Il controllo relativo ai singoli nuclei familiari comincia solitamente dall’individuazione di una via. Gli addetti interrogano il database per conoscere quali e quanti cittadini in quella zona dichiarano redditi inferiori a una certa soglia. Poi cominciano le verifiche riguardo alla loro effettiva capacità contributiva, seguendo i parametri indicati dal «redditometro», strumento di accertamento sintetico che consente di ricostruire i redditi dei contribuenti a partire dalle spese sostenute, guardando non tanto a come viene prodotta la ricchezza, ma a come viene usata per mantenere un certo tenore di vita. «I controlli – spiega l’assessore Facoetti – vengono fatti non solo sulla persona fisica, ma sul reddito del suo nucleo familiare, dato che il Comune dispone della banca dati anagrafica riguardante lo stato di famiglia di ognuno. La verifica in questo modo è più completa».
È in questo modo che i «segugi» di Palazzo Frizzoni hanno scovato cittadini dall’alto tenore di vita e dal reddito stranamente basso. «Puoi nascondere quello che guadagni – è il motto di chi lavora all’Ufficio tributi – ma difficilmente quello che spendi». Partendo da questo presupposto, ad esempio, gli «007» comunali hanno scoperto il caso dell’imprenditore di viale Vittorio Emanuele che, a fronte di un reddito di 9 mila euro, girava con due Jaguar. La prova del nove l’hanno avuta quando hanno scoperto che pagava 16 mila euro l’anno solo di affitto per l’immobile dove ha sede la sua società. Ed è sempre con i controlli incrociati che il Comune ha incastrato un restauratore con casa in Città Alta: dichiarava 6 mila euro all’anno di reddito, ma fra le carte del settore Edilizia privata di Palazzo Uffici risultava incaricato di diversi lavori di ristrutturazione ben più remunerativi. (Eco di Bergamo,2-3-/10-11)
L’Assessore al Bilancio. «Stiamo facendo scuola»
L’Assessore al Bilancio. «Stiamo facendo scuola»ultima modifica: 2011-10-03T18:46:00+02:00da
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