quando il cambio passo inciampa…

150401pulizia porta s-giacomo bgnewsQuesta volta la maggioranza (val la pena di ricordare, per 2.000 voti) l’aveva fatta grossa… l’arroganza espressa tante volte con il rifiuto o i tentativi di impedire i dibattiti, l’aveva persino portata a bocciare una richiesta di pulire Porta S.Giacomo, imbrattata da stupidi, che sarà sicuramente uno dei biglietti da visita della città per l’Expo.
Non era bastato il no alla richiesta di proprietà delle Mura; e neppure il no alla richiesta di un valido coordinamento posto tra tutti (e sono tanti) i settori che dovrebbero avere cura del monumento; e neppure l’incredibile no posto alla richiesta di un minimo contributo ai volontari per ripagarsi vestiario e attrezzi… il tutto benché ben motivato dalla Consigliera Pecce e da tutti i componenti della minoranza in due ore di ben documentate spiegazioni. A questo punto bisogna dire che solo un evidente (e da alcuni, espresso) desiderio di non “perder tempo” per questo argomento… per questo insignificante 150402 pulizia s-giacomo -Ecoreperto storico che sono le nostre Mura ..  e di  disimpegno da parte della Giunta (nonostante quanto espresso nel programma elettorale) sono state le cause di uno scivolone che non sarebbe passato inosservato ai Bergamaschi, come per il resto, benchè ben mascherato dalle scuse propinate ai media e da questi, scientemente, ai cittadini. Si è corso ai ripari (e di questo non possiamo che felicitarci) … si è ripulita la Porta.. ma ora bisogna provvedere alla sorveglianza e a una campagna di rispetto per i monumenti e di dissuasione per gli imbrattatori… Sarà servita la lezione??

Le Mura di Bergamo : come mascherare un reale disinteresse e la voglia di disimpegno

mura x blogCS MuraLa lontananza e la crisi economica rendono impossibili sia l’interessamento che investimenti dello Stato sui nostri beni culturali e, solo grazie alla legge sul Federalismo demaniale, arriva l’offerta gratuita della proprietà.
L’interesse per la proprietà rappresenta oggi lo spartiacque tra coloro che amano il maggior monumento della città e coloro che accampano vari argomenti per coprire il proprio disinteresse per l’argomento. La Lega Nord ha presentato ben tre Ordini del Giorno e la discussione in Consiglio Comunale svelerà presto coloro che hanno a cuore la bellezza della città solo a parole.
E qui di seguito un riassuntivo di quanto fatto fatto e proposto dai rappresentanti della Lega Nord per le Mura di Bergamo :   Riassuntivo – Le Mura

La Lega e il controllo della spesa in Comune.

Palazzo Frizzoni 2.jpgRiunione di maggioranza in Comune per risolvere la questione della convenzione con la Fondazione Bergamo nella Storia. A luglio l’accordo era stato stoppato dai consiglieri Luisa Pecce (Lega Nord) ed Enzo De Canio (Lista Tentorio) che avevano chiesto approfondimenti sugli aspetti economici. I due esponenti della maggioranza si sono schierati contro il finanziamento di 480 mila euro indicizzati per dieci anni rispetto ai 264 mila previsti finora. Anche nella nuova riunione è stata ribadita con forza la volontà di opporsi a questo accordo perché in un momento di gravi difficoltà come questo è bene fare scelte ponderate e la documentazione di spesa effettuata e prospettiva deve risultare chiara ed efficiente. La convenzione passerà perciò con i voti dell’opposizione che, stranamente per un caso di spesa della maggioranza, non ha chiesto come al solito ulteriori estenuanti approfondimenti.
Ad inasprire la discussione erano nel frattempo intervenute pure le dichiarazioni su Facebook del membro del CdA della Fondazione Salvioni. “Abbiamo avuto i documenti richiesti – spiega il capogruppo della Lega Alberto Ribolla -, ma chiederemo comunque le dimissioni di Carlo Salvioni dalla fondazione per le frasi contro gli elettori leghisti scritte su Facebook”.

Lega Nord : test di ingresso e classi ponte per studenti stranieri

imagesCA5VZZ5I.jpgSu indicazione della Segreteria Provinciale della Lega Nord e del coordinamento dei 52 sindaci bergamaschi del Carroccio, in tutti i Comuni in cui è presente la Lega, verrà presentato un ordine del giorno per sollecitare il Parlamento e il Governo ad autorizzare l’ingresso degli studenti stranieri a scuola solo dopo una prova di valutazione e a istituire delle classi di alfabetizzazione per coloro che non superassero il test.
 L’ordine del giorno comprenderà tutte le seguenti considerazioni :
– il crescente fenomeno dell’immigrazione ha modificato sensibilmente il modello organizzativo e didattico della scuola italiana;
– l’elevata presenza di alunni stranieri nelle singole classi della scuola dell’obbligo determina difficoltà oggettive d’insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti;
– la presenza all’interno delle classi di un numero sempre più elevato di alunni non italofoni si rivela quindi un ostacolo sia per gli studenti stranieri, che trovano quindi enormi difficoltà di apprendimento in una lingua a loro sconosciuta, che per gli  alunni italiani che assistono, invece, a una forte riduzione dell’offerta didattica, a causa dei rallentamenti degli insegnamenti, dovuti alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri;
– il dato relativo alla presenza di alunni non italofoni nelle scuole dell’obbligo della provincia di Bergamo è in forte crescita, tanto da aver superato in alcune classi il 30%;
– da uno studio riportato sul Corriere della Sera del 24/9/13 emerge che “sostituendo un nativo con un immigrato in una classe della seconda elementare, la frazione di risposte corrette dei nativi nei test Invalsi si riduce del 12% in italiano e del 7% in matematica (dati 2009-10)”;
– anche nelle scuole del nostro territorio comunale si registrano forti difficoltà didattiche per la presenza nelle classi di numerosi non italofoni;
– il caso della scuola della frazione di Corti a Costa Volpino con la formazione di una classe di prima elementare con 14 alunni stranieri e 7 italiani che ha visto i genitori italiani scegliere di spostare i propri figli in un’altra scuola preoccupati dello scarso livello didattico che avrebbe portato una simile classe, è solo il primo di numerosi altri casi che si potranno verificare nel prossimo futuro nei nostri comuni;
– la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia sancisce che tutti devono poter contare su pari opportunità in materia di accesso alla scuola, di riuscita scolastica e di orientamento;
– la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare una politica di integrazione, a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione, senza però penalizzare, in ambito scolastico, il livello didattico generale;
– diversi Paesi europei hanno istituito luoghi d’apprendimento separati per i bambini immigrati, allo scopo di attuare un percorso breve o medio di alfabetizzazione culturale e linguistica del Paese accogliente :  in Germania, prima dell’iscrizione alla scuola elementare i figli di immigrati devono sostenere un test di lingua tedesca e coloro che non lo superano devono seguire un corso di tedesco prima di essere accolti nelle classi normali. In Francia si adotta un modello di politica educativa per studenti stranieri che prevede l’inserimento nelle classi comuni, ma si ricorre a classi separate.  In Catalogna sono stati istituiti dei centri speciali per minori stranieri tra gli otto e i diciotto anni, propedeutici all’ingresso nel sistema scolastico. In Grecia si organizzano delle classi propedeutiche o sezioni preparatorie per l’insegnamento del greco.
– le normative sull’immigrazione del 1998 e del 2002 contengono indicazioni utili sulla funzione e sull’uso dei cosiddetti “spazi dotati di strumenti appositamente dedicati”, demandando alle scuole e agli enti locali l’iniziativa e la gestione di tali spazi;
– i dati ministeriali evidenziano come il problema dei ripetenti e della dispersione scolastica incida soprattutto sui ragazzi stranieri. Secondo tali dati, il numero degli studenti stranieri ripetenti è del 4% nella scuola primaria, dell’8% nella scuola secondaria di primo grado e arriva al 14% nella scuola secondaria di secondo grado.
I Consigli Comunali sollecitano pertanto il Parlamento e il Governo a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado per valutarne il livello di alfabetizzazione con test e specifiche prove di ingresso al fine di stabilire l’eventuale necessità di corsi intensivi della lingua italiana e invitano le Direzioni degli Istituti scolastici a istituire in via sperimentale delle classi di alfabetizzazione che consentano agli studenti non italofoni, che non superano le prove e i test sopra menzionati, di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutici all’ingresso degli stessi nelle classi permanenti al fine di agevolarne l’integrazione senza compromettere il livello didattico di tutta la classe.

La Lega sempre attenta alle spese del Comune

pecce-ribolla 091120 Commissione 3.jpgSlitta il rinnovo della convenzione tra il Comune e la Fondazione Bergamo nella storia. Il motivo del rinvio da parte della Commissione Cultura è la necessità di compiere ulteriori approfondimenti sui contenuti della convenzione ed in particolare sull’entità dei finanziamenti. Attualmente, in seguito ai vari ampliamenti dei compiti, l’ente si occupa della gestione del Museo storico, del Museo donizettiano, del Museo del ‘500, del Campanone e della Torre dei Caduti.
«Voglio sgombrare il campo da qualsiasi sterile polemica che possa innescarsi sul rinvio della delibera di rinnovo della convenzione – dichiara il consigliere della Lega Luisa Pecce -, semplicemente sono stati richiesti doverosi ulteriori chiarimenti che riguardano gli aspetti economici  ma anche un report delle attività dell’ultimo biennio e la programmazione futura. Ritengo che qualunque persona di buonsenso possa apprezzare la serietà e il senso di responsabilità di consiglieri che, chiamati a decidere su cifre importanti, in un momento di gravi difficoltà per i cittadini e per la stessa amministrazione, e su un tema vincente per la città, come quello della cultura storica, vogliono fare considerazioni e scelte ponderate». I contributi sono rilevanti e non vanno stanziati a cuore leggero, spiega il consigliere della Lega. «Parliamo di contributi per circa mezzo milione di euro l’anno, perché si tratta di passare dalla precedente convenzione,  che prevedeva 264.486 euro l’anno per cinque anni, ad un nuovo contratto di 380.000 euro (e anche  indicizzati) vincolanti per il Comune per i prossimi 10 anni, cui si aggiungono 100.000 euro l’anno per le bollette e 4.000 euro come quota per 5 anni». Enzo De Canio del Pdl, consigliere e professore di Storia, si dice d’accordo con la collega Pecce.  “Questo rinnovo merita una riflessione più approfondita, non dobbiamo essere precipitosi.  Si tratta di un tema delicato su cui serve una discussione serena e allargata a tutti i consiglieri senza eccessive accelerazioni”.

Anche perchè il 7 Ottobre a Venezia…

battaglia-lepanto_02.jpgOltre che la Festa dei Popoli Padani, il 7 Ottobre festeggeremo una ricorrenza importante e ricorderemo che, dopo la rovinosa caduta di Famagosta del 1° agosto 1571, che portò al tragico scempio di Marcantonio Bragadin e Venezia a dipingere di nero le sue gondole, fece seguito la gloriosa vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571), che fermò all’epoca l’espansionismo ottomano. E i bergamaschi, gente montanara, pur essendo allora sotto Venezia, che c’entrano con una vittoria marittima ?? C’entrano eccome… Intanto, l’abbandono degli alleati spagnoli dopo tale vittoria, fu uno dei motivi che spinsero la Serenissima ad edificare le nostre Mura, e poi, soprattutto, perchè anch’essa vi partecipò gloriosamente con mezzi e uomini. Quella guerra ai Turchi costò alla nostra città ben 34.000 ducati d’oro, una cifra enorme per i tempi, di cui 10.000 per far costruire, armare ed equipaggiare una nuova galea, la Sant’Alessandro, che, nella battaglia seppe distinguersi per il valore catturando anche una galea saracena. Forse, tra i nomi di alcuni di quei coraggiosi bergamaschi che combatterono quella battaglia, qualcuno troverà suoi antenati : Giacomo Barile, Agostino, Galeazzi, Camillo Canova, Galeazzo e Carlo Calepio, Antonio Calvi, Francesco Corsini, Francesco Casotti, Orazio Spini, Marcantonio e Pietro Boselli, Ferrante Ambiveri, Giacomo Berlendis, Giovan Francesco Vitalba, Francesco Suardi, Giuseppe e Alessandro Bagnati, Federico ed Ezechiele Solza, Antonio e Ruggero de Tassis, Gio. Battista Brembati, Battista Quarenghi, Francesco Martinengo, e il comandante della nave Antonio Colleoni da Martinengo. Anche i Bergamaschi potranno vantarsi a lungo di aver impedito la violenta invasione musulmana delle nostre citta.

Il “Percorso dei Vasi” in Comune : un pezzo di storia da salvaguardare.

IMG-20120302-00494.jpgNella stessa seduta di Consiglio, perfino la minoranza cittadina di sinistra, che per un malinteso senso di libertà, a volte appoggia i fautori del degrado cittadino, ha votato in Consiglio Comunale a favore dell’ordine del giorno, che ha raccolto così l’unanimità, presentato dal consigliere della Lega Nord Luisa Pecce sulla necessità di interventi  per il recupero e la valorizzazione del “percorso dei Vasi”, l’antico acquedotto che alimentava forse fin dal tempo dei Romani le fontane e i pozzi di Città Alta. L’intervento – spiega il consigliere Pecce – deve mirare al recupero dell’intero percorso dei “Vasi” che, partendo dalla prima sorgente nella valle della Noce (dove esiste un cartello segnaletico ormai sbiadito) arriva fino al bacino di raccolta nel baluardo di Sant’Alessandro dopo un percorso di 3544 metri. Il primo tratto, la Via dei Vasi, è un’importante via boschiva che ha la singolare caratteristica di correre lungo o addirittura sopra l’antico acquedotto medioevale ed è già oggi percorsa da molti cittadini e turisti (ed anche da mountain bike, a volte, troppo velocemente). Prendendo spunto proprio dalla richiesta di manutenzione del fondo sconnesso di questo tratto (con il necessario intervento anche del Parco dei Colli), che rischia di distruggere il manufatto in più punti – spiega il consigliere Pecce – in realtà si pone l’accento sulla necessaria valorizzazione dell’intero percorso che prosegue sul fianco interno di via Castagneta, entra nel baluardo di San Pietro (vedi scheda 200818 del 12-10-1974 dei Beni Culturali e Ambientali del Comune di Bergamo), prosegue per via Sforza Pallavicino, costeggia l’antica polveriera superiore e attraversa Porta Sant’Alessandro prima di finire nella cisterna del Baluardo. Si tratta di un manufatto di particolare interesse per la fornitura essenziale di acque alla Bergamo rinascimentale che merita di essere meglio segnalato (ed anche, in più punti, reso ispezionabile e visitabile) migliorandone decisamente l’attrattiva per studiosi e turisti.

Salvaguardia del patrimonio culturale della Città

campanone -campana.jpgIl Comune di Bergamo, attraverso il Presidente del Consiglio Guglielmo Redondi, ha inteso nel corso dell’ultimo anno e mezzo intraprendere un’opera di valorizzazione del patrimonio della Torre Civica. Prima tappa è stata la messa in sicurezza delle campane, effettuata nell’estate del 2011. Dalla primavera del 2012 è stato affidato l’incarico alla Dottoressa Chiara Bernazzani della Scuola Normale Superiore di Pisa di redarre un volume sulla Torre Civica di Bergamo e le sue campane, uno studio di carattere scientifico che vuole avere uno sbocco divulgativo per chi visita la struttura medievale posta in Piazza Vecchia e conoscere da vicino i suoi tre bronzi. Terzo passo importante è stato la realizzazione di pannelli esplicativi sulle tre campane poste in cella campanaria e sulla storia della stessa Torre Civica. Si tratta di un segno importante che la Federazione Campanari Bergamaschi vuole lasciare alla Città di Bergamo e ai suoi patrimoni.
La Federazione Campanari Bergamaschi coglie l’occasione per ringraziare il Comune di Bergamo e la sua Amministrazione per la sensibilità manifestata verso il progetto di riscoperta delle campane, l’Ufficio Tecnico per aver agevolato i lavori d’intervento sulla Torre nel pieno rispetto delle strutture esistenti, e per avere sostenuto questo progetto di rivalutazione di uno dei beni di eccellenza di Bergamo Alta.

Ribolla: “Università, ad essere fuorilegge è lo Stato”

università.jpgApprovata all’unanimità dal Consiglio comunale la mozione della Lega Nord per chiedere al governo di garantire un congruo finanziamento all’ateneo bergamasco.

“Autorità e istituzioni devono andare oltre il colore politico per sostenere la battaglia per combattere il sottofinanziamento dell’Università di Bergamo. Sono soddisfatto che a Bergamo tutte le forze politiche presenti in Consiglio abbiano deciso di appoggiare la mia mozione”. A dichiararlo è il capogruppo del Carroccio a Palazzo Frizzoni, Alberto Ribolla, all’indomani dell’approvazione unanime, da parte del Consiglio comunale, della mozione di cui è presentatore, attraverso la quale viene chiesto che si intervenga affinchè i parametri attuali di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario vengano aggiornati. Una richiesta discussa nei giorni scorsi in IV Commissione Consiliare alla presenza del Rettore Paleari e già portata all’attenzione del Ministro Profumo attraverso un’interrogazione presentata dai parlamentari della Lega Nord Giacomo Stucchi e Paolo Grimoldi.
“Lo Stato è debitore nei confronti dell’ateneo bergamasco di 15 milioni di euro all’anno su un bilancio di 35 milioni di euro – rileva Ribolla, che è anche coordinatore nazionale del Movimento Universitario Padano -. Ad essere “fuorilegge”, dunque, non sono gli atenei, ma lo Stato che, se fornisse un finanziamento adeguato alla nostra università, consentirebbe di erogare molti più servizi agli studenti e al territorio bergamasco, come testimoniato dal Rettore Paleari, che ringrazio per la presenza in Commissione e la sempre fattiva collaborazione”.
Nonostante l’impegno della Lega Nord per fare in modo che il problema del sottofinanziamento degli atenei potesse essere risolto, poco sembra essere cambiato ad oggi: “Il senatore Mario Pittoni – ricorda Ribolla – nell’ambito della Riforma Gelmini, attraverso l’articolo 11, aveva fatto in modo che gli atenei virtuosi che ricevono meno del dovuto potessero recuperare quasi un terzo del loro sotto-finanziamento. Peccato che questo provvedimento non sia stato ancora applicato e, stando a quanto dichiarato dal ministro Profumo, non lo sarà neppure nel 2012. Con l’odg chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 11, che dovrebbe innescare una vera e propria rivoluzione se si pensa che anche nel 2009 soltanto lo 0,3% delle assegnazioni è stato riservato agli atenei virtuosi ma sotto-finanziati. Chiediamo, inoltre, l’introduzione del costo standard unitario di formazione per studente in corso, già inserito nella Riforma grazie agli sforzi della Lega.
“Fin dall’ inizio della legislatura – prosegue Ribolla – il Carroccio si era impegnato per recuperare risorse sottratte in questi anni a università virtuose ma sotto-finanziate, come sono quasi tutte quelle padane. Io stesso mi ero interessato della questione già nel 2007 quando ero senatore accademico. Oggi, in qualità di coordinatore del Movimento universitario padano, credo che il problema debba essere affrontato con determinazione da tutte le Istituzioni bergamasche, per fare in modo che agli atenei virtuosi come quello bergamasco, possano ricevere i giusti finanziamenti”.

Università: la Lega porta la questione fondi in parlamento

ribolla,fondo-universitario,Adeguare il fondo di finanziamento ordinario (FFO) ai parametri attuali e compensare immediatamente il decennale sottofinanziamento dell’Università di Bergamo. A richiederlo, attraverso una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale, è Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni e coordinatore nazionale del Movimento Universitario Padano.

Ribolla ha informato della situazione emersa della classifica degli atenei “fuorilegge” per il carico di tasse imposto agli studenti, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, anche gli onorevoli Giacomo Stucchi e Paolo Grimoldi, che nei prossimi giorni presenteranno un’interrogazione in Parlamento.

“Al top della classifica pubblicata da “Il Sole 24 Ore” c’è l’università di Bergamo – rileva Ribolla, che fa notare che la questione non riguarda solo l’ateneo orobico -, che richiede il 35,5% di contribuzione agli studenti rispetto al finanziamento dello Stato. La legge imporrebbe che le tasse non superino una somma pari al 20% del contributo ricevuto dall’ateneo sotto forma di finanziamento ordinario. L’ateneo di Bergamo, però, è anche al secondo posto di un’altra classifica, quella degli atenei che ricevono meno contributi dallo Stato per studente: 2.422 euro a studente contro una media di quattro mila euro a livello nazionale (Sassari 5.376 euro, Siena 7.131 euro). Il sottofinanziamento – spiega Ribolla – è dovuto al fatto che il Fondo di Finanziamento Ordinario viene calcolato su parametri fermi da almeno un decennio”.

Lo Stato, pertanto – si legge nell’interrogazione a firma di Grimoldi e Stucchi -, è debitore nei confronti dell’ateneo bergamasco di 15 milioni di euro all’anno su un bilancio di 35 milioni di euro. Evidentemente il tetto imposto dalla legge non verrebbe sforato se il ministero colmasse il sottofinanziamento. Secondo Stucchi e Grimoldi, “le tasse universitarie pagate dagli studenti di Bergamo potrebbero essere ridotte se lo Stato finanziasse in modo adeguato la nostra università. Allo stesso modo, con le ulteriori risorse che sono dovute si potrebbe ampliare ulteriormente l’offerta formativa”.

Attraverso l’interrogazione e la mozione viene dunque chiesto che si intervenga affinchè i parametri attuali di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario vengano aggiornati, “facendo in modo – conclude l’onorevole Stucchi – che vengano premiate le università virtuose e che gli atenei non abbiano come priorità quella di creare “poltronifici”, ma di fornire istruzione, mission primaria di ogni università”.

“A questo, si aggiunge il fatto – conclude Ribolla – che la media delle tasse universitarie negli atenei del Nord è notevolmente superiore a quelle degli atenei del centro sud, mentre i finanziamenti statali agli atenei sono in media più elevati al centro-sud rispetto che al nord. Per questo ci auguriamo che il ministro Profumo intervenga anche alla luce del fatto che conosce bene la situazione, comune anche all’ateneo di Torino dove ha ricoperto la carica di rettore”.

La Lega Nord sui fondi agli atenei: disparità inaccettabili fra Nord e Sud

volantino1-300x225.jpgLo ha confermato il rettore Paleari. Lo Stato rivela la sua iniquità nella ripartizione delle risorse alle Università”. Lo sostengono i giovani del Movimento universitario padano (Lega Nord) commentando l’articolo pubblicato sul Sole 24 Ore “che tiene viva l’attenzione su dati che continuano a descrivere situazioni di disparità inaccettabili”.  “L’Università di Bergamo riceve 2.400 euro all’anno per studente contro una media di 4.100 euro all’anno: dove finiscono tutti i finanziamenti? Il Movimento Universitario Padano si prepara a distribuire in tutte le sedi del nostro ateneo un volantino che risponde alla domanda. volantino2-300x225.jpgCon questa iniziativa si vuole testimoniare, numeri alla mano, una secessione di fatto data dalla disparità del trattamento riservato agli studenti del Nord rispetto a quelli del Sud”. Dati forniti dal ministero dell’Università e della ricerca “Perché uno studente universitario lombardo o veneto sostiene in media 1500 € di tasse e uno studente calabrese o pugliese solo 500 €? – si domanda Andrea Zanchi, coordinatore provinciale del Movimento Universitario Padano di Bergamo – Guardando i numeri è come se ogni studente lombardo ne adottasse a distanza uno calabrese o lucano e gli mantenesse gli studi. Tutto questo dovrebbe far riflettere su come sia in atto una situazione insostenibile per la Padania, e su come nei confronti degli studenti del Nord si stia consumando una pesante discriminazione da parte dello stato centrale.”

Nuova maturità, accelerare su test Invalsi

grimoldi.jpg“Ringrazio personalmente e a nome del Movimento giovani padani il ministro Gelmini per il grande lavoro che sta portando avanti nel riformare l’esame di maturità abbattendo le storiche disparità di giudizio che, scientificamente, dividono Nord e Sud, ovviamente a favore degli studenti meridionali. Speriamo che, dopo l’anno di sperimentazione, davvero dalla Maturità del 2013 il test Invalsi possa diventare obbligatorio per tutti i maturandi. Anche se furbizie e scappatoie in Italia non mancano mai, il test Invalsi garantirebbe sicuramente una maggior equità nella valutazione finale che, a nostro avviso, non deve comunque avere valore legale”. Lo ha affermato Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e presidente federale del Movimento giovani padani.