a Bergamo, Maroni: “Da stasera ripartiamo più forti”

Bossi -maroni.JPGMigliaia di militanti della Lega Nord sono arrivati a Bergamo da tutta la Padania per partecipare alla festa ”dell’orgoglio padano”, organizzata in pochissimi giorni nei padiglioni della Fiera Nuova, e molti di loro avevano una scopa in mano. Un gesto simbolico per sollecitare, al grido di ”pulizia, pulizia”, l’avvio di un nuovo corso capace di segnare il riscatto del movimento politico. Nel mirino della base, oltre all’ex tesoriere Francesco Belsito, ci sono stati anche Renzo Bossi e Rosi Mauro. “Sono giorni di passione – ha detto Maroni – di dolore ma anche di rabbia per l’onta che abbiamo subito per essere considerati un partito di corrotti, per Umberto Bossi che non si merita quello che è successo. Ho provato orrore per le accuse di collusione con la ‘ndrangheta e la mafia. Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non morirà mai. La Lega è potentissima, non ci sono cerchi che tengano”. Il partito, ha aggiunto, dimetterà Rosy Mauro e venerdì espellerà Francesco Belsito. “Mi spiace che Rosi Mauro non abbia accolto la richiesta del nostro presidente, ma se non si è dimessa ci penserà la Lega a dimetterla”, ha annunciato l’ex ministro dell’Interno. “Così finalmente – precisa – forse potremo avere un vero sindacato padano, guidato da un padano vero”. Maroni ha parlato poi del leader storico: “Umberto Bossi non si merita quello che è successo. Conosco Umberto da 40 anni e non c’entra niente”. “Dobbiamo anticipare entro giugno il congresso federale per dare una guida salda alla Lega”, ha proseguito. Dopo Maroni a intervenire dal palco è stato Umberto Bossi. “Penso che quando ci presenteremo davanti al Padreterno ci chiederà quanto volte siamo stati capaci di ripartire. Questo vuol dire Pasqua: ripartenza. Siamo vittime di una specie di complotto, come è possibile che nessuno si sia accorto che l’amministratore, come dicono ora alcuni, era vicino a famiglie mafiose”. “..e Maroni non è un traditore, bisogna che si smetta di divedere la Lega: questo crea varchi per il nemico che è il centralismo romano. La cosa principale che dobbiamo decidere questa sera è un giuramento su chi deve dirigere la Lega, perché non ci siano più discussioni né divisioni”. Tanti i giornali e le televisioni presenti che si sono poi precipitate ad intervistare i tanti altri nostri rappresentanti presenti, da Luca Zaia a Matteo Salvini, ecc.,ecc.