Roberto Maroni eletto segretario federale

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Roberto Maroni è il nuovo segretario federale della Lega Nord. E’ stato eletto a scrutinio palese e a larghissima maggioranza dal congresso di Assago. “Io sono uno di voi, sono a disposizione dei militanti e voglio che mi consideriate un semplice militante”. Queste le prime parole dell’ex ministro dell’Interno appena eletto. “E’ un incarico che fa tremare le vene dei polsi – ha aggiunto – dopo tanti anni in cui c’è stato Bossi che per me è un fratello. Lo porterò sempre nel cuore ma oggi inizia una fase nuova”. Da stasera, ha spiegato nel corso del congresso il neo segretario federale, “invece di guardare la partita di calcio, mi metterò al lavoro. In settimana riunirò il consiglio federale e nominerò la squadra che mi affiancherà in questo difficile ma affascinante lavoro”.

Due giorni di congresso per la Lega al Palacreberg

bandiere lega.jpgSi aprirà venerdì alle 19 al Palacreberg di Bergamo l’ottavo congresso nazionale della Lega Lombarda che si chiuderà il giorno successivo con l’intervento del Presidente Federale Umberto Bossi.
La giornata di venerdì vede gli interventi del segretario nazionale Giancarlo Giorgetti e del presidente nazionale Roberto Castelli. Sul palco parleranno poi il commissario nazionale del Movimento Giovani Padani Eugenio Zoffili, il vicepresidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli e il presidente del gruppo regionale della Lega Nord Stefano Galli.
Sabato 2 giugno i lavori si apriranno alle 9,30 con gli interventi dei triumviri Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago. A seguire parlerà il presidente federale Umberto Bossi e, a conclusione, l’intervento del segretario nazionale che risulterà eletto al termine di questa due giorni di congresso.

COORDINAMENTO SEGRETERIE NAZIONALI : COMUNICATO STAMPA

bossi e maroni.jpgCALDEROLI – BOSSI: “NULLA POTRA’ MODIFICARE LA STIMA E L’AFFETTO CHE PROVO PER LUI”

L’indagine aperta su Umberto Bossi penso che sia un atto dovuto e personalmente ritengo che sia conseguente a una firma, o una sigla, apposta dal Segretario in assoluta buona fede, facendo affidamento sulla correttezza di un documento contabile predisposto dall’amministrazione del Movimento.

Ho visto dare da Bossi alla Lega tutta la sua intelligenza, tutto il suo genio politico,  tutte quelle che erano le sue risorse, anche economiche, tutte le sue energie, al punto di essere arrivato ad un passo dalla morte, e nulla potrà modificare la stima e l’affetto che provo per lui.” 

Lo afferma Il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, sen. Roberto Calderoli .

Il successo di Tosi vale doppio

Maroni conf stampa.jpg“Il successo di Verona vale doppio”. Cosi’ il triumviro della Lega Nord, Roberto Maroni commenta la vittoria al primo turno del sindaco di Verona Flavio Tosi. “La vittoria di Tosi dimostra che abbiamo scelto la strada giusta -ha sottolineato Maroni- e Verona puo’ rappresentare un interessante laboratorio per la Lega perche’ li’ siamo riusciti ad allargare il consenso al di fuori della nostra area ristretta. E’ una strada da seguire in futuro -ha aggiunto- e per questo la mia soddisfazione e’ ancora maggiore. A Verona abbiamo conseguito una vittoria straordinaria al primo turno che rappresenta e puo’ rappresentare una fase nuova per quanto ci riguarda. Tosi ha sbaragliato tutti gli avversari come nessun altro e’ riuscito a fare”.
Per l’ex ministro dell’Interno, dove la Lega ha perso gli ex elettori del Carroccio si sono astenuti e non hanno votato altri partiti. Parlando in conferenza stampa nella sede del Carroccio, Maroni ha osservato che il successo del movimento 5 Stelle di Grillo “era un risultato annunciato. Sarà interessante vedere – ha detto Maroni – a chi ha portato via voti”. “La prima impressione è che dove la Lega ha perso e ha perso molto, gli ex elettori leghisti sono andati nel non voto, non hanno votato altri partiti – ha spiegato Maroni – Se è così, ma mi riservo di approfondire, vuol dire che c’è modo, tempo e spazio di recuperare questi voti”. “Sono certo – ha aggiunto – che da qui alle prossime elezioni politiche recupereremo il consenso che abbiamo lasciato sul campo per le note vicende mediatico giudiziarie e probabilmente lo allargheremo seguendo il modello Verona”.

Maroni : Contro l’IMU, rivolta fiscale

Maroni conf stampa.jpgLa Lega Nord lancia la rivolta fiscale contro l’Imu, facendo leva sugli oltre 500 sindaci del Carroccio. L’iniziativa è stata spiegata da Roberto Maroni, nel corso della campagna elettorale per le amministrative di domenica 6 maggio. L’iniziativa proposta dalla Lega verrà discussa anche nel corso del “Lega Unita Day”, secondo raduno leghista dopo la campagna di stampa diffamatoria che ha investito il partito, che si svolgerà a Zanica il primo Maggio contemporaneamente alla Festa dei Lavoratori padani.
“Promuoveremo la disobbedienza civile e l’opposizione fiscale ma faremo in modo da non mettere nei pasticci i cittadini. Coinvolgeremo tutti i nostri sindaci perché diano copertura a chi aderirà alla nostra iniziativa. La gente non dovrà scendere in piazza, ma farà obiezione fiscale contro queste assurde manovre del governo” ha detto l’ex-Ministro degli Interni.

Amministrative 2012

amministrative-2012,maroni,gandino,In una situazione, a dir poco, confusa e non solo per le normative elettorali, domenica 6 e lunedì 7 Maggio, oltre 1000 paesi andranno al voto.  L’Onorevole Roberto Maroni, con un incontro pubblico, chiuderà la campagna elettorale a Gandino,  giovedì 3 Maggio. Ed ecco l’elenco dei candidati per la Lega Nord nel Bergamasco :

Albano Sant’Alessandro         Loredana Guarena
Brembate di Sopra                Diego Locatelli
Capriate San Gervasio           Mauro Dorici
Cisano Bergamasco                Andrea Previtali
Curno                                          Claudio Corti
Gandino                                      Pierina Bonomi
Mozzo                                         Alessandro Chiodelli
Nembro                                      Luca Morotti

a Bergamo, Maroni: “Da stasera ripartiamo più forti”

Bossi -maroni.JPGMigliaia di militanti della Lega Nord sono arrivati a Bergamo da tutta la Padania per partecipare alla festa ”dell’orgoglio padano”, organizzata in pochissimi giorni nei padiglioni della Fiera Nuova, e molti di loro avevano una scopa in mano. Un gesto simbolico per sollecitare, al grido di ”pulizia, pulizia”, l’avvio di un nuovo corso capace di segnare il riscatto del movimento politico. Nel mirino della base, oltre all’ex tesoriere Francesco Belsito, ci sono stati anche Renzo Bossi e Rosi Mauro. “Sono giorni di passione – ha detto Maroni – di dolore ma anche di rabbia per l’onta che abbiamo subito per essere considerati un partito di corrotti, per Umberto Bossi che non si merita quello che è successo. Ho provato orrore per le accuse di collusione con la ‘ndrangheta e la mafia. Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non morirà mai. La Lega è potentissima, non ci sono cerchi che tengano”. Il partito, ha aggiunto, dimetterà Rosy Mauro e venerdì espellerà Francesco Belsito. “Mi spiace che Rosi Mauro non abbia accolto la richiesta del nostro presidente, ma se non si è dimessa ci penserà la Lega a dimetterla”, ha annunciato l’ex ministro dell’Interno. “Così finalmente – precisa – forse potremo avere un vero sindacato padano, guidato da un padano vero”. Maroni ha parlato poi del leader storico: “Umberto Bossi non si merita quello che è successo. Conosco Umberto da 40 anni e non c’entra niente”. “Dobbiamo anticipare entro giugno il congresso federale per dare una guida salda alla Lega”, ha proseguito. Dopo Maroni a intervenire dal palco è stato Umberto Bossi. “Penso che quando ci presenteremo davanti al Padreterno ci chiederà quanto volte siamo stati capaci di ripartire. Questo vuol dire Pasqua: ripartenza. Siamo vittime di una specie di complotto, come è possibile che nessuno si sia accorto che l’amministratore, come dicono ora alcuni, era vicino a famiglie mafiose”. “..e Maroni non è un traditore, bisogna che si smetta di divedere la Lega: questo crea varchi per il nemico che è il centralismo romano. La cosa principale che dobbiamo decidere questa sera è un giuramento su chi deve dirigere la Lega, perché non ci siano più discussioni né divisioni”. Tanti i giornali e le televisioni presenti che si sono poi precipitate ad intervistare i tanti altri nostri rappresentanti presenti, da Luca Zaia a Matteo Salvini, ecc.,ecc.

Amministrative 2012, Maroni a Brembate il 16 aprile

maroni autografo.jpgLunedì 16 aprile Roberto Maroni sarà a Brembate di Sopra per sostenere la candidatura a sindaco di Diego Locatelli, in vista delle Amministrative che si terranno a maggio.
L’incontro, con inizio alle 20.45, si svolgerà nella nuova piazza Giovanni Paolo II, di fronte al municipio, mentre in caso di pioggia presso il centro sportivo di via Locatelli.
Maroni, dunque, interverrà a Brembate di Sopra inaugurando ufficialmente la campagna elettorale che vedrà schierato Locatelli, già alla guida del Comune da cinque anni.

Per la lista della Lega Nord, presentata a marzo nella sala civica, la visita di Maroni sarà anche un’occasione per inaugurare la nuova piazza dedicata a Giovanni Paolo II: “Sono trascorsi ormai cinque anni dalla mia elezione a sindaco di Brembate di Sopra e, nonostante la crisi economica e finanziaria abbia reso sempre più difficile amministrare un Comune, io e la Giunta abbiamo lavorato per essere coerenti con gli obiettivi e i programmi per cui gli elettori ci avevano dato fiducia – spiega il primo cittadino Diego Locatelli -. Preoccupati di mantenere come primo obiettivo i servizi alla persona, nonostante le varie deroghe siamo riusciti a realizzare anche importanti opere, tra cui appunto la nuova piazza nella quale siamo onorari di poter accogliere Roberto Maroni”.

«Lombardismo» per la difesa del lavoro

gibelli230.jpgÈ il «lombardismo» una delle carte vincenti sui cui giocare per sconfiggere l’attuale crisi economica. A dichiararlo è Andrea Gibelli, vicepresidente e assessore all’industria e artigianato di Regione Lombardia, ieri a Telgate per incontrare gli imprenditori del territorio a conclusione della cinquantesima tappa di «Assessorato Itinerante». «Si tratta – ha spiegato Gibelli – di un vero e proprio blocco padano a difesa del sistema produttivo. Penso alla misura Start-up di impresa che dallo scorso anno prevede l’accessibilità ai finanziamenti per l’avvio di una nuova attività solo ai residenti da almeno cinque anni e la recente legge Harlem che regola l’apertura di attività del settore del commercio e artigianato. Quest’ultima si occupa in particolare – ha proseguito Gibelli – della produzione e vendita di alimentari, e lascia la possibilità al sindaco, in caso di eccesso di concorrenza e concentrazione, di selezionare le aperture secondo il principio di qualità delle nostre città. In questo modo è possibile salvaguardare il giusto equilibrio tra la presenza di attività tradizionali e le nuove aperture». E il vicepresidente di Regione Lombardia chiude con un auspicio: «I sindacati, le associazioni di categoria e le istituzioni devono fare la stessa battaglia per la tutela del territorio in maniera tale che non ci siano solo le istituzioni che tengono una certa barra ma tutto un sistema che tutela la nostra economia». Sul modello federale è ritornato anche l’ex ministro Roberto Maroni, accompagnato dallo stato maggiore della Lega: erano presenti gli onorevoli Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, e il segretario provinciale Cristian Invernizzi. Davanti ad una sala gremita – circa 170 i presenti, per il 30% imprenditori locali – Maroni ha illustrato la ricetta padana per uscire dalla crisi. «I problemi strutturali sono principalmente tre: la pressione fiscale, l’eccesso di burocrazia e il sistema bancario lontano dalle imprese. Da soli rappresentano l’80% delle difficoltà degli imprenditori. Nel primo caso – ha spiegato l’ex ministro all’Interno – occorre ridurre da subito e per 2 anni la pressione sulle imprese almeno di 15 punti percentuali, lasciando alle Regioni l’articolazione su come intervenire». Ripropone invece l’applicazione dei costi standard, soprattutto in sanità, con il conseguente rimborso sulla media delle spese, per abbattere la burocrazia, e auspica che le banche più che ai loro conti, comincino a prestare attenzione all’imprenditoria. «Sono soluzioni concrete, ma il governo Monti si rifiuta di ascoltare. Adesso – ha concluso Maroni – tocca alle imprese fare sentire la propria voce». E gli imprenditori locali, durante il dibattito, non si sono fatti pregare, se non altro per cercare di capire cosa è possibile fare. «Avete a disposizione il voto – è stata la replica di Maroni – la possibilità di indire manifestazioni e tra poco anche una nuova presidenza di Confindustria. Spero che i nuovi vertici considereranno quello di Monti semplicemente come un governo e non un governo “amico”».  (Eco di Bergamo,28-3-12)

 

Calderoli gela Alfano.“Alle elezioni Lega da sola”

calderoli serio nuova.jpgNiente tregua elettorale, la Lega Nord va da sola. Roberto Calderoli risponde con un secco no all’invito di Angelino Alfano di tornare a rinsaldare l’alleanza tra Carroccio e Popolo della Libertà. Al Congresso nazionale del partito a Collegno, nel Torinese, l’ex ministro bergamasco ha ribadito il rifiuto: «Alle prossime elezioni amministrative la Lega correrà da sola, la strada è in salita, ma per la prima volta dopo tanti anni dobbiamo andare a contarci nelle urne, per vedere se dopo tanti anni questo popolo padano ha capito finalmente da che parte stare o continuare a votare ancora per il Pdl oper il Pd». Alfano aveva chiesto di non lasciare il Nord nelle mani del centrosinistra, ipotesi più plausibile nel caso di una divisione del fronte del centrodestra, ma aveva subito ricevuto la risposta tranchant di Roberto Maroni: «E’ il Pdl che a Roma è alleato con il Pd. Inizi a togliere il sostegno a Monti». Concetto ripreso anche da Calderoli: «Quando ieri ho sentito Alfano mi sono chiesto se mi ero drogato, che film avevo visto. Sono al governo insieme, la sinistra ce l’hanno portata loro al governo e quello che cercano di nascondere è proprio che sono al governo insieme». E’ atteso l’intervento di Umberto Bossi: a lui il compito di confermare la linea di chiusura o di riaprire le porte ad una possibile intesa. (Bergamonews,12-3-12)

Sicurezza, dettata dai tribunali non dal Parlamento

maroni pensieroso.pngIl “pacchetto sicurezza” varato lo scorso anno sotto la spinta di Maroni e che aveva permesso eccellenti risultati nella lotta alla criminalità, viene ora svuotato  da recenti interpretazioni dei tribunali che sarebbero tenuti ad applicarlo. Ecco, in allegato, come i tribunali hanno cancellato le disposizioni dela pacchetto sicurezza : sentenze anti-pacchetto.pdf

Il 4 febbraio Bossi, Maroni e Calderoli al Centro congressi

bossi maroni calderoli.JPGSabato 4 febbraio il Centro Congressi di viale Papa Giovanni XXIII ospiterà l’incontro pubblico con il segretario federale della Lega Nord Umberto Bossi e con gli ex ministri Roberto Maroni e Roberto Calderoli.
All’incontro, organizzato dalla Segreteria provinciale della Lega Nord e con inizio alle 21, parteciperanno anche gli esponenti del Carroccio a livello regionale e a livello provinciale.

Abbiamo organizzato questo incontro perchè in un momento delicato come quello che stiamo attraversando è quanto mai indispensabile che la Lega, unica forza di opposizione, stia in mezzo alla gente – dichiara il segretario provinciale della Lega Nord Cristian Invernizzi – . Gli elettori sono stati traditi dai partiti e si ritrovano a subire scelte attuate da un Governo non voluto da loro, che sta praticamente tartassando il Nord e la gente che da sempre paga con onestà e puntualità. La Lega Nord, a differenza delle altre forze politiche, ha scelto di non subire passivamente gli effetti dei provvedimenti adottati dal Governo Monti e ancora una volta i suoi rappresentanti stanno dimostrando di essere vicini alla gente, ascoltandola e facendosi portavoce del loro disagio”.

Varese : la Lega unita come sempre

Pirovano: “Bene i congressi, torna la cara vecchia Lega”.

maroni_1.jpgIl Maroni day di mercoledì sera a Varese ha riconfermato l’unità nella Lega Nord. Roberto Maroni e Umberto Bossi, insieme sul palco, hanno lanciato un segnale forte ai militanti dopo le tensioni dei giorni scorsi, enfatizzate dalla stampa. L’ex ministro : “Umberto per me è più di un fratello maggiore”. E il senatur ha confermato facendo anche autocritica: “A volte sbaglio ma so distinguere il giusto dall’ingiusto”, e “anche se la gente parla troppo, non è facile convincermi facilmente”. Insieme ai tantissimi bergamaschi che hanno raggiunto Varese c’era anche il presidente della Provincia Ettore Pirovano. “E’ tornata la Lega Nord di una volta – commenta – è stato bellissimo vedere sul palco due amici che si sono ritrovati e hanno detto le stesse cose, ovvero: Bossi è l’indiscutibile capo di sempre e per sempre. Sotto di lui siamo tutti uguali”. Sui battibecchi dei giorni scorsi, peraltro non ancora placati, Mi ricordano le beghe da condominio che accadevano nelle piccole sedi di provincia alla fine degli anni ottanta. Quello che conta è l’unità che si è vista sul palco ieri sera”. Il presidente plaude la decisione del senatur di aprire ai congressi. “La base indicherà quelli che secondo i militanti sono gli uomini che devono essere la parte operativa del pensiero del leader che è Bossi. Da Bergamo abbiamo dimostrato di essere molto vicini al capo. Per domenica mi aspetto una grande riunione di famiglia. Non mancherà espressione spontanea del consenso”.

Bossi: “Presto la Padania, con le buone o le cattive”

bossi,berghem-frecc,maroni,calderoliUmberto Bossi torna dai suoi “fratelli bergamaschi” da leader dell’opposizione al governo Monti. Dal palco della Bèrghem Frecc di Albino il senatur arringa la folla come ai vecchi tempi, nemico di tutti: Monti, la sinistra, Berlusconi, il Vaticano, l’Europa. Accanto a lui ci sono anche gli ex ministro Roberto Maroni e Roberto Calderoli. I due però non intervengono, lasciano campo aperto al “capo”. Il bersaglio preferito del senatur è il premier Mario Monti: “Non capisce niente, non è riuscito a creare un solo posto di lavoro ed era molto meglio mettere un imprenditore che non un professore: anche un cretino capirebbe che se aumenti le tasse la gente ha meno soldi e si produce di meno. A breve ci saranno le elezioni, perchè questo governo non dura. Noi vogliamo la Padania, con le buone o con le cattive. Lo capiranno il 22 gennaio, quando scenderemmo in piazza a Milano per far sentire la nostra voce. E poi lanceremo una manifestazione in ogni territorio”. Bossi non risparmia parole di fuoco anche nei confronti dell’ex alleato : “di danni ne stanno facendo : tutto quello che dice la sinistra lo stanno mettendo in pratica. Non c’è niente per la crescita, ma solo tasse”. Bossi critica il presidente del Consiglio ma anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui ha chiesto ai militanti di mandare un saluto ricevendo di rimando una salva di fischi. E l’orizzonte immediato, in attesa di nuovi sviluppi politici, resta l’indipenza della Padania: «A Milano – ha urlato Bossi – dobbiamo confermare che con le buone o le meno buone Padania sarà, adesso ci siamo rotti le balle». E se secessione non si può dire, almeno che la si chiami – invita il senatur – «indipendenza».Il senatur non risparmia bombe verbali anche alla Chiesa. “Ha sbagliato Tremonti a dargli l’8 per mille: meglio una sana povertà che troppi soldi, perchè poi ci si dimentica la vera missione dei preti. Putroppo a Roma ci sono troppi furbacchioni, anche in Vaticano”.