Quo vadis L’Eco di Bergamo ?

megafono.jpgBèrghem, 26 luglio 13    –  Alla c.a. Giorgio Gandola – Direttore L’Eco di Bergamo

Ill.mo direttore,
“Quo vadis L’Eco”? È la domanda che da un po’ di tempo diversi lettori si stanno facendo. Leggendo alcuni editoriali delle ultime settimane pare che sia iniziata la campagna elettorale e, almeno dal punto di vista politico, la risposta pare essere abbastanza chiara: Quo vadis L’Eco? Contro la Lega.
Posizione assolutamente legittima, ognuno è libero di fare e scrivere quello che vuole, l’importante, però, per un giornale serio è essere chiari e non subdoli nei confronti del lettore.
Limitiamoci solo agli ultimi episodi.
1)     Il recente editoriale contro la Lega di Giovanni Cominelli dal titolo “Lega addio, inesorabile declino di un’idea”, ma anche in forma più velata quello di oggi “Quo vadis Bèrghem?”, sembra essere molto chiaro. Sinceramente non capiamo questo astio (almeno così traspare da certi corsivi) del Suo editorialista contro il Carroccio; se, come denotano alcuni suoi articoli precedenti, è veramente un sostenitore della riforma “lombarda” della scuola e del modello federalista svizzero, perché accanirsi contro chi ha svegliato le coscienze (molto probabilmente anche quella dello stesso professor Cominelli) sulla necessità di riformare il paese in senso autonomista liberando le energie delle regioni padane dall’oppressione, non solo fiscale, romana? Federalismo, comunque, vuol dire anche valorizzazione delle identità e delle culture locali, ma questo, come insegnano realtà evolute come la Catalogna, il Québec, la Scozia, il Galles, le Fiandre, l’Irlanda (che ha reintrodotto il gaelico) o perfino il multietnico Lussemburgo (che da 30 anni ha come lingua ufficiale il proprio dialetto) che difendono con i denti la propria identità, non vuol dire essere chiusi dentro le proprie mura. E allora, rispondendo all’editoriale “Quo vadis Bèrghem?”, che diritto abbiamo noi di non trasmettere alla generazione futura la cultura e l’identità che ci sono state tramandate da chi c’era prima di noi? Vogliamo forse renderci colpevoli di aver tagliato le radici all’albero della storia del nostro popolo? Professùr Cominelli, dal basso della nostra retrograda cultura, ci permetta un umile consiglio: almeno quando scrive di toponimi in bergamasco, un’occhiatina indietro la dia visto che l’ imbociàda öna sö tri: Bèrghem ha l’accento, così come Albì.
2)         Nei giorni scorsi una delegazione di sindaci leghisti si recava in Regione per cercare di salvare il prestito interbibliotecario e riusciva a ottenere dall’assessore regionale alle Culture e Identità, Cristina Cappellini  l’impegno a garantire dei fondi in modo da evitare di far pagare agli utenti una tessera da 5 euro a partire dal 2014. Purtroppo, una notizia che ci sembrava utile per gli oltre 200.000 frequentatori delle biblioteche bergamasche, veniva pubblicata su L’Eco on line, ma nell’edizione cartacea del ns comunicato non se ne trovava la minima traccia, nonostante l’argomento fosse stato trattato più volte dal Suo giornale. Mah…
3)         Poche settimane dopo il suo arrivo alla direzione de L’Eco, l’11 agosto 2011 uscì sparando un titolo in prima pagina “Lega e Pdl s’aumentano lo stipendio”; il riferimento era al comune di Chiuduno che, a causa della formazione della nuova giunta con assessori e sindaco lavoratori autonomi e non dipendenti, aveva visto la spesa raddoppiarsi (un dipendente, infatti, ha diritto a un’indennità dimezzata rispetto a chi svolge un’attività in proprio). Si era trattato di un attacco diretto e palesemente  strumentale. Guarda caso due anni dopo succede la stessa cosa a Gandino con una giunta di centrosinistra. Come viene trattata la questione dal Suo giornale? Il 17 maggio 2012 titolava “Gandino risparmia con soli tre assessori”, mentre pochi giorni fa, il 14 luglio scorso, di fronte alle documentate critiche dell’opposizione leghista sull’aumento dell’indennità del sindaco, ribadiva “Stipendio della giunta: «Nessun aumento»”. A meno che venga messa in discussione la matematica, il sindaco di Gandino, Elio Castelli, si è aumentato lo stipendio di 5.031 euro l’anno, con una delibera approvata il 30 maggio 2013, ma con decorrenza, attenzione (!), 20 maggio 2012!  Ma nonostante questo nel titolo si enfatizza un “Nessun aumento”. Sciur diretùr, ce la spiega la differenza tra l’aumento di Chiuduno sbattuto in prima pagina e ripreso per tre giorni con vari articoli e quello di Gandino, relegato a quattro colonne e pure “nascosto” da un titolo di parte?
Sperando veramente di essere smentiti con i fatti e una corretta e obiettiva informazione, in merito a questa linea sulla Lega, Le porgiamo cordiali saluti. Padani.

Daniele Belotti – Segr. Prov.le Lega Nord Bèrghem

Quo vadis L’Eco di Bergamo ?ultima modifica: 2013-07-30T17:27:00+02:00da leganord.b
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