Amministrative 2011 – l’Intervista a Matteo Salvini

salvini.jpgPer le elezioni del 15 e 16 maggio, dove sarà capolista del Carroccio, si è inventato anche la Milano by night. Diavolo di un Matteo Salvini. Che con i suoi «boys» Igor Iezzi (segretario del Carroccio cittadino) e Alessandro Morelli (assessore al Turismo e all’identità) ha creato la Lega di lotta e di movida, spiazzando il vicesindaco (pdl, ex an) Riccardo De Corato. Salvini, 38 anni, capogruppo in comune, europarlamentare, il più fantasioso dei giovani leoni bossiani, contro il crimine consiglia la discoteca; De Corato, invece, invoca il coprifuoco.

Salvini, che cosa combina? Lei si mette a fare il discotecaro e De Corato il leghista?
Qualcuno sulla sicurezza si è svegliato tardi.

Perché è andato in discoteca?
Guardi che in discoteca non ci vanno mica solo gli sbandati, ci va anche tanta brava gente che si alza presto al mattino per andare a lavorare; e magari questo a De Corato non risulta.

Insomma, lei accusa il vicesindaco di essersi accorto troppo tardi della sicurezza?
Ora è facile fare i leghisti. All’inizio del mandato del sindaco Letizia Moratti eravamo da soli a chiedere controlli in case, negozi, campi rom. La cura leghista ha portato a risultati concreti: i rom sono scesi da 10 mila a 1.500. E la prossima è la legislatura in cui ospiteremo l’Expo, con 20 milioni di persone, molte delle quali giovani. Fatta l’operazione pulizia, che deve andare avanti, Milano non può ragionare nell’ottica del coprifuoco: tutti a letto alle 9 di sera.

È l’era della Lega giovanilista?
De Corato è stato un gran lavoratore, utile alla prima fase. Ora la scelta nostra di candidare come tre capilista gente sotto i 40 anni significa che Milano deve spiccare il volo per essere una vera capitale europea. E una capitale vive di giorno ma anche di notte. I miei modelli sono Barcellona e Berlino.

Rivolete la Milano da bere, proprio voi che ne eravate i principali detrattori?
No, si tratta di lavoro. A Milano è passata l’emergenza sicurezza, proprio perché l’abbiamo affrontata con pugno di ferro; ora la sicurezza si coniuga con la vita e con le luci. Se chiudi i locali e mandi tutti a letto presto, chi ti resta in piazza? Il rompiscatole, il balordo, lo sbandato.

Ma probabilmente il vicesindaco De Corato si difende, visto che tutti dicono che lei sta per soffiargli il posto.
Innanzitutto ci sono da vincere le elezioni. Non è scontato. Il centrodestra amministra bene Milano da vent’anni, ma nessuna elezione è mai vinta in partenza. Anche perché soprattutto nei primi anni del suo mandato Letizia Moratti è stata un po’ lontana dalla città e dai quartieri. E questa è una critica e un’autocritica che ci portiamo dietro. Quindi sono elezioni tutte da vincere.

Ma domenica 17 aprile a Milano non eravate tutti d’amore e d’accordo, sul palco con Silvio Berlusconi?
Le cose fatte in positivo sono tante: non abbiamo aumentato tasse e tariffe, abbiamo inaugurato metropolitane. Però alcune scelte come l’ecopass e le centinaia di migliaia di multe correlate verranno pagate.

Già mette le mani avanti rispetto a una sconfitta?
Nessuna sconfitta, sarà una partita difficile, ma penso che la vinceremo.

Non ha detto se farà il vicesindaco. Forse perché Umberto Bossi per ora ha congelato la sua designazione?
No. È che come Lega siamo abituati prima a vincere e poi a discutere su chi va a fare cosa. Dai sondaggi sembra che il nostro risultato sarà positivo. Se Moratti vincerà, sarà grazie a noi: raccoglieremo anche voti degli scontenti del centrodestra. Se andrà così, e quindi il sindaco sarà del Pdl, è chiaro che il vicesindaco sarà della Lega.

A proposito di discoteche, lei ci va mai?
Quando riesco, vado a teatro o a vedere il Milan, oppure a ballare con la disco music anni 70 e 80 in una delle più belle discoteche milanesi: l’Old Fashion.

Con Renzo Bossi?
Di solito ci vado con gli amici e con la morosa, ma ogni tanto anche con lui.

Come fa ad attrarre consensi anche dei ragazzi bene di via della Spiga?
Si può andare la mattina al mercato di via Pascarelli, nel quartiere di Quarto Oggiaro, e andare la sera al Rotary. Basta avere le idee chiare. Ma, più che mio, il merito è di gente come Roberto Maroni, Giancarlo Giorgetti, Andrea Gibelli. È grazie a un lavoro di squadra se certe porte ci sono state aperte.

I gossip la danno più vicino a Maroni che al Senatùr.
In camera mia ho da vent’anni due foto: una di Umberto Bossi e l’altra di Franco Baresi.

Fa autocritica sui «terroni»?
Buona parte dei voti della Lega a Milano arriva da gente venuta da altrove: calabresi, pugliesi, siciliani. Che si riconoscono nei nostri valori. (da Eco di Bergamo,29-4-11)