Lavori pubblici, ambiente e…

E’ ormai assodato che alcuni nostri concittadini di una certa colorazione non appena scorgono qualche ombra (per non dire che appositamente ne sono a caccia) preferiscono rivolgersi a conpiacenti giornali locali cercando di dare ai loro dubbi il miglior tono di polemica invece di chiedere semplicemente spiegazioni agli appositi uffici comunali. Peccato che la stragrande maggioranza delle osservazioni non si rivelino poi altro che pipì fatta fuori dal vaso visto che i nostri non dormono all’umido…

lavori.jpgsaltarelli,via-san-bernardino

Proposto un “viaggio studi” alle nostre lungimiranti “minoranze” bergamasche..

Se sei della città che ha dato i natali all’attuale presidente della Repubblica, tutto è permesso, anzi auspicato: compresa la giustizia “fai da te”?
Tutti noi ricordiamo la furibonda opposizione alla formalizzazione delle ronde, proposta dal Ministro Maroni.
Non mancava nessuno : sinistra, costituzionalisti, pseudo garantisti, per non parlare dei consiglieri comunali della opposizione nostrana.
E sì che si trattava di un approccio super controllato e soft, con tanto di iscrizione ad appositi albi, corsi di formazione ad hoc, controllo attento sul fatto di non aver come riferimento questa o quella forza politica. Ma a Napoli, si sa, c’è un altro stato, un’altra repubblica, che casualmente festeggia insieme a noi lombardi il 150° di uno stato unitario.
Ed ecco così leggere su Il Mattino (trovate il gustoso articolo al link http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=158933&sez=NAPOLI  ) di “ronde in borghese” di commercianti nel pieno centro della metropoli campana, al fine di contrastare borseggi e rapine.
Dopo aver appreso che le telecamere comunali in zona esistono ma “non funzionano”, nell’incredibile articolo leggiamo particolari sull’attivazione di questi gruppi “spontanei”.
Reazioni dei costituzionalisti, delle forze dell’ordine, del prefetto? Nessuna traccia.
La sinistra? Un balbettio morigerato, anzi una proposta di protocollo d’intesa “a sostegno delle ronde di commercianti e residenti”, caldeggiato da un consigliere del PD.
Ragazzi, dobbiamo farcene una ragione, e tramutare in opportunità l’assurdità.
Il bilancio del nostro comune non vive momenti facili, ma qualche soldino lo potremmo comunque tirar fuori. Per fare che?
Semplice, paghiamo un bel viaggio di studio sulle “ronde napoletane” ai consiglieri Paganoni e Vertova: siamo certi che torneranno dalla visita entusiasti per l’esperienza e più “rondaioli” di Borghezio :-)).
Candide padano

ECOMOSTRI….

ecomostro2.jpgEcoMostri…nessun riferimento a certi giornalisti nostrani…ma alle costruzioni che stanno spuntando in città GRAZIE ALLE CONCESSIONI DELLA PASSATA AMMINISTRAZIONE.  I cittadini se ne stanno accorgendo e potranno così rendersi conto di cosa sarebbe diventata la nostra città se non si fosse posto un freno per il futuro spedendo a casa i cementificatori…

NON POSSIAMO ACCOGLIERE TUTTI !!!

sgombero.jpgsgomberi,Incredibili i costi che la nostra comunità affronta per la continua “tratta” di esseri umani che taluni si ostinano a sostenere in nome di una fasulla “solidarietà”. La maggior parte degli arrivi dispone di cellulari e di appoggi interni che li spingono poi, se non a delinquere, ad occupare gli angoli più infimi delle nostre città.

Lettera al blog

Gentili amici, Vi scrivo da Piacenza congratulandomi per l’ottima proposta formulata al poco corretto gianfranco fini, nel richiedere che nell’Aula della Camera venga ripristinata la presenza del simbolo cristiano del Crocifisso. Proposta che, una certa parte della sinistra avrebbe dovuto, già da tempo avviare, anche solo quale riconoscimento di mera gratitudine nei confronti del clero, visto che in molte città (compresa Piacenza) il pd è al potere cittadino grazie sopratutto ai voti della curia vescovile. Ma si sà ormai dai tempi della 1° Repubblica, che certi signori hanno amici solo di convenienza. Ai complimenti, però, faccio seguito anche con la solidarietà che la Vostra proposta espressa dagli On. Leghisti Maurizio Fugatti e Giovanna Negro hanno presentato ha avuto come risposta livida e fuori luogo da parte della on. pd rosa villecco calipari (vicepresidente dei deputati) la quale a seguito a detta dei quotidiani avrebbe detto che i Leghisti sono farisei, e nello specifico: ” … con una mano – dice dei Leghisti – votano leggi disumane che allungano fino a 18 mesi la “detenzione” nei CIE di chi fugge da guerra e miseria, con l’altra appendono il Crocifisso nell’Aula di Montecitorio … ” e a seguire: ” … questi sono i parlamentari leghisti, ai quali, come si legge sul web, neanche il loro popolo crede più!”. A questo pnto credo che sia venuto il momento che qualcuno riporti la signora rosa villecco calipari sul pianeta Terra e gli regali un buon ventilatore, visto che a quanto pare il caldo ha dato alla testa alla poco gentile signora. Primo perchè mi pare proprio la condizione il cui il bue da del cornuto all’asino. La signora infatti dimentica, che forse l’unico Stato Europeo che ha considerazione per i profughi o dicenti tali,(e anche troppa) visto gli elementi che sbarcano e spadroneggiano sulle nostre terre è l’Italia. La signora poi dovrebbe finalmente capire che non basta far entrare migliaia di persone a casa nostra per risolvere il problema. Bisogna dare loro una assistenza sanitaria, un lavoro, uno status sociale e mi spieghi allora … cosa ha fatto tale signora, in prima persona. Quanti “profughi” mantiene in casa sua (esclusi i domestici magari di quelli sottopagati e soprasfruttati. La Bhoemien da Nouvelle Cousine (dal doppio cognome, ma dalla scarsa educazione) prima di parlare di “leggi disumane” si faccia un bell’esame di coscienza. Ed ancor prima di citare il web (il suo) non certo quello reale, il quale sosterrebbe che nella lega non ci credono più neppure gli iscritti, controlli a quale indirizzo server è collegata, e scoprira che non è la rete, ma la “carta moschicida” delle imbecillità che ristagna nelle ideologie, ormai morte che sarebbe ora di affidare (quelle sì) all’eutanasia del buon senso. scusate lo sfogo, e forza, avanti Lega!
Lettera firmata

Lettere padane : Agenzie per il lavoro ?!?!

Da alcuni anni per trovate lavoro ci si rivolge non più alle varie ditte, ma a specializzate Agenzie per il lavoro presenti oramai in modo massiccio sul territorio.

Le aziende che bisognano di manodopera, preferiscono delegare a terzi l’onere dell’assunzione e stipulazione di contratti di lavoro, e i motivi sono molteplici, il più banale è senz’altro quello inerente al non avere pensieri e noie per eventuali contratti di lavoro non più soddisfacenti.

Fin qui tutto purtroppo rientra nella dura vita delle maestranze in cerca di lavoro, ma che mi lascia con seri dubbi è il curioso e stravagante mondo delle Agenzie del lavoro.

Discorrendo di recente con mie due care amiche, ho preso conoscenza della triste sorte toccata a una di esse, riguardo alla ricerca affannosa di un posto di lavoro.

Ambedue hanno la stessa età, un figlio casualmente coetaneo, titolo di studio identico, ambedue piacenti e con un docile marito, l’unica differenza è che una delle due è di origine non italica.

Nel corso degli ultimi due anni, le due amiche hanno depositato insieme presso tre diverse Agenzie i propri curriculum lavorativi, con richiesta e attesa di lavoro identici.

imagesCAN1NKMY.jpgBene, la ragazza di origini straniera è stata celermente convocata ben otto volte da tutte tre le Agenzie per dei colloqui informativi, e nel corso del biennio ha cambiato vari posti di lavoro per il termine del contratto, ma all’opposto la ragazza con origini autoctone non ha ricevuto nessun tipo di riscontro da nessuna delle tre Agenzie.

Addirittura l’ultimo lavoro della ragazza straniera comportava il compito di addetta al ricevimento in una struttura sanitaria pubblica, benché la lingua italiana da lei parlata sia assai claudicante e variopinta.

Evidentemente i conti non tornano nelle Agenzie del lavoro, e allora ho proposto alla ragazza italiana di provare a manipolare il suo curriculum, assumendo nome straniero e origini caucasiche, e dopo aver spedito al suo posto le domande, ce ne restammo in attesa che almeno una delle tre Agenzie, che l’avevano sempre maltrattata, abboccasse al malizioso inganno.

Dopo soli due giorni tutte tre le Agenzie mandarono mail di richiesta di colloquio, perché in ben quattro aziende urgeva al più presto assumere una persona con le sue specifiche lavorative, identiche però alle precedenti sempre stranamente accantonate, ma spedite da persona non straniera.

Presagendo la commedia, non ho voluto assolutamente perdermi i colloqui della ragazza e la accompagnai nelle Agenzie, e quando tutte le carine ma frastornate hostess notarono che la persona attesa non era per niente di origine caucasica, le scuse estrapolate al momento per tentare goffamente di cambiare il testo della mail di richiesta colloquio, sono state talmente divertenti e strampalate che penso di segnalare le giovinette ad agenti teatrali.

Al seguito del chiassoso trambusto inerente all’effettiva identità della lavoratrice in cerca di lavoro, e la rutilante manipolazione delle specifiche di richiesta manodopera, la mia amica avrebbe voluto defilarsi orgogliosamente al più presto dalle anguste e tetre stanze dell’Agenzia più tragicomica, ma io volevo delle risposte serie e adeguate per spiegare il loro inquietante modus operandi, invece ricevemmo una perentoria, mesta e balbuziente assicurazione di prossima chiamata per un colloquio ex novo, che dopo tre mesi non si è ancora avverato, ma forse con l’Anno Santo in arrivo tutto è possibile.

Se tutte tre le colorite Agenzie hanno rifiutato sdegnosamente anche solo il colloquio con una richiedente lavoro di origini italiane, vuole dire che le tante aziende che delegano a queste ultime la richiesta di cercare e assumere per loro, hanno dato severe e precise disposizioni in merito, e cioè che non si assumono discendenti di Giulio Cesare.

Insomma, in Italia per trovare lavoro bisogna essere di origini non italiane, in barba a tutto e tutti, e in speciale modo all’articolo 4 della oramai obsoleta Costituzione della Repubblica Italiana.

Dato per certo che gli italiani non sono considerati né tanto meno assunti, vorrei lanciare uno straziante appello ai tanti stranieri presenti in Italia, perché si prestino ad adottare legalmente i nostri disoccupati, che finalmente con un nome straniero, i più fortunati magari con discendenza nomade, forse troveranno lavoro.

Bertana da Barbariga

io la penso così (pensierini di uno di “sinistra”)

imagesCAPMVTYY.jpgGiustizia, Costituzione e un partito che fa il bastian contrario per principio.

Allora: il politico Berlusconi a me non piace e non l’ho mai votato. Ho gusti politici di tutt’altro genere: il mio cuore, si sa, batte a sinistra. Bene, espletata la funzione di rito con una premessa divenuta quasi obbligatoria per poter esprimere liberamente le mie opinioni senza essere accusato di “intelligenza con il nemico”, mi tolgo almeno un sassolino dalla scarpa. Il punto è questo: comincio ad averne le scarpe piene! Ma è possibile che il Pd debba dire sempre “no” ad ogni riforma del governo senza mai proporne una propria? È possibile che un partito nato con una vocazione “riformista” debba ridursi a “convocare” continuamente la piazza? E per cosa, poi: per difendere l’esistente? E perché, poi: per un riflesso condizionato, per paura di essere accusato di “inciucismo”, per il timore di perdere voti a favore di Antonio Di Pietro? (da Panorama)

150 anni… monarchia, dittatura, democrazia… la sinistra si prepara a festeggiare 150 anni di opposizione…

COSA CE NE FACCIAMO DI QUESTA EUROPA ?

NON E’ UNA NOVITA’ LO SCETTISMO DELLA LEGA SU QUESTO TIPO DI UNIONE EUROPEA CHE CI CONTROLLA LA LUNGHEZZA DEI CETRIOLI E PRETENDE DI TAPPARE LE MAMMELLE ALLE NOSTRE MUCCHE MA CHE E’ POI ASSENTE SUI GRANDI TEMI E RISPONDE PICCHE ALLE NOSTRE GIUSTE RICHIESTE…. MA ORA SCOPRIAMO DI NON ESSERE PIU’ SOLI :

europa.jpgQualcuno la considera l’Europa dei banchieri. Qualcun altro rimpiange il tempo della Lira, quando del denaro si capiva il valore reale. Qualcuno ancora vorrebbe rivedere le frontiere controllate. Se poi aggiungiamo l’assenza politica praticamente su tutte le grandi questioni, allora il dubbio è uno solo: che cosa ce ne facciamo di questa Europa? “Niente, usciamone” è stata la risposta della maggioranza degli italiani a un sondaggio effettuato da Swg.

Secondo la rilevazione demoscopica, la maggioranza assoluta degli italiani (63 per cento) è d’accordo con le recenti esternazioni del ministro dell’Interno Roberto Maroni sull’inutilità di un’Europa che non fa nulla per aiutare l’Italia sull’immigrazione. Di questi, il 36 per cento si dice del tutto d’accordo con la proposta dell’esponente leghista. altri sono più possibilisti. Solo un italiano su tre si dice contrario.

Tra gli elettori di centrodestra ben l’83 per cento vuole uscire dall’Unione Europea. Favorevole a questa soluzione anche il 63 per cento di elettori di centro e addirittura il 36 per cento dei sostenitori di centrosinistra. (BergamoSera, 18-4-2011)

Belotti: «La mafia piaga importata»

belotti serio -conferenza.jpg«In merito alle dichiarazioni del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, il quale insiste nel sostenere che le infiltrazioni mafiose della ‘ndrangheta avvengono attraverso “uomini lombardi con il certificato di nascita e di residenza da 5 generazioni” – ha dichiarato Daniele Belotti, assessore regionale lombardo al Territorio e all’Urbanistica – possiamo solo, ancora una volta, ribadire che il nostro Assessorato e tutta la Giunta regionale sono fortemente impegnati nel contrastare questo fenomeno, indipendentemente dal fatto che sia legato a calabresi, siciliani, napoletani o a qualche lombardo malavitoso».
«Va comunque sottolineato – ha continuato Daniele Belotti – che fenomeni come la ‘ndrangheta, la camorra e la mafia non sono sicuramente un fenomeno endemico e non fanno parte del patrimonio storico e culturale delle valli bergamasche, bresciane o comasche né tanto meno delle pianure lodigiane, brianzole o cremonesi».
«Si tratta evidentemente di piaghe importate, nello sviluppo delle quali anche lo Stato italiano e la magistratura hanno una grande colpa. La scellerata politica del confino dei mafiosi al Nord negli anni ’60-’70-’80, infatti, ha avuto come unico effetto quello di porre le basi per la nascita delle cellule operative delle organizzazioni malavitose sul nostro territorio».
«In merito poi – ha precisato Belotti – alla squallida affermazione secondo cui “se al nord parlano e scrivono in lingua italiana è perché migliaia di insegnanti del sud sono andati in Lombardia, Emilia e Piemonte a insegnare a leggere e scrivere alle popolazioni del nord Italia, con grande professionalità”, sorprende la vena di razzismo da bar sport di questa dichiarazione, che sotto intende, neanche tanto velatamente, che a Nord del Po saremmo tutti trogloditi ed ignoranti».
«Un’affermazione forte che non spiega come mai l’immigrazione si verifichi, da sempre, dal Sud al Nord e mai in senso inverso. Forse – conclude Daniele Belotti – per far crescere la Calabria, ci vorrebbe maggiore umiltà e sudore e meno vittimismo e arroganza culturale».

Mario Giordano ai “pacifisti”

Accidenti, che strano: non ho visto nemmeno una bandiera arcobaleno. Sui balconi, dico. Alle finestre. E nemmeno per strada. Fateci caso: non ci sono vessilli della pace. Neppure uno. Eppure vi ricordate quanti ne sventolavano ai tempi dell’Iraq? La situazione non è poi così diversa: allora c’erano i raid aerei, un dittatore arabo, le popolazioni oppresse da difendere, qualche interesse per il petrolio. Adesso ci sono i raid aerei, un dittatore arabo, le popolazioni oppresse da difendere, qualche interesse per il petrolio. Dov’è la differenza? Bisogna chiederlo agli esperti della Settimana Enigmistica, rubrica “aguzza la vista”.
Intanto la guerra è cominciata. E stavolta, nessuna indignazione. Sarà che le prime bombe à la carte sono state francesi? Si sa come sono i nostri cugini, charmant anche quando sparano: le due fregate mandate in avanscoperta si chiamano Jean Bart e Forbin, gli aerei Rafale. Sentite com’è chic? Essere presi a cannonate dalla Forbin di sicuro è meno doloroso, il Rafale probabilmente sgancia i suoi siluri micidiali con uno spruzzo di Chanel n.5. Dev’essere per forza così, perché altrimenti avremmo già le piazze invase, i balconi otturati di vessilli, Agnoletto e Casarini alla guida di una maxi marcia della pace, con gli striscioni delle Acli, e i pullman pagati dalla Cgil. I disobbedienti, in nome della pace, avrebbero già spaccato un paio di vetrine. E Annozero avrebbe già organizzato una puntata speciale sul ponte di Tripoli, con diretta della contessina Beatrice Borromeo avvolta nella bandiera arcobaleno davanti alla base di Aviano.
Invece, niente. Le agenzie registrano una dichiarazione di Gino Strada, un po’ di orfani di Rifondazione comunista e poco altro. C’è il manifesto, che onora la linea pacifista, qualche francescano sparso. E nulla più. Ma dove sono finite le masse pacifiste? Dove sono le maree colorate che sfilavano dietro la grande scritta “senza se e senza ma”? Dove sono quelli dell’articolo 11 della Costituzione? Chissà: forse sono distratti. Forse è colpa del week end lungo. Forse il pacifismo si è concesso l’ultimo week end a Saint Moritz. O forse l’ubriacatura patriottica ha fatto dimenticare che “la guerra giusta non esiste”, come urlavano solo poco tempo fa.
Se è così, beh, cari amici pacifisti, c’è ancora tempo. Ora che togliete la bandiera tricolore dal balcone, potete subito sostituirla con quella arcobaleno. Ora che a Saint Moritz la neve si scioglie potrete invadere Roma con un corteo. E così potrete chiedere ai leader della sinistra, come mai ai tempi dell’Iraq sfilavano al vostro fianco senza se e senza ma e adesso invece sono così pieni di se e di ma da arrivare a dire, come Francesco Boccia, che “concedere le basi è il minimo, bisogna fare di più”. Ma certo, di più: ci manca solo che chiedano di radere al suolo Tripoli, magari usando testate nucleari e armi batteriologiche, e poi la conversione sarebbe completa…
Per carità, la real politik va bene. Figurarsi: sono anni che la predichiamo. Sono anni che diciamo che un dittatore si può anche bombardare, se serve a salvare vite umane. Sono anni che non ci scandalizziamo per il fatto che le guerre si facciano anche per interessi economici, perché da sempre avviene così. Quello che ci fa un po’ paura è l’intergalismo dei neofiti. Soprattutto, fa un po’ ridere pensare che si possa manifestare per mesi urlando che “non esiste una guerra giusta” e poi scoprire all’improvviso che una guerra giusta esiste. E pure vicino a casa. Sarebbe interessante sentire come riescono spiegarglielo i vertici del Pd ai pacifisti. Sempre ci fossero ancora i pacifisti, naturalmente. E sempre ci fossero ancora i vertici del Pd.
So qual è la giustificazione pronto uso: questa guerra è figlia di una decisione Onu, dunque si può fare. Ma se una guerra giusta non esiste, come può esistere dopo una dichiarazione Onu? E poi ce li ricordiamo bene i Pax Cristi con Pd al seguito quando sfilavano dicendo che l’articolo 7 delle Nazioni Unite impedisce comunque la guerra. Ce lo ricordiamo Dario Franceschini quando dichiarava: “L’approvazione dell’Onu non basterebbe”. E allora? Che cos’è cambiato? Sarà che alla guida degli Stati Uniti c’è il democratico Obama e non il perfido Bush? Yes we can: le bombe black sono politicamente corrette? Profumano anch’esse come le verdurine dell’orto di Michelle? O forse la sinistra di casa nostra, nella sua totale confusione, ha scambiato Gheddafi con Berlusconi, per via dell’antico rapporto, ed è intimamente convinta che bombardando Tripoli si bombardi un po’ anche Arcore? Quanta ipocrisia: ai tempi della guerra in Bagdad i seguaci di Saddam venivano definiti “resistenza irachena”. Se c’è qualcuno disposto a definire i seguaci di Gheddafi “resistenza libica” si faccia avanti subito. Altrimenti potremo dire, una volta per tutte, che quel pacifismo era una fetenzia, robetta strumentale. E che le guerre, dall’Iraq alla Libia, si possono fare. Di sicuro non sono mai belle. Ma, a volte, possono anche essere giuste.
Mario Giordano

Altre due aziende rinviano la festa del 17 marzo

Sempre più aziende (ovviamente sempre più al nord) stanno decidendo di lavorare il giorno 17, lasciando sopratutto ai nuovi adepti, le pervicaci sinistre passate solo recentemente dalla bandiera rossa a quella tricolore, di festeggiare l’incoronazione del Re d’Italia !! pionono.jpg(la proclamazione del Regno d’Italia – senza Veneto, Lazio, Friuli, Alto Adige – era avvenuta come tutti sanno il 14 di Gennaio) !! e facendo finalmente contento nella tomba l’acerrimo nemico Rattazzi.   Mentre magari tanti ferventi cattolici condivideranno il pensiero del Papa PioIX che il giorno 18 Marzo condannò l’avvenimento e poi scomunicò la Casa Regnante !!savoia.jpg

Altri invece preferiranno ricordare mestamente quei giorni in cui una parte dei popoli italiani, rappresentati da un Parlamento eletto dal 2%, si trovarono forzati a convivere per pagar sempre più tasse; una Sicilia senza un metro di ferrovia mentre in Lombardia la tratta Milano-Bergamo era a doppio binario (meglio che nel 2011), un Sud col 90% di analfabetismo e un Nord con il 40%… e con tante intelligenze lungimiranti messe a tacere…

Consiglio Comunale : riunione del 28 Febb. – Io c’ero

I TITOLONI DI ALCUNI GIORNALI LOCALI DI QUESTI GIORNI :

Strappo con il Pdl. La Lega abbandona il Consiglio…

 

Documento del Pd divide la maggioranza….

 

L’ordine del giorno dedicato alle celebrazioni per il 150°, discusso in Consiglio comunale dalle minoranze, è stato sì approvato, ma con un voto che ha visto la maggioranza spaccarsi……………………..….: Pdl assieme alle opposizioni e Lega che, dopo aver annunciato la propria contrarietà, abbandona l’aula…
Il documento presentato dal Pd….. chiedeva soprattutto, di indire sempre per il 17 marzo un consiglio comunale straordinario (comprensivo di gettone straordinario ???) ……….… …………………………… …………………………………….. …………..

Talmente contrari che in aula gli stessi consiglieri leghisti non ci rimangono nemmeno per ascoltare le repliche…….., commenta Pietro Vertova dei Verdi…. «.. – aggiunge Roberto Bruni – …………………… ……………… ……………… …………………… ……………………… …………………………… ……………………………………………………………… ………………………………..

Per il resto (!!!!!!! due ore e mezzo  contro i  15 minuti del precedente) la seduta ha visto ripetersi il botta e risposta sul federalismo municipale….… aggiunge (!!) l’assessore al Bilancio Enrico Facoetti replicando alle sottolineatura di Roberto Bruni che aveva definito …………………………………………………………………………………….. …………………….. …………
Almeno tre i motivi di soddisfazione per il sindaco Franco Tentorio …….

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PER CHI ANCORA NON LO SAPESSE…….

Certa stampa, soprattutto quella locale, sempre pronta a cavalcare le polemiche e a mettere sotto silenzio la competenza e la passione degli amministratori leghisti, “cade” volentieri nella trappola tesa dalle sinistre.

Del Consiglio Comunale del 28 febbraio, dove per più di due ore si è discusso di Federalismo, dove i Consiglieri leghisti sono tutti intervenuti con discorsi  articolati e puntuali, a volte veri documenti politici, apprezzati perfino dalla minoranza che li ha definiti di alto livello, cosa resta nella comunicazione giornalistica? Solo la polemica sterile su una manovra voluta ad arte dall’opposizione.

Leggendo gli articoli sembra che la disquisizione di grande valenza sia stato decidere su un ipotetico Consiglio il 17 marzo per celebrare l’unità (sul contenuto nessuna indicazione). Adombrato il tema del  Federalismo, sembra che su questo ben più importante argomento, in Consiglio abbiano parlato solo consiglieri di sinistra, con qualche timido contributo del Sindaco, dell’Assessore al Bilancio , del capogruppo leghista.

Non è andata così perché lunedì sera gli interventi del capogruppo Ribolla, dell’ Assessore  provinciale Lanzani, del Segretario cittadino Pecce, dell’Assessore regionale Belotti, del Presidente  Commissione Bilancio Allegrini, dell’Assessore al Bilancio Facoetti hanno riempito di dati e di passione una seduta su un tema tanto caro alla Lega.

binocolo.jpgVeramente ci si chiede con quali occhiali taluni giornali guardino gli avvenimenti… E ci si chiede se vale la pena di perder tempo a cercare di spiegare alle opposizioni, graniticamente arroccate sulle loro posizioni, il valore di una riforma epocale, unico rimedio agli endemici mali gestionali della nostra nazione. Probabilmente non veniamo ascoltati per principio o forse perchè seguire la partita di calcio sul display qualche volta distrae…..

 

 

 

Torna l’orrore oscurantista: in giro col burqa nel centro di Bergamo !!!!

Per la prima volta a Bergamo è comparso un burqa in centro città. E’ accaduto sabato mattina, nel laboratorio d’analisi mediche…..   La ragazza sotto il burqa non ha proferito parola, impegnata com’era a seguire come un’ombra enigmatica il “marito”, quasi fosse un cagnolino al guinzaglio.    La scena ha lasciato senza fiato tutti i presenti. Alle donne bergamasche che ieri sono scese in piazza per la loro dignità, consigliamo una nuova manifestazione contro il ritorno dell’oscurantismo. In tempi non sospetti, questo giornale invitò l’assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi a soprassedere sulla vicenda burqa dal momento che da noi non ce n’erano. Con onestà intellettuale ora riconosciamo che i tempi per un divieto generalizzato di quest’orrore medioevale sono arrivati anche a Bergamo.

BergamoSera 14-02-2011 -vedi : http://www.bergamosera.com/cms/2011/02/14/torna-lorrore-medioevale-in-giro-col-burqa-in-centro-citta/

BURQA E NIQAB : per saperne di più : http://it.wikipedia.org/wiki/Burqa e  http://it.wikipedia.org/wiki/Niqab

BURQA

Il Burqa è stato introdotto in Afghanistan all’inizio del 1900 durante il regno di Habibullah, che lo impose alle duecento donne del suo harem, in modo tale da “non indurre in tentazione” gli uomini quando esse si fossero trovate fuori dalla residenza reale. Divenne così un capo per le donne dei ceti superiori, in modo tale da essere protette dagli sguardi del popolo. Fino agli anni ’50 era prerogativa dei più abbienti….. (http://it.wikipedia.org/wiki/Burqa)

NIQAB

La maggioranza delle donne musulmane in Egitto indossa l’hijab, che copre solo i capelli. L’aumento delle donne che indossano il niqāb inizia a preoccupare governo ed autorità religiose. Il ministro egiziano dell’Istruzione Superiore, Hani Helal, ha disposto il divieto (il 1 gennaio 2009) per le ragazze che indossano il niqāb, di accedere ai collegi universitari. L’imam dell’università Al-Azhar, Mohammed Sayyid Tantawi, ha annunciato la decisione di bandire il “velo integrale” dall’ateneo musulmano, definendolo “un’usanza tribale che non ha niente a che vedere con l’Islam[1]. (http://it.wikipedia.org/wiki/Niqab)

 

 

Castelli contro spot della Rai: “Denigra il dialetto lombardo”

castelli perplessoo.jpgIl sottosegretario della Lega: “Se questo deve essere il modo per festeggiare l’unita’ d’Italia, da oggi mi metto il lutto al braccio’.

Il vice ministro della Lega Nord senatore Roberto Castelli all’attacco dello spot della Rai: “Ho appena assistito a un vergognoso spot della Rai stupidamente offensivo nei confronti dei lombardi, in cui si denigra il nostro dialetto. Nello spot, evidentemente di autore romanesco, un prete sposa due personaggi parlando in dialetto lombardo, i quali non capiscono cosa dica il prete. Intanto io l’ho capito perfettamente e mi sento offeso perchè il mio dialetto viene denigrato. In secondo luogo rilevo che non e’ stato scelto ne’ il dialetto romano ne’ quello napoletano, le due lingue ufficiali della Rai. Se questo deve essere il modo per festeggiare l’unita’ d’Italia, da oggi mi metto il lutto al braccio”.

Caso Battisti : il figlio di Torregiani in Consiglio regionale

Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso il 16 febbraio 1979 da Cesare Battisti, terrorista dell’organizzazione eversiva “Proletari armati per il comunismo” , sarà ricevuto dall’ Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lunedì prossimo 17 gennaio alle ore 11 (al sesto piano del palazzo del Consiglio regionale, via Filzi 29).
“E’ doveroso da parte delle istituzioni lombarde – commenta il Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Davide Boni – esprimere piena solidarietà ai famigliari delle vittime di Battisti, confidando che la mobilitazione che sta avvenendo dopo la presa di posizione del Brasile contribuisca a concretizzare l’estradizione di un terrorista che deve scontare una giusta pena. Sono quindi molto contento che Pierluigi Torregiani abbia raccolto l’invito rivoltogli”.
L’incontro si svolge alla vigilia di un consiglio regionale, convocato per martedì prossimo 18 gennaio, in cui verrà presentata anche una mozione di iniziativa del Presidente Boni in cui si impegna il Consiglio regionale “a mettere in atto qualsiasi tipo di azione volta ad ottenere l’estradizione di Battisti e, se ciò non avvenisse in tempi brevi, a riconsiderare gli accordi bilaterali in essere tra Italia e Brasile e, se necessario, ad interromperli”.

Belotti assolto dalla querela, i magistrati restituiranno 25mila euro

GRAZIE SIGNOR GIUDICE ….belotti 2.jpg“Il fatto non costituisce reato”; è questa la sintesi della sentenza emessa ieri dalla Quinta sezione della Cassazione in merito al ricorso dell’assessore regionale Daniele Belotti in opposizione alla querela presentata nei suoi confronti da parte dei magistrati di Bergamo Adriano Galizzi, Vito Di Vita e Stefano Storto.  Una sentenza che ribalta i precedenti gradi di giudizio. Nel 2006, in primo grado, il Tribunale di Venezia (organo competente quando sono coinvolti dei magistrati operanti a Bergamo) aveva condannato l’allora consigliere regionale leghista a 51.000 euro di risarcimento, importo che era stato poi ridotto a 25.000 in secondo grado dalla Corte d’Appello sempre di Venezia.
Una causa che ha avuto inizio nel marzo 2002, quando 17 nordafricani (16 dei quali clandestini) accusati, dopo mesi di indagini dei Carabinieri, di spaccio in città, in particolare nella zona di via San Lazzaro, vennero scarcerati dopo solo 24 ore perché il pm nel fascicolo trasmesso ai gip aveva allegato solo i fotogrammi dello spaccio e non i filmati integrali.   Nella polemica sulla stampa che ne scaturì nei giorni seguenti Belotti venne querelato dai gip per la dichiarazione “Piuttosto che resistere, resistere, resistere (si era in pieno periodo girotondi), certi magistrati dovrebbero lavorare, lavorare, lavorare”. Oggetto di querela furono anche i consiglieri regionali Carlo Saffioti e Pietro Macconi che avevano sottoscritto un’ironica lettera dal titolo “Grazie signor giudice”.
“Sono molto soddisfatto – dichiara l’assessore Belotti – perché la Cassazione ha sancito il diritto di critica, a maggior ragione essendosi trattato di una polemica tesa ad evidenziare un errore procedurale che aveva vanificato mesi di indagini. Mi ero inoltre espresso in qualità di rappresentante eletto dai cittadini e non certo a titolo personale. Al riguardo, ringrazio tutti coloro, in particolare i numerosi avvocati, agenti delle forze dell’ordine, giornalisti e perfino qualche magistrato, che, seppur in forma confidenziale, mi avevano espresso la loro solidarietà. Questa sentenza rappresenta una vittoria morale anche per i coimputati Saffioti, Macconi e Spagnolo che, però avevano preferito non ricorrere in Cassazione. Certo, questa causa durata quasi nove anni si sarebbe potuta chiudere in tempi brevi se solo fosse stata accettata la transazione in beneficenza proposta dai querelati. Nella mia esperienza politica – conclude l’assessore regionale – mi hanno sempre insegnato che più uno ricopre incarichi di responsabilità e più deve essere disposto ad accettare le critiche. E per ricordarmelo sempre mi piacerebbe mettere in cornice, con la scritta “Nessuno è intoccabile”, una riproduzione dell’assegno, con cui dovranno restituirmi i 25.000 euro già pagati”. (da BergamoSera,16-12-2010)

ancora via Quarenghi…

Quarenghi.jpgSicurezza, pugno di ferro: coprifuoco in via Quarenghi…

 Un giro di vite, auspicato da molti, disprezzato da pochi, quello che l’amministrazione comunale si appresta ad effettuare in via Quareghi.

QUESTO UNO DEI TANTI ARTICOLI APPARSI IN QUESTI GIORNI SULL’ARGOMENTO… RIDICOLO, RIDICOLO INNANZITUTTO CHIAMARLO “COPRIFUOCO”, RIDICOLO VOLER NASCONDERE CHE NELLA ZONA VI SIANO PROBLEMI DI CIVILE CONVIVENZA, RIDICOLO POI LO SPAZIO SUI GIORNALI DEDICATO A CHI, ORMAI PER STANTIA ABITUDINE, “PROTESTA”…   NUMEROSISSIME INVECE LE LETTERE DI APPROVAZIONE DELL’INIZIATIVA.. TANTO NUMEROSE CHE RIEMPIREBBERO PAGINE PER CUI SE NE RIPORTA SOLO QUALCHE STRALCIO…

«Disubbidire alle regole del vivere civile non porta da nessuna parte ma solamente al disordine. Sono veramente scioccato su come un provvedimento serio e concreto per consentire una migliore qualità della vita dei residenti venga strumentalizzato politicamente per far apparire una certa parte come contro la libertà e l’immigrazione. Da abitante della zona da diversi anni posso dire che quasi quotidianamente trovo ubriachi sdraiati sotto il portone di casa che mi impediscono di entrare o uscire liberamente. Risse in piena notte che impediscono di dormire e la paura a rientrare a casa con i bambini anche solo dopo le 20. Siamo stanchi di chiamare la Polizia tutti i giorni. Questo non ha nulla a che vedere con l’apertura verso gli immigrati o nel trasformare in un ghetto la via, purtroppo è già un ghetto e la situazione è sempre peggio……(prosegue)

 

Lo dico subito. Sono fra quelli che hanno plaudito l’amministrazione comunale che ha deciso di usare il pugno di ferro in via Quarenghi. E oggi, vedendo le recenti statistiche sulle armi che circolano in Italia, ne sono ancor più convinto.

Tralasciando i malviventi, sono oltre un milione le persone armate in questo paese. Armi per la maggior parte in mano a professionisti. Ma sono in crescita anche le pistole richieste da privati cittadini che si sentono in qualche modo minacciati. Ecco, questo è il punto: anni e anni di lassismo hanno creato nelle nostre città, Bergamo compresa, zone franche dove la legalità è un miraggio e dove i cittadini, esasperati, sono sulla riva di un Rubicone che si chiama legittima difesa, pronti ad attraversare. Sì perché è inutile negarlo, c’è nella aria una gran voglia di farsi giustizia da sé. Dunque, prima che succeda il patatrac, e che alla reazione violenta degli italiani corrisponda un’azione uguale e contraria da parte degli immigrati come è accaduto in Francia, è meglio porre un freno all’escalation….. (prosegue)

 

 

Il vocabolo “coprifuoco” nel nostro immaginario evoca scene di guerra, con tanto di elmetti nazisti, frasi urlate in tedesco, mitra spianati. In Wikipedia leggiamo che con tale termine si individua la seguente situazione: “Il coprifuoco viene utilizzato quando sorgono problemi di ordine pubblico tali da rendere difficile, da parte delle autorità, la protezione di determinate località, o quando la popolazione civile corre il rischio di essere messa a repentaglio, ad esempio, da azioni di guerra del nemico…..”

Utilizzare un tale vocabolo per descrivere la chiusura anticipata dei bar, il divieto di sedersi per terra e sui marciapiedi, nonché il fatto di bere alcolici in pubblico dopo un determinato orario, è francamente eccessivo: basta chiedere ai nostri genitori cosa fosse il coprifuoco durante la seconda guerra mondiale, per chiarirsi le idee confuse.

Quello che meraviglia è la memoria corta di molti consiglieri comunali della nostra città. Tra la fine degli anni settanta e la metà degli  ottanta nelle vie Moroni, San Bernardino, Baschenis tutti i bar chiudevano alle 20 in punto: la giunta DC PSI dell’epoca (ed alcuni tra  degli esponenti di allora sono autorevoli rappresentanti dell’attuale centro sinistra) aveva ritenuto che in tale modo si contrastasse la prostituzione ed il giro di piccola malavita, tutta rigidamente di etnia bergamasca :-)).

Ebbene, a quei tempi anche i rappresentanti della nuova sinistra e dei verdi (ricordo Gian Gabriele Vertova e Roberto Bertoli) nulla avevano da ridire sul “coprifuoco”.

Insomma, rendere allora la vita difficile  al ladruncolo bergamasco andava bene, ma mai e poi mai disturbare il piccolo spacciatore nordafricano oggi?

E le irregolarità nella commercializzazione di alcuni prodotti che non riportano alcuna caratteristica di produzione ?? Un suggerimento agli assessori cittadini al commercio ed alla sicurezza, di far lavorare ancor di più il Nucleo Antisofisticazioni per verificare cosa si vende in Via Quarenghi, e verificare se certe merci sono in regola con la normativa dell’Unione Europea, perché occorre tutelare non solo quei commercianti che le norme le rispettano, ma anche la salute di tanti nostri cittadini. Diritti dei consumatori e equa concorrenza: due argomenti per la cui difesa non si deve far guardare in faccia a nessuno, qualsiasi sia la sua nazionalità