenti fino al termine del mandato, e quindi all’estinzione delle Circoscrizioni, ma nella legge non c’è scritto nulla del genere, e questa raccomandazione non è stata raccolta in alcun emendamento. Sarebbe bastato introdurre quattro righe, ma non è stato fatto.

Compatibile l’incarico di deputato e presidente di Provincia

pirovano sorriso.jpgLa Giunta per le elezioni della Camera ha decretato la compatibilità della carica di deputato con quella di presidente di Provincia, ovvero il celebre doppio incarico contestato e finito su tutti i giornali d’Italia.
La delibera riguarda anche Ettore Pirovano della Lega, presidente della Provincia di Bergamo, che si era dimesso dalla Camera nel dicembre scorso e il cui parere resta : “Io, ho fatto una scelta e peraltro so che prima o poi comunque l’incompatibilità verrà affermata anche per i presidenti delle Province, perché, al di là del merito, se è non è compatibile col ruolo di parlamentare il sindaco di una realtà di oltre ventimila abitanti, figuriamoci chi è alla guida di una Provincia come Bergamo che di abitanti ne ha un milione”. Pirovano legge nella decisione della giunta per le elezioni, che appunto aveva deciso diversamente sui sindaci, l’applicazione rigida dell’espressione della Consulta la quale aveva parlato solo dei primi cittadini: “Presto si deciderà in altro modo anche per i presidenti delle Province, ne sono convinto, e io ho preferito andarmene prima che me lo chiedessero. Tra l’altro la qualità della mia vita è notevolmente migliorata: non devo più correre tra Roma e Bergamo e posso dedicare ancor più tempo alle questioni amministrative locali”.

Stucchi: “Monti più macchiavellico che tecnico”

stucchi“Nell’atteggiamento del presidente del Consiglio Monti c’è la consapevolezza che il suo governo si poggia su basi di argilla assai più friabili di quanto al momento l’opinione pubblica o certi osservatori della politica possano pensare. Il suo continuo ringraziare l’ex premier Berlusconi, ripetuto più volte soprattutto nel suo debutto televisivo in una rete Mediaset, danno l’idea della consapevolezza del Professore di essere nelle mani del Cavaliere, ma anche di quanto Monti diventi sempre meno un tecnico e sempre più un affinato politico”. Lo scrive il deputato Giacomo Stucchi nel suo blog (http://giacomostucchi.blogspot.com/).

“Il capo dell’esecutivo dei tecnici, infatti, sa perfettamente di essere tanto più forte quanto più deboli sono i partiti che lo tengono in vita – prosegue -. In tal senso alcune circostanze sembrano reggergli il gioco: dalle incertezze e contraddizioni esistenti all’interno del Pdl, tra le diverse anime che divergono soprattutto sull’opportunità o meno di continuare ad appoggiare il governo in carica, alle vicende giudiziarie del Cavaliere che consigliano prudenza anche nelle sue mosse politiche; dalle difficoltà degli altri partiti, come quelle del Pd e in particolare della sua componente proveniente dalla Margherita, alla crisi economica globale che non accenna ancora ad attenuarsi. Ecco perché, al momento Monti sembra essere più preoccupato per l’altalena che ancora caratterizza l’andamento dello spread che non per tutto il resto. A tal proposito il premier ha però adottato un’efficace, almeno apparentemente, strategia: quando il differenziale tra i nostri Btp e Bund tedeschi aumenta, la colpa è della mancanza di una valida politica economica e monetaria europea; quando invece lo spread scende, allora il merito è del suo governo che sta facendo bene e che adotta provvedimenti che aumentano la credibilità del sistema Paese! Se poi però andiamo sul concreto, ovvero sulle cose che interessano davvero alla gente, ci accorgiamo che i provvedimenti sino ad oggi adottati fanno acqua da tutte le parti. Persino il consiglio dato ai giovani dal premier, e cioè di scordarsi il posto sicuro perché tanto è anche ‘monotono’, serve a trasmettere più rassegnazione che ottimismo. Infine, per quanto riguarda le semplificazioni, tocca ancora aspettare un nuovo Consiglio dei Ministri che alla conclusione di un’altra delle sue interminabili (ma poco costruttive) sedute esaminerà l’ennesimo decreto-legge, recante disposizioni urgenti, che però sarà il frutto di estenuanti pressioni esercitate su Palazzo Chigi da varie lobby. Insomma, un governo tecnico che doveva servire ad affrontare un’emergenza economica, auspicabilmente di breve periodo, è diventato, grazie all’irresponsabilità della triplice Pdl-Pd-Terzo Polo, che lo mantiene in vita, un esecutivo politico che cura gli interessi di questo o di quell’altro gruppo di pressione e se ne infischia dei desiderata del popolo”.

Sicurezza, dettata dai tribunali non dal Parlamento

maroni pensieroso.pngIl “pacchetto sicurezza” varato lo scorso anno sotto la spinta di Maroni e che aveva permesso eccellenti risultati nella lotta alla criminalità, viene ora svuotato  da recenti interpretazioni dei tribunali che sarebbero tenuti ad applicarlo. Ecco, in allegato, come i tribunali hanno cancellato le disposizioni dela pacchetto sicurezza : sentenze anti-pacchetto.pdf

Castelli abbandona la trasmissione di Santoro

castelli.jpgTrasmissione “Servizio pubblico” (?!?!?), puntata dedicata a “La rivolta dei forconi”,  ospiti di Michele Santoro, oltre a Castelli, Enrico Letta del Partito Democratico, e Maurizio Zamparini del Movimento per la gente. In collegamento dalla Sardegna, Sandro Ruotolo dal comune occupato di Siliqua, in provincia di Cagliari. Già all’inizio il senatore del Carroccio ed ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli si era lamentato del “solito pubblico schierato”. Poi aveva avuto un vivace botta e risposta con alcuni lavoratori siciliani, uniti nella protesta insieme a quelli sardi. “La Sicilia è quella che spreca di più – aveva detto Castelli -. Voi avete 23 mila dipendenti pubblici, mentre in Lombardia ce ne sono solo tremila”. Infine, dopo l’ennesima scorretta contestazione rivoltegli da un operaio sardo, l’esponente leghista ha abbandonato lo studio televisivo di Michele Santoro. Arrivederci e grazie.