IL BURKA, LA RICONOSCIBILITA, IL RISPETTO DELLA LEGGE,

NATURALMENTE QUANDO LA LEGA SI MUOVE, SUSCITA SEMPRE SCALPORE… PERFINO SU LEGGI VECCHIE E PERFINO SU ARGOMENTI GIA’ AFFRONTATI DA ALTRI IN PASSATO…

Nuovo affondo Lega. «Burqa fuorilegge»

La proposta del Carroccio emenda la legge del ’75. Insorge l’opposizione: «È contro la libertà religiosa»

ROMA Dopo le gabbie salariali, il dialetto a scuola e le bandiere regionali nella Costituzione, la Lega apre un nuovo fronte e deposita alla Camera una proposta di legge anti-burqa. Il testo, sottoscritto da tutto il gruppo parlamentare e di soli due articoli, chiede di modificare la legge del 1975 su «ordine pubblico e identificabilità della persona» che vieta l’uso di caschi o indumenti che rendano difficile il riconoscimento aggiungendo la dizione «inclusi gli indumenti indossati in ragione della propria affiliazione religiosa». Leggi: il burqa. La proposta lascia per il resto invariata la legge del ’75 prevedendo sanzioni dure come il carcere da uno a due anni e multe da mille a duemila euro. «Non siamo razzisti – dice in merito il capogruppo del Carroccio Roberto Cota – non abbiamo niente contro i musulmani, ma la legge deve essere uguale per tutti».
il pdl: proibire anche il niqab
La proposta che il Carroccio auspica sia approvata in «tempi strettissimi» va così a sommarsi a quella presentata a maggio e incardinata tre giorni fa dalla commissione Affari costituzionali di Montecitorio e a prima firma della ex presidente della comunità marocchina – deputato del Pdl – Suad Sbai (che è anche relatrice del provvedimento) e del suo collega Manlio Contento che propone esplicitamente il divieto di indossare il burqa e il niqab (il velo che lascia scoperti solo gli occhi).
Per l’opposizione, Pd in testa, si tratta, però, di una ipotesi incostituzionale e che rischia di condannare molte donne di religione musulmana alla segregazione in casa. «È una norma incostituzionale – attacca la capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti – che lede la libertà religiosa. Ma come può una legge parlare di affiliazione religiosa? Le suore sarebbero affiliate? Ma stiamo scherzando?». Lo stesso rilievo che solleva il presidente dell’associazione degli intellettuali musulmani. Insomma, messa così, la norma «rischia di essere incostituzionale», riassume il presidente dei deputati dell’Idv, Massimo Donadi. Ma non manca chi, specie tra le donne anche nell’opposizione, evidenzia che il problema esiste.
bonino: da tempo dico che il problema esiste
«È da tempo immemore – dice la radicale Emma Bonino – che sostengo che indossare il burqa o il niqab integrale in pubblico viola le leggi dello Stato e il concetto della piena assunzione della libertà individuale». E ancora, «la proposta di legge della Lega – dice l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani – usa strumentalmente l’argomento dell’ordine pubblico e si colloca sullo stesso piano delle fiaccolate contro le moschee e i cimiteri islamici, ma tocca un problema vero».
Il Pdl, forte anche della presa di posizione dell’imam dell’Università del Cairo contro il niqab, sembra determinato a portare avanti questa battaglia. «Dopo la pronuncia del rettore dell’università del Cairo – sottolinea Isabella Bertolini – non ci sono più scuse. Mi aspetto che anche i sostenitori del burqa di casa nostra aprano gli occhi e che la legge in discussione in commissione Affari costituzionali alla Camera venga approvata al più presto». Rincara la dose Daniela Santanchè che da tempo conduce una battaglia contro il burqa: ben venga la proposta della Lega ma «nel frattempo – fa sapere – chiamerò il ministro Gelmini per chiederle di emanarle una circolare che vieti l’uso del velo nelle scuole alle ragazze fino a 16 anni, come avviene già in Francia e in altri Paesi». 
(da Eco di Bergamo, 09-10-09)

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IL BURKA, LA RICONOSCIBILITA, IL RISPETTO DELLA LEGGE,ultima modifica: 2009-10-09T00:02:00+02:00da leganord.b
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