Un’occhiatina in casa d’altri..

rimborsi-partiti,Antonio Misiani, parlamentare di Bergamo nonché tesoriere del Partito democratico, si vanta del fatto che il bilancio del Pd sia l’unico certificato tra quelli dei partiti italiani, come se bastasse questo a giustificare le spese sostenute dal suo partito, che si trova in profondo rosso per più di quaranta milioni di euro nonostante negli ultimi quattro anni abbia ricevuto più di duecento milioni di contributi pubblici.   E leggiamolo questo bilancio.
Una prima cifra salta subito all’occhio: sotto il capitolo spese per viaggi, ristoranti, alberghi etc. risulta che il PD avrebbe speso nel solo 2010 oltre due milioni di euro (per la precisione €uro 2.165.138,00!!!).  E la considerazione che viene spontanea non può che essere: ammazza quanto se magna bene nel piddì!
Ma non solo, buttando l’occhio sulle spese sostenute per la sede nazionale di Roma si scopre che la stessa oltre che essere condotta in locazione a peso d’oro (nel 2010 il PD ha versato tre milioni di euro di cui 1.783.000 per regolazione di poste pregresse) evidentemente deve essere stata ristrutturata dalle fondamenta al tetto dato che nel solo anno 2010 per manutenzioni, ma anche per vigilanza, assicurazioni e pulizia (ma si sa che nel Piddì son fissati con la pulizia) se ne sono andati la bellezza di euro 1.862.000,00!  Insomma, per dare un tetto ai poveri dirigenti nazionali del PD a Roma nel 2010 ci siamo svenati con più di tre milioni di euro. Salute.
Ma non finisce qui: c’è il personale dipendente da pagare. Per la modica cifra di oltre dodici milioni di euro nell’anno 2010 sono stati pagati:
• 173 dipendenti, tra i quali ben 5 autisti a tempo pieno ed indeterminato (mica vorremo mandarle in taxi le alte sfere del PD?);
• 17 giornalisti (che chiaramente non possono essere quelli de l’Unità, dipendenti della Nuova Iniziativa Editoriale SpA), tra cui 1 direttore, 8 capiredattori, 1 vicecaporedattore, 2 vicecaposervizio e 6 redattori semplici: i generali son più delle truppe nel Piddì;
• 12 collaboratori.

E ancora: vuoi che il PD nonostante l’esercito di oltre 200 dipendenti non abbia bisogno di qualche – non meglio precisata – consulenza o collaborazione esterna? Per quelle nel 2010 ne sono andati niente meno che 1.466.00,00 euro. Per nostra fortuna, però, nel 2010 sono state anche finanziate iniziative imprescindibili per il mantenimento della democrazia in Italia, che nel bilancio sono segnalate tra gli eventi più significativi della campagna elettorale delle regionali 2010, quali:
• Dopofestival a Saremo (non ci potevamo credere neanche noi ma è scritto proprio così: Dopofestival a Sanremo!);
• La grande mobilitazione “Porta per porta” (mai visti, almeno a Bergamo. Si saran confusi con Porta a Porta?);
• L’incontro tenuto a Pollica nientemeno che sul tema “la dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco”!
• etc etc

Molto altro ci sarebbe da dire, ma del resto il bilancio è consultabile sul web e chiunque può farsi un’opinione leggendolo direttamente. Sostiene Misiani che il finanziamento pubblico dei partiti è indispensabile al funzionamento della democrazia perché altrimenti i partiti sarebbero facile preda delle lobby. Invece con i soldi pubblici no?    Ma via, guardiamo in Lombardia, dove, nonostante il finanziamento pubblico, il PD non ha minimamente contrastato lo straripante potere ciellino. O guardiamo a Bergamo, dove il centrosinistra al termine di 5 anni di governo è stato mandato a casa con l’accusa di aver ceduto più volte al partito dei costruttori ed aver così cementificato la città.
In conclusione: è davvero così inconcepibile che, in tempi di nera recessione e ristrettezze, i partiti non gravino così pesantemente sulle tasche degli italiani e non possano tirare la cinghia (o quanto meno rinunciare a qualche cena al ristorante a carico nostro) destinando le risorse così liberate a chi ha davvero bisogno?

Comuni amministrati dalla Lega : Da Seriate l’appello a Monti

Un appello
Saita2.jpgSono Silvana Santisi Saita, Sindaco di Seriate. La mia è una città, confinante con Bergamo, di quasi 25.000 abitanti, con 126 dipendenti e un bilancio di 20 milioni di euro. Mi rivolgo a Lei con questo accorato appello nella speranza che intervenga per porre rimedio alla drammatica situazione che stiamo vivendo come Amministratori locali. Oggi assistiamo al paradosso che i comuni virtuosi non possono spendere i propri soldi per garantire servizi e opere necessarie ai propri cittadini, mentre diversi comuni, province, regioni, Asl, con bilanci disastrati, sembrano poco impegnati ad aggiustare il tiro. Sono consapevole della crisi globale in cui siamo immersi e del difficile impegno che Lei, insieme al Governo, si è assunto rispetto
all’Europa. Sento però il desiderio di urlare forte la mia amarezza nel vedere i miei cittadini in grosse difficoltà e non poter garantire loro, come Amministrazione, i servizi primari, pur avendo le risorse. Il periodo che stiamo vivendo è difficile, sia dal punto di vista amministrativo
(a causa dei forti e assurdi vincoli del Patto di stabilità che penalizza soprattutto noi comuni virtuosi), sia dal punto di vista sociale, basti citare le varie problematiche delle famiglie, le nuove povertà, l’immigrazione e la forte perdita di posti di lavoro. Tutto questo, nella nostra bergamasca, ha determinato una forte crisi con sempre più bisogni e maggiori richieste di aiuto ai servizi sociali dei nostri Comuni.
Risorse sempre più esigue e maggiori competenze
Dallo Stato e dalla Regione, le risorse sono ridotte al lumicino: somme marginali e residuali. A tutto questo si aggiunge un continuo e sistematico passaggio di competenze agli Enti locali senza un corrispettivo passaggio di risorse economiche. A Seriate, con grande responsabilità, lavoriamo con risorse umane limitate tanto da non poter sostituire neppure le maternità. In altri contesti e territori italiani esistono, ancora oggi, enormi quantità di risorse economiche spesso sperperate e un surplus di dipendenti veramente scandaloso.
È una colpa essere in regola?
La nostra Amministrazione ha il torto di essere in regola con i bilanci, compreso quello di previsione per il 2012 già approvato a dicembre (come ogni anno), precisamente il 19/12/2011 senza attendere proroghe, e di non aver sperperato risorse nei tempi passati. Per questo ereditiamo un assestato decisamente inferiore ai bisogni e al numero della popolazione attuale. Questa situazione è abbastanza diffusa nella bergamasca e il Ministro dott.ssa Anna Maria Cancellieri, che ho avuto il piacere di incontrare e apprezzare, conosce bene la
nostra realtà e può confermarlo. Speriamo sempre nel federalismo fiscale e nei prezzi standard o, molto semplicemente, auspichiamo di ricevere risorse in proporzione al numero degli abitanti.
Bilancio sano, ma ermeticamente sigillato
Dunque il nostro bilancio è sano. Abbiamo avuto l’onore di salire sul podio dell’Oscar del bilancio, scelti dall’autorevole commissione presieduta dal prof. Piero Giarda, oggi Ministro. Siamo uno dei tre comuni non capoluogo di provincia, finalisti per il 2011 a livello nazionale e ne siamo orgogliosi. Un riconoscimento che ha confermato l’impegno costante come amministratori e struttura in direzione degli standard di equilibrio, correttezza e trasparenza dei nostri conti. A ciò si aggiunge il mantenimento del miglior rating (classe A) riconosciuto da un’autorevole società la Bureau van Dijk-Aida PA. Abbiamo estinto 55 mutui azzerando quasi il debito dei cittadini, restano solo 11 euro pro capite. Il Ministro Giarda si è complimentato e spero sia un buon mediatore per la mia amministrazione. Tra il 2005 e il 2011 siamo riusciti a concretizzare opere e pagamenti per investimenti di quasi 28 milioni di euro, una media di 4 milioni di euro l’anno che ha visto tutti impegnati per evitare il blocco delle iniziative pur rispettando i vincoli del Patto. Abbiamo garantito per opere eseguite, servizi prestati e beni forniti, pagamenti entro i trenta giorni dalla fatturazione e, visto il panorama generale, ci siamo accreditati come committenti credibili e affidabili. Sono sempre state rispettate le regole di bilancio tra investimenti in conto capitale e spesa corrente, tutti gli indicatori di bilancio sono ampiamente certificati in positivo, viaggiamo con macchine proprie e amministriamo con rigore e onestà.
Trasparenza e semplificazione
La comunicazione istituzionale è visibile ai cittadini sul sito internet (www.comune.seriate.bg.it) dove, per esempio, chiunque può trovare un link nel quale è aggiornata quotidianamente la situazione dei servizi offerti sul territorio e degli appalti delle opere pubbliche: bisogni soddisfatti, importi d’appalto, pagamenti effettuati, stati d’avanzamento dei lavori, solo per citare alcuni esempi. E ciò perché abbiamo voluto rispettare concretamente l’esigenza della trasparenza dei nostri comportamenti nei confronti dei cittadini. Abbiamo semplificato il linguaggio delle delibere, delle determine e della corrispondenza con i cittadini con l’obiettivo di far diventare la burocrazia una risorsa e non un limite.

Tutti gli anziani in crociera Il conto lo paga il Comune

sperperi,crociera-anziani,Se qualche lettore di buon cuore passasse per Comitini, avverta quel paesino siciliano che il governo Monti ha varato una manovra da lacrime e sangue, le imprese chiudono, siamo in piena recessione e abbiamo sfiorato il crac: non lo sanno. O almeno non lo sa il sindaco, che in questi mesi di vacche magrissime regala a vecchi e piccini, alla vigilia delle elezioni, una settimana di crociera. Comitini non è un paese qualunque.

Dopo essere stato «lanciato» dal Corriere della Sera e fatto poi conoscere ai telespettatori da Michele Santoro, qualche mese fa è finito in prima pagina sul New York Times come simbolo della cattiva politica e del sistema clientelare italiano: pur essendo stato svuotato dall’emigrazione e ormai ridotto a 960 anime, ha 65 dipendenti comunali. Uno ogni 14 abitanti. A colpire la giornalista americana Rachel Donadio, all’arrivo sulla piazza del paesino a pochi chilometri da Agrigento, fu la prima immagine: due dei nove (nove!) vigili urbani che, anziché smistare il traffico, inesistente, se ne stavano seduti al bar a bere un aperitivo. Stando lì, le spiegarono, lavoravano: «Lavori come questi mantengono viva la città – si giustifica Caterina Valenti, uno degli ausiliari al traffico che guadagna circa 800 euro al mese per un lavoro di 20 ore alla settimana -. «Vedi, stiamo seduti qui al bar e aiutiamo l’economia locale». Prosit.

Letto l’articolo, Massimo Giletti invitò il sindaco, Nino Contino, all’«Arena» di «Domenica in». Dove spiegò: «So bene che 65 lavoratori comunali in una città di poco meno di mille abitanti sono molti. Ma se non gli avessimo offerto un lavoro, queste persone sarebbero emigrate, magari in America. Avremmo sessanta persone e sessanta famiglie che cercano un’occupazione altrove». E poi, che gli importa della spesa? «La città non li paga: sono lo Stato e la Regione che lo fanno. I dipendenti sono pagati solo per il 10% dal Comune». Peggio il rattoppo del buco.

 

Fatti i conti, se tutti i comuni italiani seguissero la strategia economica «rooseveltian-girgentina» di Nino Contino (che già aveva riassunto il suo pensiero ad «AnnoZero» dicendo che se avesse potuto di assunzioni ne avrebbe fatte altre ancora perché «zucchero non guasta bevanda») avremmo 4 milioni e 285 mila dipendenti comunali. E da chi li faremmo mantenere: dai tedeschi e dai finlandesi? Ma l’industrioso sindaco di Comitini eletto alla testa di una lista di centrodestra, come dicevamo, si è inventato ora un altro modo per mungere alle generose mammelle della Regione e dello Stato. E poiché tra poche settimane ci sono le elezioni amministrative, ha avuto una bella pensata. Sistemare i tombini? Controllare i lampioni? Tappare qualche buco sulle strade?

No: mandare in crociera un po’ di anziani compaesani e i ragazzi della III media. Vi chiederete: a parte l’assurdità con questi chiari di luna di spendere soldi non per il pane ma per i circenses, non sarà un momento sbagliato per donare proprio una crociera? Ma lui tira diritto. Dice di essere riuscito a recuperare 35.000 euro dall’assessorato autonomie locali e funzione pubblica della Regione e a quella somma aggiungerà un 20 percento di fondi comunali. Così da offrire a una trentina di vecchi, grazie a un mega sconto, la possibilità di passare otto giorni serviti e riveriti su una nave Msc, lungo un itinerario mediterraneo che partendo dall’Italia toccherà la Tunisia, la Spagna, la Francia.

E i picciliddri? Niente per i picciliddri? Tranquilli: il buon sindaco ha pensato anche a loro. Decidendo di regalare la crociera anche ai 14 scolaretti (e a un loro accompagnatore, si capisce) della terza media: «È un modo per festeggiare il loro primo traguardo e non potevamo che farlo approfittando di questa opportunità economica legata alla crociera».
L’importante, si capisce, è che non se ne accorgano Mario Monti e Vittorio Grilli e il ragioniere generale dello Stato e la Corte dei Conti e tutti i tirchi che in questi mesi stanno cercando di rosicchiare euro sull’euro per contenere gli sprechi. E che non se ne accorgano, soprattutto, i cittadini italiani. I quali potrebbero chiedersi: quando se ne accorgeranno, al governo, che la prima cosa da fare è chiudere le migliaia di rubinetti della politica clientelare da cui, goccia dopo goccia, viene disperso un mare di denaro?

«Camicia verde nella bara. Non è scandalo»

L’assessore regionale Belotti: «Questo indumento è un segno di affetto addosso a un defunto»

belotti 1.jpgCari monsignor Alberto Carrara e Benedetta Ravizza,

che non siate amanti della Lega è cosa nota, ma che bisogno c’è di prendersela anche con i leghisti che chiedono di essere sepolti con la camicia verde? Su, dai, quando muore una persona, si tratti anche del peggior nemico o del delinquente più incallito, si assiste a ciclopici collettivi valzer d’ipocrisia, con commenti che potrebbero riabilitare anche il diavolo. Perfino i più spietati assassini condannati a morte hanno diritto all’ultimo, insindacabile, desiderio. Per questo non capisco i commenti ironici e un po’ sprezzanti letti sul vostro quotidiano. Che male possono fare una bandiera, una camicia o una spilla di un partito indosso a un defunto? Rappresentano semplicemente un segno di rispetto e di affetto verso ciò che quella persona ha fatto e in cui ha creduto in vita. Per questo domando: dov’è lo scandalo? Mi scusi, monsignore, ma che differenza c’è tra «i segni della passione sportiva» e i segni della passione politica? Per lei i primi «sono oggetti della vita personale del defunto, le reliquie degli affetti che ha vissuto» e «per i militanti leghisti, invece, è il segno del partito, di qualcosa che non è proprio». Ma questo discorso vale solo per i leghisti? Non le risulta, per caso, che i militanti di altri partiti, sicuramente di più nel passato, siano stati spesso accompagnati, nel loro ultimo viaggio, da una bandiera con la falce e martello o scudocrociata, da una spilla con la fiamma tricolore o da un foulard rosso? E ancora: che differenza c’è, da morti, tra i simboli dell’ideale politico in cui si è creduto per una vita e quelli legati all’impegno in un’associazione? Lei definisce drammaticamente patetici tutti questi segni della vita messi accanto al morto», ma allora anche il cappello da alpino posto all’interno di una bara di uno storico iscritto all’Ana è patetico? Capisco che lei, dalla sua posizione di ecclesiasta, non veda di buon grado questi gesti materiali e poco spirituali, ma non crede che, con un piccolo sforzo, bisognerebbe cercare di avere un po’ di rispetto verso le ultime volontà di un defunto, anche se in vita si è macchiato della grave colpa di credere nell’ideale della libertà del proprio popolo, di sognare la Padania e di aver seguito un tale «profeta Umberto di Cassano Magnago»? Mi permetta, infine, un’ultima domanda: ma se le dovesse capitare di dover celebrare il funerale di un leghista la cui bara fosse avvolta da una bandiera col Sole delle Alpi, ciò non costituirebbe alcun problema, vero? Detto questo, ne approfitto anche per lasciare qualche indicazione per il mio funerale, per il quale ovviamente non ho presentato istanza di sollecito, visto che magari potrebbe proprio capitare a monsignor Carrara di celebrarlo: bara con interni neroazzurri e Sole delle Alpi intagliato sui lati esterni (sono certo che il mio amico Roby Caprini saprà accontentarmi); per l’abito, camicia verde con giacca tirolese e sciarpa dell’Atalanta mentre per la cerimonia funebre gradirei avere la bandiera della Padania e una maglia della Dea sul feretro. Per le musiche lascio la scelta a parenti e amici, ma fì mia ‘l schèrs de mèt sö Gigi D’Alessio o Nino D’Angelo. Il tutto però con tono sobrio, altrimenti chissà poi cosa scriverebbe Benedetta Ravizza…

L’Italia si affida ad un’agenzia di viaggi la… Mari o Monti

Ma non ci avevano detto che le dimissioni di Berlusconi valevano 200 punti di spread in meno? Si che l’avevano detto ma vedrete che arrampicate sugli specchi per spiegare che loro hanno indovinato tutto anche se è andato tutto all’opposto. Certo rimangiarsi le parole è uno sport molto praticato, da che mondo è mondo, ma ci vuole una buona dose di faccia tosta per spiegare tutto e il contrario di tutto con le stesse cause.  Aveva ragione Jacques Attali direttore della Banca Europea per la ricostruzione e lo Sviluppo, quando celiando affermava che l’economista è:  colui che è sempre in grado di spiegare domani perché ieri diceva il contrario di ciò che è accaduto oggi”. 

Sono quasi più seri gli astrologi che si sbilanciano in previsioni future, non prendendoci per nulla ma almeno non si danno l’aria da scienziati. Quando non ci prendono dopo averti fatto l’oroscopo del segno danno la responsabilità all’ascendente, usano almeno formule vaghe ed imprecise, non hanno la supponente nomea di scienziati o esperti analisti ( forse sono esperti analisti perché sanno bene come mettercelo in quel posto?), molto spesso si scomodano premi Nobel per affermare minchiate sesquipedali. Costoro sono i sacerdoti del nuovo Dio dell’Universo: Il Mercato. E dal loro pulpito ci indottrinano sulle leggi dell’equilibrio di mercato centrate sul dogma: Se l’offerta è uguale alla domanda il benessere sociale è massimo da cui ne deriva che occorre concorrenza, la concorrenza è buona cosa e regola mercato e prezzi, per cui  i consumatori saranno al massimo della felicità. E’ il cuore del liberalismo: la nuova religione laica. La loro Mecca è la borsa, un momento ti dicono che la borsa perde perché il ministro Vattelapesca ha fatto la tale affermazione  e un momento dopo ti dicono, senza pudore alcuno, che guadagna per la stessa affermazione.

nuovo-governo,mario-monti,Questi esperti esistono al solo scopo di giustificare chi li paga, prendete le agenzie di rating, sono pagate per certificare la qualità o la solvibilità di obbligazioni o titoli di stato, all’inizio di questa crisi, avevano dato, poco prima del fallimento,  il massimo dei voti ai titoli di Lehman Brothers che erano carta straccia. I nostri media, posseduti tutti imprenditori con le loro finanziarie e banchieri, si sono gettati subito sull’osso chiamato scienza economica e del liberalismo, è meglio del calcio in quanto a dibattito permanente ed è funzionale ai loro vantaggi economici e commerciali, con la scienza economica sin può dire tutto e il contrario di tutto, giustificare ogni cosa come lo stalinismo che con la scusa della lotta di classe  spiegava la crescita produttiva, il calo, l’inflazione, la deflazione…

Ci stiamo facendo tutti prendere per il naso!

(Lettera firmata)

Napolitano, l’Ungheria, Solgenitsyn, la Padania…

napolitano.jpgIn questi giorni abbiamo seguito la discussione, spesso accesa, apertasi sulle dichiarazioni di Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica Italiana, circa la non esistenza della Padania.     E molti di noi saranno rimasti perplessi su alcune repliche, che associavano le recentissime esternazioni del ex dirigente del PCI ai fatti di Ungheria del 1956, così come all’evocazione di possibili scenari repressivi nei confronti di eventuali indipendentisti lombardo veneti.  Ma che è successo nel 1956 in Ungheria ???    In pillole, il popolo ungherese ed il suo governo subiscono una vera e propria invasione da parte dei carri armati dell’Armata Rossa sovietica. Gli ungheresi oppongono una disperata resistenza, che costa migliaia di morti….. LEGGI l’intero articolo : napolitano.doc

Libertà religiosa in uno stato laico …e diritti inventati !!

libertà-religiosa,diritti-religiosIl sequestro a termini di legge del capannone dove seguaci di varie religiosi si davano appuntamento alla Malpensata (il cambio d’uso di ogni costruzione deve essere autorizzato perchè noi – lo Stato, la maggioranza degli italiani – vogliamo che tutti rispettino le norme di sicurezza, di igiene, ecc.) ha dato la stura (e chi non se lo aspettava ??) alle ormai solite discussioni sulla libertà religiosa.  Leggiamo :

Zaffar lancia un appello all’amministrazione comunale: «Ci diano un posto giusto per pregare…. (???) …   Se il sequestro ha chiuso fuori le associazioni religiose dalle loro sedi, molto più complicato sarà impedire loro di pregare di nuovo per strada (anche per questo esistono già delle leggi DA RISPETTARE !)…. e poi c’è tutto il fronte delle chiese di ispirazione cristiana. Sono circa una decina quelle che si ritrovavano nello stabile di via Carnovali, soprattutto nelle ore serali. Cosa accadrà nel week end, quando molti dei frequentatori dell’ex fonderia scopriranno che è stata messa sotto sequestro ??? (se la prenderanno con il proprietario !!! non certo con le nostre leggi !!)”.

E c’è chi ha scritto all’ Assessore alla Sicurezza invocandone l’intervento :

OGNI PADANO HA DIRITTO AL SUO CULTO RELIGIOSO – LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE INVERNIZZI

Caro Assessore, chiedo il tuo aiuto, per poter esercitare il mio diritto, di Cittadino e Padano, al credo religioso.  Per anni la tenebra dell’agnosticismo ha avvolto la mia mente, ma in queste settimane  sono stato illuminato dalla fede! Una nuova luce ha infatti sollecitato il mio animo ed il mio intelletto, grazie ad un grande profeta, lo statunitense Bobby Henderson. E’ stato grazie ai suoi scritti che la luce …> – leggi la lettera –

il Popolo Padano non esiste…. !!!!!

popolo-padano

il sito del Corriere ha messo on-line un sondaggio per sapere se si è d’accordo sulle dichiarazioni di napolitano sulla Padania. Ecco il link

http://www.corriere.it/appsSondaggi/pages/corriere/d_9630.jsp 

Andate sul link e votate NO !!!! …e fate circolare questa mail ai vs amici e conoscenti !! Padania Libera e Indipendente !!!
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popolo-padano…e se qualcuno ha dei dubbi cerchi “Popolo Padano” tra le regioni verdi del diagramma a fianco (evasione fiscale) o tra quelle che da sole versano allo Stato (dare/avere) 80 miliardi di euro ogni anno !!!
Il “Popolo Padano” è tutta quella gente che ha aperto gli occhi e pensato : questa Italia dove si continuano a fare le medie del pollo non mi sta più bene… E, di fronte a certe affermazioni ottuse ed interessate, dice : bene, se sei convinto di ciò che dici, facciamo i conti separati e OGNUNO PADRONE A CASA SUA !! … ben sapendo che il padrone farà di tutto per non dare libertà agli asini che devono tirare la carretta per tutti…

tu dire c…te, io te non pagare…

NON DIAMO PIU’ SOLDI ALLE TESTATE ON-LINE CHE SPARANO STUPIDATE E NASCONDONO LE COSE IMPORTANTI…

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COME FAR PERDERE SOLDI AI GIORNALI CHE SPARLANO DELLA PADANIA   –   ISTRUZIONI PER L’USO

di Candide Padano
Cari Padani,
quanti di voi si sono incazzati leggendo la marea di notizie false e tendenziose circa la Padania e la Lega Nord ? E quanti si saranno detti: ora basta, non gli compero più queste stronzate, almeno non ci guadagnano !! Del resto, nell’era di internet basta non andare più in edicola e consultare le varie testate solo on line.
Purtroppo non funziona così : non ….

LEGGI L’ALLEGATO boicottaggio_testate_antipadane.doc

Giro di Padania e gli …”inutili ominidi specializzati in creare disordini”

Con un encomiabile e passionale sforzo organizzativo, dei vari enti e movimenti hanno organizzato una gara ciclistica a livello trans-regionale italico, riuscendo nell’impresa di coinvolgere nella gara atleti di livello internazionale che per puro amore dello sport hanno risposto presente alla chiamata. Mi riferisco al primo Giro di Padania appena terminato, cui la coda di polemiche e violenze è ben lungi da essere dimenticata, senza contare la solita degradante figuraccia fatta dallo scapestrato e povero popolino italico a livello planetario, perché pare che ogni occasione si propizia per dividersi nuovamente in guelfi e ghibellini e darsele di santa ragione. Il mischiare politica, sport e quant’altro è da sempre prerogativa di una minuscola e grottesca parte di pensiero, ma arrabattarsi nel blaterare che in questo momento la Padania non esiste ufficialmente sulle carte topografiche è tragicomico, e se questo misero dettaglio è scusa lecita per le intemperanze, allora bisognerebbe bloccare d’ufficio migliaia di altre manifestazioni sportive che ogni anno si svolgono un pò ovunque nello scalcinato stivale italico. giro-padania,Durante le tappe i soliti inutili ominidi specializzati in creare disordini, hanno bloccato anche con la violenza gli atleti, come non ricordare il campione Basso bersagliato da vigliacchi schiaffi, addirittura il tragitto della corsa è stato deviato più volte per non incorrere in nuovi blocchi violenti della marmaglia contestatrice, che trova lecito e divertente prendere a pugni degli atleti professionisti nello svolgimento del loro duro lavoro. Il deviare il percorso gara per evitare i blocchi no global è stato il primo grande errore, bastava una presenza scelta ed efficace di uomini dei reparti celeri e tutta la raccogliticcia masnada urlante sarebbe stata rimessa prontamente all’angolo con più miti propositi, ma purtroppo pare che di questi tempi gli uomini delle forze di sicurezza abbiano le mani legate ovunque, e subiscono passivamente le prevaricazioni di qualsiasi primate che manifesti, tant’è che un onesto e indifeso militare è pure stato incredibilmente travolto e gettato a terra da un vermiglio sindacalista. I vili contestatori di professione sono presenti un pò dappertutto in Italia, e tra un bicchierino e l’altro il buffo Darwin avrà sicuramente fatto dei pasticci scribacchiando la sua strampalata tesi sull’evoluzione della specie umana, perché questi inutili esseri non sono geneticamente nostri pari, e poi è risaputo che mamma Lucy era d’idee piuttosto libertine in campo amoroso, e qualche peloso orango di passaggio avrà approfittato per creare una nuova linea evolutiva, ed essere il pater familias degli odierni manifestanti contro di tutti e tutto.  E ora i blasonati reparti investigativi indagano goffamente per individuare e perseguire i responsabili delle violenze, quando gli stessi erano spavaldamente presenti sui luoghi dei misfatti e poco bastava per rastrellare la zona e prevenire il tutto, e la solita storia di sempre, prima si deve assistere a dei crimini e poi con comodo la legge interviene, la maggior parte delle volte inutilmente.  Proprio durante lo svolgimento delle tappe e delle violenze, Felice Gimondi, un campionissimo e indimenticabile eroe del ciclismo orobico, ha dichiarato serenamente che avrebbe partecipato anche lui volentieri al primo Giro di Padania, e questa presa di posizione netta e decisa rende onore all’uomo senza paura, e scaraventa dalla rupe tutti gli ignobili contestatori, che a parte pochi claudicanti vegliardi fans oltre cortina sono osteggiati e maledetti da tutta l’onesta popolazione italiana.  Chiunque sul nostro pianeta avendo le possibilità economiche può organizzare eventi sportivi e titolarli come meglio crede, a parte evidentemente nell’italiota penisola, perché se la cosa è sgradita a pochi violenti, tutti gli altri milioni d’italiani si devono rassegnare al silenzio e soggiacere al diktat loro imposto.

Mi auspico vivamente che il giro di Padania entri de iure nel circuito internazionale ciclistico, non per motivi personali, ma solo perché il ciclismo è uno sport serio, duro e leale, e vederlo messo alla gogna da pochi agonizzanti pupazzi della politica è avvilente, oltre che per rendere partecipe i contestatori che in casa propria ognuno è il padrone e fa sempre quello che vuole, e all’occorrenza ha anche tutto il diritto di cacciare a pedate gli intrusi.

Lettera firmata

Vendola… il “munifico”

Che ne direste di avere un rimborso chilometrico dal vostro datore di lavoro per gli spostamenti da casa all’ufficio?
Oppure non gradireste di aver rimborsato non una, non due, bensì tre volte le spese telefoniche sostenute per lo svolgimento della vostra attività lavorativa?
Fantascienza?
Naaaaa, è la realtà della Regione Puglia, condotta da Nichi il moralizzatore.
Di seguito trovate il link alla notizia, pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ma un’avvertenza per chi soffre di pressione: prima della lettura bevetevi una tisana calmante, l’incazzatura potrebbe giocarvi brutti scherzi.

 http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=449301&IDCategoria=1

Val di Susa e no-tav

Da sempre l’uomo manifesta e protesta per avere quello che più aggrada al proprio villaggio o clan, e se le manifestazioni sono nel limite della serena convivenza  la cosa è ben fatta e auspicabile, ma se si tracima nella violenza e prevaricazione è assolutamente da condannare e reprimere.  Mi piacerebbe proprio sapere dove vogliono andare a parare i cosi detti comitati no-tav con tutti i loro degradanti attacchi, e perché lo stato non reagisce più energicamente a questi violenti atti perpetratati impunemente da ominidi provenienti da ogni dove. I variopinti comitati popolari sono stati capaci di passare dalla ragione al torto in pochi giorni, e oramai la restante popolazione non parteggia per chi usa violenza in quest’avvilente pagliacciata. Ho visionato attentamente il tracciato della nuova linea ferroviaria e non ho riscontrato niente di cosi grave da mettere una vallata sul piede di guerra, anzi, la nuova tratta renderà visibile questa brulla vallata sconosciuta pure ai cartografi moderni. Modificando il contestato e assurdo tracciato diretto Torino-Lione, con il più comodo Torino-Milano-Vienna-Praga-Zurigo-Lione, si risolverebbero tutti i guai…   Ben più devastanti sono i lavori che stanno stravolgendo una gran parte delle provincie di Brescia, Bergamo e Milano eppure da queste serie e morigerate popolazioni neanche un attacco alle istituzioni è partito. Di proteste i fieri lombardi ne hanno fatte, ma con modi e usi ben più civili dei criminali atti cui tutti noi stiamo assistendo in val di Susa, e anche se queste violenze sono per la maggior parte fatte da non autoctoni, il disgusto è ugualmente troppo, perché starebbe agli onesti villici locali scacciare i violenti dalla propria terra. Senza contare le spese folli per mantenere in loco parecchie migliaia di uomini in armi. In più questi inutili cialtroni hanno spavaldamente dichiarato che faranno gazzarra e violenze finché dureranno i lavori, e siccome le stime sono di un decennio, si prevedono tempi cupi per tutta l’amena vallata.  Senza contare che goffi ciarlatani senza onore esortano i violenti ha colpire le forze di sicurezza e pure le indifese maestranze al lavoro nel cantiere. Dalle mie parti si dice che chi cerca rogne a volte le trova, e di sicuro ora tutto l’esausto popolo aspetta che intervenga l’esercito a ristabilire l’ordine, a prescindere che non è comprensibile cosa ci facciano i nostri ragazzi a fianco della meticcia soldataglia yankee in giro per il globo a guerreggiare in conflitti coloniali altrui.

Lettera firmata

Padania libera? Meglio Sicilia indipendente!

Ma perchè sbatterci per l’indipendenza della Padania? Forse si ottengono migliori risultati sollecitando alcune regioni, prima la Sicilia, a dichiararsi indipendenti! La pensa così l’assessore leghista del Veneto, Manzato, che si è detto “incazzatissimo” nel venire a  conoscenza che, mentre tutto il bel paese si appresta a tirare la cinghia, all’assemblea regionale sicula stanno gioiosamente discutendo della…. istituzione della nuova provincia di Gela. La controproposta veneta…. chiedano l’indipendenza e vadano “fora de i ball”, anche perchè non portano un centesimo nelle casse pubbliche,anzi… Per approfondimenti :

http://www.vicenzapiu.com/leggi/manovra-manzato-gela-decima-provincia-dellisola-diamo-alla-sicilia-lindipendenza

N.B. : ..e non dimentichiamo i saldi dare/avere annuali con lo Stato : Lombardia = + 40 miliardi di Euro ; Sicilia = 14 miliardi di Euro !!!!