Ribolla, Lega Nord: «Per la città importante il nuovo regolamento di Polizia urbana»

Ribolla Nord.jpgIl nuovo regolamento di Polizia urbana rappresenta un fondamentale passaggio per la nostra città, sostituendo un regolamento vecchio cinquant’anni non più idoneo a disciplinare comportamenti odierni. Ne è più che mai convinto il gruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni, che accoglie con soddisfazione l’approvazione del nuovo regolamento «che recepisce le positive novità introdotte dalla legislazione nazionale in materia di sicurezza urbana, caposaldo della nostra azione amministrativa, quale bene pubblico da tutelare per migliorare le condizioni di vivibilità e di convivenza civile» – sottolinea il capogruppo del Carroccio Alberto Ribolla, il quale fa notare che il provvedimento include anche alcune ordinanze che erano state emanate in forza del decreto sicurezza del Ministro Maroni, ordinanze che è bene inserire perché possano essere a carattere definitivo e non temporale.    Diverse sono le questioni che vengono regolamentate: si va dal divieto di bivacco e accattonaggio molesto, «problematiche che – fa notare Ribolla – sono particolarmente sentite dai cittadini che quotidianamente chiedono di poter arginare questi fenomeni anche a tutela del decoro della città», all’obbligo per i proprietari di mettere in sicurezza gli edifici dismessi per evitare insediamenti ed occupazioni abusive. «Anche questo è un problema che abbiamo sul nostro territorio e dall’insediamento della nostra amministrazione abbiamo iniziato a contrastare con determinazione queste situazioni intollerabili, effettuando sgomberi con la polizia locale, nonostante le polemiche sterili relative alla divisa dell’assessore Invernizzi». Lo stesso principio vale per l’articolo 12, la norma che vieta accampamenti ed insediamenti abusivi su suolo pubblico, che devono essere abbattuti per prevenire situazione di degrado e di criminalità. Il divieto di bivacchi non autorizzati nei parchi è sancito all’articolo 14. «Questa disposizione va nella direzione di eliminare i problemi recati ai residenti che si sono manifestati più volte nel passato – spiega Ribolla -. L’articolo 4 ha la finalità di contrastare situazioni di degrado che favoriscono lo spaccio di stupefacenti e l’assunzione in luoghi pubblici. Lo stesso vale per lo sfruttamento della prostituzione, riprendendo in parte l’ordinanza emanata nei mesi scorsi».  Ribolla si sofferma  sul divieto antiburqa, già previsto dalla legge del 1975, che nasce a seguito di numerose segnalazioni da parte dei cittadini. «Proprio in Parlamento – ricorda Ribolla – è in discussione la legge antiburqa che vede d’accordo maggioranza e parte dell’opposizione per vietare quello che la relatrice, l’onorevole Souad Sbai definisce una “mortificazione inaccettabile per la donna”. Insomma, l’uso del burqa rappresenta una forma di violenza, un’offesa alle donne ed in contrasto con l’articolo 51 della Costituzione, sulla parità tra uomo e donna. Peraltro, burqa e niqab non costituiscono precetti religiosi ma sono solo l’espressione di un aspetto culturale che nasce solo in alcune aree territoriali. Con il provvedimento non si intacca un sentimento religioso, ma si tutela la sicurezza, l’ordine pubblico e la dignità della. Chi non vuole questa norma – conclude Ribolla – oltre a negare un evidente problema di sicurezza, fa il gioco di chi qui da noi viene, non per integrarsi e rispettare le nostre leggi e tradizioni, ma per importare usanze e metodi che non hanno niente a che fare con la civiltà moderna, con il rispetto della donna e con la convivenza civile».