La Lega di Bergamo cerca sede, provinciale e cittadina.

Sette traslochi in vent’anni. Ora la Lega cerca il posto fisso

Si sposta la sede provinciale dei lumbard: al vaglio capannoni in periferia
Dal primo microappartamento in via Sant’Orsola alla villetta di via Berlese

 

A.A.A. Capannone cercasi, ufficio annesso, collocazione comoda. Meglio se in periferia. Uso: sede politica.
La notizia è di nicchia, ma si dice che fior di agenzie immobiliari siano già in campo per esaudire i desiderata di cui sopra. A esprimerli è
la Lega, nella fattispecie la segretaria provinciale guidata da Cristian Invernizzi. Perché è così: i lumbard cercano casa. Non proprio una cosa inedita, visto che nel giro di vent’anni hanno messo a segno qualcosa come sette traslochi. Ma certo faccenda degna di nota, un po’ perché alla villetta verde di via Berlese – sede attuale della compagine orobica del partito di Bossi – il popolo del Carroccio ci si era parecchio affezionato, un po’ perché in questi giorni il mercato è battuto da altri partiti alla ricerca di una nuova base. Il Pdl, per esempio, che dopo la fusione fra Forza Italia e An va cercando una location nuova di pacca: al ballottaggio ci sono via Frizzoni e il Triangolo. Una cosetta centralissima insomma, si immagina con finiture di pregio. Qui, invece, siamo alla catarsi dello spirito pratico che contraddistingue i lumbard: al centro si preferisce la periferia. Il perché è un trionfo del realismo: ci son più parcheggi ed essendo l’utenza in gran parte provinciale non par bello obbligarla ogni volta a vorticosi tour de force pro posto auto. E poi, oltre a fare riunioni e direttivi, oltre a collocare gli uffici dei segretari e dei vertici operativi, s’ha da metter ordine a una valanga di roba. Quella che è strumento del ben noto radicamento territoriale leghista. Per la serie: un numero imprecisato di gazebo di ogni foggia e misura, panche e panchetti per le feste, si narra anche qualche friggitrice. Ancora: una serie da collezione di manifesti, cartelli e volantini di campagne elettorali passate e ancora da compiere. E come dimenticarsi il cavallo verde in pvc dimensione reale, regalo di una ditta d’arte bergamasca alla sede in occasione delle elezioni del giugno scorso? Insomma, un sacco di materiale giustifica la ricerca di uno spazio che si vuole a portata di mano e con 200 metri quadri (almeno) di magazzino. Nel carnet, altrettanti metri quadri di uffici: la sede provinciale è riferimento di otto circoscrizioni, un centinaio di sezioni e qualche migliaio fra militanti e simpatizzanti.
Ecco perché il capannone («di quelli belli però», intimano loro), adeguatamente riattato, sembra centrare gli obiettivi. Per il momento ne sarebbero stati visionati alcuni fra Treviolo, Colognola, Celadina.
Anni di traslochi, si diceva. La segreteria provinciale dagli anni ‘
80 ha infatti avuto una vera e propria vita nomade (!), causa militanti in crescita e a volte affitti caretti. Il primo nido, quello che non si scorda mai, è stato in via Sant’Orsola, negli annali come il due-stanze-e-forse-un-bagno: era il 1987. Nell’89 tutti in via Paglia, ufficio questa volta. Nel ’91 trasloco in via Baschenis: in quegli spazi a seguire ci sono entrati un club privé e un locale di sudamericani. Il 1994 si fa in via Ghislandi, sede lussuosa e spaziosa, ma fuori budget. Nel 1996 si arriva a via Berlese: non la famosa villetta ma un piccolo spazio nei paraggi. Spazio però troppo angusto per un partito che in quegli anni aveva fatto il botto, tanto che è Umberto Bossi in persona a far arrivare il suo niet: «Troppo brutto, troppo piccolo». Quindi si va: via V Alpini, sopra quello che era il locale «Notturna», la prima sede che i militanti ricordano con tutti i crismi. Duecento metri rifiniti ad hoc, «porte verdi, sedie verdi, tutto curatissimo». Ma in via Berlese i leghisti ci avevano lasciato il cuore: i proprietari della villetta si rendono disponibili, nel 2001 apre quella che ancora oggi è la base della segreteria. Passano nove anni, ora quello stabile necessita di lavori e il suo destino è tornare sul mercato. Non si parli di sfratto, mettono tutti in chiaro: la proprietà, oltre che ad affitti simbolici, concede di far con calma. La segreteria dal suo, per correttezza, preferisce non tenere bloccati ulteriormente gli spazi.
Così è partita la caccia. Capannone cercasi. Questa volta niente affitto, si compra. La vita nomade è finita.

La Lega di Bergamo cerca sede, provinciale e cittadina.ultima modifica: 2009-10-28T15:45:00+01:00da leganord.b
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