La Lega propone legge per salvare il servizio civile

pirellone nuovo.jpgUn rimborso spese dalla Regione per le attività svolte nell’ambito del servizio civile. È il senso del progetto di legge per «L’istituzione della leva civica volontaria regionale», presentato ieri dalla Lega Nord al Pirellone. In pratica, tenendo presente che i costi per il servizio civile di un anno si aggirano sui 5 mila euro, il provvedimento prevede che la Regione eroghi fino all’80% del costo dell’attività per le organizzazioni no-profit e fino al 70% per gli enti pubblici. Il tutto ad attività svolta. Il Pirellone svolgerebbe un’azione di coordinamento e di controllo sul servizio civile che oggi è interamente in capo allo Stato. La Lega ha presentato questa iniziativa perché il settore è in lotta per la sopravvivenza, se si considera che il decreto «Salva Italia» del 2012 ha ridotto i finanziamenti al servizio civile del 400% rispetto al 2008. Il primo firmatario, nonché presidente della Commissione regionale Bilancio, Fabrizio Cecchetti (Lega), ha spiegato che il documento parte da due presupposti: «Da un lato la necessità di formare le giovani generazioni al lavoro e alla partecipazione», dall’altro evitare che «i progressivi tagli dei trasferimenti statali» cancellino il servizio civile. Secondo Cecchetti, nonostante i tagli, «la galassia di associazioni pubbliche e della società civile ha trovato forme alternative e creative per coinvolgere i giovani», offrendo anche la possibilità di «sbocchi lavorativi futuri per i ragazzi che decidono di intraprendere questo genere di esperienze». Inoltre, la Lombardia è stata «la culla del servizio civile», per questo la Lega ritiene che la Regione abbia il dovere di «creare le condizioni normative ideali affinché gli enti di servizio civile, pubblici e del privato sociale, possano investire le proprie risorse sul futuro delle giovani generazioni». La finalità principale di questo provvedimento è quella di stimolare gli Enti locali e il privato sociale perché «investano concretamente sulle nuove generazioni», arrivando ad attivare a loro volta «ulteriori sostenitori finanziari e facendo conseguentemente crescere in maniera esponenziale il numero di volontari».  (Eco di Bergamo,19-4-12)