ancora via Quarenghi…

Quarenghi.jpgSicurezza, pugno di ferro: coprifuoco in via Quarenghi…

 Un giro di vite, auspicato da molti, disprezzato da pochi, quello che l’amministrazione comunale si appresta ad effettuare in via Quareghi.

QUESTO UNO DEI TANTI ARTICOLI APPARSI IN QUESTI GIORNI SULL’ARGOMENTO… RIDICOLO, RIDICOLO INNANZITUTTO CHIAMARLO “COPRIFUOCO”, RIDICOLO VOLER NASCONDERE CHE NELLA ZONA VI SIANO PROBLEMI DI CIVILE CONVIVENZA, RIDICOLO POI LO SPAZIO SUI GIORNALI DEDICATO A CHI, ORMAI PER STANTIA ABITUDINE, “PROTESTA”…   NUMEROSISSIME INVECE LE LETTERE DI APPROVAZIONE DELL’INIZIATIVA.. TANTO NUMEROSE CHE RIEMPIREBBERO PAGINE PER CUI SE NE RIPORTA SOLO QUALCHE STRALCIO…

«Disubbidire alle regole del vivere civile non porta da nessuna parte ma solamente al disordine. Sono veramente scioccato su come un provvedimento serio e concreto per consentire una migliore qualità della vita dei residenti venga strumentalizzato politicamente per far apparire una certa parte come contro la libertà e l’immigrazione. Da abitante della zona da diversi anni posso dire che quasi quotidianamente trovo ubriachi sdraiati sotto il portone di casa che mi impediscono di entrare o uscire liberamente. Risse in piena notte che impediscono di dormire e la paura a rientrare a casa con i bambini anche solo dopo le 20. Siamo stanchi di chiamare la Polizia tutti i giorni. Questo non ha nulla a che vedere con l’apertura verso gli immigrati o nel trasformare in un ghetto la via, purtroppo è già un ghetto e la situazione è sempre peggio……(prosegue)

 

Lo dico subito. Sono fra quelli che hanno plaudito l’amministrazione comunale che ha deciso di usare il pugno di ferro in via Quarenghi. E oggi, vedendo le recenti statistiche sulle armi che circolano in Italia, ne sono ancor più convinto.

Tralasciando i malviventi, sono oltre un milione le persone armate in questo paese. Armi per la maggior parte in mano a professionisti. Ma sono in crescita anche le pistole richieste da privati cittadini che si sentono in qualche modo minacciati. Ecco, questo è il punto: anni e anni di lassismo hanno creato nelle nostre città, Bergamo compresa, zone franche dove la legalità è un miraggio e dove i cittadini, esasperati, sono sulla riva di un Rubicone che si chiama legittima difesa, pronti ad attraversare. Sì perché è inutile negarlo, c’è nella aria una gran voglia di farsi giustizia da sé. Dunque, prima che succeda il patatrac, e che alla reazione violenta degli italiani corrisponda un’azione uguale e contraria da parte degli immigrati come è accaduto in Francia, è meglio porre un freno all’escalation….. (prosegue)

 

 

Il vocabolo “coprifuoco” nel nostro immaginario evoca scene di guerra, con tanto di elmetti nazisti, frasi urlate in tedesco, mitra spianati. In Wikipedia leggiamo che con tale termine si individua la seguente situazione: “Il coprifuoco viene utilizzato quando sorgono problemi di ordine pubblico tali da rendere difficile, da parte delle autorità, la protezione di determinate località, o quando la popolazione civile corre il rischio di essere messa a repentaglio, ad esempio, da azioni di guerra del nemico…..”

Utilizzare un tale vocabolo per descrivere la chiusura anticipata dei bar, il divieto di sedersi per terra e sui marciapiedi, nonché il fatto di bere alcolici in pubblico dopo un determinato orario, è francamente eccessivo: basta chiedere ai nostri genitori cosa fosse il coprifuoco durante la seconda guerra mondiale, per chiarirsi le idee confuse.

Quello che meraviglia è la memoria corta di molti consiglieri comunali della nostra città. Tra la fine degli anni settanta e la metà degli  ottanta nelle vie Moroni, San Bernardino, Baschenis tutti i bar chiudevano alle 20 in punto: la giunta DC PSI dell’epoca (ed alcuni tra  degli esponenti di allora sono autorevoli rappresentanti dell’attuale centro sinistra) aveva ritenuto che in tale modo si contrastasse la prostituzione ed il giro di piccola malavita, tutta rigidamente di etnia bergamasca :-)).

Ebbene, a quei tempi anche i rappresentanti della nuova sinistra e dei verdi (ricordo Gian Gabriele Vertova e Roberto Bertoli) nulla avevano da ridire sul “coprifuoco”.

Insomma, rendere allora la vita difficile  al ladruncolo bergamasco andava bene, ma mai e poi mai disturbare il piccolo spacciatore nordafricano oggi?

E le irregolarità nella commercializzazione di alcuni prodotti che non riportano alcuna caratteristica di produzione ?? Un suggerimento agli assessori cittadini al commercio ed alla sicurezza, di far lavorare ancor di più il Nucleo Antisofisticazioni per verificare cosa si vende in Via Quarenghi, e verificare se certe merci sono in regola con la normativa dell’Unione Europea, perché occorre tutelare non solo quei commercianti che le norme le rispettano, ma anche la salute di tanti nostri cittadini. Diritti dei consumatori e equa concorrenza: due argomenti per la cui difesa non si deve far guardare in faccia a nessuno, qualsiasi sia la sua nazionalità

 

ancora via Quarenghi…ultima modifica: 2010-11-24T11:23:00+01:00da leganord.b
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