Cittadinanza «per territorio di nascita». La Lega tira il freno

immigrazione.JPGNo. I figli di genitori stranieri, anche se nati in Italia, non possono diventare automaticamente cittadini italiani. Gli esponenti orobici della Lega non vogliono proprio prendere in considerazione modifiche alla norma di legge oggi vigente che prevede lo «ius sanguinis» (ossia il diritto dei figli ad avere la stessa cittadinanza dei genitori) adottata nella maggior parte delle nazioni, soprattutto quelle senza un forte passato “coloniale”.
Alcune associazioni propongono invece di adottare una diversa norma ossia lo «ius soli (ovvero il riconoscimento automatico di cittadinanza italiana per tutti coloro che nascono sul territorio nazionale, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori). Questo creerebbe ovviamente problemi agli stranieri che si trovassero temporaneamente in Italia cui nascesse un figlio con cittadinanza immigrati -nave.jpgdiversa dalla loro, ma sarebbe di grande utilità per quegli stranieri, soprattutto irregolari, che, con la nascita di un figlio “italiano” potrebbero risiedere nel nostro paese senza obblighi di integrazione. L’effettiva integrazione, cui è legato il diritto di cittadinanza, deve essere frutto di consapevolezza, di piena adesione e condivisione della cultura che accoglie e non di un automatismo. La proposta avanzata renderebbe ancora meno governabile il fenomeno migratorio, che interessa soprattutto le regioni del Nord e che lo Stato già gestisce male (come i recenti sbarchi di massa) con pesanti ripercussioni economiche e sociali, ancora più gravi in questo momento di crisi .Nei paesi con forti tradizioni democratiche che avevano adottato tale norma, dietro le conseguenze dell’onda migratoria e della realtà che ne è conseguita, esistono oggi invece forti pressioni per l’introduzione dello “ius sanguinis” nel diritto di cittadinanza.