Sud maglia nera dei reati nella pubblica amministrazione

Meridione «maglia nera» nella classifica dei reati contro la pubblica amministrazione. È quanto emerge da un’analisi della Cgia di Mestre, secondo la quale il 74% dell’attività svolta dalla Corte dei conti nei confronti della pubblica amministrazione in materia di responsabilità amministrativa riguarda il Sud. Si tratta di procedimenti attivati per reati compiuti da amministratori o dipendenti pubblici in occasione dello svolgimento del loro lavoro o delle loro funzioni.
Nel 2009 le cause avviate in Italia sono state 1.652, pari a 2,75 ogni 100 mila abitanti, mentre lo stock di giudizi ancora in corso ha toccato, a fine 2009, quota 3.680. Vale a dire 6,13 cause ogni 100 mila abitanti. Si tratta di procedimenti per tangenti, frodi comunitarie, illiceità nel conferimento di consulenze o nella retribuzione di incarichi a personale esterno, irregolarità gestionali nella realizzazione di opere pubbliche, illiceità nella gestione di servizi pubblici e in quella del comparto sanitario. Di questi 3.680 procedimenti in corso, dice la Cgia, il 74% circa (pari in termini assoluti a 2.721) riguarda il Mezzogiorno. Primo nella poco invidiabile classifica il Molise, con 31,48 cause aperte ogni 100 mila abitanti, mentre il Veneto è la regione più virtuosa, con 0,88 giudizi rimasti «ancora in piedi» al 31 dicembre del 2009. Dopo il Molise troviamo la Sicilia, con 23,2 cause rimanenti ogni 100 mila abitanti, la Basilicata (16,09), la Calabria (13,29), la Campania (13,28) e la Sardegna (9, 22). Dopo il Veneto, tra le regioni meno interessate da questo triste fenomeno troviamo l’Emilia Romagna (0,97 ogni 100 mila abitanti), la Lombardia (1,06) il Piemonte (1,20), la Liguria (1, 80) e il Friuli Venezia Giulia (2,36).  (da Eco di Bergamo,26-8-10)

Sud maglia nera dei reati nella pubblica amministrazioneultima modifica: 2010-08-28T13:04:00+02:00da leganord.b
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