SALVINI al Bèrghemeeting

Tema : Immigrazione e Islam. Appunti di Luisa Pecce.
berghemeeting -salviniModeratore : Roberto Poletti, giornalista Mediaset – bravissimo.
Tony Iwoby, responsabile federale immigrazione della Lega, introduce : raccoglie valanghe di applausi quando afferma che i leghisti non sono razzisti ma persone di buon senso e di buon animo che vogliono accogliere nel rispetto delle leggi, come conviene ad un paese civile, e non possono più accettare irregolari e immigrazione selvaggia.
Kalid Chaoucki, deputato Pd, continua pervicacemente e con un certo coraggio, a parlare di paura del diverso, di una sbagliata considerazione per cui tutti gli immigrati sono considerati un peso e non una risorsa, e continua a difendere Mare Nostrum come un’iniziativa che salva vite umane. La platea se l’aspetta ma diventa insofferente.
Mirko Rota, segretario regionale FIOM è d’accordo con la Lega per la difesa del lavoro e l’abrogazione della legge Fornero ma è sempre dell’idea che il datore di lavoro è il padrone che sfrutta e fa soldi sulla pelle dei lavoratori. La platea “mormora” ad alta voce e gli “suggerisce” di pensare ai piccoli imprenditori sempre più tartassati e sempre più in difficoltà.
Il grande Magdi Allam, con la solita chiarezza ci va giù duro. Siamo una civiltà e una cultura in estinzione per motivi demografici. Bisogna aiutare le famiglie italiane a far figli mentre ora spesso le situazioni sono discriminanti per gli italiani. Parlando dell’Islam dice che è incompatibile con la nostra cultura perché il Corano, che è da rispettare completamente, è in contraddizione con i diritti della persona. Dobbiamo difendere la nostra civiltà e i valori fondanti, primo fra tutti il rispetto per la vita , e non divenire terra di conquista. Gli applausi sono travolgenti
Matteo Salvini, dopo un tifo da stadio che lo introduce nel dibattito, ricorda le parole del Vescovo Sandro Maggiolini che già vedeva nell’oscuramento del Presepe per motivi di rispetto delle altre culture, un pessimo segnale. Oltre una certa percentuale l’italiano diventa il diverso mentre è cosa logica e giusta, addirittura ovvia, una battaglia identitaria. Siamo inspiegabilmente masochisti anche se il nemico pubblico n.1 resta Bruxelles. L’Europa vuole trasformare l’Italia in un paese di consumatori (di prodotti standardizzati ed esteri) senza lavoro, senza tradizioni e senza futuro. I nostri piccoli imprenditori resistono eroicamente al salasso delle tasse ormai insopportabili, non delocalizzano e non vanno a cena con Renzi.  A proposito dell’Islam (che identifica la legge del Corano come legge dello stato) è vero che non è tutto bianco o nero, ma è vero anche che nella nostra cultura l’unica legge è quella dello stato. Non si possono accettare discriminazioni come piscine divise per sesso o il rifiuto di essere visitati da medici donne. Questi cedimenti sono pericolosi e distruttivi. Chi non accetta può e deve tornare da dove è venuto. Dobbiamo avere il coraggio di affermare la verità, orgogliosi della nostra civiltà e delle nostre radici. La platea, attenta, molto calda e partecipe per più di 2 ore, applaude il leader Matteo anche quando parla del progetto di coinvolgimento della Lega al Sud.

Un’occhiatina in casa d’altri..

idveuro.jpgAntonio Di Pietro è il padrone di casa dell’Italia dei Valori. In tutti i sensi: la sede bergamasca del partito, in via Locatelli 29, è di proprietà del leader dell’Idv che riscuote ogni mese l’affitto, circa 1200 euro. Un caso più unico che raro, per di più per un partito che da pochi giorni ha lanciato la campagna “Giù le mani dal sacco”, una raccolta firme contro i rimborsi elettorali. L’Idv paga infatti l’affitto grazie a parte dei finanziamenti pubblici a cui ora vorrebbe rinunciare. Non vale solo per Bergamo, ma anche per Milano. La sede del capoluogo lombardo è molto redditizia per la Antocri, la società immobiliare di cui è titolare come socio unico Antonio Di Pietro. !!!!

I rimborsi aerei di Napolitano..

logo lettere padane.jpgil nostro morigerato Presidente della Repubblica Italiana, quando era un semplice europarlamentare, si intascava oltre 700 € di “bonus” dal Parlamento Europeo ogni volta che prendeva l’aereo!   E’ quanto emerge da questa video intervista di una trasmissione tedesca:

http://www.youtube.com/watch?v=8L-e5Cvm-wQ  

Il servizio, neanche poi tanto stranamente, NON è mai stato trasmesso in Italia….

Candide Padano

Lettera aperta al Sindaco di Sorisole sui cartelli in lingua bergamasca

logo lettere padane.jpgCaro amico, cara amica

se la condividi, inviala anche tu a: sindaco@comune.sorisole.bg.it .

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Caro sindaco Stefano Gamba,

ho letto con sorpresa la notizia secondo cui Lei avrebbe fatto rimuovere la segnaletica in lingua locale nel comune di Sorisole.
Spiace che si continui ad aver vergogna della propria storia e della propria cultura; che si abbia paura di identificarsi in una terra, in una lingua – il bergamasco lo è – e in un popolo che ha ottenuto rispetto e apprezzamenti da secoli in ogni dove. Forse Le sfugge che nel mondo globalizzato degli spread, ovunque si punta sulla riscoperta delle identità – valore sempre positivo quando è vera come la nostra – per promuovere i territori, il turismo, le imprese e la cultura. E soprattutto nelle nostre valli sappiamo quanto avremmo bisogno di turismo per colmare il vuoto che ha lasciato un’industrializzazione che dalla Cina probabilmente non tornerà più!

Spiace anche perché con le nostre risorse la Regione Sicilia finanzia nel frattempo corsi di lingua siciliana nei curricoli scolastici, mentre noi ci premuriamo di essere i primi tra i babbei che pensano solo a lavorare a testa bassa – per gli altri? – e a pagare in silenzio!
Ci stiamo immedesimando nello stereotipo massmediatico che ci hanno cucito addosso al punto da non tentare più neanche uno scatto di orgoglio e dignità?

Spiace ancora di più se lo ha fatto per partigianeria politica: per fare un “dispetto” a quelli della Lega.  Glielo dico da leghista; sarei molto più lieto se la difesa della cultura locale non fosse solo quella esercitata dai “padani” ma fosse patrimonio di tutti.  Esattamente come ha fatto, recente esempio, l’amministrazione comunale del suo stesso colore politico di Villa di Serio, organizzando corsi di lingua bergamasca.

Lei che è il primo cittadino di Sorisole è proprio convinto che, marciando entusiasti,  allineati e coperti verso l’omologazione della cultura generalista faremo un favore alla nostra gente?   Non vorrei che per seguire il fulgido esempio dei conduttori radiotelevisivi nazionali, Lei intenda sostituire il vecchio e troppo bergamasco nome del suo paese Sürisel con il più moderno e italianissimo Sorisòle!

Lettere padane

investimenti,tanzaniaProprio di questi giorni la sensazionale scoperta che lo scalpitante  partito della Lega Nord investe molti suoi denari in Tanzania, e a tutt’oggi non riesco a capire cosa importa ad altri degli investimenti altrui, a prescindere che tutto è perfettamente legale. Il problema pare l’abbia sollevato in solito inutile notabile togato rivierasco dal noto braccino corto, alludendo al mancato acquisto di buoni del tesoro italici a favore di primitivi titoli africani, perché sembra che accorrere al capezzale italico sia un obbligo per tutta la nazione. Se i saggi contabili leghisti si sono rivolti anche in Africa nera per far fruttare i propri denari, depennando in toto i ben più vantaggiosi buoni statali italiani, si evince che hanno una massiccia dose di buon senso e acume economico, perché investire negli stravaganti titoli statali italiani è oggi giorno molto rischioso, a meno che non si sia amanti del grazioso e simpatico harakiri. Seguendo ogni giorno le rocambolesche avventure economiche italiane ed europee in genere, trovo la scelta di investire in Tanzania molto lungimirante e al passo con i tempi, anzi, provvederò quanto prima a informarmi sul da farsi. Senza contare che i paladini dello scalcinato euro ultimamente sono solamente la goliardica coppietta franco tedesca, e forse i leghisti hanno deciso di investire in Africa nera anche per quello, o forse solo per quello, e poi è risaputo che è meglio vedere in televisione dei morigerati capi tribù africani, che sonnecchiare assistendo sgomenti alle perenni fusa dei due goffi attori europei. Non trovo altro di serio da replicare a chi si disgusta del modus operandi monetario leghista, ma consiglio benevolmente a tutti questi pittoreschi personaggi che ognuno con i propri denari fa sempre ciò che vuole, e sarebbe anche ora che in casa propria ognuno possa finalmente fare il proprio comodo, senza sempre dover sottostare al volere di buffi ominidi non parlanti le amabili lingue tribali subalpine.

Bertana da Barbariga

Nonostante i muri… Bèrghem.

piazze.jpgpulizia-città,piazze.. e nonostante tutti i tentativi e gli assalti (da chi fa pipi nei giardini pubblici a chi scarabocchia i palazzi, ecc) per spingere la nostra città nel terzo mondo, la volontà in qualcuno resta e Bergamo è sempre più bella e viva..

Recentemente un consigliere di sinistra ebbe a dire : non l’ho mai vista così brutta… Nella storiella il ratto, entrato nella stanza, disse : che schifo di pulizia…

All’armi, all’armi … assunzioni, nomine, raccomandazioni, ecc. ecc.

Fiato alle trombe e tromboni: all’alba del 2011, quasi 2012, i giornali hanno svelato il segreto di Pulcinella, quello che tutti gli italiani da tempo immemore sapevano: nomine o assunzioni avvengono per appartenenza politica, lobbistica, familiare od economica. Bella scoperta. Che ai posti che contano nelle società pubbliche e private, negli enti e nelle istituzioni, nelle banche e negli stabilimenti si arrivi talvolta per strade discutibili e biasimabili, ne erano tutti al corrente. In Italia il merito ha da decenni contato poco o niente, non facciamo gli ingenui. Perché se davvero esistesse andrebbe licenziata metà della popolazione. berlinguer bianca.jpgBen lo sanno gli abitanti delle “rosse” Emilia e Toscana dove, dopo il fascio, è arrivato un altro partito senza l’approvazione del quale non si muoveva foglia. E non molto diversamente nelle regioni meridionali… Il metodo, divenuto sistema con l’occupazione democristiana del potere e con la lottizzazione selvaggia adottata nella prima repubblica, veniva utilizzato per la creazione e mantenimento del consenso a buon mercato, anzi, per il pubblico, a spese del contribuente. Oggi i giornali che scatenano polemiche sembrano sostenere : ora basta. Ci abbiamo messo decenni ad occupare tutti i posti possibili nelle scuole, nelle avvocature, nei media, negli uffici comunali e statali, negli enti, nella Rai come nell’Alitalia .. ora non si tocchi più niente… Eppure fino a qualche mese fa, anche i giornali bergamaschi, condizionati dall’informazione dell’amministrazione di sinistra, avevano sorvolato sulle migliaia di episodi praticamente identici. Forse mugugni, ma senza l’impressione di una insurrezione popolare mentre siamo ora alla caccia alle streghe che trasforma qualunque nomina o assunzione in sospetta, indipendentemente che sia giustificata o meno.
Il problema è che la lotta a questo fenomeno si fa in un solo modo: cambiando la testa degli italiani, operazione che rasenta l’utopia. Il fenomeno, esistente comunque da sempre e diffuso in tutto il mondo, non si potrà dunque estirpare ma ridurre a quei minimi termini accettabili per una democrazia, quello sì. Come se ne esce ? Almeno nel pubblico, se tutti i grandi partiti (partendo da quelli che fino ad oggi hanno applicato e divulgato il metodo) volessero, sarebbe teoricamente semplice: SPOIL SYSTEM con nomine, assunzioni e lottizzazioni di parenti, amici e supporters rigidamente regolamentati per legge, come accade in tutte le democrazie occidentali.
Siamo a una curva drammatica quanto epocale della storia di questo Paese che dovrebbe spingere,  almeno nel campo del pubblico e della politica, a trovare nuove regole semplici, chiare e precise. (Controcontrocorrente).

oops ..e poi dicono che la sinistra è un pò confusa..

dopo tutte le dimostrazioni della sinistra bergamasca per le ordinanze su via Quarenghi scopriamo che : via-quarenghi,kebab 

 

..e complimenti anche ai piccoli “falchi” della stampa locale pronti a inserire nelle notizie i loro sottointesi con aggettivi e avverbi e puntare il dito accusatore sempre dalla stessa parte..

Un bell’esempio di corretta amministrazione

poma elena.jpgStezzano, l’ex sindaco Oberti e l’ex direttore del Comune condannati a risarcire 174 mila euro
Poma (Lega): la verità è venuta a galla. 
 

Nel 2008 è stato il caso politico che ha infiammato Stezzano. Ora la Corte dei Conti si è pronunciata: l’ex sindaco Stefano Oberti e l’allora segretario-direttore generale Giovanni Barberi Frandanisa dovranno risarcire un danno erariale di poco più di 174 mila euro. Il giudice contabile ha infatti ritenuto «abnorme e ingiustificata» la busta paga del dirigente: 247 mila euro lordi all’anno. Per l’incarico ricoperto nel 2007 e nel 2008.    La Lega, che all’epoca dei fatti sedeva all’opposizione, con un’interpellanza in Consiglio comunale (ripresa da un’interrogazione parlamentare di Giacomo Stucchi) aveva denunciato lo stipendio d’oro del segretario e direttore generale del Comune, Giovanni Barberi Frandanisa, nominato dall’ex sindaco Stefano Oberti (ora in minoranza, sempre con la civica di centrosinistra Stezzano ’99). La notizia del super compenso aveva trovato eco sulla stampa locale e nazionale e in paese si era scatenato un vero e proprio braccio di ferro tra l’amministrazione in carica e il Carroccio. Il caso era quindi arrivato all’orecchio della Corte dei Conti, che, deputata al controllo delle finanze pubbliche, aveva avviato un’indagine.  Ieri la sentenza. Con il procuratore generale della Corte dei Conti in Lombardia, Paolo Evangelista che, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha addirittura citato il «caso Stezzano», come uno dei più rilevanti nel «cahier de doleances del 2010». Precisando che, «a fronte di una indennità aggiuntiva aumentata del 500% rispetto al predecessore, al segretario del Comune non sono state date nuove attribuzioni con la nuova nomina a direttore generale. Se è vero che nell’ordinamento degli enti locali non è stato specificato, neppure a livello di contrattazione collettiva, l’ammontare della predetta indennità aggiuntiva, è altrettanto vero che il potere discrezionale del sindaco deve essere esercitato in coerenza con i principi di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa e deve essere sorretto dal superiore principio di ragionevolezza dell’agire pubblico».
Il commento a caldo dell’attuale sindaco Elena Poma (Lega-Pdl): «Non siamo felici per l’ex sindaco e la sua amministrazione. Ma la Corte dei Conti ha dimostrato che avevamo ragione. Era chiaro che l’operazione fosse contestabile, e infatti la Lega si era fortemente opposta». Poma ricorda come si siano «trascorsi giorni di tensione in paese, legati a questa vicenda, proprio perché ci accusavano di dire cose false. Oggi, finalmente, la verità è venuta a galla, e al Comune andranno risarciti 174 mila euro».

Altre due aziende rinviano la festa del 17 marzo

Sempre più aziende (ovviamente sempre più al nord) stanno decidendo di lavorare il giorno 17, lasciando sopratutto ai nuovi adepti, le pervicaci sinistre passate solo recentemente dalla bandiera rossa a quella tricolore, di festeggiare l’incoronazione del Re d’Italia !! pionono.jpg(la proclamazione del Regno d’Italia – senza Veneto, Lazio, Friuli, Alto Adige – era avvenuta come tutti sanno il 14 di Gennaio) !! e facendo finalmente contento nella tomba l’acerrimo nemico Rattazzi.   Mentre magari tanti ferventi cattolici condivideranno il pensiero del Papa PioIX che il giorno 18 Marzo condannò l’avvenimento e poi scomunicò la Casa Regnante !!savoia.jpg

Altri invece preferiranno ricordare mestamente quei giorni in cui una parte dei popoli italiani, rappresentati da un Parlamento eletto dal 2%, si trovarono forzati a convivere per pagar sempre più tasse; una Sicilia senza un metro di ferrovia mentre in Lombardia la tratta Milano-Bergamo era a doppio binario (meglio che nel 2011), un Sud col 90% di analfabetismo e un Nord con il 40%… e con tante intelligenze lungimiranti messe a tacere…

ALPINI E PUMMAROLA

imagesCA5PLM9V.jpgL’Assemblea ha rinviato in Commissione la proposta di legge, nata per favorire attraverso alcuni incentivi il reclutamento delle Penne nere nelle regioni dell’arco alpino, in Abruzzo e nella provincia di Isernia. Un provvedimento che sta particolarmente a cuore della Lega.
Oggi gli alpini sono composti per quasi il 90% da soldati provenienti dal Meridione (42.000 su 47.000) Per riequilibrare la composizione geografica delle truppe, i parlamentari leghisti propongono agevolazioni e incentivi ai volontari che risiedono negli stessi territori dove prestano servizio.
Ma il Pd si è da subito opposto. Purtroppo la sinistra conferma, al di là delle dichiarazioni di principio, i propri pregiudizi, duri a morire, sul federalismo, sulla valorizzazione delle identità territoriali e anche sul ruolo delle Forze armate nella società. La Lega ha reagito con Davide Caparini, che bolla la contestazione del Pd come «ipocrita e strumentale». Il Pdl, con la Lega, conferma il proprio impegno per l’approvazione rapida della legge.

Lettere al Blog

Come tutti benissimo sanno, l’articolo cinque della Costituzione Italiana scolpisce che: “  La Repubblica, una e indivisibile…..”.

Niente di più errato e maldestro fu mai scritto, perché chiunque apre e sfoglia serenamente un libro di storia capisce che quelle epiche parole, scritte a seguito della disastrosa e grottesca sconfitta militare Italica nella seconda guerra mondiale, sono solo vane e inutili promesse.  Durante i molti secoli di dominazione Romana si credeva che tutto fosse immutabile per sempre, ma poi arrivarono i selvaggi barbari, cosi sempre erroneamente detti.  Tali dotti e pacifici popoli restarono e prosperarono per quasi cinque secoli, e tutto sembrava immutabile, ma poi arrivarono i Germanici.  Tali figuri restarono tranquillamente tre secoli, e tutto pareva duraturo, ma poi arrivarono altri e altri e altri ancora.  Gli Spagnoli campeggiarono allegramente da noi per oltre duecento anni.   Il brigante Napoleone saccheggiò tutto il possibile per anni, e non pago relegò a ridente borgata turistica la Serenissima Repubblica Veneziana, che da secoli regnava ovunque.  Gli Austriaci sembravano mai volersene andare, ma alla fine furono cacciati dal popolo inferocito a tegolate.   Per non parlare del Regno Borbonico, i vari pittoreschi staterelli autonomi, i Gonzaga a Mantova, gli Sforza a Milano, i Medici a Firenze, sul famigerato stato Pontificio stendo un velo pietoso e altre moltitudini di piccole realtà totalmente autonome.   Come non ricordare per ultimo il tragicomico e casereccio regime fascista Italiano, che addirittura contava gli anni su di un proprio bizzarro calendario, tanto era maldestramente convinto di durare per sempre.

E in tutti questi secoli tutti proclamavano gagliardamente che: “Il nostro dominio è uno e indivisibile…”.

Ora, con solamente centocinquanta anni di vita la Repubblica Italiana si sente eterna.  Certo, fin che dura.

Chi può dire cosa riserva il futuro alle nostre martoriate terre, nelle stravaganti quartine di quel mattacchione di Nostradamus niente è scritto in merito.  Magari tra cento anni San Marino s’infervora, e nazionalizzando tutti i risparmi, lì trafugati da avidi notabili togati nostrani, si arma e conquista l’Europa dominandola  per secoli.   Oltreoceano magari i Sioux escono dalle loro malconce roulotte, e si riprendono il maltolto cacciando a pedate gli strampalati e goderecci yankee, rigettandoli finalmente a mare.  E cosi via per tutto il bizzarro pianeta, niente è per sempre, e sfido chiunque a giurare il contrario.

Adesso per festeggiare questa temporanea unità d’Italia, si sperpereranno inutilmente tanti di quei soldini, che a un paese disastrato economicamente come il nostro, farebbero molto comodo per altre primarie necessità di sussistenza vitale di massa.   Per non contare che dovremmo subire mestamente per mesi i più esilaranti e commoventi discorsi unionisti, e vedere immani banchetti sontuosi con invitati titolati in livrea che gozzoviglieranno senza ritegno, e alzando i calici si abbevereranno brindando alla memoria ed eroismo dei nostri progenitori, gonfiandosi e battendosi orgogliosamente il petto come se fosse merito loro.

Nessuno metterà mai in dubbio la tenacia e il valore dei nostri antenati, ma penso che sia umanamente meglio ricordarli non per le feroci guerre di sterminio e conquista, ma solamente perché hanno resistito e continuato imperterriti sul loro difficile cammino per noi.   Oggi siamo in Italia, domani o tra cent’anni chi può saperlo chi governerà sulle nostre terre. 

Bertana da Barbariga

“Unità d’Italia: io non festeggio”. In migliaia su Facebook

La polemica – Crescono di ora in ora gli aderenti all’appello che invita a non celebrare alla festa nazionale del 17 marzo prossimo. Molti sono leghisti bergamaschi

“Cento cinquanta anni dell’unità d’Italia: io non festeggio”. Crescono di ora in ora gli aderenti all’appello che invita a non celebrare alla festa nazionale del 17 marzo prossimo, come stabilito dal Consiglio dei ministri. Una decisione che ha mandato su tutte le furie i ministri leghisti, fortemente critici nei confronti delle indicazioni del governo. Il bergamasco Roberto Calderoli, titolare della Semplificazione, ha parlato apertamente di “Follia”. Un giudizio condiviso anche dal presidente della provincia Ettore Pirovano che, intervistato da Bergamonews, ha ricordato come in un momento di crisi anche un giorno di lavoro in meno sia fondamentale, soprattutto come segnale per l’economia.

Su Facebook l’appello a non festeggiare il 17 marzo è stato condiviso da tanti appartenenti al Carroccio. Alcuni esponenti di primo piano della segreteria bergamasca hanno deciso di iscriversi al gruppo. Qualche nome: Cristian Invernizzi, segretario provinciale, Roberto Pedretti, consigliere regionale, Bruno Bosatelli, segretario di sezione in Valseriana, Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano, più molti altri simpatizzanti.