Umberto Bossi ad Alzano Lombardo

bossi_alzano.jpgUmberto Bossi ad Alzano lombardo benedice definitivamente il progetto della macroregione voluto dal suo successore Roberto Maroni, punto fondamentale della campagna elettorale della Lega Nord per le prossime Politiche e Regionali. Sul palco con Bossi anche molti dei candidati leghisti alle prossime elezioni (nella foto Bossi con Luisa Pecce e Silvana Santisi), dal segretario provinciale Cristian Invernizzi, quarto nella lista della Camera, ai vari esponenti che correranno per le Regionali nella lista ufficiale del Carroccio.
Il senatur sfodera ancora i famosi fucili dei bergamaschi, che tanto fecero scalpore qualche anno fa. Ormai però anche i duri e puri hanno capito che è una provocazione, che pur efficace, è “sparata a salve”. ”Visto che i fucili nessuno li voleva usare si e’ trovata la legge europea che consente di mettere insieme regioni contigue”. Con la candidatura di Roberto Maroni in Lombardia, ”abbiamo trovato la via per il progetto della Padania, e’ un regalo che ho lasciato alla Lega. Macché bossiani, i bossiani votano per la Lega. Ho fatto un passo indietro e ho tenuto insieme tutta la Lega, perché noi dovevamo uscire dalle difficoltà senza dividerci”. Sull’ipotesi che qualcuno faccia voto disgiunto contro la linea di Maroni, Bossi ha tagliato corto: ”Si attacchino al tram”. (BergamoNews,2-2-13)

Quote rosa per la Regione

Nel mezzo di una tormentatissima campagna elettorale, senza ancora certezze sulla scadenza e sulle coalizioni, ecco un rebus nel rebus: quello delle candidate donne. La questione si pone per tutti, nessuno escluso: si scervellano i partiti.
Benvenuti nella campagna elettorale per le regionali 2013, dove è scattata la caccia alle candidate. La nuova legge elettorale votata al Pirellone a ottobre stabilisce infatti la tassativa alternanza di genere: nella Bergamasca, dove ogni partito può sottoporre ai votanti una rosa massima di otto nomi, almeno quattro dovranno essere femminili. Dettaglio: sono incompatibili, salvo spedire il proprio Comune al voto anticipato, i sindaci. E le sindachesse. Elemento pesante visto che i volti femminili noti della politica attiva orobica – al netto di parlamentari come Alessandra Gallone (Pdl) e Carolina Lussana (Lega) che però giocano altre partite – si concentrano soprattutto nelle amministrazioni. L’impresa di chi deve tagliare e cucire le liste è ardua. Pensa e ripensa, nei partiti ammettono: i nomi femminili «papabili» sono ridotti al lumicino.
A livello generale non c’è la fila di candidati per molteplici motivi: buttarsi in una campagna elettorale è impegnativo in termini di tempo e di economia (farsi conoscere con qualche manifesto e una passata di volantini costa non meno di 15 mila euro). Stilare una lista in cui la metà siano donne è ancora più difficile. LPB.jpgNella Lega, per esempio, sul livello locale molte delle donne in vista sono sindaci: Claudia Terzi, di Dalmine, ma ora non lascerà (e il partito non lo chiederebbe) il Comune, lo stesso vale per Silvana Saita, di Seriate, o Simona Pergreffi, di Azzano. Chi potrebbe invece essere in lista è Luisa Pecce, alla guida della segreteria del capoluogo; oppure la segretaria della circoscrizione brembana Antonella Gregis.
Un inizio di toto-nomine in rosa. Ma il numero deve ancora salire. Parecchio. (da CorSera Bg 20-11-12)

Comuni amministrati dalla Lega : Da Seriate l’appello a Monti

Un appello
Saita2.jpgSono Silvana Santisi Saita, Sindaco di Seriate. La mia è una città, confinante con Bergamo, di quasi 25.000 abitanti, con 126 dipendenti e un bilancio di 20 milioni di euro. Mi rivolgo a Lei con questo accorato appello nella speranza che intervenga per porre rimedio alla drammatica situazione che stiamo vivendo come Amministratori locali. Oggi assistiamo al paradosso che i comuni virtuosi non possono spendere i propri soldi per garantire servizi e opere necessarie ai propri cittadini, mentre diversi comuni, province, regioni, Asl, con bilanci disastrati, sembrano poco impegnati ad aggiustare il tiro. Sono consapevole della crisi globale in cui siamo immersi e del difficile impegno che Lei, insieme al Governo, si è assunto rispetto
all’Europa. Sento però il desiderio di urlare forte la mia amarezza nel vedere i miei cittadini in grosse difficoltà e non poter garantire loro, come Amministrazione, i servizi primari, pur avendo le risorse. Il periodo che stiamo vivendo è difficile, sia dal punto di vista amministrativo
(a causa dei forti e assurdi vincoli del Patto di stabilità che penalizza soprattutto noi comuni virtuosi), sia dal punto di vista sociale, basti citare le varie problematiche delle famiglie, le nuove povertà, l’immigrazione e la forte perdita di posti di lavoro. Tutto questo, nella nostra bergamasca, ha determinato una forte crisi con sempre più bisogni e maggiori richieste di aiuto ai servizi sociali dei nostri Comuni.
Risorse sempre più esigue e maggiori competenze
Dallo Stato e dalla Regione, le risorse sono ridotte al lumicino: somme marginali e residuali. A tutto questo si aggiunge un continuo e sistematico passaggio di competenze agli Enti locali senza un corrispettivo passaggio di risorse economiche. A Seriate, con grande responsabilità, lavoriamo con risorse umane limitate tanto da non poter sostituire neppure le maternità. In altri contesti e territori italiani esistono, ancora oggi, enormi quantità di risorse economiche spesso sperperate e un surplus di dipendenti veramente scandaloso.
È una colpa essere in regola?
La nostra Amministrazione ha il torto di essere in regola con i bilanci, compreso quello di previsione per il 2012 già approvato a dicembre (come ogni anno), precisamente il 19/12/2011 senza attendere proroghe, e di non aver sperperato risorse nei tempi passati. Per questo ereditiamo un assestato decisamente inferiore ai bisogni e al numero della popolazione attuale. Questa situazione è abbastanza diffusa nella bergamasca e il Ministro dott.ssa Anna Maria Cancellieri, che ho avuto il piacere di incontrare e apprezzare, conosce bene la
nostra realtà e può confermarlo. Speriamo sempre nel federalismo fiscale e nei prezzi standard o, molto semplicemente, auspichiamo di ricevere risorse in proporzione al numero degli abitanti.
Bilancio sano, ma ermeticamente sigillato
Dunque il nostro bilancio è sano. Abbiamo avuto l’onore di salire sul podio dell’Oscar del bilancio, scelti dall’autorevole commissione presieduta dal prof. Piero Giarda, oggi Ministro. Siamo uno dei tre comuni non capoluogo di provincia, finalisti per il 2011 a livello nazionale e ne siamo orgogliosi. Un riconoscimento che ha confermato l’impegno costante come amministratori e struttura in direzione degli standard di equilibrio, correttezza e trasparenza dei nostri conti. A ciò si aggiunge il mantenimento del miglior rating (classe A) riconosciuto da un’autorevole società la Bureau van Dijk-Aida PA. Abbiamo estinto 55 mutui azzerando quasi il debito dei cittadini, restano solo 11 euro pro capite. Il Ministro Giarda si è complimentato e spero sia un buon mediatore per la mia amministrazione. Tra il 2005 e il 2011 siamo riusciti a concretizzare opere e pagamenti per investimenti di quasi 28 milioni di euro, una media di 4 milioni di euro l’anno che ha visto tutti impegnati per evitare il blocco delle iniziative pur rispettando i vincoli del Patto. Abbiamo garantito per opere eseguite, servizi prestati e beni forniti, pagamenti entro i trenta giorni dalla fatturazione e, visto il panorama generale, ci siamo accreditati come committenti credibili e affidabili. Sono sempre state rispettate le regole di bilancio tra investimenti in conto capitale e spesa corrente, tutti gli indicatori di bilancio sono ampiamente certificati in positivo, viaggiamo con macchine proprie e amministriamo con rigore e onestà.
Trasparenza e semplificazione
La comunicazione istituzionale è visibile ai cittadini sul sito internet (www.comune.seriate.bg.it) dove, per esempio, chiunque può trovare un link nel quale è aggiornata quotidianamente la situazione dei servizi offerti sul territorio e degli appalti delle opere pubbliche: bisogni soddisfatti, importi d’appalto, pagamenti effettuati, stati d’avanzamento dei lavori, solo per citare alcuni esempi. E ciò perché abbiamo voluto rispettare concretamente l’esigenza della trasparenza dei nostri comportamenti nei confronti dei cittadini. Abbiamo semplificato il linguaggio delle delibere, delle determine e della corrispondenza con i cittadini con l’obiettivo di far diventare la burocrazia una risorsa e non un limite.

alla Lega la presidenza del Parco del Serio

thumbnail_31594013_80307_404933_P7050189_7552696_medium.jpgDimitri Donati di Seriate è il nuovo presidente del Parco regionale del Serio. Succede a Gianfranco Gafforelli, sindaco di Calcinate e presidente dell’ente da sette anni. Donati, della Lega Nord, con i 34 anni è il più giovane presidente del Parco del Serio dalla sua costituzione, avvenuta nel 1985. Era già nel Consiglio di amministrazione eletto nel 2009. L’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi nella Rocca di Romano è stata un plebiscito per Donati:hanno votato unanimemente i 28 soci del Parco, 26 Comuni bergamaschi e cremonesi e le rispettive Province.
La Lega conquista così per la prima volta la presidenza del Parco del Serio, mentre il nuovo Cda è composto da Giovanni Scandelli in rappresentanza della Regione, Basilio Monaci, Ernesto Zaghen e Alfonso D’Alesio. La componente cremonese è in maggioranza con i consiglieri Scandelli e Zaghen del Pdl e Monaci del centrosinistra, mentre la componente bergamasca vede oltre al presidente leghista Donati, D’Alesio del Pdl. L’assemblea si è svolta senza intoppi grazie a un accordo per una presenza bipartisan nel nuovo Consiglio di amministrazione.
«Desidero ringraziare il segretario provinciale della Lega Cristian Invernizzi, il sindaco di Seriate Silvana Saita e l’assessore Achille Milesi per aver sostenuto la mia candidatura», ha detto il neopresidente che ha annunciato di voler assegnare deleghe a tutti i consiglieri e di voler operare in continuità con la gestione precedente, con una particolare attenzione all’educazione ambientale

Non mancano certo al Nord le buone amministrazioni

saita.jpgSeriate è un Comune da serie A, per salute finanziaria. Dall’analisi di rating, articolata su 11 classi di merito, l’Amministrazione comunale è passata dalla seconda classe B1, riferita agli esercizi finanziari del 2007 e 2008, alla prima, la A, per il rendiconto del bilancio 2009. Confrontato con comuni similari lombardi, tra i 15 mila e i 30 mila abitanti, risulta virtuoso in particolare per alcuni indicatori quali la buona riscossione dei crediti per l’autonomia finanziaria dell’ente; la capacità di finanziare con le entrate correnti la spesa corrente, ovvero le spese per il personale, per i servizi al cittadino e la manutenzione del patrimonio pubblico, quali strade e scuole; l’estinzione anticipata dei mutui. Nel 2009 l’Amministrazione comunale aveva ridotto di 626 mila euro il suo debito residuo, che era pari a 5 milioni e 400 mila euro al 31 dicembre 2009. Grazie a una politica virtuosa di estinzione dei mutui, effettuata soprattutto nel 2010 e tutt’ora in vigore, il debito residuo del Comune – dopo lo scorso 8 agosto, con l’estinzione del prestito obbligazionario comunale Boc (Buoni ordinari comunali) collocato sul mercato da Dexia Credito Spa e pari a 1 milione e 600 mila euro – sarà di circa 460 mila euro al 31 dicembre 2011. Una buona notizia che, anticipata già a marzo al convegno “Federalismo e trasparenza dei bilanci: una nuova sfida per i Comuni”, è stata confermata dall’analisi effettuata dalla società belga Bureau Van Dijk per conto di Aida Pa. Lo studio riguarda tutti i Comuni, le Province e le comunità montane del territorio nazionale. Si ricorda che il rating avviene sulla base di dieci indicatori e i valori dell’ente sono comparati con quelli di comuni che hanno una popolazione residente compresa tra determinati intervalli. Il sistema di rating è articolato su 11 classi di merito complessive: A (classe di merito più elevata), B1, B2, C1, C2, C3, C4, C5, D1, D2, E (classe di merito più bassa, ovvero default). (Bergamo7,26-8-11)

Notizie Flash

In consiglio comunale il piano per energia sostenibile

bandera,pecce,giunta-provinciale,seriate,saita,Sul piano d’azione per l’energia sostenibile, approvato ieri sera in Consiglio comunale, una sostanziale unanimità per un programma articolato il cui obiettivo è chiaro: ridurre le emissioni di Co2 del 30 per cento entro il 2020. «Complessivamente – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Massimo Bandera – sono previste oltre 60 azioni il cui filo conduttore è il miglioramento delle prestazioni energetiche. Dall’edilizia, sia residenziale che pubblica, alla mobilità dalle fonti sostenibili all’estensione del teleriscaldamento». Per concretizzarle c’è quasi un decennio e un piano economico da far girare la testa: 515 milioni di euro. Compatto il fronte della maggioranza. «Bergamo – sottolinea Luisa Pecce – ha raccolto la sfida lanciata dall’Ue per risolvere a livello locale un problema planetario». «Abbiamo scelto di suddividere il programma in azioni di breve e lungo termine – ha concluso l’assessore – proprio per dare concretezza agli interventi. Buona parte degli 84 milioni a carico del Comune sono già contenuti nel Pop triennale oppure finanziabili tramite project financing».

e dalla Provincia :

Variante di Zogno, ok al progetto esecutivo

Lunedì la Giunta provinciale ha approvato il progetto esecutivo del lotto costruttivo della Variante all’abitato di Zogno, per una spesa complessiva di 43.600.000 euro.
L’opera è appaltata all’impresa Itinera Spa con sede legale a Torino.
Con la decisione presa oggi potremo finalmente consegnare, nei prossimi giorni, i lavori alla impresa vincitrice dell’appalto e indicare con esattezza la data di inizio e quella di fine, prevista comunque entro circa tre anni. Al progetto è stata apportata una novità importante che riguarda la galleria principale, denominata “monte di Zogno”, che verrà allungata da 1792 metri a 2.211 metri e prevede un abbassamento della pendenza dal 5,24% al 3%, più adatta alle esigenze dei numerosi mezzi pesanti che circoleranno lungo l’arteria.
La Giunta ha inoltre approvato il protocollo di legalità, finalizzato a evitare tentativi di ingerenza criminale nell’appalto, che verrà sottoscritto tra Prefettura, Provincia e Impresa nel momento della consegna dei lavori.

Seriate, allo stand il sindaco Saita risponde ai cittadini

bandera,pecce,giunta-provinciale,seriate,saitaUna città viva: questa l’immagine di Seriate per tutta la giornata di domenica con la gente riversata in strada approfittando delle iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale nell’ultima giornata della manifestazione «Come in Famiglia».
Tanta gente in strada, in piazza Bolognini e in piazza Garibaldini. Forse s’è trovato il salotto, il passeggio dei seriatesi, che finora non c’è mai stato. Sembra strano ma proprio in piazza Bolognini, che un tempo era il cuore pulsante di Seriate ma che ultimamente è diventata più fonte di preoccupazione che di vanto. Proprio quella piazza ieri è tornata a rivivere con il gioco dei bambini, i numeri del giocoliere, le curiosità dei banchi dell’artigianato.
Il sindaco Silvana Santisi Saita ha ricevuto i cittadini in uno stand apposito «Segnalano problemi di viabilità – riferisce il primo cittadino – la necessità di uno specchio per controllare un angolo cieco, macchine che corrono troppo. Hanno segnalato anche un problema di isolamento di Piazza Bolognini a seguito dell’apertura di una nuova strada: ne parleremo in Giunta».

 

Sicurezza :  l’attività dell’Arma dei Carabinieri per Bergamo e provincia.

I dati dell’attività : il confronto tra la seconda metà del 2010 e i primi cinque mesi del 2011 registra una diminuzione dei reati, che scendono da 16 mila a 10.800. Da gennaio gli arrestati sono stati 689 e i denunciati a piede libero 3.333. Scendono le estorsioni (da 14 a 9) e le truffe, il cui numero resta tuttavia considerevole: 334 quelle registrate dai carabinieri da gennaio. Le rapine denunciate ai carabinieri, invece, hanno subito un’impennata: da 101 a 119. In discesa i furti (da 8.336 a 5.547), mentre sul fronte dell’attività antidroga, da gennaio sono stati sequestrati dall’Arma 56 chili di stupefacente, a fronte degli 897 della seconda metà dell’anno scorso. Gli interventi di soccorso, da gennaio, sono stati 2.055 e hanno impiegato, in totale, 4.095 carabinieri e 2.035 mezzi dell’Arma.
Sempre da gennaio hanno operato 22.315 pattuglie sul territorio, per un totale di 43 mila carabinieri impiegati, che hanno identificato 121 mila persone e controllato 93 mila veicoli.

L’irresistibile ascesa delle signore in verde

saita.jpgDure pure e perché no, anche un po’ antiberlusconiane. Sono le donne della Lega, amministratrici di Comuni piccoli e grandi in tutto il nord Italia. Un fenomeno politico nuovo e in ascesa in un partito che, quando irruppe sulla scena italiana, propugnava il mito del “ce l’ho duro”, non proprio un paradigma di accoglienza per il gentil sesso.
E sulle camicie verdi al femminili sono stati scritti anche libri, come “Leghiste. Pioniere della nuova politica“, saggio della giornalista de “Il Foglio” Cristina Giudici in uscita per Marsilio mercoledì 7 aprile. La Giudici parla delle donne in verde che ha conosciuto e per sua stessa ammissione sorvola su quelle che non apprezza. Tra queste non mancano le bergamasche consociute in quello che è l’ombelico simbolico del Carroccio: da Claudia Terzi, sindaco di Dalmine, a Daisy Pirovano, che guida Misano Gera d’Adda, fino a Silvana Santisi Saita, saldamente al governo di Seriate. “Una sera Cristina Giudici si è presentata alla festa della Lega di Alzano – racconta Silvana Saita – e abbiamo chiacchierato a ruota libera per un bel po’. Poi non ho saputo più niente. Adesso scopro che la chiacchierata è sintetizzata nel suo libro, ma non l’ho letto ancora”.
Tra le più agguerrite in giro per il Nord Italia non si può non menzionare Maria Rita Busetti, sindaco di Thiene in provincia di Vicenza. Una che orgogliosamente ricorda che nel suo paese “il Pdl è all’opposizione” perchè a lei i berlusconiani non piacciono. Perché? Spiega il sindaco: “Hanno confuso l’ideale liberale con il libertinaggio”. La Busetti dalla tentazione del libertinaggio non è neppure sfiorata: ha tirato giù “un documento comunale che vieta qualsiasi cosa, anche sputare per terra, stendere i panni o scuotere i tappeti: più regole impongo più sono contenti”. E poi c’è Milena Cecchetto, sindaco di Montecchio Maggiore una di quelle che cavalca “l’ossessione degli immigrati”, scrive la Giudici. Ed ha anche pagato in prima persona visto che dopo aver tolto le panchine nei parchi ed è stata aggredita da un tunisino. Incidenti di percorso nell’irresistibile ascesa delle signore in verde. 
 (BergamoNews,7-4-10)