«Lombardismo» per la difesa del lavoro

gibelli230.jpgÈ il «lombardismo» una delle carte vincenti sui cui giocare per sconfiggere l’attuale crisi economica. A dichiararlo è Andrea Gibelli, vicepresidente e assessore all’industria e artigianato di Regione Lombardia, ieri a Telgate per incontrare gli imprenditori del territorio a conclusione della cinquantesima tappa di «Assessorato Itinerante». «Si tratta – ha spiegato Gibelli – di un vero e proprio blocco padano a difesa del sistema produttivo. Penso alla misura Start-up di impresa che dallo scorso anno prevede l’accessibilità ai finanziamenti per l’avvio di una nuova attività solo ai residenti da almeno cinque anni e la recente legge Harlem che regola l’apertura di attività del settore del commercio e artigianato. Quest’ultima si occupa in particolare – ha proseguito Gibelli – della produzione e vendita di alimentari, e lascia la possibilità al sindaco, in caso di eccesso di concorrenza e concentrazione, di selezionare le aperture secondo il principio di qualità delle nostre città. In questo modo è possibile salvaguardare il giusto equilibrio tra la presenza di attività tradizionali e le nuove aperture». E il vicepresidente di Regione Lombardia chiude con un auspicio: «I sindacati, le associazioni di categoria e le istituzioni devono fare la stessa battaglia per la tutela del territorio in maniera tale che non ci siano solo le istituzioni che tengono una certa barra ma tutto un sistema che tutela la nostra economia». Sul modello federale è ritornato anche l’ex ministro Roberto Maroni, accompagnato dallo stato maggiore della Lega: erano presenti gli onorevoli Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, e il segretario provinciale Cristian Invernizzi. Davanti ad una sala gremita – circa 170 i presenti, per il 30% imprenditori locali – Maroni ha illustrato la ricetta padana per uscire dalla crisi. «I problemi strutturali sono principalmente tre: la pressione fiscale, l’eccesso di burocrazia e il sistema bancario lontano dalle imprese. Da soli rappresentano l’80% delle difficoltà degli imprenditori. Nel primo caso – ha spiegato l’ex ministro all’Interno – occorre ridurre da subito e per 2 anni la pressione sulle imprese almeno di 15 punti percentuali, lasciando alle Regioni l’articolazione su come intervenire». Ripropone invece l’applicazione dei costi standard, soprattutto in sanità, con il conseguente rimborso sulla media delle spese, per abbattere la burocrazia, e auspica che le banche più che ai loro conti, comincino a prestare attenzione all’imprenditoria. «Sono soluzioni concrete, ma il governo Monti si rifiuta di ascoltare. Adesso – ha concluso Maroni – tocca alle imprese fare sentire la propria voce». E gli imprenditori locali, durante il dibattito, non si sono fatti pregare, se non altro per cercare di capire cosa è possibile fare. «Avete a disposizione il voto – è stata la replica di Maroni – la possibilità di indire manifestazioni e tra poco anche una nuova presidenza di Confindustria. Spero che i nuovi vertici considereranno quello di Monti semplicemente come un governo e non un governo “amico”».  (Eco di Bergamo,28-3-12)

 

Lega da sola alle prossime amministrative. Poi il congresso nazionale

giorgetti.jpgIl 22 gennaio in piazza Duomo, Bossi aveva già preannunciato la fine dell’alleanza con il PdL. Bossi a Bergamo ha confermato che ora la Lega Nord passa ai fatti. Il consiglio nazionale della Lega lombarda ha infatti deciso che alle prossime amministrative il Carroccio andrà da solo. I candidati che si presenteranno alle elezioni in primavera potranno allearsi solo con liste civiche. Sarà quindi tutto da verificare  quello che succederà nei diciannove Comuni della bergamasca che saranno chiamati al voto in primavera.

Sempre il 22 gennaio, il consiglio federale aveva anche deliberato la convocazione dei congressi nazionali padani entro giugno per le elezioni di nuovi segretari nazionali. Piemonte e Romagna terranno i loro congressi il 10 e il 18 marzo, mentre il consiglio nazionale lombardo ha deciso che il suo congresso, per eleggere il nuovo segretario della Lega Lombarda, si terrà dopo le amministrative di primavera, per evitare sovrapposizioni con il voto locale (in Lombardia si terranno le comunali a Monza e Como). Il 25 febbraio si terranno, nelle province più grandi, le primarie per eleggere delegati ai congressi provinciali che a loro volta, l’11 marzo, eleggeranno i delegati al nazionale.
Giancarlo Giorgetti, attuale segretario della Lega Lombarda, dalla quale Umberto Bossi fece nascere, nel 1991, la Lega Nord, e’ in carica dal 2002. Candidato alla successione è sicuramente l’onorevole Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco, che in estate ha sfiorato la nomina di capogruppo alla Camera, ma ci sarà anche il suo amico e collega bresciano Davide Caparini.

Stucchi: “Monti più macchiavellico che tecnico”

stucchi“Nell’atteggiamento del presidente del Consiglio Monti c’è la consapevolezza che il suo governo si poggia su basi di argilla assai più friabili di quanto al momento l’opinione pubblica o certi osservatori della politica possano pensare. Il suo continuo ringraziare l’ex premier Berlusconi, ripetuto più volte soprattutto nel suo debutto televisivo in una rete Mediaset, danno l’idea della consapevolezza del Professore di essere nelle mani del Cavaliere, ma anche di quanto Monti diventi sempre meno un tecnico e sempre più un affinato politico”. Lo scrive il deputato Giacomo Stucchi nel suo blog (http://giacomostucchi.blogspot.com/).

“Il capo dell’esecutivo dei tecnici, infatti, sa perfettamente di essere tanto più forte quanto più deboli sono i partiti che lo tengono in vita – prosegue -. In tal senso alcune circostanze sembrano reggergli il gioco: dalle incertezze e contraddizioni esistenti all’interno del Pdl, tra le diverse anime che divergono soprattutto sull’opportunità o meno di continuare ad appoggiare il governo in carica, alle vicende giudiziarie del Cavaliere che consigliano prudenza anche nelle sue mosse politiche; dalle difficoltà degli altri partiti, come quelle del Pd e in particolare della sua componente proveniente dalla Margherita, alla crisi economica globale che non accenna ancora ad attenuarsi. Ecco perché, al momento Monti sembra essere più preoccupato per l’altalena che ancora caratterizza l’andamento dello spread che non per tutto il resto. A tal proposito il premier ha però adottato un’efficace, almeno apparentemente, strategia: quando il differenziale tra i nostri Btp e Bund tedeschi aumenta, la colpa è della mancanza di una valida politica economica e monetaria europea; quando invece lo spread scende, allora il merito è del suo governo che sta facendo bene e che adotta provvedimenti che aumentano la credibilità del sistema Paese! Se poi però andiamo sul concreto, ovvero sulle cose che interessano davvero alla gente, ci accorgiamo che i provvedimenti sino ad oggi adottati fanno acqua da tutte le parti. Persino il consiglio dato ai giovani dal premier, e cioè di scordarsi il posto sicuro perché tanto è anche ‘monotono’, serve a trasmettere più rassegnazione che ottimismo. Infine, per quanto riguarda le semplificazioni, tocca ancora aspettare un nuovo Consiglio dei Ministri che alla conclusione di un’altra delle sue interminabili (ma poco costruttive) sedute esaminerà l’ennesimo decreto-legge, recante disposizioni urgenti, che però sarà il frutto di estenuanti pressioni esercitate su Palazzo Chigi da varie lobby. Insomma, un governo tecnico che doveva servire ad affrontare un’emergenza economica, auspicabilmente di breve periodo, è diventato, grazie all’irresponsabilità della triplice Pdl-Pd-Terzo Polo, che lo mantiene in vita, un esecutivo politico che cura gli interessi di questo o di quell’altro gruppo di pressione e se ne infischia dei desiderata del popolo”.

La domanda del momento

stucchi.jpg“In un Paese che sta affondando la Lega Nord cerca di impedire le scelte sbagliate di chi è entrato nella stanza dei bottoni senza chiedere il consenso ai cittadini. In tal senso la nostra grande assemblea di popolo, convocata per il prossimo 22 gennaio a Milano, sarà di certo una grande occasione per protestare contro un Governo, frutto di manovre di Palazzo, che vuole togliere i soldi al Nord per continuare a rimpinguare le casse di uno Stato sprecone e centralista”. A dichiaralo è il deputato Giacomo Stucchi, che in un post pubblicato sul suo blog (http://giacomostucchi.blogspot.com/) scrive: “Dopo aver negato la pensione, a chi ne aveva già maturato il diritto, e dato una mazzata micidiale all’economia, con una manovra sbagliata tutta lacrime e sangue, il governo Monti si appresta ora ad approvare nuovi provvedimenti che mirano solo a penalizzare alcune categorie senza innalzare di un millimetro l’asticella della crescita. La cosiddetta “fase due”, della quale tutti nella maggioranza parlano ma senza dire (e forse nemmeno sapere) esattamente a cosa intendono riferirsi, sembra essere più uno spot ad uso e consumo dei mass media, compiacenti del presidente del Consiglio, che non un serio e concreto programma di governo per uscire dalle secche nelle quali i banchieri e i tecnici insediatisi a Palazzo Chigi hanno portato tutti noi.
“Frattanto – prosegue Stucchi – lo spread continua a rimanere alto, non lontano dagli stessi livelli che portarono alle dimissioni del governo Berlusconi, e i tassi sui titoli di Stato stanno sopra la soglia di sicurezza. Per non parlare poi delle notizie negative che arrivano anche sul fronte delle agenzie di rating. Come se non bastasse sono poi arrivate anche le dimissioni dal governo (dopo solo 44 giorni!) del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Malinconico, sotto accusa per una vicenda che dovrà sicuramente essere chiarita. Inspiegabilmente però né le forze politiche che appoggiano Monti, né i sindacati, né tanto meno Confindustria, che sembra peraltro aver dimenticato i continui appelli a “fare qualcosa”, chiedono le dimissioni del governo in carica.
“Cosa aspettano? Dove vogliono arrivare, prima di rendersi conto del grave errore commesso con l’appoggio a questo governo?- chiede il deputato bergamasco -. Se può essere comprensibile, almeno in parte e comunque solo dal loro punto di vista, l’atteggiamento di Bersani e Casini di restare dietro le quinte del governo Monti, ma comunque sempre in prima fila e in posizione di vantaggio rispetto al ruolo nel quale gli elettori li avevano relegati in questa legislatura, la domanda da porsi è un’altra: cosa aspetta Berlusconi a staccare la spina? I tantissimi mal di pancia di molti dirigenti del suo partito, ma anche i malumori ormai conclamati di gran parte del suo elettorato, che oltre del governo si è visto anche scippato dei temi e del programma per il quale aveva votato il Pdl, dovrebbero ormai aver convinto il Cavaliere che Monti e i suoi tecnici non costituiscono la soluzione per portare il Paese fuori dalla crisi”.

Questa Imu è una bella fregatura

Stucchi comizio b.jpg“Falsi benpensanti, e statisti dell’ultima ora, fanno finta di scandalizzarsi per le proteste della Lega Nord in Parlamento, o per quella che sta montando sui territori del Nord contro la reintroduzione dell’Ici. Una tassa che si chiamerà Imu ma che, occorre spiegarlo bene, non ha niente a che vedere con l’imposta prevista nel federalismo fiscale, dalla quale era esentata la prima casa, e pensata per lasciare più risorse sul territorio e non per far fare ai sindaci gli esattori di un Stato centralista e sprecone”. Così il deputato della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, a margine dei lavori parlamentari.

“Con l’introduzione di questa “Imu” così strutturata – continua il parlamentare bergamasco – i Comuni, a conti fatti, ci possono rimettere e le amministrazioni cittadine, per non tagliare i servizi, saranno costrette ad alzare le aliquote, pagandone le conseguenze sul piano politico. Insomma – conclude Stucchi – si tratta di una bella fregatura, architettata dal Governo Monti per portare più soldi nelle casse dello Stato facendo fare il lavoro sporco, cioè l’aumento delle tasse sulla casa e della loro riscossione, ai sindaci”.

Stucchi: a pagare sarà come sempre il ceto medio del Nord

stucchi pp serio.jpg“Non sappiamo se, come dice il presidente del Consiglio Mario Monti, il suo esecutivo servirà alle forze politiche che lo sostengono per ‘riconciliarsi’, ma di sicuro a pagare per le decisioni che prenderà saranno sempre i soliti cittadini del nord”. Lo afferma il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi.

“Ad avere la peggio saranno i pensionati con quarant’anni di contributi, ai quali sarà negato il loro diritto di andare subito in pensione; i proprietari del proprio appartamento, acquistato con enormi sacrifici, che saranno considerati benestanti, quindi da stangare; o le imprese alle quali viene negato un credito a tassi che non siano da usura. La verità è che dicono di voler salvare il Paese ma intanto smantellano le riforme, in primis il Federalismo – vero obiettivo di tutta la manovra – varate dal governo di centrodestra eletto dal popolo, piazzano i loro uomini nei gangli del potere, cominciano a porre le condizioni per favorire gli interessi dei soliti noti e cercano di scomporre l’attuale quadro politico per crearne uno nuovo a tavolino”.

Leggi il DL : Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici.docx

Università: la Lega porta la questione fondi in parlamento

ribolla,fondo-universitario,Adeguare il fondo di finanziamento ordinario (FFO) ai parametri attuali e compensare immediatamente il decennale sottofinanziamento dell’Università di Bergamo. A richiederlo, attraverso una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale, è Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni e coordinatore nazionale del Movimento Universitario Padano.

Ribolla ha informato della situazione emersa della classifica degli atenei “fuorilegge” per il carico di tasse imposto agli studenti, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, anche gli onorevoli Giacomo Stucchi e Paolo Grimoldi, che nei prossimi giorni presenteranno un’interrogazione in Parlamento.

“Al top della classifica pubblicata da “Il Sole 24 Ore” c’è l’università di Bergamo – rileva Ribolla, che fa notare che la questione non riguarda solo l’ateneo orobico -, che richiede il 35,5% di contribuzione agli studenti rispetto al finanziamento dello Stato. La legge imporrebbe che le tasse non superino una somma pari al 20% del contributo ricevuto dall’ateneo sotto forma di finanziamento ordinario. L’ateneo di Bergamo, però, è anche al secondo posto di un’altra classifica, quella degli atenei che ricevono meno contributi dallo Stato per studente: 2.422 euro a studente contro una media di quattro mila euro a livello nazionale (Sassari 5.376 euro, Siena 7.131 euro). Il sottofinanziamento – spiega Ribolla – è dovuto al fatto che il Fondo di Finanziamento Ordinario viene calcolato su parametri fermi da almeno un decennio”.

Lo Stato, pertanto – si legge nell’interrogazione a firma di Grimoldi e Stucchi -, è debitore nei confronti dell’ateneo bergamasco di 15 milioni di euro all’anno su un bilancio di 35 milioni di euro. Evidentemente il tetto imposto dalla legge non verrebbe sforato se il ministero colmasse il sottofinanziamento. Secondo Stucchi e Grimoldi, “le tasse universitarie pagate dagli studenti di Bergamo potrebbero essere ridotte se lo Stato finanziasse in modo adeguato la nostra università. Allo stesso modo, con le ulteriori risorse che sono dovute si potrebbe ampliare ulteriormente l’offerta formativa”.

Attraverso l’interrogazione e la mozione viene dunque chiesto che si intervenga affinchè i parametri attuali di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario vengano aggiornati, “facendo in modo – conclude l’onorevole Stucchi – che vengano premiate le università virtuose e che gli atenei non abbiano come priorità quella di creare “poltronifici”, ma di fornire istruzione, mission primaria di ogni università”.

“A questo, si aggiunge il fatto – conclude Ribolla – che la media delle tasse universitarie negli atenei del Nord è notevolmente superiore a quelle degli atenei del centro sud, mentre i finanziamenti statali agli atenei sono in media più elevati al centro-sud rispetto che al nord. Per questo ci auguriamo che il ministro Profumo intervenga anche alla luce del fatto che conosce bene la situazione, comune anche all’ateneo di Torino dove ha ricoperto la carica di rettore”.

Lega contraria a inciucci da Prima Repubblica

stucchi pp serio.jpg “La Lega Nord è determinata, sia nel ribadire alcuni punti fermi, come quelli sull’inviolabilità dei diritti acquisiti per le pensioni di anzianità, sia a fare la sua parte in Parlamento per far sì che gli impegni presi con l’Ue diventino fatti concreti. Restiamo indisponibili, invece, a qualsiasi forma di governo alternativo a quello esistente”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi.

“Fatta questa premessa – continua l’esponente leghista – qualunque provvedimento avesse contenuto il maxi emendamento al disegno di legge di stabilità, approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, è difficile spiegare ai mercati e ai partner europei la differenza che passa nel nostro sistema legislativo tra decreto legge, emendamento e disegno di legge. Si tratta di strumenti legislativi difficilmente “traducibili” in un linguaggio europeo che, soprattutto in questo momento, guarda più alla sostanza delle cose che non alle sfumature, e direi anche storture, del nostro sistema legislativo”.

Stucchi : la crisi? Se ne esce solo con le riforme

stucchi1.jpgIl mostruoso debito pubblico che ci portiamo dietro non è opera del governo Berlusconi, così come il ritardo sulle riforme strutturali non è certo addebitabile ad un esecutivo che proprio sui grandi cambiamenti (a cominciare dal federalismo fiscale) ha improntato la sua azione di governo. Se non partiamo da questi punti fermi rischiamo davvero di non venirne più fuori”. Così il parlamentare della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, in un articolo pubblicato sul suo blog.
“Tutti quanti i protagonisti dell’opposizione – scrive l’esponente leghista – dai sindacati ai segretari di partito, dagli osservatori agli intellettuali, sembrano invece marciare nel senso opposto. Il crollo della borsa di martedì scorso, che non ha riguardato solo il nostro Paese ma il mondo intero, e che ha avuto come probabile causa determinante l’annuncio della Grecia di voler indire un referendum, la dice lunga su quanto siano strumentali le posizioni della sinistra. Anche i più distratti capiscono infatti che in una fase di estrema volatilità del sistema economico e finanziario planetario, che purtroppo dura ormai da mesi, qualsiasi parola o annuncio da parte dei governanti europei può determinare vere e proprie tempeste sui mercati di tutto il mondo. Ed è per questo – conclude Stucchi – che bisogna dimostrare coi fatti, e non solo a parole, come è solita fare l’opposizione, di volere approvare quelle riforme che sono indispensabili al Paese per tirarlo fuori dai guai.

Stucchi : dal governo un percorso concreto per uscire dalla crisi

stucchi1.jpg“Bersani, Di Pietro e Casini, speravano che il premier non fosse neppure nelle condizioni di presentare proposte concrete a Bruxelles e quindi non vedevano l’ora di metterlo ko una volta per tutte. La responsabilità della Lega Nord, invece, ha fatto sì che tutto questo non avvenisse e anzi ha permesso di individuare un percorso verosimile per venire fuori da una situazione difficile”. Lo ha detto il parlamentare della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi.   “Adesso – continua l’esponente leghista – spetta al Parlamento, nella sua interezza, lavorare alacremente per tradurre in provvedimenti concreti le indicazioni che il presidente del Consiglio Berlusconi ha consegnato ai vertici dell’Ue. Ma se il buon giorno si vede dal mattino c’è da scommettere che le opposizioni non faranno nulla per assumersi le loro responsabilità dinanzi al Paese e, anzi, cercheranno di affossare in tutti i modi il percorso legislativo necessario per tradurre in fatti i provvedimenti annunciati”.

La lotta all’illegalità non c’entra niente con il razzismo !!! Il duro orecchio della sinistra…

Lega razzista? Stucchi costringe i socialisti a ritirare il rapporto farsa.

stucchi-cuffie.jpgSTRASBURGO, Francia — “Se mi cita un solo caso di accanimento politico o mediatico contro un immigrato regolare in Italia, accetto e sottoscrivo l’accusa di razzismo. Da noi le disposiwioni sono rigide, ma non razziste: intendiamo solo combattere l’illegalità non danneggiare la povera gente”. Lo ha detto questo pomeriggio il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi al Consiglio d’Europa a Strasburgo, a conclusione del rapporto della parlamentare Daphne Dumery, durante un dibattito sull’emigrazione. La socialista belga aveva elencato una serie di partiti – secondo il parlamentare leghista ricavati da articoli di media amici della relatrice – che strumentalizzano la situazione degli immigrati a fini elettorali. Tra i partiti europei, molti dei auqli ql governo, accusati dalla signora Dumery di razzismo e xenofobia c’era la Lega Nord. Al termine della relazione, Stucchi prendeva la parola e, sostenuto dall’intervento successivo di altri parlamentari di vari paesi e tendenze, costringeva la relatrice a ritirare il rapporto e a ripresentarlo alla prossima sessione parlamentare di gennaio con i dovuti emendamenti.

«Con i profughi vandalismi litigi e molestie»

untitled.jpg«Cittadini molestati da profughi ubriachi, episodi di violenza, vandalismi e prepotenze». A scrivere a Berlusconi e al ministro dell’Interno Maroni, per un’interrogazione a risposta scritta, sono i parlamentari bergamaschi della Lega Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli. Da ormai tre mesi, l’Ostello dei Tasso di Camerata Cornello ospita una ventina di profughi fuggiti dalla Libia. Ma parte della comunità locale non ha accettato di buon grado l’arrivo degli extracomunitari. Lunedì l’ultimo episodio: un profugo, probabilmente sotto l’effetto dell’alcol, ha rotto il lunotto posteriore di un’auto parcheggiata vicino all’Ostello. Ferito è stato medicato all’ospedale. Sul posto anche i carabinieri. «Dall’arrivo dei profughi – scrivono i parlamentari – la sicurezza dei cittadini è continuamente messa a repentaglio dai violenti litigi tra loro. I cittadini, molestati dai profughi ubriachi, non sporgono denuncia perché intimoriti dalla obbligata convivenza. E le forze dell’ordine sono chiamate spesso a intervenire per cercare di arginare atti vandalici e prepotenze». Nell’interrogazione si chiede quindi quando i profughi potranno trovare una diversa sistemazione. Sulla vicenda interviene anche il capogruppo di minoranza Alex Galizzi che parla di «popolazione preoccupata per il futuro della vita quotidiana del paese».

STUCCHI, NO AD UNA CRISI AL BUIO

stucchi1.jpg“Anche nel voto alla Camera sul caso Milanese la Lega Nord, guidata dal suo segretario federale Umberto Bossi, ha dimostrato di essere unita, forte e coesa”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “Noi abbiamo scelto da tempo la via democratica per fare quelle riforme che servono al Paese e l’alleanza con il Pdl è strumentale a questo fine. La Lega non offrirà mai alla sinistra lo spunto per fermare questo processo riformatore e riportare indietro le lancette dell’orologio”.
“Se Berlusconi cadesse – continua l’esponente leghista – si aprirebbe una crisi politica al buio che è esattamente lo scenario al quale mirano vecchi e nuovi oppositori del governo”.

Poste disagiate a Bergamo. La Lega scrive al ministro.

vanalli,consiglio,stucchi,poste,galimbertiI parlamentari della Lega Nord – Nunziante Consiglio, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli – hanno presentato ieri un’interrogazione a risposta scritta al ministro dello Sviluppo economico per sollevare il problema dei disagi ai cittadini arrecati dal trasferimento di alcuni servizi presso gli uffici postali di via Galimberti 5. I Lumbard hanno sollecitato, attraverso il ministro Paolo Romani, Poste Italiane ad «assumere le opportune iniziative, al fine di evitare continui disagi».
«Avevamo – ricordano – già segnalato l’inopportunità del trasferimento dell’ufficio postale da via Pascoli, in pieno centro, a via Galimberti, nel quartiere di Redona, per il ritiro delle raccomandate, indicando i disagi per gli utenti per il raggiungimento della zona periferica. A tali disagi si aggiunge la recente chiusura dell’adiacente parcheggio della struttura e la difficoltà di accesso per anziani e disabili».

Stucchi : se nel 2006 ci avessero ascoltato

stucchi nuova.jpg“Ciò che stiamo cercando di fare è evitare una manovra lacrime e sangue, come quelle varate in passato da decine di governi tecnici o di sinistra, che non affami i cittadini e che, soprattutto, risponda a dei principi di equità ed efficienza senza i quali sarebbe persino immorale chiedere dei sacrifici alla gente”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “Certo che se fosse passato il referendum confermativo sulla riforma costituzionale voluta dalla Lega Nord nel 2006 oggi parleremmo d’altro. Vorremmo infatti ricordare che con quella riforma, bocciata da un blocco sociale che ha visto insieme tutta la sinistra e le vecchie cariatidi della Prima Repubblica, avremmo potuto ridurre il numero dei parlamentari già dalla prossima legislatura, posto fine al bicameralismo perfetto, e molto altro ancora. Per alcuni versi – conclude Stucchi – oggi sarebbe stato tutto più semplice”.

 

Bossi : “Stucchi capogruppo della Lega a Roma entro un mese”

La decisione – Il Senatur accorcia i tempi dell’avvicendamento del bergamasco con Reguzzoni, inizialmente previsto per dicembre, e parla della questione dei rifiuti a Napoli.

bossi -ma va la.jpgParlando sabato sera di rifiuti alla festa della Lega di Romano di Lombardia, Umberto Bossi a sorpresa apre a Giacomo Stucchi, capogruppo: “Tra un mese Stucchi sarà capogruppo della Lega a Roma. Non lo invidio, è un mestiere difficile, che lo costringerà a restare nella Capitale”. Un ripensamento dopo la conferma, decisa dal Senatur, nonostante la maggioranza dei deputati lumbard fosse contraria, di Reguzzoni di qualche giorno fa (il vicesegretario nazionale della Lega Lombarda doveva rimanere, nei piani originari, fino a dicembre). 
Bossi poi torna sulla questione Napoli, “La spazzatura di Napoli resta a Napoli” confermando di non volere al nord neppure i rifiuti speciali. “Ci volevano fregare ma io e Calderoli li abbiamo fermati, anche se il presidente della Repubblica ha firmato e ha detto che non è abbastanza, la sua è concorrenza sleale, perché lui e’napoletano”.
Intanto Genova, e più precisamente Marta Vincenzi, sindaco del capoluogo ligure, tende la mano al collega napoletano De Magistris e si dice disposta ad accogliere 20mila tonnellate di rifiuti. A Genova “arriveranno ventimila tonnellate di rifiuti provenienti dai quartieri dove c’è una raccolta differenziata avanzata, quindi con bassissime tracce di umido e plastica e vetro già separati – spiega Carlo Senesi, assessore al Ciclo dei rifiuti – Marta Vincenzi scriverà adesso a De Magistris chiarendo le cose. In attesa che, peraltro, dalla Regione ci sia un via libera con il quale si decideranno anche tempi e modi dell’arrivo dei camion di spazzatura da smaltire”. Che saranno peraltro destinati a Scarpino, dove ogni anno si lavorano 500 mila tonnellate di spazzatura dell’ambito provinciale.
Lunedì si attendono le risposte di altre sei regioni. (BergamoNews,3-7-11)