L’Assessore al Bilancio. «Stiamo facendo scuola»

facoetti,evasione-fiscale,furbetti,redddito-familiare,È l’ufficio Tributi di Palafrizzoni ad avere messo a punto l’applicazione informatica stana-furbetti. Merito delle capacità di chi ci lavora, che ha trovato il modo di incrociare velocemente e in maniera intuitiva le banche dati utili per effettuare gli accertamenti: dal database sulla dichiarazione dei redditi (fornito dall’Agenzia dellE Entrate) all’anagrafe, dai dati sull’Ici alla tassa dei rifiuti, ai contratti delle utenze gas e luce, agli affitti, al catasto. Si tratta di una trovata tutta targata Bergamo, tanto che diversi Comuni hanno già visitato l’ufficio Tributi per trarre spunto. «Abbiamo collaborato con Calolziocorte, Seriate e Albino – conferma l’Assessore al Bilancio, Enrico Facoetti – e sono venuti a vedere da Varese e abbiamo già diverse richieste». Attraverso questo programma, gli addetti dell’ufficio Tributi effettuano verifiche anti-evasione fiscale in vari ambiti. Uno di questi, il più immediato, è il controllo relativo ai beni che sono indice della capacità contributiva di un cittadino: case e veicoli, ad esempio. Ma gli ambiti dove vengono effettuate verifiche sono diversi: c’è il settore del commercio e delle professioni, quello dell’urbanistica e del territorio (si verifica ad esempio se vengono dichiarate le plusvalenze derivanti da compravendite di terreni o immobili), quello delle proprietà edilizie, ma anche quello delle residenze fittizie all’estero.facoetti,evasione-fiscale,furbetti,redddito-familiare,
Il controllo relativo ai singoli nuclei familiari comincia solitamente dall’individuazione di una via. Gli addetti interrogano il database per conoscere quali e quanti cittadini in quella zona dichiarano redditi inferiori a una certa soglia. Poi cominciano le verifiche riguardo alla loro effettiva capacità contributiva, seguendo i parametri indicati dal «redditometro», strumento di accertamento sintetico che consente di ricostruire i redditi dei contribuenti a partire dalle spese sostenute, guardando non tanto a come viene prodotta la ricchezza, ma a come viene usata per mantenere un certo tenore di vita. «I controlli – spiega l’assessore Facoetti – vengono fatti non solo sulla persona fisica, ma sul reddito del suo nucleo familiare, dato che il Comune dispone della banca dati anagrafica riguardante lo stato di famiglia di ognuno. La verifica in questo modo è più completa».
È in questo modo che i «segugi» di Palazzo Frizzoni hanno scovato cittadini dall’alto tenore di vita e dal reddito stranamente basso. «Puoi nascondere quello che guadagni – è il motto di chi lavora all’Ufficio tributi – ma difficilmente quello che spendi». Partendo da questo presupposto, ad esempio, gli «007» comunali hanno scoperto il caso dell’imprenditore di viale Vittorio Emanuele che, a fronte di un reddito di 9 mila euro, girava con due Jaguar. La prova del nove l’hanno avuta quando hanno scoperto che pagava 16 mila euro l’anno solo di affitto per l’immobile dove ha sede la sua società. Ed è sempre con i controlli incrociati che il Comune ha incastrato un restauratore con casa in Città Alta: dichiarava 6 mila euro all’anno di reddito, ma fra le carte del settore Edilizia privata di Palazzo Uffici risultava incaricato di diversi lavori di ristrutturazione ben più remunerativi. (Eco di Bergamo,2-3-/10-11)