Nasce il Parco agricolo, salvi 300 ettari

La Provincia riconosce l’area verde tutelata tra Bergamo e Stezzano. Bandera: ottimo risultato. Ora si punta alle «connessioni ecologiche» e alla gestione con i coltivatori. Si guarda all’Expo

bandera,parco-agricoloNasce in città il secondo parco riconosciuto dalla Provincia, il Plis «Parco agricolo ecologico di Bergamo e Stezzano». Dopo il Parco dei Colli, ampia area verde di interesse sovraccomunale, un nuovo parco della superficie di 300 ettari, distribuiti sul territorio di Bergamo e Stezzano, è stato dichiarato ufficialmente Parco locale di interesse sovraccomunale.
Il riconoscimento è stato dato nei giorni scorsi dalla Provincia. «È compito della Provincia – spiega Pietro Romanò, assessore provinciale all’Ambiente – approvare i Plis su indicazione dei Comuni interessati, seguendo l’aspetto amministrativo. È sicuramente un vantaggio dal punto di vista dei servizi per un Plis che si muove a fianco del parco a interesse sovraccomunale, quello del Rio Morla e della Roggia. La Provincia è a disposizione di tutti quei comuni che vogliono preservare il verde».
Il risultato
«Dopo due anni di mandato – afferma Massimo Bandera, assessore all’Ecologia e Opere del Verde del Comune di Bergamo – sono soddisfatto del risultato raggiunto. Un’iniziativa importante, che è soltanto il primo tassello per la costruzione di una fitta rete ecologica di connessione dei grandi Parchi regionali esistenti. Stiamo già pensando all’ampliamento dell’area, connettendola alla città, lavorando in stretta sinergia con le realtà confinanti, il Plis del Morla e della Roggia. In un momento in cui i finanziamenti in questo ambito sono limitatissimi. è fondamentale lavorare insieme puntando su un’economia di scala». Il riconoscimento dell’area verde a Plis è frutto di un’intensa collaborazione con il Comune di Stezzano. «Siamo estremamente soddisfatti – afferma Francesco Manaresi, assessore all’Ecologia e all’Ambiente –. Crediamo molto in questo progetto, utile e necessario soprattutto all’agricoltura, in questo momento di sviluppo urbanistico. Non si tratta di un traguardo ma di un punto di partenza per tutelare l’attività agricola e le aree verdi». Conditio sine qua non per il successo del progetto, il pieno coinvolgimento del mondo agricolo, delicato tema sul quale le due amministrazioni sono sulla stessa lunghezza d’onda.
«Il passo successivo – spiega l’assessore di Palafrizzoni Massimo Bandera – sarà quello di recuperare il rapporto con il mondo agricolo. È necessario creare fiducia e condivisione, sostenendo progetti e iniziative che non lascino gli agricoltori in balia delle infrastrutture viarie, rilanciando la loro attività».
La gestione
Per perseguire questo obiettivo nelle prossime settimane verrà creato il Comitato di coordinamento (previsto nella convenzione stipulata dai Comuni) che avrà il compito di indirizzo e controllo politico. A Palafrizzoni il ruolo di Comune capofila, con i relativi compiti di gestione. E proprio sulla gestione e le iniziative per far vivere il parco è stato pensato un progetto ad hoc, che verrà consegnato nei prossimi giorni alla Fondazione Cariplo, al fine di concorrere all’ottenimento di un finanziamento all’interno del Bando Spazi Aperti. Tra i punti cardine del progetto la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, botanico e faunistico, programmi di educazione ambientale, la realizzazione di percorsi ciclopedonali e la minimizzazione degli effetti causati dalle infrastrutture viarie creando connessioni tra il verde urbano, l’ambiente agricolo e il sistema idrico del territorio, tutelando così i residenti. «Il parco nasce sulla spinta dei cittadini – precisa Massimo Bandera – e sono convinto che possa diventare un’area importante da cui tutti potranno trarre beneficio. L’obiettivo è che possa rientrare a far parte del grande progetto Expo» (Eco di Bergamo,23-6-11)

Entro maggio il Parco agricolo da 300 ettari

L’eventuale nuovo stadio non esclude il Parco agricolo. Anzi, se il primo resta un’ipotesi, il secondo nasce. Dopo un parto travagliato, entro fine mese verrà riconosciuto il Plis (Parco locale di interesse sovraccomunale) agricolo ecologico, circa 300 ettari tra i quartieri cittadini di Colognola e Grumello del Piano e il comune di Stezzano.
Bandera 3.jpgLo ha annunciato ieri, durante il convegno «Spazi verdi per Bergamo: è ancora possibile?» – confronto tra amministratori, agricoltori e paesaggisti davanti a un platea composta anche dai diversi Comitati – l’assessore a Ecologia e Ambiente di Palafrizzoni Massimo Bandera: «Ci hanno accusato di voler abbandonare il progetto del Parco agricolo per l’operazione del Parco dello sport. Oggi dimostriamo che non è così. Tra qualche settimana, con la delibera della Giunta provinciale cui competono i Plis, nascerà il Parco della cintura Sud della città».
Una versione rivista rispetto a quella del centrosinistra, come spiega lo stesso Bandera, riassumendo l’iter del Plis, insieme a Marina Zambianchi, responsabile della Divisione spazi e tempi urbani del Comune, nonché coprogettista del Piano di governo del territorio di Bergamo. «L’amministrazione comunale precedente aveva presentato alla Provincia istanza di riconoscimento del Plis, ma via Tasso aveva segnalato che alcune aree (come quella del Parco tecnologico del Kilometro Rosso e dell’Accademia della Finanza) non erano compatibili. Abbiamo quindi proceduto alla riperimetrazione del Plis, portando avanti anche un confronto positivo con l’amministrazione provinciale e quella di Stezzano».
Due le principali modifiche, per una superficie totale del Plis che passa dagli originari 295 ettari sul territorio cittadino agli attuali 208. «Sono stati stralciati i 52 ettari richiesti dalla Provincia, corrispondenti appunto al futuro sviluppo del Kilometro Rosso e alla previsione della Guardia di Finanza, e provvisoriamente i 35 ettari che andrebbero destinati al cosiddetto Parco dello sport». Ovvero il nuovo stadio, indicato nel Pgt come «ambito V9, verde per lo sport e il tempo libero». Ma è una «sottrazione» momentanea, assicura Bandera, «perché la condizione sine qua non per la realizzazione del nuovo stadio, se mai si farà, è la restituzione di altri 20 ettari verdi che saranno reinseriti nel Plis; inoltre il tramonto dell’ipotesi della nuova Accademia permetterà di recuperare altre aree. Non escludiamo, inoltre, di poter collegare questo Parco con il Parco Ovest».
Agricoltura: ruolo chiave
Per Bandera, infatti, «anche se ci saranno delle trasformazioni infrastrutturali, il minor consumo possibile del suolo è l’obiettivo strategico principale. Non a caso nel Pgt adottato abbiamo ridotto le volumetrie del 36%, pari a 310 mila metri cubi». In quest’ottica, nella costituzione del Parco agricolo ecologico (lo dice il nome stesso), «un ruolo fondamentale lo giocheranno gli agricoltori, con cui vogliamo rinsaldare un rapporto di collaborazione. L’alto numero di ricorsi che era stato presentato contro la delibera definitiva del Plis ci ha fatto ritenere fondamentale l’importanza della condivisione. E gran parte delle istanze del mondo agricolo sono state accolte nel Pgt. A distinguere i Plis dai Parchi regionali è proprio il fatto che nascano dal “basso”, da un percorso partecipato con i cittadini. Con gli agricoltori, quindi, si cercherà una forma condivisa di gestione del Plis». Insomma, insiste Bandera, in attesa dello stadio nuovo che verrà (forse), «il Plis è una certezza». (Eco di Bergamo,4-4-11)