Tagli ai treni regionali: la Lega protesta contro Monti

treno_regionale55-300x225.jpg“I tagli alla spesa che il Governo Monti va approvando non tengono in minima considerazione chi in questo Paese sta sprecando risorse pubbliche e chi si sta comportando in maniera virtuosa. Anzi: il Governo si sta muovendo in modo del tutto contrario a questo principio”. Lo sostengono i consiglieri regionali della Lega Davide Boni e Roberto Pedretti.
“Il decreto sulla spending review prevede una riduzione dei trasferimenti sul trasporto ferroviario per circa 250 milioni di euro per la Lombardia. Una cifra imponente, che non permetterà più di garantire la medesima qualità di servizio sulle reti ferroviarie della nostra Regione. Un duro colpo per i pendolari della Lombardia”.
“Quello che fa specie – continuano i consiglieri della Lega Nord – è che, mentre vengono tagliati 250 mln alla Lombardia, l’esecutivo guidato da Mario Monti stanzia 240 milioni di euro per risanare le aziende ferroviarie di Campania, Puglia e Calabria. Anche stavolta il Nord e la Lombardia pagano per tutti e constatiamo che questo governo si sta dimostrando, senza ombra di dubbio, il più centralista degli ultimi vent’anni. Tutti i provvedimenti posti in essere fino ad oggi, infatti, vanno nella direzione di penalizzare gli Enti locali e le Regioni del Nord”.

La Lega fa quadrato, Bossi difende Boni: niente dimissioni

boni63-300x225.jpgIl Presidente del consiglio regionale Davide Boni, indagato per corruzione in un presunto giro di tangenti dalla Procura di Milano, avrebbe offerto le sue dimissioni al segretario della Lega Umberto Bossi, ma il leader del Carroccio le ha respinte. È l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio tra lo stesso Boni e Bossi. Il leader della Lega gli avrebbe infatti risposto: per ora vai avanti.
L’iscrizione nel registro degli indagati di Boni per corruzione “è un attacco ad un uomo simbolo della Lega, ed al contempo alla Lega stessa”, un atto “di “guerra” ha confermato l’ex ministro Maroni, su Facebook.
Da settimane ormai un uomo viene interrogato dai magistrati di Milano. Si chiama Michele Ugliola, pugliese di San Severo, classe 1958, professione architetto, ma soprattutto mediatore di tangenti e uomo cerniera tra l’impresa e la politica. Questo sostengono i pm, i quali, il 25 maggio scorso, lo hanno messo agli arresti domiciliari.

Michele Ugliola, il pentito (poco credibile) che parla in “ugliogliese”…

Ad accusare Boni di corruzione, nell’indagine aperta nel luglio 2011 dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dal sostituto Paolo Filippini, è infatti l’architetto Michele Ugliola, una vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie. Era stato coinvolto nell’inchiesta milanese di Mani pulite, ed era stato arrestato per corruzione: l’accusa riguardava una tangente pagata a un assessore all’Urbanistica di Bresso (Milano), Giovanni Terzi.

Nel 1996 Ugliola aveva patteggiato la pena di 1 anno, mentre Terzi (paradossalmente) era stato assolto in appello. In quella sentenza, i giudici milanesi d’appello avevano definito «vago, generico e per nulla circostanziato» il contributo testimoniale di Ugliola.

Il giudice si spinse addirittura a ironizzare sul suo lessico: nella sentenza si legge che «con riferimento al suo modo di esprimersi si può ben parlare dell’”ugliolese”, inteso quale neologismo sintomatico di particolare ambiguità espressiva». Un viatico non proprio positivo, per chi oggi è il testimone centrale della nuova inchiesta. Indagato nuovamente a Milano nel 2010 con l’accusa di avere emesso fatture false a fronte di operazioni inesistenti. Ugliola è stato ri-arrestato nella primavera del 2011.

Nel luglio scorso Ugliola ha iniziato a collaborare con Robledo, riempiendo pagine e pagine di verbali, tutti «segretati». E ora quei documenti sono tra le carte alla base della nuova inchiesta sulla Lega Nord. (!!!!)

Boni: il gettone della seduta del Consiglio al Veneto

Regione Lombardia – Il presidente del Consiglio propone di destinare la diaria della seduta di martedì alla popolazione del Veneto o alle famiglie delle vittime dello scoppio di Paderno Dugnano.

boni2.jpgDestinare la diaria della seduta alla popolazione del Veneto, duramente colpita dal maltempo, o alle famiglie delle vittime dello scoppio di Paderno Dugnano: con questa proposta del Presidente Davide Boni si è aperta la giornata consiliare di martedì.
“La quotidianità che accompagna il nostro impegno di tutti i giorni non è fatta solo di politica – ha scritto Boni, assente per motivi istituzionali, in un messaggio al Consiglio – ma riporta anche tragedie che colpiscono la gente comune. Non polemiche, aprendo dibattiti sul perché questi avvenimenti e non altri, ma un rispettoso silenzio nei confronti di persone che soffrono. “