Decreto sull’acqua

“Decreto sull’acqua, a Bergamo cambierà poco o niente”

Il varo del decreto sull’acqua tramite voto di fiducia, decreto che ha scatenato proteste e polemiche da parte delle opposizioni, ma che ha fatto storcere il naso anche ai parlamentari leghisti, non modificherà la situazione bergamasca legata a Uniacque società (ormai operativa anche se ancora vanno concluse alcune operazioni) che gestisce l’acqua di tutta la provincia.
Lo assicurano i parlamentari del Carroccio Pierguido Vanalli ed Ettore Pirovano, quest’ultimo peraltro presidente della Provincia di Bergamo che, come tale, sovrintende l’Ato, l’Ambito territoriale a cui fanno riferimento le acque locali.
“E’ vero – ammette Vanalli – noi leghisti da sempre siamo in prima fila nella difesa dell’acqua come patrimonio talmente prezioso da dover assolutamente rimanere in mano pubblica, e proprio per questo abbiamo già fatto modificare il progetto di legge al Senato, progetto che oggi è sicuramnete migliore  rispetto al tentativo di privatizzazione che si delineava all’inizio”.
Conferma Pirovano: “Sia chiaro che questa norma non consegna l’acqua nelle mani del privato. E’ migliorabile, ma intanto si passa dal 20 al 40 massimo per cento di possibile gestione da parte del privato, la maggioranza resta in mano pubblica. Questo è certo. Poi tocca al pubblico saper scegliere le persone giuste, preparate, dentro i consigli di amministrazione delle società: mi sembra che questo siamo riusciti a fare con le recenti nomine per l’Ato e per Uniacque a Bergamo”. (da BergamoNews,17-11-09)