Le strutture sono ormai vetuste. Un piano per rilanciare quelle poco usate.
Il problema vero è strutturale, o meglio, infrastrutturale, perché gli edifici sportivi sono «vetusti» come li definisce lo stesso Foti. Il presidente di Bergamo Infrastrutture non resta con le mani in mano e porta comunque avanti azioni di riorganizzazione delle attività. In particolare, per risollevare le sorti della società, si punta sulla valorizzazione delle piscine Italcementi: «Stiamo cercando di promuovere al meglio le attività che proponiamo, con un progetto di marketing – spiega Mario Foti –. Stiamo sviluppando anche una progettualità per ridurre i consumi. Inoltre cerchiamo di ottimizzare le risorse e di fare un piano commerciale per attirare più gente possibile nelle strutture. Questo tipo di discorso lo stiamo portando avanti in particolar modo per le piscine Italcementi». Tra le ipotesi lo spostamento di alcune attività nei contenitori sportivi meno frequentati: «Stiamo valutando anche il rilayout degli impianti, con una possibile riallocazione delle attivià. L’obiettivo è di utilizzare al meglio i locali, soprattutto quelli poco saturi. L’idea è di integrarli con delle attività». Il presidente di Bergamo Infrastrutture non nasconde che alcune situazioni siano ancora da definire, come il destino di alcune strutture sportive storiche della città, per citarne una, il Campo Utili di via Baioni. «Non sappiamo che fine farà il Campo Utili – conclude Foti –. È un capitolo aperto. Al momento le attività che si svolgono all’interno sono la box e il giavellotto, ma la struttura non è sufficientemente utilizzata, soprattutto rispetto ai costi di gestione che sono altissimi». (Eco di Bergamo,7-7-12)