Gorle, nella Torre di Scolta la centrale per la sicurezza e lo sportello informativo.

Nell’antica struttura il controllo in diretta delle immagini riprese dalle telecamere e lo sportello cittadino.

fidanza.jpgL’antica struttura ospiterà un centro di raccolta dati e monitoraggio, grazie al supporto elettronico di un grande schermo che visualizzerà i segnali delle 32 telecamere presenti nel paese e attive 24 ore su 24. Il servizio, gestito dalla Polizia locale di Gorle con l’assessorato alla Sicurezza, consiste nel monitoraggio e nella rilevazione di situazioni anomale con la possibilità di intervenire in tempo reale. Nella Torre di Scolta di Gorle è stato inaugurato uno sportello informativo aperto a tutti i cittadini che desiderano ricevere informazioni o esporre problemi relativi alla sicurezza. Il servizio, a cura dell’ Assessore alla Sicurezza Ivan Fidanza, è attivo tutti i sabati dalle 9 alle 12. L’assessore e i suoi collaboratori saranno disponibili per colloqui in riferimento a tutte le problematiche legate alla sicurezza, ma anche per quanto riguarda la gestione di sanzioni della Polizia locale o segnalazioni di furti. «Il problema della sicurezza è molto sentito dall’Amministrazione – spiega l’assessore alla Sicurezza – . Gorle è uno dei comuni più ricchi d’Italia, di conseguenza è importante tutelare i cittadini». Inoltre, conclude l’assessore: «Lo sportello sarà aperto agli extracomunitari per informazioni su documenti e permessi di soggiorno».

Grande progetto dell’Amministrazione di Stezzano

Investimento da 5 milioni su elementari e medie

Dopo circa sei mesi di lavoro, la commissione scuola del Comune di Stezzano, gruppo rappresentativo dell’intero Consiglio comunale, ha presentato il proprio lavoro. Lo scopo era esaminare lo stato delle scuole stezzanesi e tracciare un quadro dei bisogni. E dal parere è nata un’ipotesi di progetto: la maggioranza, in Consiglio comunale, ha presentato uno studio di fattibilità da quasi 5 milioni di euro, pensato per far fronte alle esigenze scolastiche del prossimo decennio, dato un aumento della popolazione giovanile stimato attorno al 30%. L’idea prevede interventi alle scuole elementari e medie, carenti di aule e spazi. Per la primaria Caroli, la creazione di tre nuove aule al piano terra, lo spostamento della direzione scolastica per ricavare altre 4 aule da destinare a laboratori e una nuova mensa da 250 posti che garantirà ai bambini un turno unico per il pranzo. Le elementari, divise oggi negli edifici Caroli Nord e Centro – vicine ma tra loro non comunicanti – saranno riunite nel progetto da una galleria in vetro coperta. Le medie Francesco Nullo, secondo l’ipotesi, vedranno invece sorgere un auditorium multimediale da 250 posti, sei aule in più e una nuova direzione scolastica. I lavori dovrebbero partire entro l’estate 2011 e concludersi in un anno. (da Eco di bergamo,3-11-2010)

NON MANCANO CERTO NEI COMUNI A GUIDA LEGHISTA GLI ESEMPI DI BUONA AMMINISTRAZIONE, CHE GUARDA AL FUTURO CON AMPIE VEDUTE….

Cogeneratore. Una beffa costata mezzo milione

Lo rivela una perizia di Abm. Impianto di energia inadeguato e acquistato al doppio del valore

Vedi alla voce usato sicuro. O meglio, di sicuro c’è che è stato un affare per il venditore: per Abm E&E, disgraziata società dell’arcipelago della Provincia bettoniana, è stata invece una beffa degna di un film di Totò. Un cogeneratore (usato) acquistato al doppio del suo valore e tuttora sul groppone di Via Tasso.      Non direttamente, perché il gioco è quello solito delle scatole cinesi (la società è controllata da Bergamo Energia, a sua volta detenuta dalla casa madre Abm) al quale ci ha abituato la complessa architettura della galassia Abm, la multiutility della Provincia.    Ma alla fine il risultato non cambia: una fregatura colossale. (da Eco di Bergamo, 4-11-2010)

Abm Ict, 2 milioni dalla Provincia per non chiudere

Fibra ottica La Provincia di Bergamo ha deciso di investire in ABM ICT Spa, di cui è socio unico con il cento per cento del capitale sociale, per mantenere in vita la società che ha posato 440 km di fibra ottica nella Bassa bergamasca, nonostante il pesantissimo deficit finanziario.
Se ne è parlato martedì 2 novembre nella seduta di Giunta nel corso della quale si è deciso per l’azzeramento del capitale sociale, il ripianamento delle perdite e la successiva ricostituzione del capitale sociale mediante il versamento di 1 milione e 400 mila euro destinandone 297.804 euro a ripianamento del patrimonio netto negativo, 50 mila euro a riserva finalizzata alla copertura di perdite future e 1.052.196 euro alla ricostituzione del capitale sociale.
Nella riunione si è inoltre stabilito un ulteriore aumento di capitale di ABM ICT Spa da 1.052.196 euro a 1.852.196 nel corso dell’anno 2011 mediante l’emissione di 800 mila azioni del valore nominale di 1 euro.
La Provincia interviene dunque direttamente per dare un futuro alla società anche se ad oggi non ha ancora ottenuto risposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri cui era stato chiesto di poter effettuare un versamento di 4 milioni di euro a copertura delle perdite societarie previste fino al 2012, in deroga rispetto a quanto previsto dalla nuova normativa.
Intanto la società dovrà presentare, entro giugno 2011, alla Provincia di Bergamo i business plan aggiornati di ABM ICT Spa e Big Tlc Srl alla luce dell’attuale situazione societaria ed eventuali piani strategici societari finalizzati al coinvolgimento di operatori privati con la finalità di migliorare l’utilizzo della rete ampliando ed implementando i servizi offerti e all’individuazione di potenziali acquirenti che possano garantire a condizioni vantaggiose l’utilizzo della rete e consentire il recupero di risorse utilizzabili dalla Provincia al superamento del divario digitale esistente sul territorio bergamasco.
(da BergamoNews, 2-11-2010)

Pirovano: per la variante di Zogno pronti a sforare patto di stabilità

In merito alla realizzazione della variante di Zogno sono intervenuti i consiglieri regionali della Lega Nord, Giosuè Frosio e Roberto Pedretti  :  “Variante di Zogno, Pirovano coraggioso e coerente”

  

Pirovano incazzato.jpg“Per realizzare la variante di Zogno siamo pronti a non rispettare il patto di stabilità”. Lo ha detto il presidente della Provincia Ettore Pirovano sottolineando che “l’infrastruttura è un’opera promessa ai cittadini e noi intendiamo mantenere la parola data”.  Certo non sarà facile trovare i 61 milioni di euro necessari, anche alla luce dei tagli dei trasferimenti statali alle Regioni. Su oltre 40 milioni pende ancora l’incertezza. Ma l’esponente della Lega tira dritto, deciso ad andare avanti ad ogni costo nella costruzione di una strada indispensabile alla Val Brembana, per tagliare fuori gli ingorghi di Zogno. A sostenere la battaglia di Pirovano ci sono i colleghi leghisti in Regione: “La variante di Zogno – affermano i consiglieri regionali Frosio e Pedretti – è un’opera fondamentale e attesa da anni per risolvere i problemi di viabilità della Val Brembana e che costituirebbe un importante incentivo per tutta l’economia bergamasca. Ribadiamo quindi l’invito a Regione Lombardia a sostenere la realizzazione di questa indispensabile infrastruttura a confermare i finanziamenti già assegnati nell’agosto del 2009, come già avevamo sollecitato pochi mesi fa in una interrogazione all’assessore regionale Cattaneo”.  “Riteniamo infatti che vada fatto ogni sforzo affinché non si comprometta un’opera di tale rilevanza – hanno proseguito i leghisti bergamaschi al Pirellone -. In questa direzione – continuano i due rappresentanti orobici del Carroccio – non possiamo non sottolineare la coerenza del Presidente della Provincia Pirovano che si è dichiarato pronto a sforare il patto di stabilità pur di garantire, in ogni caso, l’esecuzione dei lavori, fra l’altro già appaltati. Si tratta di un atto che esporrebbe la Provincia e il suo presidente a conseguenze gravose e che quindi testimonia in maniera inequivocabile la volontà di Pirovano di rispettare interamente e fino in fondo la volontà dei propri elettori e di mantenere le promesse fatte”. (da BergamoSera,30-10-2010)

Quattro premi a tesi di laurea sul sociale

Belloli domenico.jpgLa Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali e Salute Domenico Belloli, ha approvato il premio per le quattro migliori tesi di laurea in campo sociale.
In palio 4 premi, ciascuno di 1.500 euro, di cui due su temi inerenti la promozione e il sostegno alla genitorialità e gli altri due su temi del lavoro di cura realizzato dalla famiglia o dai servizi nei confronti delle persone anziane.
Possono partecipare al premio i laureati in qualsiasi facoltà e corso di laurea, residenti in provincia di Bergamo, che abbiano discusso la tesi nell’anno solare 2009, con alle spalle un corso di laurea specialistica o magistrale o un diploma di laurea (DL) preriforma 1999, a conclusione di un corso della durata di quattro, cinque o sei anni.
“Il premio è una importante proposta del centro studi del settore Politiche sociali e Salute – sottolinea l’assessore Domenico Belloli -. In quest’epoca è sempre più difficile, per i nuovi laureati, affermarsi. Abbiamo indetto questo concorso, quindi, per dare visibilità ai lavori dei giovani laureati, riconoscendogli il contributo che danno alla riflessione su tematiche sociali rilevanti”.
Il temine di scadenza per concorrere al premio è fissato al 6 dicembre 2010. Nei prossimi giorni, sul sito della Provincia verrà pubblicato il bando del concorso (www.provincia.bergamo.it/politichesociali). Le tesi presentate andranno a incrementare il ricco patrimonio documentario del centro studi, risorsa ampiamente fruita da coloro che sono alle prese con studi e approfondimenti di carattere specialistico.
Entro il 31 dicembre 2010, saranno comunicati i nomi dei vincitori, individuati dopo attenta valutazione degli elaborati da parte di un’apposita Commissione istituita dal settore Politiche sociali e Salute della Provincia di Bergamo. Successivamente, nell’ambito di una cerimonia pubblica, saranno consegnati i premi.

Provincia, la Lega: sulla Valbrem subito un tavolo di confronto

consiglio valbremb.jpgpalazzo provincia.jpgI consiglieri provinciali della Lega nord hanno presentato un’interrogazione urgente in consiglio provinciale sulla questione della Valbrem, in cui rischiano il posto di lavoro oltre un centinaio di lavoratori. Ecco il testo.

“Considerato

– che in data 18 ottobre scorso la Valbrem spa ha comunicato l’intenzione di chiudere i propri siti produttivi di Lenna e Presezzo, nonostante nel 2009 la stessa azienda avesse sottoscritto con le rappresentanze sindacali un accordo per avviare un processo di ristrutturazione che avrebbe garantito il mantenimento dei siti produttivi bergamaschi;

– che nei due stabilimenti sono impiegati 117 lavoratori, di cui 96 presso Lenna e 21 presso Presezzo;

– che le comunità della Valle Brembana e dell’Isola bergamasca sono già state colpite da altre crisi aziendali e occupazionali;

– che in data odierna si è tenuta a Lenna una manifestazione dei lavoratori della Valbrem cui hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui anche rappresentanti della Provincia di Bergamo;

– che sempre in data odierna è stata presentata al Ministro del Lavoro e a quello dell’Economia un’interrogazione a risposta orale, allegata alla presente interpellanza, firmata, tra gli altri, dal Presidente della Provincia on. Ettore Pirovano, in cui si chiede che la proprietà della Valbrem spa venga convocata ad un tavolo di confronto per l’individuazione di soluzioni alternative;

Interrogano

– la Giunta Provinciale sulle azioni intraprese – a tutti i livelli – per la difesa dell’occupazione e dell’imprenditoria della Valle Brembana e dell’Isola bergamasca”.

I consiglieri provinciali della Lega Nord

Accordo con Provincia e Teb per nuova pista ciclabile

bonassoli b.jpglanzani.jpgFirmato lunedì 11 ottobre in via Tasso, l’accordo tra Provincia di Bergamo, Teb (Tramvie elettriche bergamasche) e il comune di Torre Boldone per la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile che, una volta ultimato, metterà in collegamento Bergamo con la ciclovia della Valle Seriana.  Il documento, che di fatto avvia l’iter per la realizzazione del nuovo tratto di pista ciclabile, è stato sottoscritto dal sindaco di Torre Boldone, Claudio Sessa, dall’assessore alle Grandi infrastrutture, Silvia Lanzani e dall’assessore al Turismo nonché vicesindaco di Torre Boldone, Giorgio Bonassoli. Ora sarà possibile presentare il progetto in Regione affinché ottenga il finanziamento necessario alla sua realizzazione.
L’opera, molto attesa dai cittadini di Torre Boldone, non solo cambierà il volto del paese ma rappresenterà una nuova, interessante opportunità anche per il turismo e gli appassionati delle due ruote. In sella ad una bici, pedalando sempre su una pista protetta dal traffico veicolare, sarà infatti possibile partire dal capoluogo orobico e raggiungere Clusone e l’alta valle Seriana.

 

 

dall’ Amministrazione Provinciale

pirovano.jpgBREBEMI – Viabilità e opere.

Il costo complessivo dell’intervento è di 1.611 milioni di euro, totalmente a carico di Brebemi. Sotto il profilo ambientale il progetto prevede la realizzazione di opere e misure di compensazione e di mitigazione ambientale per un totale di 181 milioni di euro. Sono inoltre previsti interventi riguardanti la viabilità ordinaria connessa all’autostrada quantificati in 297 milioni di euro. La percentuale di aree acquisite tramite esproprio è il 20%. Le risorse già impiegate sono nell’ordine dei 200 milioni di euro

Il presidente Pirovano: gli interventi connessi all’opera non subiranno ritardi

Anche la Provincia di Bergamo segue con attenzione come sta procedendo il cantiere della Brescia-Bergamo-Milano e di fronte ai problemi evidenziati dai Comuni di Truccazzano, Rivolta, Cassano, Casirate, Treviglio e Fara, si dice disponibile a fare da tramite.
Recentemente si è riunita l’assemblea ordinaria dei soci della società Brebemi «durante la quale la Provincia – rivela il presidente della Provincia Ettore Pirovano – ha ottenuto la garanzia che verrà attuato tutto quanto necessario dal punto di vista tecnico e finanziario affinché sul territorio bergamasco la realizzazione delle opere stradali connesse all’autostrada non subirà ritardi. Abbiamo anche chiesto che all’interno degli organi direttivi della società venga inserito un rappresentante del territorio e anche che vengano ridotte le spese generali di gestione che riteniamo troppo elevate».

 

Trasloco dell’Assessorato allo Sport in via Gleno

La volontà dell’amministrazione Pirovano di portare gli uffici dell’assessorato alla Cittadella dello sport. «Per risparmiare sull’attuale affitto – spiega l’assessore competente Alessandro Cottini – ma anche perché la Cittadella è un palazzo provinciale costruito con i soldi dei cittadini, dove l’assessorato, senza togliere spazio a nessuno, può trovare una sede più idonea e una funzione aggregativa rispetto a tutte le associazioni e tutte le federazioni sportive». Una decisione che in via Gleno sta creando qualche malumore all’ex numero uno di via Tasso Valerio Bettoni, a cui si deve la costruzione stessa della Cittadella (allora nella doppia veste di presidente della Provincia e del Coni). Ora, però, proprio lo spazio occupato dal Coni andrebbe rivisto alla luce del trasferimento. Ma dalle parti di via Tasso non c’è nessuna intenzione di fare marcia indietro. «Nessuno ha mai dichiarato l’intenzione di escludere dalla Cittadella qualche federazione o associazione – risponde l’assessore Cottini –, anche perché lì ci stiamo tutti. Non esiste una casa senza il tetto, e in questo caso il tetto non può che essere l’assessorato allo Sport, Caccia e Pesca, attorno cui aggregare tutte le realtà sportive, Coni compreso, per promuovere e valorizzare lo sport. Tanto più che in questo modo si riescono anche a ottimizzare le spese, risparmiando sull’affitto che attualmente paghiamo per i locali in via San Giorgio (circa 45 mila euro annui, versati alla Banca Popolare proprietaria degli immobili occupati finora), inadatti anche dal punto di vista logistico, perché angusti e senza parcheggi. Il nostro è un atteggiamento collaborativo con tutti, anche col Coni non abbiamo nessun problema». Anche Bosio conferma che «a nessuno è mai stato chiesto di andarsene e la Provincia ha il diritto di insediarsi qui perché è casa sua. Certo si tratta di rivedere la distribuzione dei vari spazi, ma sono convinto che sia possibile trovare un accordo».