L’integrazione non può essere a senso unico

Il consigliere regionale della Lega Roberto Pedretti risponde al direttore della Caritas don Visconti in merito all’accoglienza dei profughi nordafricani.

pedretti.jpgAppare evidente, dalla parole di Don Claudio Visconti, il fallimento di un sistema. Non siamo stati capaci di aiutare i popoli a casa loro ed ora cerchiamo di mettere una toppa ad una “nave” che fa acqua dappertutto.
Ritengo non si possa “sognare” l’accoglienza e l’integrazione partendo dal presupposto che le nostre comunità, la nostra gente “debbano” avere l’obiettivo di mettere a disposizione un alloggio per i profughi. 
L’integrazione non può essere a senso unico: sia i migranti, sia i profughi, sia la maggior parte degli immigrati non vuole integrarsi a noi. Questo è un dato di fatto oggettivo. Se poi vogliamo imporci il pensiero che l’integrazione debba significare che siamo noi che dobbiamo adattarci a loro, credo che non ci possa essere spazio per il dialogo. Facile pensare che chi chiede il rispetto delle nostre regole possa essere tacciato per il razzista di turno, per l’ottuso, per colui che si chiude di fronte alle diversità.
Intravedo un meccanismo occulto, quasi perverso, di chi a tutti i costi vuole una società multietnica. Un fatto questo certamente disgregante per la nostra cultura, per le nostre tradizioni costruite e tramandate in questi secoli di storia. Lo status di profugo dovrebbe essere temporaneo, ma quanti di loro torneranno nella terra da cui son fuggiti? In un Paese dove le regole non vengono rispettate, dove la giustizia appare sempre più ingiusta, dove l’essere extracomunitario, profugo o immigrato ti garantisce di più che essere italiano, crediamo davvero si possa parlare di integrazione?
Qualcuno può anche obiettare che anche noi Bergamaschi siamo stati emigranti. Vero, Ma altrettanto vero che i nostri emigranti hanno scelto di integrarsi umilmente laddove siano andati a lavorare. Epoche diverse dalla nostra, poco paragonabili, se non per il fatto che i nostri Emigranti non hanno “invaso” le altrui culture e tradizioni.
Certo, gestire l’emergenza profughi non è facile, ma possiamo, senza essere additati come razzisti pensare ai nostri figli che non trovano lavoro? Ai nostri anziani che fanno fatica ad arrivare a fine mese?
Ci sono i nostri anziani che chiedono da anni un alloggio popolare, pagando regolarmente l’affitto e non riescono ad ottenerlo perché scavalcati da famiglie non italiane che risultano avere una migliore posizione nelle graduatorie per l’assegnazione. Se poi qualcuno paventa l’ipotesi di fissare delle regole più garantiste per i nostri, apriti cielo; si scatenano tribunali ed “eserciti” di carte bollate! In uno stato in cui la disoccupazione sfiora il 9%, in un periodo in cui la crisi mondiale ha toccato e tocca le nostre fasce più deboli, siamo certi che la soluzione al problema profughi sia dar loro un alloggio?
Il messaggio che passa dalle parole di Don Visconti sembra voler dire: “armiamoci e partite”; d’altra parte non mi pare che la Caritas faccia tutto ”gratis et amore Dei”. Per qualcuno il fenomeno dell’immigrazione è diventato un business, no solo in termini economici, ma anche in termini politici e sociali. Purtroppo l’Europa si è fatta cogliere impreparata nei confronti della crisi degli Stati Africani e nei confronti dell’immigrazione; impreparata e colpevole di aver lasciato che questo fenomeno fosse imposto e non accompagnato e gestito. L’Europa dei burocrati pensa più a creare un sistema che si auto alimenti che alla tutela dei Popoli che la costituiscono al loro sviluppo. Le direttive comunitarie troppo spesso risultano essere solo dei fardelli per gli stati membri. Il popolo Bergamasco si è sempre dimostrato solidale, ma non credo sia disposto ad accettare l’invasione incontrollata. Certo qualcuno vorrebbe facessimo tutti gli struzzi, ma non possiamo essere talmente ipocriti e far finta di nulla.

Roberto Pedretti

L’integrazione non può essere a senso unicoultima modifica: 2011-07-08T18:55:00+02:00da leganord.b
Reposta per primo quest’articolo