Salvini, Bossi, Maroni e forse Zaia

Tutti a Bergamo per i 30 anni della Lega

salvini-bossi-maroniInsieme a oltre 2000 persone festeggeranno il trentesimo anniversario della Lega Nord in terra bergamasca con una cena di gala presso il padiglione della Fiera di Bergamo.
«A dieci giorni dalla festa – sottolinea il segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo, Daniele Belotti – abbiamo già superato le 1700 prenotazioni. Siamo contentissimi, ma ora ci piacerebbe raggiungere quota duemila. Del resto è una ricorrenza importante e per celebrarla insieme ai leghisti bergamaschi hanno garantito la loro presenza Matteo Salvini, Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti e siamo in attesa delle conferme di Roberto Maroni e Luca Zaia».
«Sarà l’occasione – continua Belotti – per dare il giusto riconoscimento ai temerari che 25/30 anni fa, con coraggio, perché esporsi come leghista allora non era semplice, ci misero la faccia candidandosi nei vari consigli comunali».
«Tra questi c’era un giovane medico che nel 1990 fu eletto consigliere comunale a Palazzo Frizzoni: Roberto Calderoli. Ma non solo: durante la serata verranno presentati i candidati sindaci leghisti di Sorisole, Cividate al Piano, Clusone, Cenate Sotto e Gazzaniga, comuni che tra poche settimane andranno al voto».
Una cena di gala a tutti gli effetti, con tavoli rotondi, giochi di luci, un menù di piatti tipici e vini della nostra terra. «Per una volta – spiega il segretario provinciale – anche noi concediamo un po’ di spazio all’immagine e all’eleganza, ma ci teniamo a precisare che questa cena non a niente a che fare con quelle snob di Renzi; a sinistra, quelli che una volta erano il partito della classe operaia, fanno pagare 1.000 euro a testa, noi 27. E sono certo che si mangerà pure meglio da noi che nei loro salotti radical chic».
Durante la serata, presentata dalla giornalista Aurora Lussana, oltre alla premiazione degli «eroici» consiglieri comunali eletti tra la fine degli anni ottanta e il 1990 e ai saluti degli ospiti più illustri, è previsto anche uno spettacolo di comici di Zelig.
Per prenotare gli ultimi posti disponibili, telefonare al n. 035-363111. Costo 27 euro, per i bambini 15 euro (sarà allestita anche un’area giochi riservata ai più piccoli). (Eco di Bergamo, 18/03/2015)

Conclusa la campagna elettorale

LPB e Maroni al point
Appena rientrati gli ultimi gazebo, che hanno diffuso tra i cittadini le nostre idee sulla amministrazione ricevendone numerosi riconoscimenti per quanto finora svolto, e con Roberto Maroni,, attorniato e applaudito da militanti e sostenitori al nostro point di via Tiraboschi, si è conclusa la nostra campagna elettorale. Ora la parola tocca al buonsenso dei bergamaschi.
L’incontro con il Governatore della più forte regione europea, si è concluso con una grande festa congiunta con gli alleati di coalizione al ristorante da Giuliana cui hanno partecipato, oltre ovviamente al Sindaco Tentorio, più di trecento persone.

Lega Nord : test di ingresso e classi ponte per studenti stranieri

imagesCA5VZZ5I.jpgSu indicazione della Segreteria Provinciale della Lega Nord e del coordinamento dei 52 sindaci bergamaschi del Carroccio, in tutti i Comuni in cui è presente la Lega, verrà presentato un ordine del giorno per sollecitare il Parlamento e il Governo ad autorizzare l’ingresso degli studenti stranieri a scuola solo dopo una prova di valutazione e a istituire delle classi di alfabetizzazione per coloro che non superassero il test.
 L’ordine del giorno comprenderà tutte le seguenti considerazioni :
– il crescente fenomeno dell’immigrazione ha modificato sensibilmente il modello organizzativo e didattico della scuola italiana;
– l’elevata presenza di alunni stranieri nelle singole classi della scuola dell’obbligo determina difficoltà oggettive d’insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti;
– la presenza all’interno delle classi di un numero sempre più elevato di alunni non italofoni si rivela quindi un ostacolo sia per gli studenti stranieri, che trovano quindi enormi difficoltà di apprendimento in una lingua a loro sconosciuta, che per gli  alunni italiani che assistono, invece, a una forte riduzione dell’offerta didattica, a causa dei rallentamenti degli insegnamenti, dovuti alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri;
– il dato relativo alla presenza di alunni non italofoni nelle scuole dell’obbligo della provincia di Bergamo è in forte crescita, tanto da aver superato in alcune classi il 30%;
– da uno studio riportato sul Corriere della Sera del 24/9/13 emerge che “sostituendo un nativo con un immigrato in una classe della seconda elementare, la frazione di risposte corrette dei nativi nei test Invalsi si riduce del 12% in italiano e del 7% in matematica (dati 2009-10)”;
– anche nelle scuole del nostro territorio comunale si registrano forti difficoltà didattiche per la presenza nelle classi di numerosi non italofoni;
– il caso della scuola della frazione di Corti a Costa Volpino con la formazione di una classe di prima elementare con 14 alunni stranieri e 7 italiani che ha visto i genitori italiani scegliere di spostare i propri figli in un’altra scuola preoccupati dello scarso livello didattico che avrebbe portato una simile classe, è solo il primo di numerosi altri casi che si potranno verificare nel prossimo futuro nei nostri comuni;
– la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia sancisce che tutti devono poter contare su pari opportunità in materia di accesso alla scuola, di riuscita scolastica e di orientamento;
– la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare una politica di integrazione, a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione, senza però penalizzare, in ambito scolastico, il livello didattico generale;
– diversi Paesi europei hanno istituito luoghi d’apprendimento separati per i bambini immigrati, allo scopo di attuare un percorso breve o medio di alfabetizzazione culturale e linguistica del Paese accogliente :  in Germania, prima dell’iscrizione alla scuola elementare i figli di immigrati devono sostenere un test di lingua tedesca e coloro che non lo superano devono seguire un corso di tedesco prima di essere accolti nelle classi normali. In Francia si adotta un modello di politica educativa per studenti stranieri che prevede l’inserimento nelle classi comuni, ma si ricorre a classi separate.  In Catalogna sono stati istituiti dei centri speciali per minori stranieri tra gli otto e i diciotto anni, propedeutici all’ingresso nel sistema scolastico. In Grecia si organizzano delle classi propedeutiche o sezioni preparatorie per l’insegnamento del greco.
– le normative sull’immigrazione del 1998 e del 2002 contengono indicazioni utili sulla funzione e sull’uso dei cosiddetti “spazi dotati di strumenti appositamente dedicati”, demandando alle scuole e agli enti locali l’iniziativa e la gestione di tali spazi;
– i dati ministeriali evidenziano come il problema dei ripetenti e della dispersione scolastica incida soprattutto sui ragazzi stranieri. Secondo tali dati, il numero degli studenti stranieri ripetenti è del 4% nella scuola primaria, dell’8% nella scuola secondaria di primo grado e arriva al 14% nella scuola secondaria di secondo grado.
I Consigli Comunali sollecitano pertanto il Parlamento e il Governo a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado per valutarne il livello di alfabetizzazione con test e specifiche prove di ingresso al fine di stabilire l’eventuale necessità di corsi intensivi della lingua italiana e invitano le Direzioni degli Istituti scolastici a istituire in via sperimentale delle classi di alfabetizzazione che consentano agli studenti non italofoni, che non superano le prove e i test sopra menzionati, di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutici all’ingresso degli stessi nelle classi permanenti al fine di agevolarne l’integrazione senza compromettere il livello didattico di tutta la classe.

Assemblea Provinciale della Lega Nord

assemblea-provinciale,belotti,“Da parte dei vertici del nostro partito serve una linea più decisa, più indipendentista”. E’ stato un confronto franco quello organizzato dalla Lega Nord di Bergamo al cineteatro Gavazzeni di Seriate. Circa quattrocento militanti domenica mattina hanno partecipato all’assemblea provinciale indetta per scambiarsi proposte e opinioni sulla linea politica che il partito deve tenere a livello provinciale e nazionale. Con i microfoni dei giornalisti “fora di ball” i militanti hanno potuto esporsi senza filtri.
La principale istanza espressa dagli iscritti è la necessità di avere una politica più decisa, più chiara. “Indipendenza” è stata una delle parole più richiamate nella ventina di interventi del mattino, parola d’ordine di quell’ala dura che non ha risparmiato critiche ai vertici. Si chiede uno sforzo maggiore a chi rappresenta la Lega Nord nelle istituzioni. Il promotore di questo faccia a faccia è il segretario provinciale Daniele Belotti, che da quando è stato eletto ha dato una svolta al Carroccio a livello provinciale. L’impegno dell’ex assessore regionale sta dando i primi frutti: i sindaci sono più uniti e combattivi grazie alle battaglie sostenute concretamente dalla segreteria con incontri, conferenze stampa, manifestazioni, la distanza tra eletti e militanti è quasi azzerata. “L’incontro rientra nell’ottica della partecipazione che avevo promesso nelle linee guida dichiarate durante il congresso provinciale – spiega Belotti -. Siamo tornati a fare un’assemblea provinciale a due anni dall’ultima. I militanti hanno avuto completa libertà di parola. Il dibattito interno è molto utile per capire l’umore di tutti. Anche per questo abbiamo volutamente scelto di riunirci a porte chiuse per non condizionare lo spirito degli interventi. I militanti hanno fatto proposte interessanti, che riprenderemo sicuramente, soprattutto sul ruolo dei sindaci e sulle battaglie territoriali”. (BergamoNews,16-9-13)

Referendum sulla responsabilità civile dei magistrati

belotti,referendum magistratura,Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord, ha sottoscritto la richiesta di referendum sulla giustizia proposta dai Radicali. Il Carroccio ha aderito solo ad alcuni dei dodici quesiti: separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati sono due cavalli di battaglia della Lega. E’ proprio su quest’ultima che Belotti appoggia con convinzione, come spiega sul suo profilo Facebook.
Referendum sui magistrati? Ho fatto la mia parte!! Firmando modulo sulla responsabilità civile dei magistrati stavo quasi bucando il foglio tanta è la mia convinzione. Perchè se, in buona fede, un medico sbaglia cura viene denunciato, se un sindaco che, in buona fede, omette un controllo viene condannato e “lapidato” in piazza, se un ingegnere, in buona fede, fa male dei calcoli viene sbattuto in tribunale, mentre per un magistrato che, in buona fede, commette errori giganteschi che rovinano la vita a una persona finisce tutto in base al detto borbonico “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato scurdámmoce ‘o ppassato”? Anzi, peggio, viene pure promosso per scatti di anzianità e non per la sua capacità! Ecco perchè ho firmato tutti i referendum sui magistrati.

Case di riposo a rischio. La Lega va all’attacco «Andremo a Roma»

belotti spiega.jpgLe case di riposo di Cene e Brembate Sopra sono comunali. Una battaglia fino a Roma per salvare le due case di riposo bergamasche, uniche due ad essere rimaste di proprietà pubblica cioè comunale, nella nostra provincia. Un percorso a tappe che punterà prima alla Asl, poi alla Regione e a Roma. Le due amministrazioni, Brembate di Sopra e Cene, chiederanno di allentare la morsa del patto di stabilità che sta rendendo loro molto difficoltoso poter continuare a tenere aperte le due residenze sanitarie per anziani, «Casa serena» (220 posti letto, di cui 35 riservati per i residenti), e Casa della Serenità (Cene) con 50 posti letto), entrambe gestite direttamente dai Comuni, utilizzando personale comunale. La campagna è stata presentata ieri nella sede provinciale della Lega Nord dal segretario provinciale Daniele Belotti, e dai sindaci Diego Locatelli (Brembate di Sopra), e Cesare Maffeis di Cene. «Il fatto che siano entrambe giunte leghiste è solo una coincidenza precisa Belotti . Quello che conta è far notare ancora una volta l’iniquità del patto di stabilità che va a detrimento dei comuni virtuosi». «I costi di gestione, personale compreso, delle due strutture, sono una voce consistente del bilancio comunale. A Brembate Sopra ad esempio, sono 8 milioni e 320 mila in un bilancio di 16 milioni. Sforare il patto è quindi inevitabile. Noi abbiamo chiesto, tramite il parlamentare leghista Giacomo Stucchi, di far approvare un emendamento per separare le spese relative alle case di riposo da quelle finalizzate ai servizi comunali puri. Non conteggiamole, cosi il patto non si sfora. Ma l’emendamento è stato più volte bocciato». «A Cene tra l’altro, abbiamo ottenuto un milione di euro per riqualificare la struttura, portandola in classe A aggiunge il sindaco . Abbiamo evitato in questi anni di esternalizzare i servizi a cooperative o di creare fondazioni come è stato fatto nel 99% dei casi, proprio per mantenere pubbliche, e dunque con rette più abbordabili, le nostre residenze sanitarie che adempiono anche a un ruolo ospedaliero oltre che di puro ricovero per anziani». «Nei prossimi giorni incontreremo la direzione generale dell’Asl e poi la Regione annuncia Belotti . Dopo proporremo la vicenda all’attenzione di Roma». (il Giorno.4,9,13)

Tares. Anche una tassa comunale nel gioco delle tre carte per coprire i buchi del Sud

belotti serio -conferenza.jpg Lo chiamano un «atto di resistenza» fiscale contro quella che definiscono, senza mezzi termini, «una porcheria», cioè l’introduzione della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Per adesso sono otto sindaci, con la regia politica della Lega, ma l’appello è per tutti i Comuni bergamaschi: «Non è una battaglia politica, ma di civiltà» spiega il segretario provinciale del Carroccio Daniele Belotti. I primi cittadini «ribelli» hanno, metaforicamente, rimandato al mittente la circolare ministeriale in cui si formalizza l’invito agli enti locali di prevedere la riscossione della quarta e ultima rata di Tares, quella in cui è incorporato l’aumento destinato al governo (e in parte ai Comuni siculi e sardi), pari a 30 centesimi a metro quadro, entro il 2013. Palafrizzoni intanto «congela » il recapito del quarto bollettino ai residenti.
Cinque sindaci bergamaschi del Carroccio – Pierguido Vanalli (Pontida), Stefano Locatelli (Chiuduno), Paolo Nozza (Martinengo), Giovanni Malanchini (Spirano), Gianfranco Masper (Treviolo) – si sono ritrovati con il segretario provinciale Daniele Belotti per parlare di “disobbedienza fiscale”.
“I Comuni che rappresentiamo hanno approvato il regolamento per il pagamento della Tares fissando l’ultima rata a luglio 2014 – ha spiegato Masper-. E’ stato fatto in questo modo perché la legge prevedeva questa possibilità. Una circolare del Ministero delle finanze adesso ci dice invece che dobbiamo farla pagare entro il 2013 perché lo Stato non sa quanti soldi trasferire alla Regione Sicilia e alla Regione Sardegna. Riteniamo che questa giustificazione sia insufficiente per cambiare il nostro regolamento, che quindi non verrà modificato. I nostri cittadini potranno pagare entro il 2014”.
“Sempre più persone arrivano in Comune con bollette che non riescono a pagare –ha aggiunto Nozza -. Figuriamoci se poi lo Stato ci mette del suo con queste decisioni. Io penso che a volte le leggi siano fatte appositamente in maniera poco chiara, in modo che all’occorrenza ci si possa infilare dentro una postilla che possa sanare la situazione in zone sempre collocate al sud d’Italia”.
Questa è l’ennesima dimostrazione che le politiche a livello di Governo centrale sono scollegate dalle realtà del territorio –ha proseguito Giovanni Malanchini-. Per il ministero delle finanze gli unici comuni che hanno bisogno di qualcosa sono posizionati in Sicilia e Sardegna. Nel mio paese, Spirano, ormai si conta un fallimento al mese a livello di aziende”.
A chiudere la conferenza stampa Daniele Belotti, che ha annunciato la protesta che intendono seguire i sindaci leghisti: “La linea che stiamo adottando è quella della resistenza fiscale. O comunque di denunciare pubblicamente quella che è una porcheria. E’ una battaglia che vede la Lega in prima fila, ma assolutamente aperta alla partecipazione di qualsiasi altra amministrazione comunale. L’auspicio è quello che altri Comuni, anche non leghisti, che hanno posticipato il pagamento della Tares al 2014, possano mantenere quanto deliberato. Questa è una battaglia dei comuni virtuosi contro quelli spreconi. 150 anni fa abbiamo fatto l’Italia, ora vediamo di renderla un po’ migliore”.

Quo vadis L’Eco di Bergamo ?

megafono.jpgBèrghem, 26 luglio 13    –  Alla c.a. Giorgio Gandola – Direttore L’Eco di Bergamo

Ill.mo direttore,
“Quo vadis L’Eco”? È la domanda che da un po’ di tempo diversi lettori si stanno facendo. Leggendo alcuni editoriali delle ultime settimane pare che sia iniziata la campagna elettorale e, almeno dal punto di vista politico, la risposta pare essere abbastanza chiara: Quo vadis L’Eco? Contro la Lega.
Posizione assolutamente legittima, ognuno è libero di fare e scrivere quello che vuole, l’importante, però, per un giornale serio è essere chiari e non subdoli nei confronti del lettore.
Limitiamoci solo agli ultimi episodi.
1)     Il recente editoriale contro la Lega di Giovanni Cominelli dal titolo “Lega addio, inesorabile declino di un’idea”, ma anche in forma più velata quello di oggi “Quo vadis Bèrghem?”, sembra essere molto chiaro. Sinceramente non capiamo questo astio (almeno così traspare da certi corsivi) del Suo editorialista contro il Carroccio; se, come denotano alcuni suoi articoli precedenti, è veramente un sostenitore della riforma “lombarda” della scuola e del modello federalista svizzero, perché accanirsi contro chi ha svegliato le coscienze (molto probabilmente anche quella dello stesso professor Cominelli) sulla necessità di riformare il paese in senso autonomista liberando le energie delle regioni padane dall’oppressione, non solo fiscale, romana? Federalismo, comunque, vuol dire anche valorizzazione delle identità e delle culture locali, ma questo, come insegnano realtà evolute come la Catalogna, il Québec, la Scozia, il Galles, le Fiandre, l’Irlanda (che ha reintrodotto il gaelico) o perfino il multietnico Lussemburgo (che da 30 anni ha come lingua ufficiale il proprio dialetto) che difendono con i denti la propria identità, non vuol dire essere chiusi dentro le proprie mura. E allora, rispondendo all’editoriale “Quo vadis Bèrghem?”, che diritto abbiamo noi di non trasmettere alla generazione futura la cultura e l’identità che ci sono state tramandate da chi c’era prima di noi? Vogliamo forse renderci colpevoli di aver tagliato le radici all’albero della storia del nostro popolo? Professùr Cominelli, dal basso della nostra retrograda cultura, ci permetta un umile consiglio: almeno quando scrive di toponimi in bergamasco, un’occhiatina indietro la dia visto che l’ imbociàda öna sö tri: Bèrghem ha l’accento, così come Albì.
2)         Nei giorni scorsi una delegazione di sindaci leghisti si recava in Regione per cercare di salvare il prestito interbibliotecario e riusciva a ottenere dall’assessore regionale alle Culture e Identità, Cristina Cappellini  l’impegno a garantire dei fondi in modo da evitare di far pagare agli utenti una tessera da 5 euro a partire dal 2014. Purtroppo, una notizia che ci sembrava utile per gli oltre 200.000 frequentatori delle biblioteche bergamasche, veniva pubblicata su L’Eco on line, ma nell’edizione cartacea del ns comunicato non se ne trovava la minima traccia, nonostante l’argomento fosse stato trattato più volte dal Suo giornale. Mah…
3)         Poche settimane dopo il suo arrivo alla direzione de L’Eco, l’11 agosto 2011 uscì sparando un titolo in prima pagina “Lega e Pdl s’aumentano lo stipendio”; il riferimento era al comune di Chiuduno che, a causa della formazione della nuova giunta con assessori e sindaco lavoratori autonomi e non dipendenti, aveva visto la spesa raddoppiarsi (un dipendente, infatti, ha diritto a un’indennità dimezzata rispetto a chi svolge un’attività in proprio). Si era trattato di un attacco diretto e palesemente  strumentale. Guarda caso due anni dopo succede la stessa cosa a Gandino con una giunta di centrosinistra. Come viene trattata la questione dal Suo giornale? Il 17 maggio 2012 titolava “Gandino risparmia con soli tre assessori”, mentre pochi giorni fa, il 14 luglio scorso, di fronte alle documentate critiche dell’opposizione leghista sull’aumento dell’indennità del sindaco, ribadiva “Stipendio della giunta: «Nessun aumento»”. A meno che venga messa in discussione la matematica, il sindaco di Gandino, Elio Castelli, si è aumentato lo stipendio di 5.031 euro l’anno, con una delibera approvata il 30 maggio 2013, ma con decorrenza, attenzione (!), 20 maggio 2012!  Ma nonostante questo nel titolo si enfatizza un “Nessun aumento”. Sciur diretùr, ce la spiega la differenza tra l’aumento di Chiuduno sbattuto in prima pagina e ripreso per tre giorni con vari articoli e quello di Gandino, relegato a quattro colonne e pure “nascosto” da un titolo di parte?
Sperando veramente di essere smentiti con i fatti e una corretta e obiettiva informazione, in merito a questa linea sulla Lega, Le porgiamo cordiali saluti. Padani.

Daniele Belotti – Segr. Prov.le Lega Nord Bèrghem

Gazebo e Maroni a Ponte San pietro

Proseguono in città i Gazebo per la distribuzione dei nostri programmi con una grande partecipazione che fa molto ben sperare in una rinnovata fiducia dei bergamaschi nelle nostre idee, nelle nostre proposte e nella necessità di autodifesa del Nord.

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E Maroni a Ponte San Pietro fa il pieno !! Teatro strapieno e lunghissimi, calorosi applausi hanno accompagnato il suo discorso e i suoi incitamenti rivolti ai candidati alle regionali presenti sul palco. Fra i tanti argomenti toccati (due i numeri importanti : 75% delle tasse e 0 inteso come a km 0, partendo dagli appalti; al Pirellone il Presidente sarà a piano terra,maroni,calderoli,pirovano,consiglio,ponte-san-pietro,pecce vicino ai cittadini e non al 35° piano, ecc.), gli incitamenti a non mollare fino all’ultimo e le proposte spiritose (adotta un indeciso, gara a suon di voti tra Bergamo e Varese, ecc.). Non meno applausi per gli interventi di Cristian Invernizzi, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio, Roberto Calderoli e gli annunci di Daniele Belotti.  A margine, abbiamo notato un ottimo il rapporto di intesa del futuro Governatore della Regione con il candidato della nostra Circoscrizione Luisa Pecce.

Bergamo è pronta per un leghista? “Credo proprio di sì”

IMG_0001.jpgCapogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale a Bergamo a 28 anni: un ruolo che Alberto Ribolla, a dispetto della giovane età, ricopre con dedizione e che lo porterà di fronte a decisioni importanti. La conoscenza della macchina amministrativa c’è, così come la verve polemica, marchio di fabbrica degli esponenti leghisti. D’altronde i maestri non gli mancano: a Palafrizzoni è circondato da gran parte dello Stato maggiore del Carroccio, “dal segretario provinciale Cristian Invernizzi, con cui ho condiviso l’esperienza della campagna elettorale per Giacomo Stucchi presidente della Provincia, all’ex assessore regionale Daniele Belotti, l’assessore provinciale Silvia Lanzani. Da tutti loro ho imparato molto e non posso che ringraziarli”. Oltre ad essere capogruppo in Consiglio è stato dal 2004 al 2010 nella direzione provinciale del partito, è stato coordinatore provinciale dei Giovani padani, senatore accademico in università e membro del coordinamento federale dei Giovani padani, iscritto al partito dal 2002. A poco più di un anno dall’entrata del vivo della competizione elettorale Ribolla fa un bilancio dell’attività in Comune e del rapporto con gli alleati del Pdl.
Come sta la Lega Nord? “Direi bene, la nostra presenza sul territorio è costante ed è quello che conta. Il numero di sezioni aperte è in continua crescita così come le persone che partecipano alle nostre riunioni. In generale non è un momento buono per la politica, cerchiamo di fare bene, impegnarci per la città, per il territorio. La politica deve restare una forma di volontariato che in certi casi può occupare molto tempo. Per fare un esempio, basta guardare il grande lavoro del nostro segretario cittadino Luisa Pecce, impegnata a tempo pieno. Oppure lo sforzo nell’organizzazione dei 200 gazebo per sostenere la campagna di Roberto Maroni. Nonostante il freddo e la neve eravamo in piazza tra la gente a raccogliere le firme e parlare dei problemi della città”.  Tentorio è davvero succube del Carroccio come sostiene l’opposizione? “Noi facciamo il nostro lavoro. Portiamo avanti il programma siglato insieme a Pdl e lista Tentorio con cui abbiamo vinto le elezioni. La nostra organizzazione è molto precisa, c’è un forte coordinamento tra la base e la sezione, tra consiglieri e assessori”.  Cosa chiederete a Tentorio nei prossimi mesi? “L’ambiente, che ha già portato avanti iniziative lodevoli in questi anni, non solo l’apertura di tanti parchi, piste ciclabili, ma anche attenzione generale al verde, alla qualità del vivere, oppure il piano neve. Altre questioni sono i lavori pubblici, portare avanti il programma di mandato con il polo intermodale, la Gamec. Sulla sicurezza è stato fatto tanto, continuiamo e vogliamo andare avanti a tenere d’occhio la questione della stazione. Sulla viabilità abbiamo sottolineato alcune questioni come la contrarietà alle corsie preferenziali oppure a certe  ztl e zona 30. Una delle nostre richieste è la certificazione Isee per gli extracomunitari  come da legge. Riteniamo che le nostre proposte non siano campate per aria, ma hanno basi fondate”.  Alla fine del mandato a Palafrizzoni sarete liberi anche voi di andare per la vostra strada? “Con il sindaco Tentorio si lavora bene. Spesso gli chiediamo di dare un’accelerata ad alcune questioni. Noi fino a fine mandato sosterremo questa maggioranza, crediamo di lavorare nel migliore dei modi nonostante la crisi e i continui tagli ai Comuni”. Bergamo è pronta ad avere un sindaco leghista? “Credo proprio di si. Abbiamo dimostrato di avere a cuore il bene della città e di avere persone, interne ed esterne all’amministrazione, che possono ricoprire quel ruolo, mettendo d’accordo anche altre componenti politiche e civiche cittadine, come fatto ad esempio a Verona”.  I colleghi in Consiglio regionale sono nell’occhio del ciclone per i rimborsi spese. “Non c’è nessuna polemica con i colleghi, ma come tutti sanno la realtà dei Comuni è ben diversa. Io non ho mai chiesto un rimborso. L’auto ce la paghiamo, idem il cellulare. Praticamente non abbiamo nemmeno uno stipendio, si parla di 200 euro netti al mese tra vari gettoni di presenza. Nonostante questo siamo tutte le sere in Comune, ma lo facciamo per il bene del territorio. Non abbiamo la possibilità nemmeno di offrire un buffet alla cerimonia delle benemerenze”. Maroni può farcela alle elezioni regionali? “E’ la miglior candidatura. Maroni è apprezzato, sia nell’ambito del centrodestra e centrosinistra, per l’attività che ha svolto da ministro, nella lotta alla mafia, ma non solo. Crediamo molto in lui”. (da BergamoNews,21-12-12)

Il problema del consumo di suolo non va sottovalutato

belotti conf stampa.jpgNella nostra regione, dal 1955 al 2007 sono stati 235.737 gli ettari urbanizzati, con un incremento medio del +235% ed una crescita media annua delle aree urbanizzate del 4,52%. Record negativo spetta alla provincia di Bergamo, dove in 52 anni l’urbanizzazione è cresciuta del + 361% . Il pdl presentato dalla Lega Nord prevede, innanzi tutto, che il dimensionamento del fabbisogno immobiliare del PGT venga effettuato in funzione del reale andamento demografico: in via prioritaria si potrà costruire all’interno delle aree urbane già consolidate, in particolare riqualificando il patrimonio edilizio esistente dismesso o sottoutilizzato e recuperando le aree dismesse; solo secondariamente sarà possibile urbanizzare nuove aree. “Un altro aspetto innovativo del pdl – spiega il consigliere Daniele Belotti – riguarda l’obbligo di autocertificazione da parte dell’amministrazione comunale, in base a una serie di parametri oggettivi, del Piano di Governo del Territorio al fine di incentivare la pubblica amministrazione a raggiungere obiettivi di eccellenza in ognuno dei campi che interessano il governo del territorio. Come avviene per la certificazione energetica degli edifici, anche per i Pgt avremo così un dato sintetico e leggibile che, oltre a favorire la trasparenza e la comunicazione, offrirà ai cittadini la possibilità di valutare l’operato svolto dall’amministrazione. Tale dato potrà essere utilizzato infine anche nei bandi per l’erogazione di finanziamenti pubblici, favorendo le amministrazioni più virtuose nella politica di tutela e valorizzazione del proprio territorio. Da questo provvedimento trarrà sicuramente vantaggio anche il settore agricolo che, nella provincia di Milano per fare un esempio, ha visto tra il 1999 e il 2009, una contrazione dei terreni coltivabili del 14%. A tal fine, Infatti, è prevista l’invarianza della destinazione d’uso delle aree agricole. Altre novità importanti contenute nel progetto di legge sono la compensazione preventiva ambientale e un forte disincentivo per mettere un freno deciso ai centri commerciali e ad altre strutture di forte impatto, quest’ultimo attuato attraverso la ripartizione, ai comuni confinanti, del 20% degli oneri di urbanizzazione primaria e del 50% di quella secondaria.” “Con questo progetto di legge – conclude Daniele Belotti – cerchiamo infine di salvaguardare il territorio, tenendo presente al tempo stesso la necessità di tutelare un settore fondamentale, peraltro già in grossa difficoltà, qual è quello edilizio, un settore che occupa in Lombardia ben 375.000 persone.”

Belotti : «Puntiamo su Maroni. Ma prima la riforma elettorale»

belotti perplesso.jpg«Una legislatura finita male, ma era un atto dovuto, la Lega non c’entra niente con la ‘ndrangheta e non può tollerare infiltrazioni in Consiglio regionale». Non usa mezzi termini Daniele Belotti, assessore al Territorio nell’ultima Giunta Formigoni, nel chiarire la posizione del Carroccio in merito all’ultimo scandalo che ha fatto crollare il Pirellone. Parole condivise dai colleghi seduti nei banchi sotto il Sole delle Alpi. Nessuno dimentica l’esperienza positiva di questi anni che, con la guida della coalizione Pdl-Lega ha fatto sì che la Lombardia fosse «un’eccellenza», ha ricordato Giosuè Frosio. Ma sul legame futuro con il Pdl i leghisti non si sbilanciano: «Non parliamo di alleanze, ma di programmi». E guardano con favore alla discesa in campo di Roberto Maroni come possibile governatore. Un’ipotesi che non sembra piacere all’altro Roberto, quello che dovrà lasciare la poltrona. «Formigoni conta uno – taglia corto Roberto Pedretti – non è il Pdl. Credo che abbia terminato la sua carriera politica in Lombardia». Gli esponenti del Carroccio, ribadendo di essere pronti ad andare a elezioni «anche domani», continuano a puntare alla chiamata alle urne ad aprile, insieme alle politiche. In questo modo «i lombardi risparmiano 50 milioni di euro». «Stiamo verificando – ha spiegato Belotti – la norma che stabilisce l’obbligo di accorpare le elezioni di qualsiasi livello in un’unica data». Sulla necessità del voto però non ci sono dubbi: «È giusto che si torni alle urne – ha affermato Frosio – anche per dare un segno: la mafia e la ‘ndrangheta non possono partecipare al governo della Lombardia. Mi interessa il futuro della Regione, non deve essere affossata a causa di alcuni personaggi che devono essere cacciati». La Lega ha inoltre indicato alcuni nodi che auspica siano sciolti prima delle elezioni: «Si deve fare la riforma elettorale – hanno ricordato Pedretti e Belotti – e approvare il bilancio, anche perché ci sono di mezzo i finanziamenti ai Comuni per alleggerire il patto di stabilità e pagare i fornitori, e i bandi destinati alle imprese e alle famiglie che altrimenti verrebbero ritardati». E Pedretti ha aggiunto: «Non stiamo parlando di una Regione governata male, ricordiamo che la Lombardia è arrivata all’eccellenza con la Lega e il Pdl, ma quando si parla di mafia e ‘ndrangheta, con una persona presunta collusa, per noi è un fatto inaccettabile». L’ipotesi della candidatura di Maroni è caldeggiata dai compagni di movimento. «La Lega metterebbe in campo il suo numero uno – ha affermato Belotti – e sarebbe una candidatura significativa perché, lo riconoscono tutti, è stato il miglior ministro dell’Interno, e sarebbe anche una risposta forte al fatto che la Regione oggi cade per le infiltrazioni della ‘ndrangheta». (Eco di Bergamo,17-10-12)