Le amministrazioni della Lega : Buon governo del territorio. La Regione premia Dalmine

Al Comune il riconoscimento «Lombardia urbanistica».L’assessore Belotti: «Il patto con Tenaris modello da seguire»

dalmine,premio-regionale,clauia-terzi,La città di Dalmine si è aggiudicata il premio regionale «Lombardia urbanistica: buone pratiche di governo del territorio» grazie a un patto, Dalmine 2030, che ridisciplina i rapporti tra l’amministrazione comunale e Tenaris. L’idea di un comune e una tra le più quotate multinazionali al mondo che non solo coesistono su un territorio, ma crescono in sinergia è piaciuta così tanto alla Regione da indicare il comune bergamasco come un modello da seguire. Il premio, che ha visto Dalmine vincitrice insieme a Desio, è stato indetto della Regione per promuovere l’attività dei Comuni lombardi impegnati nella valorizzazione dei centri storici e nella tutela del proprio territorio. «Abbiamo voluto individuare le esperienze positive messe in campo da alcuni comuni della Lombardia per la pianificazione urbanistica» spiega soddisfatto Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e Urbanistica. «Vogliamo premiare – spiega – le politiche virtuose di utilizzo consapevole e sostenibile del territorio, in particolare i progetti di riqualificazione, valorizzazione del patrimonio già esistente, e attenzione al consumo di suolo. Questi esempi positivi possono costituire un modello a disposizione degli altri comuni». La Regione riconosce il comune di Dalmine, per quanto riguarda i rapporti con Tenaris, come esempio di impegno volto non solo al fondamentale aspetto socio-economico di sostegno alla realtà produttiva lombarda, ma anche alla riqualificazione urbana e alla promozione della città pubblica, attraverso la realizzazione di una serie di servizi aggiuntivi al cittadino. «Il patto Dalmine 2030 è un nuovo modo di pensare i rapporti con Tenaris – spiega l’assessore all’Urbanistica di Dalmine Fabio Facchinetti –. Creeremo una fascia di reciprocità che ha come cerniera il muro di recinzione dello stabilimento, all’interno e all’esterno di tale confine le trasformazioni urbanistiche e edilizie dovranno garantire una qualità nell’abitare, un mix di servizi, connessioni, con l’obiettivo di crescere insieme con l’azienda. Non andremo a toccare gli abitati, ma a riqualificare le aree ad esempio sul piano termico ed acustico. È un progetto innovativo che per stessa conferma della Regione potrebbe essere un modello replicabile da altre parti, e questa è una grande soddisfazione per tutti quelli che ci hanno lavorato. Il patto sarà pronto per marzo 2013». Dalla Regione anche una menzione speciale per Oltressenda Alta, nominato come buon esempio per il recupero e la valorizzazione del centro storico. Le iniziative vincitrici saranno premiate a Palazzo Pirelli a fine ottobre. (Eco di Bergamo,8-9-12)

Scontri di Dalmine: quel che Rifondazione non dice

poliizia.jpgHa un bel dire il segretario provinciale di Rifondazione comunista Ezio Locatelli. Negli attimi di tensione al casello di Dalmine, l’autorevole esponente comunista ha definito scandaloso l’atteggiamento delle forze dell’Ordine, colpevoli a suo parere di aver colpito a manganellate i lavoratori della TenarisDalmine che manifestavano per il loro posto di lavoro. Una sorta di atteggiamento crudele e spietato, quello di Polizia e Carabinieri, in ossequio agli ordini del ministro degli Interni Maroni, sostiene il rifondarolo.

Si tratta, ovviamente, di una mistificazione. Frutto, come spesso accade, di una visione parziale delle cose, fortemente mutuata dalla personale ideologia, che tralascia volontariamente particolari importanti.

Primo particolare. In realtà i lavoratori della Tenaris Dalmine erano un gruppo di lavoratori Tenaris e piuttosto politicizzati, stando alle bandiere esposte. Secondo particolare, quel gruppo protestava legittimamente per la propria causa, ma per farlo aveva intenzione di usare metodi illegali come il blocco di un casello autostradale. Terzo particolare, il gruppo ha cercato di usare la forza per rompere il cordone di agenti e solo allora sono partite le manganellate. Quarto particolare, le forze dell’ordine hanno cercato di impedire l’interruzione di un pubblico servizio, quello autostradale, salvo poi esservi state costrette in via precauzionale. Quinto particolare, senza l’intervento di polizia e carabinieri quel gruppo avrebbe potuto raggiungere l’autostrada, mettendo a repentaglio la propria e l’altrui incolumità.

Si rimprovera alle forze dell’Ordine di aver impedito l’invasione di un’autostrada. Ovvero, gli si rimprovera di aver saputo far bene il loro mestiere. E’ questo – ci permetta Locatelli – il vero scandalo. (Editoriale BergamoSera, 11-12-09)

riportiamo uno per tutti dei commenti :

I diritti di ognuno finiscono dove inziano quelli degli altri!I lavoratori bloccati in autostrada e nella strade circostanti avevano meno diritti di quelli di Dalmine?Ricordo che nessuno disse nulla (CGIL compresa) quando 3 anni fa la Tenaris ssmantellò uno dei 2 impianti portandolo in Romania, dimezzando la produzione di Dalmine.Allora c’era il governo Prodi con un ministro del lavoro comunista come Locatelli che se ne sbatterono altamente.Perchè?Evidentemente i diritti dei lavoratori della dalmine si difendonosolo quando al governo non ci sono comunisti e mortadelle!